Da Manerbio a Manerbio, è un altro Sonego
Il torinese vince un bel match contro Andrej Martin, numero 3 del tabellone. Un anno fa, Lorenzo si era presentato da n.587 ATP e decisamente più acerbo. “Sto imparando a giocare i punti importanti e la collaborazione con la FIT va molto bene”. Passa Trusendi, eliminati Pellegrino, Cecchinato e il baby fenomeno Tsitsipas.
“Questa vittoria vale molto di più rispetto a quella di aprile, a Barletta”. Lorenzo Sonego aveva già battuto Andrej Martin, ma lo slovacco stava vivendo un periodo difficile. Adesso, invece, è reduce dalla prima finale ATP e pochi giorni fa ha addirittura centrato il terzo turno al torneo olimpico di Rio de Janeiro. Non a caso, si è presentato al Trofeo Dimmidisì di Manerbio (42.500€, terra) da testa di serie numero 3. Ma Sonego lo ha aggredito sin da subito, imponendosi con un netto 6-3 6-2. Se non è la migliore vittoria in carriera, poco ci manca. Ed è bello che sia arrivata nella settimana in sui “Sonny” festeggia il best-ranking al numero 277 ATP. La strada è ancora lunga, ma i risultati stanno lentamente dando ragione alle sensazioni. Accompagnato a Manerbio da coach Gipo Arbino, Umberto Rianna per conto della FIT e dalla madre (“Che di tanto in tanto ama seguirmi, specie quando gioco non troppo distante da casa”), Sonego ha mostrato tutte le qualità che ne fanno una bella speranza del nostro tennis: servizio e dritto vibranti, quasi esplosivi, e grinta da vendere. Ciò che colpisce del torinese è la sua…doppia faccia. In campo è un guerriero, gioca con grande grinta e fa sentire la sua carica agonistica. Fuori è un ragazzo ben educato, di poche parole. “Sono partito carico e ben deciso, sapevo che quando Martin va in fiducia diventa molto pericoloso, quindi ho cercato di scattare forte dai blocchi – racconta Lorenzo – l’ho messo subito in difficoltà e si è un po’ scoraggiato, anche se a un certo punto il match è entrato in lotta”. Avanti 3-0 con doppio break, Sonego si è visto riavvicinare sul 3-2 e ha dovuto cancellare alcune palle break sia nel sesto che nell’ottavo game. Le ha giocate con autorità, mostrando una crescita decisa rispetto all’anno scorso, quando si presentò da numero 587 e perse subito contro Pere Riba. “Una volta intascato il primo set, il secondo si è messo in discesa. Ho giocato sempre meglio e lui si è demoralizzato. E’ andata molto bene, anche perché ero reduce da un attacco febbrile: a Cordenons mi sono dovuto ritirare perché mi era salita a 39”.
UN CONNUBIO CHE FUNZIONA
Il 2016 sta dando buone risposte sul piano della continuità: sembra che Sonego abbia imparato a giocare i punti importanti. “E’ vero, sono molto migliorato sotto questo aspetto. Le sconfitte mi sono servite, ho accumulato esperienza e finalmente riesco a concretizzare i punti importanti. Diciamo che gioco allo stesso modo tutti i punti, mentre in precedenza avevo alti e bassi che mi impedivano di avere il giusto equilibrio in campo”. Sonego fa parte del progetto Over 18 varato dalla FIT per dare una mano ai giovani azzurri nei primi anni di professionismo. “C’è un rapporto bellissimo, cercano di aiutarmi e ci sentiamo una famiglia – continua Sonego – Umberto Rianna ha tantissima esperienza e mi sta facendo capire tante cose. Avendo allenato giocatori molto forti riesce a darmi una mano, soprattutto sull’atteggiamento e sul modo di stare in campo”. Senza dimenticare la presenza di Gianpiero Arbino, suo storico coach. “Lui è come un secondo padre, tra di noi c’è una figura incredibile, averlo ai tornei mi serve tantissimo. Ancora oggi è in grado di insegnarmi qualcosa ogni giorno”. Insegnamenti di cui avrà bisogno al secondo turno, dove se la vedrà con il tedesco Maximilian Marterer, numero 261 ATP e in gran forma, reduce dalla finale al Challenger di Meerbusch. In virtù di questo risultato è entrato in tabellone grazie a uno special exempt.
TRUSENDI OK, FUORI CECCHINATO E PELLEGRINO – E’ stato un altro giorno importante per Walter Trusendi. Già protagonista nelle qualificazioni, il toscano ha raggiunto il secondo turno approfittando del ritiro di Clement Gees (reduce dalla semifinale a Meerbusch). Il belga ha alzato bandiera bianca sul 6-1 3-0 per “Truso”. Anche stavolta c’è stato un pizzico di commozione a fine partita. Con 13 punti ATP in tasca, potrà misurare le sue ambizioni in un match affascinante contro Gerald Melzer, unico top-100 in tabellone. Quei top-100 che sono il grande sogno-obiettivo di Walter. Certo di risalire intorno al numero 450, il toscano sogna di salire ancora. Se possibile, alla svelta. Nell’ultimo match sul Campo Centrale, Melzer ha superato la wild card azzurra Andrea Pellegrino. E’ finita 6-2 6-4: l’austriaco ha mostrato grande attenzione su ogni palla, sfruttando al massimo gli errori del pugliese, soprattutto con il dritto. Pellegrino ha tenuto bene nel secondo set, rimontando per due volte un break di svantaggio, ma sul 4-4 non gli è bastato rimontare da 0-40 con tre belle soluzioni: il dritto vincente di Melzer mandava l’austriaco a servire per il match, e un altro dritto vincente lo spediva agli ottavi contro Trusendi. Il numero 1 del tabellone è accompagnato a Manerbio da coach Werner Eschauer, ex giocatore austriaco che fece sfracelli nei tornei challenger tra il 2006 e il 2007, portandosi a ridosso dei top-50 ATP e sfidando Rafa Nadal sul Centre Court di Wimbledon. Per Gerald, meno talentuoso del fratello maggiore Jurgen, sarà un bello stimolo provare a imitare il suo allenatore. Restando in Casa Italia, va fuori Marco Cecchinato. Il palermitano ha ceduto con un doppio 6-4 al tedesco Nils Langer. Per un attimo c’è stata la speranza che potesse girare la partita, quando Langer ha clamorosamente sparato in rete il primo matchpoint. Sceso al numero 137 ATP, Cecchinato si sta allenando con l’ex top-200 Simone Vagnozzi e la speranza è che ritrovi un po’ di serenità, soprattutto in merito ad alcune vicende extra-campo.
GLI ALTRI MATCH – Prosegue il momento positivo di Daniel Gimeno Traver e Taro Daniel, recenti finalisti al Challenger di Cordenons e arrivati insieme a Manerbio. Hanno entrambi vinto in due set, anche se Daniel ha avuto i suoi problemi contro il ceco Jan Mertl. C’era grande attesa per l’esordio di Stefanos Tsitsipas, numero 1 del mondo junior e ammesso con una wild card. Seguito a Manerbio dai genitori, è rimasto in campo per due ore e mezza ma si è arreso al brasiliano Fabiano De Paula. Una lunga battaglia in cui ha mostrato tante qualità, ma anche tanta inesperienza. I fondamentali sono ottimi (il dritto è più efficace, il rovescio più elegante), ma è ancora piuttosto lento negli spostamenti. A certi livelli, potrà essere un problema. De Paula si è imposto 7-6 6-7 7-5, ma è stato decisivo il tie-break del primo set. Avanti 4-3 e con un mini-break di vantaggio, Tsitsipas ha tentato un serve and volley sulla seconda palla ed è scivolato, franando per terra. Ha giocato male i tre punti successivi e si è arrabbiato con qualcuno in tribuna, a suo dire un po’ troppo rumoroso. Ha continuato a lottare, ma il brasiliano ha continuato a farlo muovere e alla fine ha avuto ragione lui. Probabilmente non gli capiterà più di fare match pari con Tsitsipas, ma intanto al secondo turno ci va lui. Per il biondo Stefanos, futuro rubacuori (ammesso che non lo sia già…), adesso è tempo di volare negli Stati Uniti per lo Us Open Junior e cercare di difendere la leadership mondiale Under 18
TAG: Challenger Manerbio, Challenger Manerbio 2016
2 commenti
bravo trusendi
bravo lino