Karen Khachanov: il russo che non ti aspetti
Partiamo da un semplice presupposto: il titolo è una mera provocazione, perché il russo Khachanov i tanti appassionati del bel tennis lo conoscono eccome, e lo aspettavano al varco.
In molti a decantare le doti del talentino Rublev, in molti a dire che Safiullin al netto degli infortuni vale sicuramente di più della giovane e agguerrita concorrenza: sta di fatto che il diesel Khachanov è partito senza troppi fari puntati addosso e ha già distanziato gli altri. E di molto.
Domenica il russo classe ’96, alto quasi due metri e che pesa 90 kg, ha dato dimostrazione del suo power tennis, un gioco che grazie a un rovescio a due mani solido, un gran servizio e un dritto esplosivo, lo porterà sicuramente lontano ma che nel frattempo gli ha permesso di alzare al cielo già il primo titolo ATP: come Kyrgios, come Zverev, più di tanti altri dipinti come campioni del futuro e non solo visti per quello che sono in realtà allo stato dei fatti, ossia ottimi prospetti.
Khachanov a Chengdu ha sconfitto Sousa, Mannarino, Feliciano Lopez, Troicki e nell’atto conclusivo un altro spagnolo, quell’Albert Ramos decisamente nel momento migliore della carriera: vittoria in rimonta per il russo e best ranking conseguito alle porte dei top50.
Non può definirsi di certo una vittoria sorprendente perché la crescita esponenziale in questo 2016 messa a segno da Khachanov è sotto gli occhi di tutti (+100 posti nel ranking rispetto a fine 2015): i mezzi fisici del ragazzo sono eccellenti, esagerati per l’età e se paragonati ai suoi coetanei e con tali doti naturali sarebbe davvero strano che non si ottenessero risultati che già si intravedono. Il giovane Karen sembra essere al momento la miglior carta possibile che la Federtennis russa può giocarsi per uscire dal pantano attuale: dopo Safin, dopo Kafelnikov, i russi hanno finalmente trovato un nuovo eroe cui affidare il proprio tifo.
Proprio Kafelnikov, penultimo tennista russo a vincere un torneo del Grande Slam, già nel 2013 puntava forte sul connazionale pronosticandolo top20 nell’arco di 2 anni: a conti fatti c’è voluto un po’ più di tempo e “solamente” per avvicinarsi alla top50 ma se avessi due fiches e fossi a un tavolo verde da gioco, le punterei decisamente su Khachanov il gigante ventenne venuto da Mosca.
Alessandro Orecchio
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@ pallettaro (#1707497)
Non è il peggiore, è il migliore perché è costante,non sbaglia quasi mai e la maggior parte delle volte si apre il campo, è efficace il rovescio anche se non lo può sembrare.
A prima vista sembra il diritto il suo miglior colpo ma non è così, infatti presenta molte imperfezioni e spesso sbaglia, però quando gli entra il vincente lo ottiene quasi subito.
Comunque il russo in un’intervista ha dichiarato che crede che sia la battuta il suo colpo migliore(su questo dubito).
@ brizz (#1707468)
Ma è proprio il peggior colpo di Karen!
un rovescio di rara bellezza
Sarà difficile
La sensazione è che nella nuova generazione di tennisti siano tutti oltre il 1,90. Spero che qualcuno di più piccolo e che non giochi il power tennis ma magari il soft tennis riesca a emergere
Pantano del tennis russo……. In Italia invece pasteggiamo a champagne e ostriche
Mamma mia quant è forte! Questo qui sul cemento li annichilisce tutti
ha tutte le carte per essere il nuovo Safin 🙂
Ho visto giocare il “ragazzo ” a Barcellona e li ho visto che era veramente bravo non credo possa definirsi una sorpresa ha tutte le doti del bui tennista e sui fondamentali e veramente solido su terra rossa gli ho visto ribaltare gli scambi di rovescio fuori dal rettangolo in maniera lodevole per me sarà uno che può battere i grandi
Non si può non pensare che due mesi fa perdeva con Giustino e Napolitano e ora guardate dove sta.
Ovviamente la crescita di ogni giocatore è soggettiva e non segue delle regole ma il fatto che i nostri migliori giovani perdano ancora nelle qualificazioni dei challenger fa un po’ tristezza, tutto lì