Jacopo Stefanini al primo acuto da pro: “il titolo vinto in singolare è qualcosa di particolare e mi ha regalato un’emozione unica. È senza dubbio la più bella settimana della mia carriera”
Nella lunga estate di tennis italiano, piena zeppa di Futures nel centro-nord, un giovane ventenne ha saputo ritagliarsi spazio a suon di risultati importanti, raggiungendo l’apice nell’ultimo mese dove ha conquistato ben tre Futures in doppio e il primo titolo in singolare, ottenuto a Santa Margherita di Pula sabato scorso. Stiamo parlando, come molti di voi avranno già capito, di Jacopo Stefanini, tennista toscano classe 1996.
“Il titolo vinto in singolare è qualcosa di particolare, sono molto contento del doppio dove sto giocando bene ma vincere un torneo in singolare è tutt’altra cosa e mi ha regalato un’emozione mai provata fino ad ora. È senza dubbio la più bella settimana della mia vita fino ad ora e spero di averne altre così”. È felice Jacopo del successo ottenuto, ma consapevole che la strada per arrivare in alto è appena cominciate.
Ciao Jacopo, ti aspettavi di ottenere questi risultati in così breve tempo?
Ciao a tutti i lettori di livetennis. Ero consapevole di essere in un ottimo momento di forma e di esprimere un buon tennis e che da una settimana all’altra poteva arrivare un risultato simile, però allo stesso tempo sapevo che per fare il passo decisivo serviva più convinzione nei miei mezzi. Nella settimana appena trascorsa tutto è andato per il verso giusto e la consapevolezza mi ha aiutato a raggiungere questo risultato.
Papà Marco e mamma Roberta sono anche i tuoi coach. Cosa significa per te essere allenato dai tuoi genitori?
Babbo e mamma li voglio ringraziare per essere presenti in ogni istante della giornata, in ogni momenti della mia vita, loro sono fantastici sia come coach che come genitori e mi danno una carica unica. Inoltre voglio ringraziare Ferdinando Bonuccelli, nuovo collaboratore assieme ai miei genitori, che mi segue e mi seguirà durante i tornei e negli allenamenti al Tennis Club Carmignano, la mia casa e circolo di proprietà dei miei genitori.
Anche tua sorella Lucrezia gioca a tennis. Com’è il vostro rapporto?
Con mia sorella ho un rapporto unico, cerco di darle consigli essendo il fratello maggiore e spero che lei li accetti ben volentieri, mentre lei cerca di essermi vicini durante i tornei. È bello il rapporto che ho con lei, spesso capita che tra fratello e sorella ci siano tensioni, ma tra noi non succede, anzi siamo molto affiatati.
Descrivi il tuo modo di giocare. Hai un colpo con cui costruisci il punto? Qual è il colpo, invece, che senti di dover migliorare?
Prevalentemente cerco di far gioco con il diritto e appena ho l’opportunità cerco di spingere con questo colpo alla ricerca del vincente. Sono molto contento invece dei miglioramenti fatti al servizio, ora ottengo molti punti grazie ad esso, mentre sul rovescio c’è ancora da lavorare, è solido ma fatico ad ottenere punti da esso. Un altro aspetto su cui mi sento più forte è la gestione dei punti decisivi, infatti in questa stagione ho vinto molti tie break. Ho imparato a gestire i punti importanti raccogliendo tutte le energie sia a livello mentale che fisico.
Giochi prettamente sulla terra battuta. Pensi di poter rendere a buoni livelli anche sul veloce?
Sul veloce purtroppo non ho tante opportunità di giocarci, però quando ho disputato tornei sul cemento non ho mai sfigurato, devo solo giocare ed allenarmi di più su questa superficie, sfruttando magari il centro di Tirrenia per allenarmi su quei campi. Credo di poter fare bene anche sul veloce, chiaramente abbiamo già prefissato di fare qualche torneo su queste superfici perché più ci giochi e più prendi confidenza con la superficie.
Il passaggio da junior a professionista è stato costellato di problemi fisici che hanno rallentato la tua crescita. Vuoi raccontarci cosa è successo?
Il passaggio da junior a pro è stato complicato a causa di un infortunio al polso sinistro che mi ha impedito di giocare per circa sei mesi. Di per sé il passaggio di categoria non è affatto semplice, poi l’infortunio l’ho accusato abbastanza, soprattutto a livello mentale, ma fortunatamente il peggio è alle spalle e d’ora in poi cerchiamo di salire passo dopo passo.
Giochi praticamente da sempre a tennis. Quando hai capito che avresti potuto fare carriera in questo sport? Ti sei mai pentito della scelta di aver intrapreso questo percorso?
Gioco da quando ho sei anni e sono sempre stato convinto perché mi piace questo sport. Sono una persona decisa in quello che fa e se ho un obiettivo cerco di raggiungerlo a tutti i costi. Non mi sono mai pentito di aver fatto questa scelta e mai mi pentirò, sono felice del lavoro che faccio e voglio togliermi altre soddisfazioni.
Sei un gran tifoso della Fiorentina. Quali altri interessi coltivi al di fuori del mondo del tennis?
Esattamente, tifo Fiorentina e quando sono a casa vado sempre al Franchi a seguire la viola. Rimasi colpito dal gioco di Stevan Jovetic dai tempi in cui il montenegrino militava nella Fiorentina ed è tutt’ora il mio calciatore preferito, anche se ora milita nell’Inter. Per staccare la spina dal tennis, oltre al calcio, mi piace prendermi momenti di relax guardando tv e andando al cinema, non amo particolarmente la discoteca e la vita confusionaria.
A quale giocatore di tennis ti ispiri? Chi è il tuo tennista preferito?
Mi ispiro e seguo molto Novak Djokovic, sia per come sa gestire i punti importanti in campo, sia per come interpreta la vita fuori dal campo, prestando molta attenzione all’alimentazione, inoltre ho letto anche la sua autobiografia. Da piccino, invece, seguivo e tifavo molto per Nadal.
Dopo questo successo, cambierai programmazione o continuerai solamente a partecipare a tornei Futures?
Questa settimana mi allenerò in vista del Challenger di Roma, poi credo di ritornare a Santa Margherita per cercare di salire il più possibile in classifica così da poter giocare qualche torneo di livello più alto nella prossima stagione. Un’esperienza Challenger però quest’anno la volevo fare e fortunatamente il torneo a Roma è arrivato nel momento giusto.
Quali sono, in termini di ranking, gli obiettivi per questo finale di stagione?
Come obiettivi non voglio prefissarmi una classifica precisa perché quando uno si pone degli obiettivi dal punto di vista del ranking poi non è semplice rispettarli a causa di tante variabili. Io voglio continuare a giocare come ho fatto settimana scorsa e, sicuramente, se continuerò a giocare così, mi toglierò delle belle soddisfazioni. Voglio salire in classifica per giocare tornei diversi da quelli Futures.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Il sogno nel cassetto è quello di raggiungere almeno la top 100 e giocare il Roland Garros, torneo che mi piace particolarmente perché è sulla terra rossa che è la mia superficie preferita. Il mio torneo preferito, però, è il Master 1000 di Montecarlo perché mi piace la location e il fascino del Principato di Monaco.
Noi di livetennis non possiamo che continuare a seguire e sostenere Jacopo sperando in una crescita continua che lo porti a raggiungere i suoi sogni ed obiettivi.
Antonio Galizia
TAG: Italiani, Jacopo Stefanini
È in programma, la data di pubblicazione ancora non so dirtela con precisione. Continua a leggerci e a breve leggerai le risposte di Luca alle mie domande!!!
Galizia ma quando l’intervista a Lucone Pancaldi??
Bravo, Jacopo!
Continua così.
Bella stagione complimenti al ragazzo…vediamo se nel 2017 riuscirà ad avvicinare la top 300
Un tennista in rampa di lancio e con un gioco bello e propositivo. Forza Jacopo
L’ho visto giocare e mi è piaciuto parecchio, ora lo seguo con molta più attenzione e spero che ci dia delle belle soddisfazioni…
ahahaha 😆 😆 🙄 🙄
Forza Jacopo!
Spero di vederlo giocare molto presto!
chi, Stefano Jacopini?
Bravo, complimenti e in bocca al lupo!
Stefano, credici perché ce la puoi fare!