Thomas Fabbiano esce sconfitto da Donald Young in tre set nel primo turno degli Australian Open.
Thomas Fabbiano esce sconfitto al primo turno degli Australian Open 2017 (A$50.000.000, hard).
L’italiano è stato sconfitto dall’americano Donald Young, 27 anni, Nr. 85 Atp con il punteggio di 6-4 7-6(1) 6-4 in due ore e 32 minuti di gioco.
Peccato, l’incontro si poteva portare a casa con maggior attenzione e determinazione nei momenti clou. Sono proprio questi che hanno fatto la differenza a favore di Young, per il resto, sia dal punto di vista tecnico che tattico, il match è stato equilibratissimo, con Fabbiano sugli scudi per lunghi tratti.
E’ un ottimo punto di partenza per i mesi a venire, preferiamo vedere il bicchiere mezzo pieno.
Primo set: inizio pirotecnico, con quattro break consecutivi tra il secondo e il quinto gioco. L’americano spinge, soprattutto nei turni di servizio azzurri, ma Fabbiano tiene botta e non arretra di un centimetro.
Il parziale che ne scaturisce è equilibratissimo e si può decidere solo per episodi.
Così è e, purtroppo, sono avversi all’azzurro.
Thomas dapprima spreca la ghiotta occasione di portarsi finalmente a condurre, vedendosi annullare due insidiose palle break nel nono gioco (bravo qui Young col servizio); successivamente è costretto a cedere la battuta dopo l’ennesimo gioco lottatissimo.
Alla seconda palla set lo statunitense chiude: è 6-4 per Young in 45 minuti di gioco.
Secondo set: il set dei rimpianti.
Fabbiano gioca meglio ma, nei momenti clou, si scioglie o è costretto a cedere alla maggior esperienza slam dell’americano.
Un esempio? In tutti i primi quattro turni di servizio di Young, Fabbiano ha avuto almeno una palla break. Concretizzate? Solo una, nel quinto gioco, break che ha equilibrato subito il turno di servizio perso il gioco precedente.
La beffa peggiore doveva però ancora prender corpo. Thomas, continuando a spingere con aggressività, brekka finalmente nell’undicesimo game e si appresta a servire per il parziale.
Il game successivo è però da circoletto rosso. La pressione ha la meglio sull’italiano che ha svariati minuti di blackout.
Controbreak concesso a Young e tiebreak non giocato, chiuso dallo statunitense per 7-1.
E’ un amaro 7-6(1) per Young in 56 minuti di gioco.
Terzo set: l’impatto psicologico è evidente e l’azzurro ne paga subito le conseguenze.
Young brekka ancora, nel primo gioco del terzo set, e mette il match sui binari a lui più favorevoli.
L’inerzia dell’incontro è ormai a favore dell’americano e Thomas deve fare molta fatica per rimanere attaccato al match (vedi palle break annullate nel terzo e quinto gioco).
Con il passare dei minuti Fabbiano cerca di non arrendersi alla fine scontata dell’incontro e sale nuovamente di ritmo. Le occasioni di riaprire il set ci sono e le troviamo tutte nell’ennesimo gioco lottatissimo tra i due, l’ottavo.
Le due palle break non capitalizzate dall’azzurro gridano vendetta e sanciscono la fine delle sue speranze.
Young chiude infatti due giochi più tardi alla prima occasione utile a disposizione.
E’ 6-4 per l’americano in 51 minuti di gioco.
La partita punto per punto
Davide Sala
TAG: Australian, Australian Open, Fabbiano, Thomas Fabbiano
6 commenti
@ Andreas Seppi (#1751243)
Tu non puoi usare questo tono con gli altri utenti..
Condivido l aspetto tecnico… Young più forte tecnicamente di Thomas..
Però c è modo e modo di esprimersi
occasione d’oro, a 27 anni bisogna prenderle…se sei Fabbiano non è che treni così passano tutti i giorni. Io il bicchiere lo vedo mezzo vuoto ahimè
beh forse era meglio trovare un non specialista della superficie…
Young non è diventato quello che ci si aspettava, ma su cemento è un buonissimo giocatore.
azzardo ma secondo me,se avesse incontrato Ramos-vinolas, che era testa di serie, avrebbe vinto
Young è forte, messo al confronto con Thomas. Voi di tennis capite zero
@ isa (#1751146)
Vero,gli è sfuggita l’occasione. Difficilmente ricapitano in uno slam soprattutto per i qualificati.
Peccato, e’ occasione rara trovare al primo turno slam un giocatore come Young…bravo comunque a qualificarsi.