Giochi Olimpici di Rio: Il problema della cucina Olimpica. La Bacsinszky “Il cibo è terribile, non è commestibile”
Timea Bacsinszky è stata la seconda giocatrice ad aver rivolto aspre critiche nei confronti dell’organizzazione delle Olimpiadi di Rio, facendo eco ad Albert Ramos che aveva ieri sparato a zero in merito al troppo poco tempo fatto intercorrere tra la cerimonia di apertura dei Giochi ed il primo giorno di competizione.
La tennista, nello specifico, si è lamentata della qualità del cibo che viene preparato per gli atleti residenti presso il Villaggio Olimpico. “Il cibo è terribile, non è commestibile. Non è nemmeno utile, visto che non lo si mangia con gusto. Noi siamo atleti professionisti, qui le cose non funzionano”, ha dichiarato la ventisettenne svizzera, la quale non è stata per di più l’unica a denunciare apertamente la questione.
Curioso a tal proposito il caso di Fabian Cancellara, ciclista e suo connazionale che, avendo riscontrato il medesimo problema, ha però deciso di provvedere autonomamente agli approvvigionamenti alimentari quotidiani e non affidarsi alla cucina “olimpica”.
Edoardo Gamacchio
TAG: Bacsinszky, Giochi Olimpici Rio 2016, Giochi Olimpici Rio De Janeiro, Timea Bacsinszky
Diciamo che il cibo dovrebbe essere per tutti, almeno decente. Poi, una struttura organizzativa efficiente, dovrebbe separare la ristorazione degli atleti da quella per il pubblico.
Quanto alle proteste, se vengono fatte da una persona qualsiasi, sono totalmente al vento, fatte da un’atleta di un certo blasone, vengono rese note dai mass media.
L’unica cosa su cui convengo con quanto dichiari è che se il cibo al villaggio olimpico è scadente, la Bacsinski e qualunque altro atleta professionista guadagna sicuramente abbastanza per procurarsene dell’altro a proprie spese. Resta comunque il fatto che l’organizzazione di questi giochi olimpici è proprio da nazione del terzo mondo. Probabilmente la prossima olimpiade organizzata in Sud America non avrà tali inconvenienti.
Come non essere d’accordo con te?
Qui accade un fenomeno ripetuto e, a mio modo di vedere, fastidioso. Ogni volta che una tennista si permette di fare una dichiarazione che sia non strettamente tecnica, le piovono addosso pietre. È successo, per limitarmi agli ultimi 3 casi, a Kiki Mladenovic, alla Kuz ed ora a Timea, ree di aver osato lamentarsi rispettivamente di divise, raccattapalle e cucina. Della serie: “zitta e gioca”. E parliamo di tre tenniste tra le più corrette del circuito. Mi chiedo quanti tra quelli che offendono queste ragazze amano davvero il tennis e chi ne è il massimo interprete, ossia il giocatore che ci mette la faccia e il sudore. Quanti tra i Seneca che puntano il dito non si sono mai lamentati di una mensa aziendale o della cucina di un albergo? Perché queste ragazze dovrebbero essere perfette e non consentirsi affermazioni giuste o sbagliate che siano? Non faccio il tifo per nessuna delle tre ma le rispetto perché sono ragazze che lavorano, un lavoro privilegiato certo, ma questo non le priva del diritto di parlare.Invece è ogni volta un tiro al bersaglio. Qualcuno faccia un po’ i conti con l’invidia, gli farà bene.
10 minuti di applausi 🙂
È sorprendente che dopo tutte le esperienze del passato ci sia ancora chi anela ad organizzare grandi eventi sportivi in Italia. Ricordiamoci che siamo il paese in cui la notte del terremoto a L’Aquila i palazzinari festeggiavano l’evento al telefono.
@ Lore_LjubO (#1665608)
Ciò non toglie che gli atleti partecipanti dovrebbero dimostrare un minimo di spirito di adattamento.
Anche il villaggio olimpico non è un hotel cinque stelle.
Alla fine le competizioni durano pochi giorni.
Forse ti sfugge che non è al centro di Milano, dove tra l’altro ultimamente non è che si circoli in totale sicurezza.
Gli organizzatori se escono fuori dal villaggio non garantiscono la sicurezza.
Il cibo se non è buono, fa letteralmente schifo, chi mangia porcherie ha poco rispetto di se stesso.
Timea avendo lavorato nel campo della ristorazione ha sicuramente trovato di meglio ma definire il cibo non solo terribile ma addirittura non commestibile 😯 mi sembra una calunnia.
Questo tuo post invece è modesto ed umile, tanto umile che non osa giudicare 😆 🙄
Le olimpiadi sono uno degli eventi sportivi più importanti al mondo, fai te.
Infatti ci sono alcuni sport che alle olimpiadi non vi dovrebbero essere.
Ha ragione Timea, la qualità del cibo dovrebbe essere al primo posto ed invece, spesso si mangiano porcherie, non è questione di lusso, ma di cibo sano e gustoso.
Brava Timea, sul cibo non si dovrebbe tollerare ed invece per trovare del pane decente bisogna fare miracoli, vendono tutti pane crudo (pesa di più).
I grossi ipermercati a volte espongono frutta che avrei problemi anche a darla alle galline.
Non mi pronuncio sui vari mcdonald’s e simili, dai quali passo sempre a debita distanza.
Le sue dichiarazioni sono terribili. Per una settimana ti adatti come lo stanno facendo nuotatori, tiratori, schermidori, tuffatori, judoka, ginnasti, pallavolisti, calciatori, rugbisti….e potrei continuare. Ho sentito via skype il mio collega di uni Daniele Garozzo e di questo gravissimo problema del cibo non ne ha fatto assolutamente menzione.
Arrogante e superba!
Timea in 3 righe hai detto 3 cagate.
– Se il cibo è di qualità scadente vattene al ristorante, i soldi per permettertelo li hai.
– il cibo non è utile perché non è buono? Il cibo è utile anche quando non è buono, mica si mangia solo per il gusto.
– atleti professionisti? Quindi i non professionisti è giusto che mangino merda?
Timea quando parla è ancora peggio del suo diritto….
Povera stella mi fa quasi pena…..
@ Shuzo (#1665510)
Sicuro ginevra e più chic
Magari nel bar dove lavorava, offrivano cibo più sano per i clienti!
Bene bene, ragione in più per promuovere le olimpiadi a Roma offrendo agli atleti la nostra fantastica cucina italiana. 😉
Questa fino a un anno fa faceva la cameriera sottopagata mo se lamenta pure
Vai da Emanuele Filiberto di Savoia che ha aperto con successo un bel chiosco di pasta e sughi italiani a Rio. Non puoi sbagliare 😛
timea con tutti i soldi che haia mangiare fuori no?????
E’ ridicolo che i tennisti siano cosi’ viziati
perche’ sono sovvenzionati da federazioni come tutti gli altri….quindi per una settimana potrebbero anche adeguarsi senza fare tutte ste storie!
Allora non fai le olimpiadi e stai a casa
Timea puoi sempre andare in un ristorante brasileiro e mangiare un rodizio cosi hai tutte le portate che vuoi!!
Timea ha pieno diritto di lamentarsi visto che è un esperta del settore ristorazione!
un ristorante no?
Ma perché tutto questo populismo? I tennisti sono professionisti abituati al lusso, guadagnano in una settimana quello che un judoka o un arciere guadagna con una medaglia.
E’ colpa loro?
Semmai non dovrebbero farli vivere nel parco olimpico.
Mah….non penso che il cibo sia cosi’ male…e’ che questa principessa ha delle pretese, lei e’ abituata a mangiare Aragoste a Cortina e Tartufo a Capri.
La Bacsinszky è una tennista che stimo molto, per la caparbietà con cui gioca ma soprattutto per quella che le ha consentito nella vita di superare situazioni difficili, a cominciare da un’infanzia – come da lei espressamente dichiarato – assai poco serena. Proprio per questo, questa sua frase sul cibo “olimpico” mi ha sorpreso parecchio, suggerendomi 3 ipotesi, che elenco nel mio personale ordine di probabilità:
– la cucina del Villaggio è davvero tremenda (se arriva a sostenerlo una che nella vita ha avuto problemi ben peggiori).
– la parentesi extra-agonistica della svizzera, che ha lavorato in cucina e al bar in un hotel (però a cinque stelle!) prima di ridedicarsi a tempo pieno al tennis, l’ha portata a perdere un po’ di vista quello che è il livello medio della qualità del cibo…
– la Bacsinszky si è semplicemente montata la testa!
Non capisco cosa si aspettavano queste tenniste.
Il ristorante con chef stellato???
oh no, che dramma!!!!
ma perche si lamentano solo i tennisti…che noia!!!….e timea mi sta pure simpatica!
Timeaaaaa fai come Cancellara !!! e ogni tanto ordina delle pizze da asporto
“Qui le cose non funzionano”: ci si sarebbe dovuti stupire del contrario.
Coi lavori tirati precipitosamente fino all’ultimo per concluderli alla meno peggio.
Olimpiadi che, dal punto di vista organizzativo e logistico, lasciano alquanto a desiderare.