Monica Puig: è già finito l’effetto Rio?
Sembra una di quelle storie tennistiche tanto affascinanti quanto complesse e di difficile spiegazione: Monica Puig è passata in pochissimo tempo dall’essere la schiacciasassi ammirata a Rio de Janeiro durante gli ultimi giochi olimpici a convertirsi nella copia sbiadita di una campionessa, una giocatrice che per intenderci può sempre imbroccare una settimana interessante ma che fatica a mettere in fila due/tre match di alto livello.
Incredibile come a Rio de Janeiro si fosse consumata la storia d’amore fra la Puig e la tanto desiderata e pubblicizzata medaglia d’oro: non ce n’era stato per nessuno, aveva spazzato via la concorrenza con prestazioni maiuscole (fra le altre la Kerber in finale e una Muguruza regolata con irrisoria facilità) e vinto il primo oro del suo Paese, una medaglia in cui lei credeva fortemente e che aveva preannunciato mesi e mesi prima.
L’effetto olimpico è stato però destabilizzante: il Pica Power non è quello brasiliano e il ritorno nel circuito WTA avaro di soddisfazioni. Ma tutto ciò…com’è stato possibile?
Vincere un oro olimpico non è esperienza da tutti i giorni e mettere in fila fior fiori di campionesse dovrà pure avere un valore: la Puig sta adesso scontando una “pena” che in molti potevano aspettarsi e che probabilmente ha un valore relativo. Non è infatti in questi immediati mesi post Rio che il tennis e le prestazioni della Puig devono essere valutati: il suo reale banco di prova dovrà essere il 2017. Solo infatti l’anno che verrà potrà dirci su dove la Puig potrà ambire ad arrivare: devono passare queste ultime settimane tennistiche del 2016 per smaltire l’euforia olimpica e poter finalmente capire se potrà ripetere grandi prestazioni e conseguire affermazioni top, ambire alle prime posizioni del ranking o se dovrà restare “solo” la protagonista di una fiaba stupenda, lei che sui campi brasiliani di Rio giocò il torneo della vita e scrisse la storia sportiva del suo Porto Rico.
Alessandro Orecchio
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Comunque la Puig è stata sfortunata per il fatto che le Olimpiadi non davano punti: aggiungi al suo Ranking 750/1000 punti (non sappiamo quale valore avrebbero potuto dare alle Olimpiadi) ed era perfettamente in top 15/20, con delle buone teste di serie garantite nei tornei principali
La vittoria della Puig è indicativa del valore del torneo Olimpico…
Nel mondo del tennis contano gli Slam, i Masters 1000, i masters di fine anno, non le Olimpiadi.
Non dimentichiamo che Wawrinka a Rio non c’era nemmeno andato..
È vero che la Puig non ha ancora dimostrato molto, ma quando una arriva a giocare nel modo visto alle olimpiadi, significa che potenzialmente ha dentro di sé le capacità di arrivare ad alti livelli. Non ha vinto “per caso” grazie ad avversarie arrendevoli e demotivate, o tantomeno scarse.
Ha vinto perché ha raggiunto lei un livello altissimo, e se lo ha fatto una volta, può farlo ancora.
Chi la paragona per incostanza a Wawrinka, non ha forse tutti i torti, ma non dimentichiamo che lo svizzero ha iniziato a vincere qualcosa di importante a 29 anni, e Monica è ancora molto più giovane.
I tennisti giovani, e in particolare le donne, raramente sono continui come rendimento.
Personalmente mi auguro di vederla ancora a quei livelli, ma non ci trovo niente di strano in questa fase di appannamento.
In questo sono d’accordo con l’articolo, sarà il prossimo anno il vero banco di prova per la Puig.
E’ vero che la Puig deve ancora dimostrare tutto, ma dopo un buon 2014, sprofondò in una crisi che solo quest’anno l’ha vista ritornare su buoni livelli, passando dalla 92° posto di fine anno 2015 al best ranking al n.27, ottenendo buoni risultati e nessun exploit, anche a volte sfavorita da sorteggi non fortunati (Konta al primo turno a Wimbledon, superficie dove aveva fatto bene nei tornei di preprazione).Paradossalmente è dopo la vittoria olimpica che è come se le fosse venuta a mancare la “fame”..E’ vero anche che è piu difficile confermarsi, basta vedere la Bouchard, però da qui a farla passare come una scarsa, che ha vinto così per caso ce ne passa, anche perchè ho visto le partite e le ha vinte di vincenti, non perchè le altre hanno solo giocato male.
Poi qua si parla che tecnicamente non è un bello spot per il tennis, quando poi spesso si celebra (non tu in particolare, ci tengo a precisare) il talento di un’italiana venticinquenne proiettandola in top10,ecc..quello sarebbe stato un bello spot per il tennis?quello è tecnicamente talento?No perchè se lo è per lei, allora vale benissimo anche per la Puig.
Nel tennis, come nella vita (…vita di cui il tennis – come sostengono molti – é una emblematica sintesi), la riuscita di un “colpo grosso” (…un torneo – lo sappiamo tutti magari anche senza averlo mai disputato – Olimpico o meno -non é una partitella e via!) é il risultato di un “periodo di grazia” fatto di sorprendente brillantezza fisica e mentale, equilibrio, ritrovata esplosività e solidità insieme, insperata lucidità e capacità di lettura del gioco altrui, stupefacente ancorché crescente forza di volontà, ecc. Devo ritenermi fortunato: non in ambito tennistico, ma a me é capitato
La Puig ha preparato un evento alla perfezione, annunciandolo con anticipo e lo ha vinto.
Dipende dal fatto che quelle migliori di lei hanno preparato altri eventi e non si sono presentate a Rio nelle migliori condizioni?
Può darsi.
Ma io penso che se la Puig troverà la stessa condizione in futuro, qualche buona soddisfazione se la potrà togliere…
Infatti! Ma poi io non ho nulla con la Puig, anzi mi è pure simpatica. Dissento solo rispetto a coloro che si arrabbiano quando sostengo che una Puig campionessa olimpica non è, tecnicamente parlando, il miglior spot possibile per il tennis. La vittoria dell’outsider entusiasma sempre, ma il 90% delle volte è frutto più del cattivo rendimento dei favoriti che non della sua bravura. Specie se, dopo quell’exploit, torna a non combinare praticamente più nulla.
Wawrinka ha caratteristiche tecniche di primissimo livello, infatti ha spesso vinto con i primissimi sopra di lui in classifica. Tra l’altro ha vinto 3 slam e pertanto merita ampiamente la posizione che occupa nel ranking Se gli si può muovere un appunto è di essere esploso definitivamente un po avanti negli anni. Quando anche la Puig sarà capace di simili risultati, mi ricrederò sul suo conto è sul’ occasionalità delle sue prestazioni
Per amor di precisione, mi correggo: il best ranking della Puig è finora stato il 27° posto e non il 33°, come scritto in un mio precedente commento. Ma ovviamente nulla cambia nell’ottica del discorso in questione.
Non vorrei sembrare pignolo, ma il paragone mi sembra che continui a non reggere. Anche togliendogli i 3 Slam (che poi non capisco perché bisognerebbe toglierli in questo discorso, ma stiamo pure al gioco), a Wawrinka resterebbero ben 12 titoli Atp vinti, tra i quali un Master 1000 e 3 Atp 500. Alla Puig (che non è finora mai andata oltre il 33° posto nel ranking), se togli l’Olimpiade, come vittorie nel circuito Wta resta solo un International nel 2014, a Strasburgo. Credimi, in un’ideale classifica di tennisti o tenniste che hanno accompagnato un loro exploit con così pochi altri risultati di rilievo, la Puig se non è la prima ci manca poco…
@ Bibi (#1717493)
Il paragone non era certo sulle vittorie, ma sull’alternare prestazioni medie a exploit di alto livello.
Sono dell’idea che il livello di gioco che è riuscita ad esprimere a Rio prima poi lo rivedremo, la differenza sta tutta quando: se durante un torneino da quattro soldi o uno slam.
Da qui a vederla costantemente lassù il passo è lungo.
E comunque, nota che Wawrinka negli ultimi tre anni, togliendogli duemila punti (facciamo un migliaio, ai quarti o per lì di solito ci arriva) arriverebbe poco sopra la decima posizione.
Il paragone con Wawrinka mi sembra ampiamente fuori luogo. Wawrinka ha vinto in carriera 3 Slam (gli manca solo Wimbledon), la Puig ha vinto l’Olimpiade e praticamente nient’altro di rilevante. Non basta: Wawrinka alberga ormai da anni nella top ten, la Puig la top ten finora non l’ha vista nemmeno da lontano. E comunque non è il primo commento che in qualche modo “sminuisce” Wawrinka: io davvero non capisco tutta questa severità nei suoi confronti. O forse il suo torto è quello di non pronunciare frasi retoriche o roboanti o patriottiche dopo i suoi trionfi, come magari fanno altri o meglio ancora altre, visto il paragone da cui è partito questo discorso?
A me non sorprende affatto: dopo Rio, la Puig è semplicemente tornata quella che era prima di Rio, cioè una tennista al massimo di medio livello. L’eccezione, per circostanze del tutto episodiche, è stata proprio Rio: un capolavoro, ma per molti aspetti assolutamente “casuale”, frutto anche del momento globalmente non irresistibile, dal punto di vista tecnico, del tennis femminile. Io avevo anche provato, sommessamente, a sostenerlo, proprio nei commenti post-oro olimpico della portoricana, ma ero stato subissato di critiche e di ironie. Adesso, di colpo, noto che si scopre quanto episodico sia stato quel trionfo. Meglio tardi che mai, mi vien da dire…
Mi spiace per lei e per i suoi sostenitori, ma purtroppo i risultati e le classifiche parlano: questa degli ultimi giorni è la vera Puig, non quella di Agosto.
Una Wawrinkessa.
Il 2017 dimostrerà se è una vera campionessa o una bolla di sapone destinata a sgonfiarsi ( come sostengo dalla fine dell’estate)
In una settimana ha conquistato molti più tifosi lei che la Kerber numero 1 di una stagione intera.
Quel torneo della Puig ci ha regalato emozioni davvero indimenticabili.
Speriamo di vederla in buona condizione l’anno prossimo
ci deve essere qualcosa sotto…..imposibile che una tennista mediocre come la puig abbia vinto il torneo olimpico e lo aveva predetto, per poi tornare subito dopo alla mediocrità che ha contraddistinto la sua carriera 😯 p.s. quando parlo di mediocrità intendo ad alti livelli, poi pure la giorgi è fortissima fino a quando si parla di n100 o giu di li..
L’ha fatto solamente x farmi perdere la medaglia al Veggente sto gran pezzo di ….PORTORICANA 👿 👿
Fabio non è che gli hai dato un extra vero??? 😉
é vero ma é ancora giovane e si trova intorno alla trentesima posizione.
E comunque pensiamo che ha vinto le olimpiadi, battendo giocatrici molto forti. Io credo che abbia ancora molto da dimostrare.
Pienamente daccordo con l’articolo, sarà il 2017 l’anno in cui Monica (che io adoravo già prima dell’oro olimpico)dovrà dimostrare di poter competere ad alti livelli.
E’ successo un po’ come tutte le giovani che vincono un grande slam, Muguruza ad esempio…la continuità di risultati è forse il risultato più importante da raggiungere.