40 anni fa il mito di Adriano Panatta…
Riconosciuto all’unanimità il più forte tennista italiano di tutti i tempi, Adriano Panatta visse nel 1976 il suo anno d’oro, stagione che lo consacrò nell’Olimpo dei grandissimi, con vittorie la cui eco risuona ancora oggi fortissimo e che rimangono impresse nella mente dei fortunati che lo hanno potuto ammirare sul campo da gioco.
Un attore magnifico su un palco ideale, quel campo da tennis che 40 anni fa lo vide vincere in rapida successione gli Internazionali d’Italia, il Roland Garros, la Coppa Davis, issandosi fino alla posizione numero 4 al mondo.
Successi storici per il tennis italiano e contraddistinti da brividi e paure messi a tacere con la classe del campione: a Roma vinse dopo aver annullato al primo turno ben 11 palle match all’avversario australiano Warwick mentre a Parigi il match point annullato fu solo uno, al cecoslovacco Hutka al primo turno, con la vittoria contro il re Borg nei quarti di finale e contro l’americano Solomon nell’atto conclusivo come perle di un torneo superbo.
Un giocatore dal tennis poetico, efficace e che sembrava estrarre il coniglio magico dal cilindro nei momenti più importanti: padre della “veronica” cui viene da sempre affibbiato il suo nome, Adriano lasciò il tennis vivendo un vero e proprio momento di liberazione a 33 anni, quando il richiamo di figli e famiglia erano divenuti troppo forti e l’agonismo in campo non rappresentava più quel motore incredibile di una carriera tutta trionfi e record ma anche infarcita di una buona dose di gossip e lustrini. Il DNA del campione si nota in seguito anche nella sua esperienza da capitano non giocatore della Davis, quando riporta la squadra italiana ai fasti del passato e perché no, anche nella sua avventura di commentatore televisivo.
Premiato agli ultimi Internazionali d’Italia con una cerimonia tanto sentita quanto commovente, quest’anno Adriano calcherà nuovamente la terra rossa parigina per premiare il vincitore del torneo maschile, giusto riconoscimento a un campionissimo che rimase spiazzato proprio dopo la sua vittoria più prestigiosa: al termine del match vinto contro Solomon, Panatta avvertì il contrappasso psicologico dell’agonismo, come se coronare quel sogno tanto inseguito non fosse stato in realtà mai abbastanza, perché di repente tutto ha un valore relativo e perfino la vittoria di una vita sembra non appagarti a dovere. In fondo non può stupire, il paradosso del campione per eccellenza è qualcosa che solo i migliori, appunto come Panatta, hanno provato nella loro vita sportiva: dopo l’arrivo in cima capita che quella vetta non sembri poi così irraggiungibile. Restano gli altri però, i sostenitori e gli appassionati a ricordare quanto di incredibile tu abbia compiuto.
Alessandro Orecchio
TAG: Adriano Panatta, Panatta
Cito da Clerici, 500 anni di tennis: “risponderò a una domanda che mi viene tanto spesso rivolta da doverla ritenere interessante. È stato più forte Adriano, o Nicola? Sono contrario a ritenere seri ipotetici match tra Immortali di Ere diverse: funzionano solo come divertimento accademico Tra Nicola e Adriano ci sono però soltanto 17 anni e Pietrangeli è stato tanto longevo da affrontare l’erede in due memorabili finali degli Assoluti, a Bologna 1970 e Firenze 1971. Nel 1970 Nicola aveva 37 anni, Adriano 20. Se Panatta dunque non era ancora al meglio, Nicola avrebbe potuto felicemente competere tra i veterani over 35. A Bologna Pietrangeli giunse a 2 punti dal match nel 4°, e ritornò a condurre nel 5° per 4/1, prima di crollare. L’anno seguente riuscì di nuovo a raggiungere il set decisivo. Ciò farebbe propendere per il vecchio, così come la lettura dei rispettivi risultati internazionali e in Davis. Nicola prevale con 2 W al Roland Garros contro 1, e 2 F contro nessuna. Anche negli Internazionali d’Italia conduce con 2 W a 1, e 2 F contro 1, mentre a Wimbledon ha 1 SF sfortunata contro Laver, di fronte a 1 QF di Adriano mediocre, contro Dupre’. (…) La supremazia di Nic parrebbe assodata, ma va ricordato che ai tempi suoi il tennis era diviso tra dilettanti di professione e professionisti, banditi dai tornei federali. Nicola evito’ quindi Rosewall, Hoad, Sedgman, Trabert, Gonzalez, Emerson, Gimeno e altri ottimi tennisti. Panatta affrontò il nemico al completo. Chi fu più forte, dunque?” Aggiungo che Rod Laver, dopo aver fatto il Grande Slam nel 1962, passò tra i pro e nelle sfide head to head con Rosewall e Hoad perdeva più di quanto non vincesse, nei primi anni.
@ marvar (#1602454)
Fognini è sicuramente meglio di Seppi, Volandri ecc., lo dice la classifica e i risultati conseguiti: Fognini nella top 5 degli italiani ci sta eccome, a parte la testa matta e a parte tutto, che ti piaccia o no!
@ marvar (#1603018)
Gaudenzi meglio di Fognini ? Certo NO ! Poi anche molto antipatico ! Al RG l’ho visto con atteggiamenti da presuntuoso e prepotente come non mai ! 🙄
Se Orecchio avesse scritto “secondo me Panatta é stato il più forte giocatore italiano ecc…” avrei avuto poco da obiettare, magari avrei scritto un commento sostenendo di non essere d’accordo ma nulla più… ma scrivere “all’unanimità” anche secondo quanto dite voi stessi (che pure siete un po’ generosi verso Panatta…) resta comunque una assurdità.
@ 3.4 (#1602547)
Gaudenzi Volandri Seppi Campoerese..tutti più forti di Fogna
@ miele67 (#1602500)
Adatto tutti questi erano più forti di fogna
@ Luciano.N94 (#1602837
basta leggere il commento N°1 di ghisallo punto e stop. le opinioni personali contano poco
Elio è questione di opinioni,per me il migliore resta Pietrangeli.Panatta è stato un grandissimo,ma Pietrangeli ancora di più.
@ Luciano.N94 (#1602686)
Non si puo’ paragonare 💡 ! Diciamo primi, tutti e due. 😉
È inutile che dite che il migliore è Panatta,il migliore è stato Pietrangeli,per vittorie,per classifica e tutto il resto.
Tanta invidia….
concordo pienamente!!!dimmi che mi sono dimenticato qualcuno da mettere prima di Fogna x chiudere i top5. Ti prego 🙂
GAUDENZI, CAMPORESE, FURLAN, CANE’, SEPPI, PESCOSOLIDO, CANCELLOTTI
Panatta rimane un mito che non si discute
Che talento
Sinceramente ho visto solo degli spezzoni di alcuni suoi match, ma ragazzi che talento.Sapeva fare tutto con un eleganza incredibile
Però detto ciò, devo anche ricordare a MARVAR che Fogna assieme a Bolelli è l’unico doppio ad aver vinto Un titolo slam e di aver partecipato a un MASTERS di fine anno.Inoltre FOGNA ha un braccio incredibile, purtroppo non supportato da un a grande testa
@ 3.4 (#1602371)
Vedere il nome di Fogna vicino a quei nostri sacri mi fa venire i brividi…
Ero al RG nel 1976, quando Adriano si salvo’ in tuffo (foto accanto al mio nome). Che Grande ricordo ! Insieme ai Quarti vs BORG ! 😎
Grande Adriano,anche che poteva anche fare meglio. Pietrangeli n°1 e Panatta diciamo, 1 bis. 😉 😎 😀
Bel post , tutto vero. Bravo
1.PETRANGELI 2.PANATTA 3.BARAZZA 4.BERTOLUCCI 5.FOGNINI
@ gbuttit (#1602323)
Ragazzi su questo ci sono diverse opinioni anche tra noi addetti ai lavori.
E’ una questione che riguarda il periodo storico ed il contesto dove si giocava.
Anche secondo noi Adriano è stato il miglior giocatore italiano nei tempi moderni dopo l’introduzione del ranking ATP e con l’inizio del tennis professionistico.
Un saluto ragazzi.
@ ghisallo (#1602265)
Secondo Chi ha scritto non conosce Pietrangeli??? Dai su, non scherziamo…
Ho letto la prima frase ed ho rinunciato a proseguire… come più grande tennista italiano di tutti i tempi é riconosciuto quasi all’unanimità (manca solo Orecchio…) Nicola Pietrangeli, del resto parlano i risultati, vittorie, miglior classifica ecc… di che stiamo parlando?
Ed allora i casi sono due, o Orecchio é male informato (ed é grave per uno che scrive su un sito di tennis…) o scrive proprio allo scopo di ottenere il maggior numero di commenti possibili e scrivere una corbelleria simile sicuramente provoca commenti…
in base al numero di vittorie sì,
ma poi sono portato a fare considerazioni da tecnico.. Panatta aveva sul braccio un talento fuori dal comune, ma non era un atleta.
Pietramgeli invece aveva (ed ha ancora, si vede come è ancora passati gli ottanta.. davvero invidiabile!) un gran fisico, sopratutto grazie a quello prevaleva.
Il solito articolo agiografico di Orecchio. Come al solito, gioca sulle emozioni e sui luoghi comuni, ma non approfondisce minimamente i chiaroscuri del personaggio e non tratta per niente il fondamentale rapporto con Belardinelli e il lavoro svolto a Formia.
Ma quale cerimonia commovente? Scherzate?
@ ghisallo (#1602265)
Hai ragione: grande Adriano, più grande Nicola.
Adriano Panatta è stato un CAMPIONE, ma anomalo.
Dotato di una tecnica incredibile, di una eleganza mai vista, di un potenziale atletico notevole (mai sviluppato appieno), ma con una filosofia di vita molto distante dal quella del vero atleta.
Il suo modo di interpretare lo Sport è sempre stato quello di un dilettante, ovvero di uno che pratica per diletto. Come anche tanti altri tennisti francesi, non aveva quella ossessione verso la vittoria, verso la conquista maniacale di record e titoli.
Per questo dopo la vittoria su Solomon, invece che sentirsi al top, avvertì un’ apparente strana forma di depressione.
Adriano Panatta è stato per l’Italia quello che è stato Marconi per le comunicazioni, quello che è stato Lucio Battisti per la canzone italiana. Una pietra miliare. E’ stato l’alfa e pare, dai risultati successivi, anche l’omega.
Perchè Adriano non ha premiato il vincitore degli Internazionali d’Italia nel quarantennale della sua vittoria? Possibile che premi quello del Roland Garros (nonostante ci fosse Noah prontissimo a farlo e mi risulta che i francesi siano un pochino nazionalisti, ma solo un pochino, eh… ) e che in Italia gli sia stata riservata solo una fugace apparizione sul centrale insieme peraltro ai suoi ex compagni di Davis? La cerimonia del centrale è stata si sentita e commovente ma, temo, solo per noi che ci ricordiamo le sue gesta e forse perchè la malinconia generata dal ricordo di averle vissute direttamente ha avuto la supremazia sulla ingessatura delle autorità della FIT che nemmeno gli hanno stretto la mano. Grazie di tutto, Adriano. Grazie lo stesso!
Vivendo allora per lavoro a Londra, ricordo un titolo del Times prima di Wimbledon 1976:”Adriano is supremely fit!” Al primo turno notai quante donne fossero presenti..
Sempre a Londra concluse vittorioso con un tuffo il suo match di Davis 76 con Taylor.
Peccato, qualche anno dopo, quell’inopinata sconfitta con Duprè nei quarti!
Panatta,col suo scintillante serve and volley, ci ha regalato grandi gioie che oggi conserviamo e gli perdoniamo alcune incredibili debacles che lo rendono ancora più mitico.
Grandissimo Panatta ma grandissimo anche Pietrangeli che vinse il Roland Garros due volte
Ma quale unanimità!! Pietrangeli ha vinto due volte Roma e due volte il Roland Garros, più altrettante finali. Prima di scrivere è meglio informarsi.