Il Kid salverà Djoker?
Alla vigilia dell’ultimo Roland Garros si è formata una coppia tennistica dagli innumerevoli titoli in bacheca tanto affascinante quanto per alcuni versi surreale: stiamo ovviamente parlando di Novak Djokovic e del suo nuovo allenatore Andre Agassi. Una collaborazione per adesso a tempo e di cui non sono state rivelate tempistiche determinate, un po’ al grido di “finché la barca va lasciala andare”.
Serviva una scossa e forse un nome forte, uno che potesse avere delle spalle belle grosse su cui poggiare l’eredità lasciata dal tedesco Boris Becker, compagno di avventure e soprattutto di successi dell’ex numero 1 del ranking ATP abbandonato alla fine del 2016.
Ma il Kid è l’uomo giusto per riportare Novak ai trionfi del passato recente?
La crisi del tennista serbo è cosa nota e da un anno a questa parte le sue prestazioni non sono state all’altezza del suo lignaggio: dalla separazione eccellente da Bum Bum Becker, passando per la terapia degli abbracci, dell’amore e della pace finendo per arrivare a un tennis scarico non solo nei colpi ma soprattutto (opinione personale, ovvio…) nelle emozioni. Come nella maggior parte di queste collaborazioni fra grandi nomi del presente e del passato (Chang, Norman, Ivanisevic, Moya solo per citarne alcuni) spesso si tratta della ricerca continua della botta psicologica, dell’affidarsi a qualcuno che già è passato per le insidie del circuito e sappia consigliare, accompagnare e guidare nei momenti di smarrimento, un perfetto sparring partner dai colpi pregiati e dai consigli sempre oculati e ben accetti.
Purtroppo la sensazione è che la buona riuscita dell’operazione Agassi non dipenda tanto dalle capacità (tutte da testare) di allenatore del campione americano quanto se non soprattutto da Djokovic stesso: ben vengano i tentativi per cercare di ripartire, affidandosi in questo caso a una personalità forte come Agassi che appare sicuramente forte mentalmente, con la speranza che un poco di tale stabilità si riversi sul tennista serbo.
Il banco di prova sarà prossimo e bello tosto: non era di certo il Roland Garros il luogo giusto in cui testare tale unione, troppo poco tempo insieme, troppe pressioni e aspettative su un Djoker campione uscente. Adesso arriva il bello, con la testa del serbo che si libera parzialmente (non ci sono più grandissime vittorie da difendere o ripetere a distanza di 12 mesi) e la possibilità di rialzare la testa quando le attenzioni della vigilia sono tutte su altri papabili favoriti. Così già a Wimbledon potrebbe scapparci il risultato per molti inatteso: mentre si aspettano Federer ma anche Murray e Nadal…il Kid di Las Vegas punta forte su Novak Djokovic.
Alessandro Orecchio
TAG: Andre Agassi, Novak Djokovic
7 commenti
??? Grandi dubbi, non su Agassi, ma sul “vecchio ed apatico” Novak (vecchio per il fisico magro e poco allenato che si ritrova)…Speriamo bene!
Tornerà come sono tornati il mio King e Rafa. La crisi dei 30 anni si può superare con volontà e voglia di andare oltre il limite. Nole non è la mia simpatia, ma è un campione, e come tale manca al tennis.
D a c c o r d i s s i m o
non capisco questo pessimismo dunque anche nel tennis come nel calcio non ce equilibrio. finche djokovic vinceva e dominava negli ultimi 2 anni si parlava di un campione bionico praticamente imbattibile. adesso in pochi credono che possa tornare a vincere gia a wimbledon l,atp di eastbourne sara indicativo forse se puo tornare a vincere. x me un campione come djokovic seppure in crisi rimane sempre tra i 4 o 5 favoriti in ogni grande torneo cui partecipa
<3
Mah
Mah….