Da Biella: Ecco le wild card per le qualificazioni
Hanno tra i 16 e i 18 anni e sabato potranno misurarsi con atleti che hanno già raccolto diversi punti nel circuito professionistico. I primi match del tabellone di qualificazione del Thindown Challenger vedrà ai nastri di partenza anche un quartetto di giovani tennisti biellesi, che hanno ricevuto dal direttore Cosimo Napolitano una wild card. Si tratta di Edoardo Ceretti, Gabriele Felline (entrambi del 2001), Massimo Rossi e Sebastiano Zorzi (del ’99).
Edoardo Ceretti sarà il tennista più giovane a calcare i campi di via Ramella Germanin: nato l’11 settembre 2001 (un giorno difficile da dimenticare, non solo per gli statunitensi) ha iniziato a giocare al Tennis Biella, mentre da quattro anni si allena all’Accademia, sotto lo sguardo attento di coach Napolitano (classifica 3,1).
“Disputare le qualificazioni del Thindown Challenger sarà una grande esperienza e mi potrà aiutare a crescere, capire cosa sbaglio e migliorare – dice -. La scuola è la cosa più importante: frequento il Liceo Scientifico, ma subito dopo c’è il tennis, che è la mia grande passione. Ho iniziato a 9 anni e mi sono innamorato guardando il torneo internazionale femminile. Da lì a scendere io stesso sul campo il passo è stato molto breve”.
Per Edo è stato facile scegliere il campione preferito: «Federer è il mio mito: in campo gli assomiglio ben poco. Io gioco da fondo, con regolarità. Malgrado non sia altissimo sono riuscito a migliorare nel servizio, soprattutto nella percentuale di prime». Il sogno? “Magari riuscire a passare un turno sarebbe fantastico. Dopo il Thindown giocherò alcuni tornei Open con l’obiettivo di arrivare entro fine anno tra i seconda categoria”.
Gabriele Felline è nato a Biella il 15 marzo 2001. I primi colpi li «tira» al Tennis Biella seguito dal maestro Loglisci. Fin da piccolo denota un timing sulla pallina notevole e un amore per questo sport senza confini. Nel 2013 passa alle Pleiadi (e si laurea campione regionale Under 13), mentre da alcuni mesi si allena al circolo Green Park di Rivoli, seguito dal maestro Gipo Arbino (in passato già coach di Silvia Disderi).
“La mia wild card forse è prematura considerando l’importanza dell’evento, ma penso mi aiuterà a fare esperienza – dice Felline -. Affrontare veri giocatori sarà bellissimo. Cosimo Napolitano? Lo ringrazio molto: mi ha preso in considerazione ed è bello. Giocherò sciolto, senza pressioni e poi ogni partita ha un suo corso. Fisicamente sto bene: arrivo dall’Open disputato in Liguria in cui ho raccolto buoni risultati e mi sto facendo le ossa”.
Massimo Rossi, nato a Biella 20 agosto 1999, inizia a giocare a tennis con il nonno a sei anni, poi prende le prime lezioni al Tennis Biella con Stefano Veronese. Dal 2017 si allena a Sandigliano con Guido Monaco e Alessandro Vanzini
“E’ una grande possibilità: spero di godermela – dice -. Ringrazio Cosimo e i Faggi: ho apprezzato molto il gesto. Ho preso qualche giorno di vacanza, ma nei mesi scorsi avevo ottenuto dei buoni risultati, mancano 25 punti per passare 2,5”.
Tra poco compirà 18 anni, ma le idee sono già chiare. “La scuola resta importante, ma mi dedico di più al tennis. Il mio sogno? Arrivare a giocare ad un livello che mi permetta di girare il mondo, ma so che è difficile. Più realisticamente mi accontenterei di arrivare 2,1».
Sebastiano Zorzi (nato a Biella il 30 giugno 1999) ha iniziato a giocare in Ruanda. Il globe-trotter della racchetta si è trasferito molto presto ad Haiti, dove ho continuato a giocare sul cemento. “Nel 2008 siamo andati in Costa d’Avorio: ero anche bravo a calcio, nel ruolo di portiere. L’amore per il tennis è scattato quando ho iniziato a vedere più partite in televisione: Nadal mi faceva impazzire. Mi piaceva anche molto Gael Monfils: è un po’ matto e penso di assomigliargli”.
Di nuovo con la valigia in mano, ‘Seba’ raggiunge Parigi. “Ho fatto uno stage all’Accademia di Moratoglou e mi hanno chiesto di fermarmi per un anno. Ho studiato giocando molto a tennis e in Francia ho preso il Baccalaureate (il nostro Diploma). Poi ho vissuto due anni a Roma, continuando ad allenarmi con altri ragazzi e un maestro, fino all’estate del 2016, quando sono tornato in città. Con Cosimo c’è subito stata una bella intesa: adesso i miei, dopo vent’anni in giro per il mondo, sembrano aver deciso di mettere radici”.
Una wild card pesante. “La vivo con serenità, ma anche con un pizzico d’ansia. E’ un’opportunità unica che devo cercare di sfruttare. Non partirò con la concezione della sconfitta, ma so bene che questo non è ancora il mio livello. Però potrà diventare un’esperienza formativa, in cui avrò tutto da imparare. Sono onorato di aver ricevuto questa wild card e di poter giocare sui campi che sono diventati il mio circolo, nella città in cui sono nato. Sono sempre stato via, ma quando ci tornavo d’estate mi sono sempre sentito legato».
Quali sono le tue caratteristiche? “Sono un tennista che si appoggia molto al servizio, colpo che devo però migliorare. Provo a costruirmi il punto, magari cercando la rete. Il rovescio a due mani è più naturale; adesso sta uscendo anche il diritto: ci ho lavorato tantissimo e si vedono i primi frutti. Adesso sono 2,7, ad agosto giocherò le qualificazioni in qualche Itf, con alcuni Open per salire anche nella classifica italiana.
Il mio sogno? Ogni ragazzo ne ha uno. Il mio era quello di giocare una prova dello Slam e magari vincerla. Dove potrò arrivare nessuno lo sa: cercherò di dare il massimo per arrivare al mio top”.
TAG: Challenger Biella, Challenger Biella 2017
3 commenti
Anno 2015. Ceretti gioca torneo di quarta contro mio cugino. Palla sulla riga lungo linea e lui l ha chiamata fuori. I genitori vicino…. impassibili. Una ladrata mai vista.
Pietro rondoni.
E l’ultima wild card per il tabellone principale a chi è andata?