Marat Safin a ruota libera: “Non riuscivo a tenere le cose per me, perchè tutto mi ribolliva dentro. Ho oltrepassato i limiti e, guardando indietro, non mi è piaciuto nulla di quello che ho fatto”
“Non riuscivo a tenere le cose per me, perchè tutto mi ribolliva dentro. Ho oltrepassato i limiti e, guardando indietro, non mi è piaciuto nulla di quello che ho fatto”: con queste parole è iniziata la lunga intervista di Marat Safin allo Strait Times, quotidiano di Singapore che ha raggiunto l’ex tennista russo in occasione dell’IPTL (International Premier Tennis League).
“C’è una linea sottile che possiamo superare se non siamo soddisfatti del nostro gioco e di ciò che facciamo. Quando cominciamo a giudicarci negativamente e ad analizzare i nostri atteggiamenti finiamo per perdere il controllo di noi stessi e delle nostre emozioni”, ha concluso Safin.
Tornando al successo all’Australian Open 2005, Marat ha commentato: “Credevo di essere uno di quei classici giocatori che vincono uno Slam e poi spariscono. Dopo il successo agli US Open del 2000 non mi sarei mai aspettato un altro successo in un Major.
Dopo la vittoria, mi sono seduto nello spogliatoio e ho ringraziato Dio. Anzichè approfittare dell’ottimo momento, ho sofferto. Non voglio vedere i ragazzi star male per il tennis, perchè questo è un gicoo. Bisogna accettare gli errori. Anche se a volte la verità fa male, bisogna imparare da sè stessi, crescere e diventare più maturi. La vita ci insegna ad imparare e non smetteremo mai di farlo”.
Lorenzo Carini
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6 commenti
Che non è facile essere così distaccati e lucidi da capire appieno il senso delle cose che si fanno nel momento in cui le si fanno. Pepe Imaz docet 😉
Che bono Marat! 🙂
Ma in buona sostanza che vuole dire? 😯
Grande Marat!
Oddio! Che pure il gaudente Marat sia finito nella ferale spirale del Guru di Nole????? 😈
si sì ad un certo punto diventano tutti santoni…mah