Pliskova e Svitolina: giusto cambiare coach adesso?
Hanno fatto notizia le decisioni quasi simultanee prese da Karolina Pliskova ed Elina Svitolina di cambiare coach in vista della prossima stagione: si dirà solito valzer degli allenatori, solo che in determinati casi le notizie fanno più rumore perché si tratta di giocatrici di vertice.
Nello specifico Karolina Pliskova, una delle grandi protagoniste del 2016 e finalista agli ultimi Us Open, ha salutato Jiri Vanek, un passato da discreto giocatore di tennis che l’aveva portata dal 2014 fra le prime giocatrici al mondo. Una scelta inaspettata, vista soprattutto la prima finale Slam che aveva sfatato un vero e proprio tabù e raggiunta solo pochi mesi fa, con l’incertezza che adesso regna sovrana riguardo il nome del successore: la candidatura dell’ex allenatore della connazionale Kvitova, David Kotyza, è da prendere in considerazione, ma solo la più forte delle sorelle Plsikova al ritorno dalle vacanze potrà sciogliere i dubbi in merito.
Anche la Svitolina ha detto addio al suo coach dopo due anni e mezzo di successi, un allenatore che l’ha portata anche a ridosso della top10: il coach britannico Iain Hughes è stato salutato con affetto sulle reti sociali dalla giocatrice ucraina ma…tutto ciò è sufficiente?
Questa mania del cambiare e individuare un colpevole per giustificare prestazioni insoddisfacenti potrebbe avere anche una sua spiegazione relativamente logica ma quando le cose vanno bene…siamo sicuri che un cambio possa rappresentare una strategia vincente?
Personalmente giudico un rapporto con il proprio allenatore un qualcosa all’interno di un microcosmo magico, basato su sinergie speciali che possono regalare tanti successi: un legame di tal genere si costruisce nel tempo e non sempre i risultati possono raggiungere immediatamente le attese. Nel tennis per arrivare a una carriera al top non basta solo il talento ma ci vogliono anche pazienza, sacrifici e dedizione: non è meglio perseguire tali obiettivi prestigiosi accanto a qualcuno che ci conosce a menadito e che conosciamo altrettanto bene?
Giustificherei un cambio di tal genere per una giocatrice di vertice solo in caso di incomprensioni e dissapori con il proprio allenatore, colui che in realtà deve apportare alla tua vita tutto tranne che preoccupazioni e problemi: ma se non succede nulla di tutto ciò…perché cambiare? Io la trovo una giocata pericolosa che può tramutarsi in un deleterio autogol.
Alessandro Orecchio
TAG: Elina Svitolina, Karolina Pliskova
@ Carl (#1732114)
Ahahah “dimmi qualcosa che non so già..”
I soldi, quando sono tanti, sono sempre un motivo valido.
Ci possono essere due scenari: il contratto con l’allenatore prevedeva un fisso e poca percentuale sugli incassi, ed allora è l’allenatore che, visti i risultati, chiede un congruo adeguamento.
Oppure il fisso era basso, ma c’era una forte percentuale sui prize money, e con le pingui borse diventano fior di soldi, ed allora è la tennista che non ci sta e chiede una riduzione della percentuale.
Più soldi girano, più è facile che si creino attriti, e non è mai solo un rapporto a due, allenatore ed atleta, quando le cifre sono importanti ci mette bocca anche la famiglia dell’allenatore (“Non è giusto che tu guadagni così poco, è solo merito tuo se quella lì vince tanto, fatti sentire!) e quella della tennista (“Figlia mia, senti mamma, sei tu che giochi e vinci, perchè dare tanti soldi così faticosamente guadagnati a quel tizio che ti dice solo cose che sai già*”).
E così si rompono i legami.
* Ogni riferimento a Muguruza-Sumik è assolutamente voluto.
Articolo al top ! Bisogna cambiare se ci sono dei motivi validi e non tanto per ! A mio parere di intende
E che lo devi dire tu quando è giusto Orecchio? 😯
Che squola hai fatto scusa? 😆
Effettivamente si tratta di decisioni, all’apparenza, inspiegabili.
Forse nel caso della Pliskova l’allenatore ha fatto richieste economiche “importanti”, per dirla alla Spalletti, e lei ha deciso che preferiva cambiare o non hanno trovato l’accordo. Difficile dire il perché per la Svitolina, forse la stessa cosa oppure si era logorato il rapporto.
Comunque Sharapova ed Ivanovic ne hanno cambiati a dozzine di allenatori, quindi nulla di nuovo.
Non si è capito, però l’ho trovato esilarante lo stesso !
Sai che non si é capito nulla di ciò che volevi dire…
Pliskova (al 90%) ha subito e non scelto…
Sono assolutamente contrario a questi cambi continui che denotano instabilità emotiva e motivazionale. Capisco una baby promessa che si arena al 50 wta…in quel caso anche se il tuo coach ti ha portato dagli u12 a lì, può darsi che non abbia sufficienti competenze per stimolarti oltre, ma cassare uno che ti ha portato al vertice….
Articolo condivisibile al 100%.
La volubilità femminile non basta a spiegare una decisione dai tempi sbagliata, secondo me.
Probabilmente non c’era più feeling e quell’elettricità che ti spingono e spronano, ma agitare le acque quando la direzione intrapresa è giusta, rimane deleterio.
Vedremo nel corso della nuova stagione, chi avrà avuto ragione.
Soldi.
cambiano allenatore perfino chi vince è la giorgi?una cosa cosa avevo detto della francia in feder cup???ricordate che batosta ci hanno dato 4 1 .è cossa hanno vinto loro garcia e bladenovic ?????nemmeno un titolo in singolare noi tre solo donne è perdere la finale in feder cup che quando c’arrivano ancora queste in finale?????la francia si salva grazie a monfis è l’ultimo arrivato che battuto nadal .però anche qui noi 2 titoli francia 1 uomini.