Il tennis nel 2017: sarà rivoluzione o continuità?
Il nuovo anno è alle porte e già il circuito scalda i motori: come ogni anno che arriva si preannunciano cambiamenti, formule che vengono testate, round robin che vengono inseriti nei primi tornei dell’anno, introduzione del let come discriminante da tenere in assoluta considerazione nello svolgersi di un set, il killer point, parziali da portare a casa al meglio dei 7 giochi, montepremi che vanno sempre più sue e arrivo di nuove generazioni che sembrano poter spazzare via quelle più vecchie. Come ogni anno quindi sembra cambiare tutto ma poi alla fine di ogni stagione la sensazione è esattamente la stessa, ossia che non sia cambiato nulla.
Anche il 2017 in tal senso non fa eccezione e probabilmente porterà con sé la conferma che le rivoluzioni nascono dalle piccole cose. Prendiamo ad esempio la Coppa Davis: da quanti anni sentiamo dire che la formula è vecchia, obsoleta e necessita un bel refresh? In questi anni, in realtà però cosa è cambiato nella Coppa Davis? Poco o nulla che dir si voglia.
I circuiti ATP e WTA muovono milioni di dollari, utenti e fans: come si potrebbe pensare a cambiamenti repentini e dirompenti? Meglio procedere con assoluta prudenza quindi, testare piccole modifiche in appuntamenti non di primissimo piano e provare a svilupparle una volta incontrato il favore di atleti e appassionati. Il bello di uno sport unico come il tennis d’altronde sta nel giusto bilanciamento fra tradizione e correre al passo coi tempi: ricordate quando il bianco era d’obbligo a Wimbledon? Bene, siamo sicuri che nonostante certe tradizioni continuino a rimanere in piedi all’All England Club, in realtà proprio tali usanze non siano state nel tempo stravolte e travolte dalle novità? E chi di voi potrebbe dire che non sia giusto così?
Proviamo a fare un gioco allora: cosa cambierà più di ogni altra cosa nel 2017? Regole? Calendari? Classifiche e ranking?
Io provo a giocarmi proprio quest’ultima opzione, sicuro che molti dei protagonisti degli ultimi 10 anni proprio nel 2017 vedranno cambiare il loro status, magari facendo spazio a quei giovani rampanti che da dietro spingono e scalpitano (ammesso che questi si impegnino al 100% in tale scalata e non perdano troppo tempo in lanci di racchette qua e là). Ci ritroveremo a fine 2017 per bilanci e nuovi propositi per l’anno che verrà: i cambiamenti sembreranno a chi troppi e a chi pochi, magari chi cambierà sarà proprio il gruppo degli attori principali impegnati in questo meraviglioso film.
Alessandro Orecchio
TAG: Circuito ATP, Circuito WTA
8 commenti
@ Lazzu (#1742000)
Hai ragione. In effetti il killer point l’ho provato… È uno schifo…
L’unica cosa che, per il momento, cambierei è la modalità di compilazione del ranking. Troppo statico secondo me; non ha senso, per esempio, che due giocatori arrivati in semi in torneo prendano gli stessi punti indipendentemente dai giocatori battuti per arrivare sin lì. Vorrei, insomma, la reintroduzione di un bonus punti a seconda del giocatore sconfitto. Oltretutto aiuterebbe i giovani a scalare più velocemente le classifiche.
L’unica cosa su cui mi trovi d’accordo è il super tiebreak. Il doppio è una disciplina magnifica e mi dispiace che venga tenuta così poco in considerazione.
Su tutto il resto mi trovi in disaccordo: il killer point penso sia un abominio che non c’entra nulla con il tennis, la cui bellezza spesso sta anche nella sua possibilitá di portare i game a durare tantissimo con tanta tensione.
Il 3 su 5 nelle finali non ha senso: perche giocare tutto il torneo 2su3 e poi trovarsi a giocare la finale sulla lunga distanza?
Anche il tiebreak al quinto/terzo negli slam: gli slam sono belli e inportanti proprio perche sono particolari e la possibilitá di assistere a partite lunghissime in cui entrambi danno il massimo per vincere è impagabile
D’accordissimo con te!!
Io toglierei il super tie break nel doppio. Riporterei la finale dei 1000 e del masters 3 su 5 per gli uomini, inserirei il tie break sul 6-6 al quinto in tutti gli slam e inserei il 3 su 5 nelle finali slam femminili!
L’unica cosa che sarebbe interessante è il killer point sul 40-40.
Lasciamo perdere… Le novità sarebbero tutte mirate a uniformare le durate delle partiten per facilitare programmi e palinsesti! Oppure regoline tipo i 20-25 secondi tra un servizio e l’altro, senza gli strumenti per farle rispettare, e buone solo per i perdenti in cerca di scuse! Insomma, quelle che si sono sentite negli ultimi tempi non hanno nulla a che vedere col gioco!
Io spero che cambi poco o niente, perché le “novità” che si erano ipotizzate sono francamente oscene!
Ben detto! Cambiare tutto per non cambiare nulla!