Alla scoperta di Pasquale de Giorgio, lo scugnizzo napoletano che si sta affacciando nel panorama tennistico italiano
Napoli sarà per sempre la città di Pasquale de Giorgio, 18 anni compiuti ad aprile, ma Frascati e Gubbio rimarranno impresse, per il resto della vita, nella memoria del giovane tennista partenopeo, perché è in queste due città che il ragazzo di Napoli ha conquistato le prime vittorie da giovane professionista e i primi punti Atp. “A Frascati ho vissuto una delle settimane più belle della mia vita” – racconta emozionato Pasquale – “ho conquistato il mio primo punto Atp, quindi per me resterà un’esperienza indimenticabile e a dire il vero anche inaspettata dato che ero l’ottavo degli alternates, sono arrivato a Frascati con l’intenzione di firmare per vedere se entravo nelle qualificazioni, e invece è arrivato il primo punto Atp, un’emozione indescrivibile.”
Discorso analogo due mese dopo in Umbria. “Sono andato a Gubbio e, dopo aver passato le qualificazioni, ho conquistato il secondo punto Atp, tra l’altro contro un grande amico nonchè compagno di squadra Giovanni Rizzuti, non nascondo che prima della partita ero molto teso infatti non sono partito benissimo, ma poi mi sono sciolto, ho iniziato a giocare meglio e alla fine sono riuscito a vincere”.
Negli ultimi tornei disputati il livello del campano è sensibilmente cresciuto.
“Sono molto contento del mio livello di gioco espresso in questi ultimi tornei e spero di continuare su questa strada e di migliorarmi giorno dopo giorno sempre di più per affrontare al meglio i tornei Futures”.
Come é nata la scelta di giocare a tennis da bambino?
Ho iniziato a giocare all’età di 4 anni grazie a mio padre, che giocava a tennis da tanto tempo, eravamo in vacanza e un giorno decidemmo di giocare insieme, io non avevo mai giocato a tennis prima di quel momento, e per la prima volta iniziai a colpire la pallina e a palleggiare con mio padre. Da quel giorno decidemmo insieme di iniziare a prendere un pó più sul serio l’idea di iniziare a giocare e un anno dopo ho cominciato con le prime lezioni.
Dove ti alleni e da chi è composto lo staff?
Mi alleno al Centro Tecnico di Fuorigrotta con il maestro Alberto Sbrescia, con il quale sono cresciuto dato che gioco con lui da 8 anni, il mio sparring e anche grande amico è Francesco Ferrillo.
Sei un ragazzo neo-maggiorenne. Quanti sacrifici hai dovuto fare per intraprendere la carriera tennistica?
Ho compiuto 18 anni da poco, ormai sono tredici anni che gioco a tennis, è stata la mia passione da sempre, ma intraprendere una strada non è mai facile soprattutto se si hanno degli obiettivi importanti. È difficile sia a livello economico sia a livello fisico e soprattutto a livello mentale, ma la mia passione per questo sport è più forte di qualsiasi cosa, quindi cerco di prendere tutto col sorriso e affrontare le cose al meglio, sperando di raggiungere il mio obiettivo, ovvero quello di sfondare nel tennis.
A livello juniores non hai mai giocato. A cosa è dovuta questa scelta?
Il 2016 è stato per me un anno molto difficile perché ho avuto tanti infortuni che mi hanno portato a giocare davvero molti poco, quindi ho preferito fare esperienza a livello Futures direttamente, saltando completamente i tornei under18.
Molti non ti conoscono come caratteristiche di gioco. Descriviti come tennista.
Mi definisco un giocatore d’attacco, il mio colpo migliore è il dritto con il quale cerco di comandare lo scambio appena ne ho l’occasione e preferisco la terra rossa come superficie di gioco.
Sei costretto spesso a stare lontano da Napoli. Che rapporto hai con la tua città? Cosa ti manca quando sei in giro per i tornei?
Io adoro la mia città e sono fiero di essere napoletano, per me è una delle città più belle al mondo. Purtroppo la vita da sportivo porta ad essere spesso lontano da casa, e quando sono lontano da Napoli mi manca innanzitutto casa e la famiglia, poi il Vesuvio, il lungomare, il calore dei napoletani, il “caos” della città che è ciò che ci contraddistingue da tutti gli altri secondo me, mi sento davvero fortunato ad essere di Napoli.
Come concili il tennis con gli impegni scolastici?
Conciliare il tennis con la scuola non è stato affatto facile durante i primi tre anni di liceo, ma con sacrificio ce l’ho fatta. Poi mi sono trovato di fronte ad una scelta dato che era diventato troppo complicato conciliare entrambe le cose, e ho deciso di dedicarmi al tennis a tempo pieno iscrivendomi alla scuola privata e allenandomi full time, quest’anno ho preso il diploma e penso che mi iscriverò comunque all’università, forse a Scienze Motorie, anche se la maggior parte del mio tempo lo dedicherò al tennis.
Tra i giovani tennisti italiani, chi, secondo te, ha le potenzialità maggiori per sfondare nel circuito Atp?
In Italia ci sono molti giovani di livello buono, c’è Matteo Berrettini che adesso è in gran forma ed ha vonto il Challenger di San Benedetto, Napolitano che quest’anno ha superato anche un turno al Roland Garros, poi Donati, Quinzi e tanti altri giovani buoni che spero possano fare un ulteriore salto di qualità per sfondare nella classifica Atp.
Qual è la tua programmazione per le prossime settimane?
La settimana prossima gioco un torneo Open ad Agropoli per provare a fare punti per salire al livello 2.2 della classifica nazionale, ad agosto mi alleno e a settembre andrò a giocare tre settimane in Sardegna a Santa Margherita di Pula per provare a fare qualche altro punto Atp.
Quali sono gli obiettivi per questo 2017?
Come ho già accennato il mio obiettivo è provare a fare il doppio salto di classifica italiana, ovvero cercare di passare 2.2 e magari quello di raccogliere qualche altro punto Atp.
Chiudiamo l’intervista con la consueta domanda sul sogno nel cassetto.
Il mio sogno nel cassetto è quello di poter giocare un giorno i tornei del grande slam, Wimbledon è il mio preferito e spero un giorno di poter giocare su quei campi.
Ringraziamo Pasquale per l’intervista e non possiamo che augurarci di vederlo a Londra tra qualche anno..
Antonio Galizia
5 commenti
Ti auguro di cuore di realizzare tutti i tuoi sogni. In bocca al lupo Paco
attualmente ha raccolto buoni risultati fin dalle prime partite nei Futures.
Potrebbe essere un prospetto interessante.. non lo conoscevo affatto prima di questa intervista!!!
ottima l’idea di lasciare perdere i tornei under, che non servono a niente se non a creare aspettative destinate a essere deluse
In bocca al lupo 😉 Un giocatore con gli occhiali se ne vedono pochi. 😎 ( Hyeon Chung, Istomin, Tipsarevic, Clément)
molto utile