Il primo acuto di Lorenzo Frigerio: “sono concentrato su ciò che devo fare giorno dopo giorno e metterò il massimo impegno per continuare a migliorare e salire in classifica”
“Sono felice per il titolo conquistato qui in Egitto perchè mi dà morale e voglia di lavorare sempre di più, sperando però che sia soltanto un punto di partenza. Sono contento, mi sento bene e mi auguro di poter salire ancora di livello e sempre più in classifica, ringrazio chi mi ha sostenuto e seguito e chi continuerà a farlo anche in futuro”. Lorenzo Frigerio non nasconde la sua soddisfazione, mantenendo però sempre i piedi ben saldi a terra e mostrando tanta umiltà e voglia di faticare. Il lecchese è un tennista ormai non più giovanissimo (ha compiuto 27 anni a Febbraio), ma si sta ritagliando, mese dopo mese, un ruolo importante nel panorama del tennis italiano nel circuito Futures che lo ha portato a vincere, a Sharm El Sheikh, il primo titolo a livello professionistico battendo in finale l’altro italiano Andrea Vavassori.
Ciao Lorenzo, stai ottenendo finalmente risultati importanti. Credi che sia tardi, a 27 anni, ambire ad una carriera a livello Challenger?
Arrivato a questo punto della carriera voglio pensare partita dopo partita, concentrandomi su ciò che devo fare giorno dopo giorno e mettendoci il massimo impegno, poi quello che verrà, si vedrà. Spero vivamente di arrivare a giocare tornei Challenger, io lavoro ogni giorno per provare ad arrivare a quel livello e magari anche in tornei del circuito maggiore. La strada è comunque ancora lunga e difficile, ma la voglia di provarci e farcela è tanta.
Quali sono le cause che non ti hanno permesso di emergere prima?
Ora sto giocando bene, ma soprattutto mi sono preparato in maniera meticolosa prima di questa stagione e sono convinto di quello che voglio fare, cioè giocare a tennis. Credo che prima questo non sia mai accaduto. Questa è una causa, l’altra sono gli infortuni, ma preferisco guardare avanti e non soffermarmi troppo su ciò che ormai è stato. Adesso mi sento bene e spero che la mia condizione possa continuare a migliorare.
Attualmente ti alleni all’Harbour. Da chi è composto il tuo staff?
Esatto, mi alleno a Milano all’Harbour, alla Golarsa Academy, con Laura e tutto lo staff, composto da William Rota e Sergio Bugada che è il mio preparatore fisico. Sono sempre in contatto costante anche con il mio allenatore di Lecco, Adamo Panzeri. Ne approfitto per ringraziarli pubblicamente.
Da piccolo hai giocato sia a calcio che a tennis, preferendo quest’ultimo. Hai mai avuto rimpianti per questa scelta, soprattutto alla luce della carriera fatta da tuo fratello Federico nel mondo del calcio?
A volte, durante la mia carriera, è capitato di avere qualche ripensamento, ma come ho già detto, quando ho capito quello che realmente volevo, ho iniziato ad accettare tutti i pro e i contro di questa vita. Con i miei due fratelli ho un buon rapporto, io e Federico tifiamo l’uno per l’altro, ma lasciamo che ciascuno faccia il suo percorso.
Il tuo primo titolo Futures è giunto sul duro. Prediligi questa superficie o la terra battuta?
Mi piace giocare su entrambi le superfici, ma credo che il duro valorizzi maggiormente le mie caratteristiche e le mie qualità, ovvero servizio e risposta. In ogni caso non disdegno neanche la terra rossa su cui ci ho giocato e gioco spesso.
Hai altre passioni oltre il tennis? Come occupi il tuo tempo lontano dalle competizioni?
Mi piace il calcio e sono un tifoso del Lecco e della Sampdoria, ma non sono un fan sfegatato, anche se andare in curva a tifare Lecco con gli amici mi diverte molto ed è uno dei posti che frequento con loro, oltre ad altri locali e luoghi nel lecchese. Frequentare la mia città posso dire sia il mio svago maggiore, visto il tempo che trascorro in giro e lontano da casa.
Quanto è difficile autofinanziarsi nel tennis?
Per me, al momento, è impossibile finanziarmi da solo, senza i miei genitori non sarebbe stato possibile fare il tennista e per questo li ringrazio infinitamente. Servirebbe che qualcosa cambiasse, ad esempio l’ospitalità in ogni torneo eviterebbe molte spese ingenti nelle trasferte di un tennista e credo che questa possa essere una mossa per alleggerire i numerosi costi a carico dei tennisti che gravitano nel circuito Futures.
In una recente intervista ti ho chiesto quali fossero i tuoi obiettivi? Alla luce del successo in Egitto, è cambiato qualcosa negli obiettivi per questo 2016?
Non è cambiato nulla, sono felice per la vittoria, ma, ripeto, questa non cambia niente, anzi spero sia solo un punto di partenza. Io continuo a lavorare tutti i giorni e, solo a fine anno, valuterò l’operato fatto questa stagione. Il mio sogno è quello di giocare tornei importanti, come grandi slam e master 1000, perchè solo a quel punto sarei certo di essere economicamente autonomo ed indipendente grazie al tennis.
Antonio Galizia
TAG: Frigerio, Italiani, Lorenzo Frigerio
5 commenti
Frigerio continua ad andare come un treno.. l’ho visto dal vivo ad Andria e mi ha destato un buona impressione
non è più giovanissimo ma può ancora togliersi delle soddisfazioni…..basta crederci…
Lorenzo è un ragazzo molto umile e gran lavoratore, spero continui a togliersi delle soddisfazioni. Brava redazione per questa bella intervista.
Bella intervista, gli auguro il meglio
EVVIVA LA TENACIA!