Diario da Biella – Day 5
La giornata di oggi ha visto disputarsi sui campi del circolo biellese “I Faggi” ben dieci incontri, tra primi turni da finire, secondi turni e doppi.
Il programma è iniziato alle 11 di questa mattina e mi ha visto impiegato (come sempre in questi giorni) fin da subito sul campo centrale, dove il ventiquattrenne Federico Gaio ha dovuto affrontare un osso duro (soprattutto su questa superficie) come Marco Trungelliti, argentino testa di serie N.7 del torneo piemontese.
Il match, dopo tre games che possiamo definire di studio per i giocatori, ha vissuto un momento decisivo per l’esito del primo parziale: infatti Federico, anche per colpa di tre doppi falli, ha dovuto sudare, e non poco, annullando due palle break, per portarsi sul 2-2. Altro momento fondamentale è stato il nono gioco, nel quale Gaio ha ottenuto l’unico break del parziale grazie ad un rovescio affossato in rete da Trungelliti. Il game successivo sembrava presagire un immediato contro-break dell’argentino, che, dopo essersi portato 0-40, non è però riuscito a concretizzare nemmeno una delle palle break conquistate ed ha regalato il primo set all’azzurro sbagliando ancora una volta in lunghezza.
L’inizio del secondo parziale sembrava consacrare la vittoria di Gaio; l’azzurro si è portato avanti di un break già nel terzo gioco e sembrava poter mantenere il vantaggio sull’ormai sfiduciato argentino. Nel tennis però, come tutti gli appassionati sanno, le partite non sono finite fino a quando non si chiude l’ultimo 15, ed infatti Gaio si è fatto sfuggire (per fortuna solo momentaneamente) una partita che pareva già vinta perdendo il servizio nell’ottavo gioco e ridando vigore all’argentino, che prima del break sembrava ormai rassegnato. Fortunatamente, una volta arrivati al tie break, Gaio ha riordinato le idee e si è subito portato sul 6-3 in suo favore; dopo un briciolo di tentennamento, al terzo match point, Federico ha conquistato meritatamente i quarti di finale. Bella partita dell’italiano, che ha mostrato un atteggiamento positivo durante tutto il match (spesso ha gridato per incoraggiarsi) e anche un buon gioco, studiato precedentemente e applicato alla perfezione in campo.
Nel frattempo sul campo adiacente (campo 7) un altro argentino, il giustiziere di Alessandro Giannessi, Guido Andreozzi ha liquidato con un 6-2 periodico il russo Aslan Karatsev, che non è riuscito a bissare la bella vittoria ottenuta nella giornata di ieri contro Daniel Brands (probabilmente anche per la fatica dovuta alla finale della scorsa settimana in Finlandia).
Sul centrale è poi andato in scena il finale del match interrotto ieri tra Elias Ymer e l’idolo di casa Stefano Napolitano. Lo svedese è riuscito facilmente a vincere il nuovo game di apertura con la battuta a disposizione, così come Stefano il game successivo (entrambi tenuti a 0). Il set è stato la fotocopia del 6-4 maturato ieri, infatti il biellese è riuscito a strappare il break all’avversario sfruttando la prima palla utile concessagli dallo svedese di origini etiopi e maturata grazie ad un errore di Ymer. Dopo una piccola interruzione dovuta alla pioggia che si sta abbattendo in questi ultimi giorni sul circolo “I Faggi” (domani dovrebbe non esserci pericolo), Stefano è andato a servire e, senza grandi patemi, ha portato a casa la partita per la prima volta in tre anni nel suo circolo. Stefano ha dimostrato di meritarsi la nomea di grande prospetto in ottica azzurra grazie al suo gioco offensivo e alla tenuta mentale, che altri giovani prospetti (vedi Rublev, Quinzi, Mager ecc.) non hanno ancora acquisito.
Proprio Mager stava giocando sul campo 7 (con me a fargli da giudice di linea). Dopo la prestazione di ieri (a mio parere molto convincente) ero molto curioso di vedere cosa avrebbe combinato il sanremese nel terzo set contro il brasiliano Joao Souza (che aveva al seguito il compagno di doppio Neis e, inspiegabilmente dal mio punto di vista, lo svedesone Lindell).
Dopo aver conquistato il break nel quinto gioco grazie ad un dritto affossato in rete dal brasiliano, Mager ha tirato fuori dal cappello un’inspiegabile e a dir poco controverso sesto game, nel quale ha mostrato le sue qualità con qualche bel vincente di dritto, ma ha soprattutto ceduto il servizio facendo tre doppi falli (di cui due consecutivi) e diversi errori non forzati. Da quel momento in poi nessuno dei due giocatori ha avuto grandi possibilità di brekkare l’avversario (Mager si è trovato 15-30 in suo favore una volta) fino al decisivo decimo gioco, quando il più quotato brasiliano è riuscito a qualificarsi per il secondo turno (dove affronterà domani Paolino Lorenzi). Ho letto, prima di scrivere l’articolo, alcuni commenti degli utenti del sito riguardanti il giovane ligure, dove si sosteneva la sua pochezza mentale e dal punto di vista del gioco. Personalmente sono d’accordo con chi sostiene che Mager non sia capace di reggere la tensione e di leggere i momenti fondamentali dell’incontro, mentre mi trovo in disaccordo con chi critica il suo gioco: Mager gioca palle, spesso piene di effetto, molto profonde e complicate da leggere per l’avversario, ha un dritto a tratti devastante e un buon servizio. Posso capire la moltitudine di Wild Card della FIT da questo punto di vista, anche se, secondo me, Gianluca avrebbe bisogno (come anche Quinzi) di giocare le qualificazioni, per aumentare la propria autostima con le vittorie e per cercare di far quadrare tutti i fondamenti del suo gioco ancora incompleto.
Brevemente parlo dei doppi: i favoriti N.1 (non dal ranking, ma dal buon senso) Begemann/Paes hanno faticato non poco per superare il duo carioca Souza/Neis, che ha costretto la coppia tedesco-indiana al super tie break, vinto dalle teste di serie N.3 solamente 10-8; sempre al super tie break sono uscite anche le coppie formate da italiani di belle speranze Bahamonde/Pellegrino (12-10 da Andreozzi/Galdos) e Mager/Sonego (10-8 dalle teste di serie N.1 Martin/Podlipnik-Castillo). Entrambe hanno però dimostrato di poter essere un buon piano in ottica Italia futura, nonostante fossero alle prime esperienze e dovessero ambientarsi alle specialità, alla coppia, all’uso degli schemi ecc.). Un altro italiano è uscito dal doppio in giornata odierna: infatti la coppia italo-croata Arnaboldi/Sancic ha perso in due set 6-3 7-6 dal giovane duo russo Khachanov/Rublev.
Sul centrale si stava consumando nel frattempo una battaglia epica tra lo spagnolo Lopez-Perez (già protagonista di una strenua lotta contro Nicolas Kicker al primo turno) e l’argentino testa di serie N.4 e attuale N.74 del ranking mondiale Charlie Berlocq. Ritmo infernale già dalle prime battute, con scambi che quasi sempre si sono prolungati per più di cinque colpi, con lo spagnolo che ha preso più spesso l’iniziativa e il pallino del gioco in mano, mentre Berlocq, da buon terraiolo, ha puntato più sulla strenua difesa e ha cercato di arrivare all’errore dell’avversario. Il primo set (del quale non ho potuto vedere la conclusione) si è chiuso con il punteggio di 6-4 in favore di Lopez-Perez, mentre nel secondo il favorito del match ha cercato di scuotersi e di diventare un minimo più offensivo, usufruendo del suo splendido rovescio ad una mano. Usando questa tattico l’argentino è riuscito a portare a casa il parziale con il punteggio di 6-3. Il parziale decisivo si è aperto con un break conquistato sull’onda dell’entusiasmo da Carlos Berlocq, che è riuscito a mantenerlo fino al sesto gioco, quando lo spagnolo si è conquistato due palle break ed è riuscito a sfruttare la prima. Un match diventato molto teso e nervoso, anche se sempre bellissimo ed emozionante, si è prolungato fino al tie break. Questo è finito 7-5 in favore dello spagnolo, furioso per una chiamata (errata) dell’arbitro, il quale ha regalato a Berlocq un punto importantissimo, che però l’argentino non è riuscito a sfruttare fino in fondo.
L’ultimo incontro di giornata è stato quello che ha visto esordire (dopo i cinque game del primo turno) il brasiliano Thomaz Bellucci, giocatore dalla classe sopraffina, contro il qualificato bosniaco Tomislav Brkic (giustiziere ieri di Quinzi). Inaspettatamente il natio di Mostar si è portato sul 3-0, prima di perdere il primo parziale subendo un parziale di 6-0. Allo stesso modo il bosniaco è riuscito a vincere un secondo set dove non ha mai rischiato di cedere il servizio all’attuale N.52 del mondo, dopo averglielo strappato nel primo gioco del parziale. Appena finito il secondo set la pioggia ha voluto prendersi la scena un’altra volta ed ha obbligato il supervisore Carmelo Di Dio a sospendere la partita per circa 30 minuti. Dopo la pausa in campo si sono presentati in campo due giocatori totalmente diversi, uno molto più sicuro di sé e dotato di colpi da top 20, l’altro molto nervoso e con evidenti difficoltà in risposta (tranne che nel primo gioco). Il risultato è stato un impietoso 6-0 da parte di Bellucci, che però nel circo della partita ha dimostrato di poter essere attaccato di più fronti.
La giornata di oggi è stata abbastanza positiva per i colori azzurri (se non si considerano i doppi) ed ha presentato partite di altissimo livello (Lopez-Perez vs Berlocq su tutte).
Vi ringrazio per l’attenzione e vi do appuntamento a domani, quando vedrò i rimanenti secondi turni, sperando di raccontarvi qualche soddisfazione per i colori azzurri.
LORENZOJ
TAG: Challenger Biella, Challenger Biella 2016
6 commenti
La palla di Lopez-Perez al tie break era riga piena, ve lo assicuro. Berlocq è stato molto antisportivo e l’arbitro non è stato capace di trovare il segno giusto (errore abbastanza grossolano)
@ NCForever (#1655370)
infatti San Giovanni non fa inganni …..quella palla era riga piena …e dal 5 4 Berlocq si e’ passati al 5 7 Lopez….la giustizia divina si e’ compiuta….
Anche secondo me la palla sul 4-4 del TB era buona.
Berlocq si è rivelato antisportivo cercando di cancellare il segno e condizionando irrimediabilmente l’arbitro e il giudice di linea, che a mio parere non sono stati in grado di fare l'”overrule”.
Peccato che non ci sia un buon “occhio di falco” che mette tutti d’accordo.
Grazie mille per questo report che permette a noi appassionati ma purtroppo lontani di assaporare l’ambiente del torneo. I commenti tecnici sono peraltro molto condivisibili. E poi benissimo anche l’equilibrio nei commenti fra i nostri e gli altri eccellenti giocatori non italiani.
Complimenti, ben scritto ed interessante. Anche a me sembrava che quella palla sul 4-4 al TB del 3º tra Berlocq e Lopez Perez fosse buona, e che il vecchio volpone argentino é riuscito a trovare un segno molto vicino a quello reale, facendosi così assegnare il punto. Comunque Enrique mi sta simpatico, un gran lottatore ma molto corretto, negli ultimi 10 mesi é progredito TANTISSIMO.