Due sorrisi erbivori da Roehampton e qualche punto interrogativo
“Oggi spaccavo la palla”. Musica e parole di Simone Bolelli quando, all’uscita del campo su cui aveva appena dominato Sousa, si è rivolto a Davide Sanguinetti. Il “Bole”, dopo essere scampato al pericolo Groth al turno d’esordio, ha superato agevolmente Menendez e Sousa senza dar loro alcuna chance. Una qualificazione iniziata tremando e portata a casa con il prosecco in mano. L’erba è superficie che Bolelli ha sempre amato e sulla quale ha portato a casa, con una certa regolarità, imprese degne di nota. Per conferma citofonare a Gonzalez, Wawrinka, Simon, Gulbis e Kohlschreiber. La sensazione è che Simone, in questo complicato 2017 dell’ennesimo ritorno (ed ennesima scalata in classifica), riesca a trovare le motivazioni nei grandi palcoscenici. Il ranking live vede il talento di Budrio ancora fuori dai Top-300 ma la Race, che non mente mai, lo vede a ridosso dei primi 150. In tabellone con Lu si può portare a casa il match e, continuando a colpire come oggi, anche l’eventuale sfida a Tsonga non sarebbe affatto chiusa. Bole, oltre al solito schema servizio-dritto, sull’erba può contare anche su un back di rovescio di primissimo ordine. La voglia c’è, il tennis anche. Nota: Eduardo Infantino, coach di Bolelli, non potendo seguire il suo allievo a Wimbledon ha chiesto aiuto a Davide Sanguinetti. Non si tratta dunque di un cambio di guida tecnica, ma di un supporto dato da un ex grande erbivoro a Simone Bolelli per il torneo in corso.
La grande storia della settimana risponde certamente al nome di Stefano Travaglia. Sono passati 7 anni da quell’infausto giorno in cui Steto scivolò da una scala e, finendo con le due braccia contro una finestra, si lesionò muscoli, tendini e nervi del braccio destro. Un incidente domestico che, secondo molti, doveva scrivere la parola fine alla carriera del marchigiano. Qualche anno più tardi, dopo il ritorno in campo, Travaglia ha avuto una serie interminabile di problemi alla schiena ma, ancora una volta, è tornato nel circuito con grandi motivazioni. La qualificazione a Wimbledon è la dimostrazione di un salto di qualità non indifferente. Su erba Steto può giocare molto bene: ottimo servizio (sia prima che seconda), drittone e rovescio con apertura molto corta perfetta per l’erba. Può tirare vincenti da tutte le parti, come fatto per gran parte del match contro Quentin Halys, francese di buonissimo valore e futuro (almeno) top-50. Nel match decisivo contro Polansky ha chiuso al decimo match point, mandando in tilt i cuori di centinaia di appassionati italiani. Travaglia è cresciuto tantissimo, sotto tutti i punti di vista, in questo 2017. Quando riuscirà a gestire i match in maniera ancor più matura, sfruttando al meglio la maggior parte delle opportunità, lo vedremo stabilmente (almeno) nei top-70.
La gestione del match è il tallone d’achille anche di Jasmine Paolini, tennista che, come picchi di rendimento, vale già oggi ampiamente le prime 50 Wta. Jasmine ha preso a pallate, per larghi tratti, una buona giocatrice come Jana Fett, e l’impressione è che manchi ormai davvero poco al salto di qualità mentale. Un coach esperto come Renzo Furlan la sta guidando verso uno degli step più difficili del tennis moderno: da numero 150 a 100. La strada non sembra essere ancora così lunga. Peccato anche per Martina Trevisan che, prima dell’interruzione per pioggia, stava sommergendo di dritti vincenti la sua avversaria. La toscana arrivava dalla vittoria su terra nel 25k di Varsavia, ma si stava abituando rapidamente all’erba, superficie su cui in futuro potrebbe togliersi belle soddisfazioni.
Non male la prova di un non-erbivoro come Riccardo Bellotti, che però contro Kudla non ha potuto molto. Lorenzo Giustino era partito forte contro King, ma col passare dei minuti ha prevalso la maggiore predisposizione alla superficie. Stesso dicasi per Alessandro Giannessi, arrivato a Londra non al meglio delle condizione atletica a causa di vari acciacchi fisici. Buon torneo di Andrea Arnaboldi, bravo a superare in rimonta Sektic prima di arrendersi in due set lottati a Lacko.
Ci si aspettava, sulla carta, qualcosa in più da Gianluigi Quinzi. In molti hanno criticato la sua sconfitta contro Garin, ragazzo comunque in crescita in questo 2017. Garin che ovviamente ha smentito i detrattori superando le qualificazioni. Quinzi è in fase di costruzione, poiché Gorietti sta apportando modifiche al tennis del marchigiano. Quest’anno farà bene, l’anno prossimo farà benissimo se avrà la pazienza e la voglia di lavorare come si deve in inverno.
Capitolo Donati-Napolitano: Donati paga i pochi match e la scarsa fiducia, perché a tratti ha dominato Kravchuk. Napolitano non stava benissimo in questo periodo, ma ha lottato punto su punto con Millot in un match girato su pochissimi “15”.
Chiudiamo con Federico Gaio e Lucone Vanni. Gioca bene, fa tutto spesso bene, ma non vince sprecando tante occasioni. Manca fiducia, manca un match della svolta e potremo ritrovarcelo nuovamente nei 100. Gaio ha trovato un Hanfmann in grande spolvero in un momento della stagione in cui il faentino fa tanta tanta fatica.
Alessandro Nizegorodcew è direttore di Sport Face e telecronista per Supertennis Tv. Editorialista per Tennis Italiano e SuperTennis Magazine, segue il tennis come inviato da anni sia nel circuito maggiore che in challenger, futures e tornei giovanili.
TAG: Wimbledon, Wimbledon 2017
Alessandro secondo te quale è l’italiano che ha più possibilità di arrivare ad almeno un terzo turno? Secondo me l’unico che può farcela è il solito Fognini…
Non so perchè a me piacciono opinioni anche più ottuse purchè infiammino gli appassionati! 😆
Bell’articolo…mi trova d’accorto con quasi tutto 😉
@ Tennisaddicted (#1886188)
…calcolando che senza Nize e Mazzoni, ci toccano gli “editoriali” di tal Orecchio….mah!
Io sono contento per Steto.
Onestamente il solito Bolelli, che nonostante tutto, rimane a distanza di “un braccio” dagli altri, non mi appassiona più tanto.
Peccato per Napolitano che poteva avere delle chances.
…povero Gianna….. 🙄
Complimenti ad Alessandro Nizegorodcew per quest’articolo. Sarebbe bello avere lui e Marco Mazzoni in pianta stabile su questo sito, il livello di qualità delle opinioni si alzerebbe molto.
Dopo aver preso una stesona su erba in 2 occasioni dovrebbe andare dove c’è la sua criptonite? Sarebbe masochismo puro!
Mi piace questo articolo…
Ale, Lu ha un problema al braccio destro, vediamo come si presenterà
@ ghisallo (#1885923)
Lu ottimo giocatore da erba ma non mi pare nel suo momento migliore della carriera
@ Giovaneale (#1885962)
Puoi sorridere tranquillamente, sono opinioni. La pensano come me tutto i coach internazionali che hanno visto le sue partite. Però avranno tutti torto e tu ragione
@ clipo (#1886000)
Ritengo che un Bolelli in forma possa fare bene con Tsonga, che non vuol dire vincere
@ Paolo1 (#1885950)
Hai ragione, credevo fosse scontato il senso della frase. La Race oggi non mente mai, per oggi si intende giugno-luglio. Ovvio che dopo un mese non conti nulla
Mah. Mah. Mah.
Quinzi gioca poco e ha una programmazione scriteriata ,dovrebbe andare subito in Usa dopo Wimbledon tentare le quali in un torneo accessibile come newport e cercare di fare strada nei challenger e 250 americani fino agli us open e non disputare i challenger della riviera adriatica
@ magilla (#1885970)
Giusto anche perché a meno di miracoli sportivi Vanni dovrà difendere una marea di punti che lo porteranno probabilmente fuori dai primi 200
Alessandro hai esagerato, Simone può battere Lu, ma con Tsonga non vincerebbe un set
a me fa ridere invece il il giudizio su vanni…..che è lo stesso di molti dall’anno della top 100 dovuto ANCHE a combinazioni fortuite……l’amatissimo lucone non credo che li valga più’ ormai!
Io ricordo una bellissima partita vinta al quinto da 2 a 0 sotto contro Mano de pietra Gonzalez
La cosa che fa più sorridere dell’intero articolo è la proiezione della Paolini “vale ampiamente le prime 50” quando fino ad ora non è mai riuscita neanche ad entrare in un md di un qualsiasi international…
Bell’articolo, ma “la race non mente mai” non si può leggere. Se ben ricordo, c’è stato un momento in cui nr 1 della race è stato Lucone Vanni.
Un plauso anche a Caruso che ha avuto la sfortuna di beccare Steto al primo turno!
Cmq entrare nelle quali di Wimbledon da top 200 è sempre un gran bel risultato!!!
Travaglia ebbe quel terribile incidente al braccio destro 6 anni fa, nel luglio 2011..
Calma, Bolelli è stato bravissimo, come al RG, ma il primo turno non l’ha ancora vinto. Certo sull’erba gioca molto bene, ricordo una bellissima partita contro Nishikori, purtroppo persa al 5 set. Se è in palla, in fiducia e fisicamente sta bene e soprattutto riesce a fare la partita lui, è un pericolo per tutti. Deve però essere sempre lui a comandare il gioco, cosa non facile contro alcuni, come il francesone. Ma vediamo prima cosa farà con Lu. Se passa è già un eccellente risultato il 2 turno al RG e a WB date le sue circostanze.