Lara Arruabarrena dalle difficoltà al secondo successo nel circuito WTA (Video)
Nessuno parla della vittoria di Lara Arruabarrena a Seul, certamente oscurata dal match tra Wozniacki e Osaka. Eppure io credo che questa settimana abbia lanciato un monito importante a tutti noi che seguiamo ed amiamo il tennis, in questo caso quello femminile.
Una settimana fa a Quebec City per la prima volta vince un titolo WTA la giovane francese Oceane Dodin. Aggressiva, spettacolare, la Dodin rappresenta nella nouvelle vague mondiale una delle migliori esponenti del tennis d’attacco, teso alla ricerca del vincente fin dall’inizio dello scambio. Un tennis rischioso ma affascinante, in grado di infiammare se tutto gira bene ma anche di creare infinite recriminazioni laddove una palla da appoggiare comodamente oltre la rete, viene sparata malamente sui teloni. Dopo una settimana a Seoul, alla distanza di 10.471 km dall’impresa della Dodin, la spagnola Lara Arrabuarrena, peraltro una delle poche tenniste che tempo fa ebbe il coraggio di parlare della sua depressione, conquista il suo secondo torneo WTA contro la rumena Niculescu. Un tennis quello della spagnola distante anni luce dalla Dodin: una difensivista, cosiddetta pallettara, inchiodata alla linea di fondo campo, che imposta la partita nel tendere la ragnatela di scambi interminabili nei quali imprigionare l’avversaria di turno. Meno spettacolare per molti, eppure affascinante sotto altri aspetti.
Da sempre infatti l’uomo si appassiona alle vicende di eroi dalle caratteristiche completamente opposte. Meglio il prode e coraggioso Achille o l’astuto e paziente Ulisse? Due concezioni non solo del tennis diverse, ma della vita intera. Eppure si vince in entrambi i modi. La strada per la vittoria, sempre nella lealtà e nel rispetto dell’avversario, non è un sentiero unico ma un percorso a più corsie nel quale ciascuno sceglie quello che meglio gli aggrada, o che sente più suo. Certo è normale appassionarsi ad uno stile o ad un altro, ma senza integralismi che decretano la fine della dialettica e del confronto. Anche perché la vita, ed il tennis, è più complessa di quanto appare e può accadere che la pallettara ed operaia Larsson, complice una programmazione diversa della sua partner abituale Kiki Bertens, giochi a Seoul il doppio con la belga Flipkens, eleganza, rovescio ad una mano, tocchi di classe.
E accade anche che questo cocktail di sostanza e sapore funzioni e la coppia vinca il torneo. Come la mettiamo allora? In questa contraddizione a mio avviso si mostra il bello del tennis ed anche della vita.
Le diversità arricchiscono il mondo.
La finale di Seoul
Antonios
Complimenti a Lara per il titolo, sicuramente inaspettato alla vigilia del torneo.
E complimenti ad Antonios per l’articolo e per l’approfondimento: le strade possono essere diverse per imporsi ed ognuna usa le armi che le sono più congeniali, ma alla fine la passione è la stessa e viene notata se non si guarda ai diversi approcci con le lenti stereotipate dell’integralismo e del pregiudizio.
Far notare questo è da acuti osservatori e da persone intelligenti, quale Antonios dimostra puntualmente nei suoi post e ora negli articoli su Livetennis.
Al prossimo allora e alla prossima occasione per sottolineare un’impresa nei suoi molteplici aspetti!
gButtit
Io contemplo nella mia idea che ci deve essere spettacolo nel tennis come in altre discipline o su altri versanti (faccio un esempio vuoi mettere un concerto dei KISS, che tecnicamente sono discreti/buoni musicisti ma con un show incredibile che altri magari più bravi ma che comunque per certi aspetti possono non accenderti)quindi per come la vedo io preferisco ad esempio mezz’ora di DUSTIN BROWN(con i suoi limiti) che un match di Bellucci, Batista Agut,Gimeno traver e la lista continua…….
Certo un match come dici tu di KARLOVIC o ISNER può rivelarsi noioso, ma ad esempio un altro gran battitore come RAONIC invece ha molto di più quello che sembra.
Avevo capito che Pujol serviva come esempio ed infatti ti avevo risposto in tal senso…
Comunque, tralasciando Federer che unisce la spettacolarità ai risultati, capisco che possa essere più divertente vedere giocare Stepanek piuttosto che Ferrer, capisco molto meno invece che possa essere più divertente vedere giocare un Karlovic o un Isner che cercano di chiudere il punto subito addirittura direttamente con la battuta o una Giorgi o una Lisicki che tirano tutto senza criterio, preferisco mille volte la costruzione del punto alla Ferrer.
In ogni caso, gioco divertente o meno, resta il fatto che il tennis é uno sport non uno spettacolo (fa spettacolo ma é una cosa diversa…) e come tale e come in tutti gli sport l’aspetto principale é quello dei risultati… ognuno usa le sue capacità ed a volte anche la sua filosofia di vita per cercare di ottenere i migliori risultati… e quindi sicuramente meglio Ferrer di Stepanek (che pure é stato un signor giocatore).
Qualcuno, nei post dei giorni scorsi, l’ha definita “quella scarsona della Arruabarrena”. Scarsona perché non ha colpi di chiusura? Perché non ha la potenza che hanno altre? Perché non ha colpi spettacolari? L’aggettivo scarsona, seppur simpatico, denota la mancanza o appunto la scarsità di qualcosa, per cui mi sento autorizzato ad utilizzarlo anche per altre giocatrici. Ad esempio per “quella scarsona della Giorgi” (nel senso che possiede scarsa intelligenza tattica, umiltà, gioco di rete, tocco…). E brava la Arruabarrena, ad aver vinto almeno un torneo in questo 2016!
gBUTTIT
Come avevo detto non sapevo se PUJOL giocasse ancora, l’avevo solo usato come termine del mio ragionamento.
Sul fatto di che tipo di tennis adotta la DODIN non ero a conoscenza e chiedo venia.
Io intendevo (e tu citi STEPANEK, in assoluto tra i miei preferiti) la differenza tra un tennis spettacolare (Stepanek, Federer, Wawrinka,e pochi altri ormai)al contrario di quei giocatori, pure molto forti se vuoi, ma di una noia e ripetitivi (te ne cito uno molto forte, anche se ora in calo FERRER).
E comunque al di là di tutto, comunque preferisco una o uno che ci prova da subito, piuttosto che palleggi lunghi e alla fine noiosi.
Pujol non gioca più.
Comunque non puoi paragonare Pujol con il miglior giocatore del mondo, fra i più forti della storia del calcio, tanto più un giocatore che fa grandi giocate ma sempre badando al concreto, mai fini a se stesse e che ti fa vincere le partite.
Facciamo il paragone con qualcuno che fa grandi giocate ma spesso fini a se stesse, che a volte ti fa vincere le partite, ma spesso ti fa giocare in 10… mi viene in mente Menez ma ce ne sono tanti.
Ed allora se sono uno spettatore neutrale e poco appassionato di calcio effettivamente vado ad una partita aspettando la grande giocata di un Menez, ma se sono tifoso di una squadra ed ancor più se sono allenatore/dirigente/giocatore di una squadra molto meglio la solidità di un Pujol che, anche se poco appariscente, ti fa vincere molte più partite di un giocatore estroso e discontinuo.
Fra l’altro questo tipo di giocatore “estroso” non lo paragonerei affatto a chi spara tutto dalla prima palla per chiudere il punto subito, ma semmai ad un giocatore alla Stepanek, tutto serve and volley, ecco capirei lo spettatore che va per vedere qualche grande volee di Stepanek anche se poi perde la partita, ma non uno che va a vedere qualcuno/a che spara tutto subito, qualche volta in campo, altre sui teloni… non lo trovo un gioco divertente, poi ovviamente ognuno si diverte come gli pare….
Per chi ha scritto l’articolo.
Vi faccio un parallelismo con il calcio( vi assicuro che a me fa schifo come sport), ma uso il paragone per far capire la mia idea/posizione
Uno va a seguire il BARCELLONA per veder una giocata di MESSI o l’intero partita giocata da PUJOL (non so neanche se gioca ancora)????
A voi i commenti!!
Io andrei per MESSI!!!!!!!!!!!!!
@ antonios (#1702181)
Tranquillo l’articolo è chiarissimo 😉
Itf 125 non esiste, si chiama WTA125, non viene conteggiato nel numero complessivo dei titoli principali WTA del circuito, ma viene comunque indicato nella descrizione estesa dei titoli WTA, e poi conteggiato nel numero complessivo degli ITF.
Mentre i titoli ITF se vuoi conoscerli nel dettaglio devi andare a cercarli nel sito della ITF.
In poche parole la WTA ha creato un ibrido (di fatto sostituisce i vecchi Tier IV e Tier V), che non ha nemmeno preso piede, sono pochissimi. A mio avviso o gli dava dignità completa di WTA magari alzando un pò montepremi e punti o non lo creava, così è solo concorrenza ai 100.000 ITF.
Grazie Max e mi scuso dell’errore. Il sito della WTA, non aggiornato, riporta ancora un unico trofeo per la spagnola e credevo si riferisse appunto a Seoul e non a Bogotà (2012) che francamente non ricordavo. Tuttavia il mio intento era esporre alcune riflessioni su due vittorie diverse, Dodin e Arruabarrena, e su ciò che significano in termini di approccio al tennis. Spero che questo sia arrivato correttamente. Grazie
Speriamo che Camila la imiti!
Nel titolo è stato corretto ma nell’articolo no.. c’è sempre scritto che ha vinto il suo primo titolo WTA…..
Ma solo il titolo.. 🙁
Ma non era wta, ma itf 125
Anche cali ha vinto
Grazie della precisazione. La redazione ha prontamente corretto 🙂
Non è il primo torneo conquistato, ha già vinto Bogotà nel 2013