Cosa salvare di questi Internazionali d’Italia?
Difficile trovare qualcosa da salvare nella disastrosa campagna italiana del Foro Italico: i nostri giocatori sono andati incontro a una batosta dalle dimensioni epocali, con battute d’arresto per molti preventivabili ma che hanno avuto una eco importante e ahinoi, preoccupante.
La domanda che rimbomba nella testa dei tanti appassionati italiani è però una sola: esistono note positive in questa edizione degli Internazionali d’Italia 2016? Proviamo a vedere il bicchiere mezzo pieno…laddove sia ovviamente possibile.
Innanzitutto gli spalti: fin dal primo giorno di sfide gli amanti del tennis, del bel tennis, sono stati davvero numerosi e l’affetto per i propri beniamini non è mai stato messo in discussione, neppure di fronte alle sconfitte più inaspettate. L’atmosfera del Foro ha contribuito a rendere il tutto ancora una volta magico: a detta dei “tifosi” presenti e dei giocatori sempre contenti di partecipare all’appuntamento romano, calcare la terra battuta del Foro Italico giocando ad esempio nello stadio Pietrangeli in un campo accerchiato da statue di marmo, è qualcosa di irripetibile. In un circuito che presenta appuntamenti dettati da pure strategie di marketing contraddistinti da palazzetti spesso deserti, giocare il combined di Roma è davvero una boccata d’ossigeno per tutti.
Focalizzando l’attenzione maggiormente in casa azzurra abbiamo goduto una volta in più delle gesta della Schiavone, della Vinci, di Volandri, giocatori che hanno fatto la storia dell’Italtennis e che potrebbero essere alle ultime battute tennistiche ma alcune note positive hanno riguardato anche il futuro del nostro amato sport e non solo il passato/presente. Sonego, Caruso, Donati, Cecchinato, rappresentano il continuum del tennis italiano e se in campo femminile un ricambio generazionale sembra davvero lontano, fra i maschietti i prossimi anni potrebbero essere ricchi di soddisfazioni, anche se per alcuni di loro l’approdo in una eventuale top100 (stile Ceck o Fabbiano) potrebbe essere il massimo raggiungibile.
Lo stato attuale del tennis italiano è evidentemente fatto più di ombre che luci ma c’è una cosa da fare assolutamente: non perdere la fiducia e cercare di essere ottimisti. Piangersi addosso o un cupo senso di misfattismo non porterebbe infatti a nulla: è proprio quando le previsioni non sono rosee che infatti bisogna cercare di andare oltre i problemi, aggrappandosi alle poche note positive (chiamatele pure speranze…) rendendole delle vere e proprie roccaforti in cui rifugiarsi.
Alessandro Orecchio
TAG: Masters 1000 Roma, Masters 1000 Roma 2016, WTA Roma, WTA Roma 2016
@ Fabblack (#1599669)
Ripeto,sei fuori tema
Grazie Pibla della tua risposta.
Da quello che dici, hai avuto delle risposte da piu’ fonti, tutte negative soprattutto per quanto riguarda il programma atletico dei tennisti….la motivazione pecuniaria mi lascia esterrefatto….come si fa a pidocchiare sulle figure dei preparatori atletici, aspetto fondamentale nella crescita di un ragazzo….mi vine in mente Sonego che nonostante l’altezza ha una grande velocita’ di gambe e reattivita’….motivo…giovanili del Torino….
Dico solo una cosa, ragazzi non lamentiamoci se fatichiamo molto a trovare dei giocatori di livello e se anche li troviamo hanno delle lacune ben determinate; e’ come quando costruisci una casa…se il costruttore FIT utilizza cemento scadente per risparmiare e prende muratori che lasciano a desiderare il risultato non sara’ senz’altro dei migliori…..riprongono l’auspicio a chi e’ del settore…fate un bel report sulla situazione attuale della FIT e sulle manchevolezze…..sbattetegli la situazione in faccia e fate una bella campagna per il cambiamento…altrimenti non ne usciamo…abbasso la politica del sultanato, avanti con una programmazione tecnica avveduta e lungimirante…..
@ Sander (#1599702)
Ciao Sander,
quello che io ti posso dire è che tutte le notizie che ho in mio possesso e che provengono da più e più fonti è che a Tirrenia si lavora male, sopratutto a livello fisico, che giocatori mandati lì dai loro allenatori se ne sono venuti via avendo perso un sacco di tempo, che tanti si infortunano e recuperano in tempi molto più lunghi della media.
Ora, si può credere o no a queste cose, ma i risultati di DODICI ANNI non fanno che confermare ciò.
Quello che io posso dire è che se vuoi creare un’eccellenza devi puntare sui migliori e che se vuoi i migliori li devi pagare; a tirrenia ad es i preparatori atletici prendono poco, ma se pagano poco, chi pensi che ci vada, i migliori o i peggiori??
Allora, se vuoi i risultati devi investire, se non investi devi sperare nell’iniziativa e nelle tasche dei singoli, magari dando loro una mano, ma così di sicuto dal tuo centro federale non viene fuori nulla di che.
Un saluto
…ma se invadessimo la svizzera?
Da promuovere – Il Foro Italico: è una location stupenda.
Da bocciare – Il Foro Italico: congestionato e senza margini di sviluppo. Con i tennisti che si sono lamentati di non avere avuto sufficienti campi da allenamento disponibili dovendo andare in trasferta in altri circoli nei dintorni. Così non può andare …
Mi riallaccio a quello che hai scritto oggi ma anche recentemente quando hai detto che a livello di preparatori atletici a Tirrenia siamo messi molto male.
Io dico, a piu’ riprese si capisce che c’e’ molto che non va, da quello che vedo “da fuori” i dirigenti attuali, come quelli dell’ultimo quarantennio hanno creato una bella struttura politica, chiamiamolo un “sultanato” foriera di voti e ammanicamenti vari, ma la struttura tecnica e’ un’altra cosa.. e “mi sembra” che lasci alquanto a desiderare.
Chiedo agli utenti di livetennis o alla redazione se sono a conoscenza di un “Dossier” dalla A alla Z su come viene gestita la scuola Tennis Italiana…..intendo formazione ai maestri, metodi di lavoro e know how che dimostri un successo precedentemente ottenuto, collegamento tra circoli e Federazione per curare al meglio le varie fasi dei giovani tennisti, ovvero monitoraggio propensione e livello dei tennisti.
Gestione trasferimento tennisti a Tirrenia, tipologia di preparazione tecnica, tattica, fisica, metodi e prospettive crescita mentale e caratteriale sul campo e fuori dal campo.
Sarebbe interessante un Report nel tennis tipo la Gabanelli nella politica o un approfondimento come sa fare Marco Travaglio,perche’ il potere, gestito in tutti i campi, ha sempre vissuto dell’ignoranza della gente e della incapacita’ di ricercare la verita’…..ecco se c’e’ qualcuno nel settore, qualche giornalista lungimirante che ha fatto o vorra’ fare un’indagine a 360 gradi su come e’ gestita la struttura politica e tecnica Fit sarebbe tanta manna….. facendo questo potremo capire ancora meglio cosa manca e cos’e’ mancato fino ad adesso….
@ Cataflic (#1599622)
Vero, l’ho visto per la prima volta nelle prequalifiche e non avrei pensato che una volta qualificato avrebbe poi fatto quel bel match. Peccato, per lui.
@ Giuli (#1599597)
Mica tanto.
Molti l’hanno accusata di non aver voluto partecipare di proposito.
Ora alcuni di quelli staranno pensando che la sua presenza non avrebbe cambiato niente, ma, forse, alcuni avranno cominciato a pensare che la disfatta non sarebbe stata così netta.
Certo, c’è stato qualcuno nei giorni scorsi che ha scritto che gli assenti hanno sempre torto (fin troppo chiaro riferimento), ma già alcuni si staranno rendendo conto che non ci hanno preso, stavolta.
E poi qui c’è gente che la tira in ballo per i motivi più assurdi.
C’è gente che fa finta di non sapere che negli h2h non è in svantaggio con nessuna italiana (e non lo è neanche con molte top 20), rifugiandosi a spron battuto dietro al solito, stantio, “ha vinto solo un International”, dimenticando che aveva 23 anni ed aveva già fatto 3 finali e facendo finta di non sapere che il suo primo, la Schiavone l’ha vinto a 28 anni (dopo otto finali) e la Vinci a 24, solo Errani a 21 e Pennetta a 22, poco prima di lei.
Il master 1000 più bello del mondo!
Ma scusate, se i nostri tennisti si approcciano a disputare un torneo di questo tipo con le classifiche che hanno chi si poteva realisticamente aspettare qualcosa di più? I tempi di una volta in cui il giocatore di casa faceva l’impresa e batteva quello più forte spinto dal pubblico e dal calore non esistono più. Il tennis ormai è fortemente gerarchizzato ed è molto difficile fare sorprese. C’era bisogbo degli Internazionali d’Italia per certificare la mediocrità del nostro movimento? Non erano sufficienti le classifiche?
Nel tennis si può vincere o perdere, gli italiani hanno perso e allora?
IO non sono nazionalista e lo registro, ma non mi straccio le vesti.
Ci sono altri campioni e campionesse e io me li godo, sono cittadino del mondo, mi può far piacere un successo italico, ma se non avviene pazienza! in più questo è uno sport individuale, quindi mi interesso più l’individualità di chi maneggia la racchetta che no la nazionalità (che si può anche cambiare vedi Gavrilova etc etc)
Unica nota positiva del torneo italiano…Sonego!
Forse è un “ripescato” che può tentare una carriera da professionista.
@ Fabblack (#1599576)
sei fuori tema!
Positivo c’è il torneo in se, l’ambientazione, il pubblico, i miglioramenti nei servizi. Negativo:
1) la cura dei campi (possibile che ogni anno siano irregolari molti rimbalzi? Cambiare il responsabile della cura dei campi pare brutto? (aggiungiamo la differenza di velocità tra centrale e laterali (che andrebbe ridotta) e la bocciatura è completa.
2) le quali snobbate dai giocatori stranieri. Un 1000 quale Roma dovrebbe attrarre un infinità di aspiranti ed invece è stato un florilegio di altrnate indigeni (qualcosa non va)
3) Il grandstand (come ogni anno) è un cimitero. Ripeto, facciano un progetto (meglio più progetti tra i quali scegliere) che preveda un centralino nuovo e coperto (tipo centrale Amburgo) in modo da assicurare tennis, anche in caso di pioggia, alle Tv ed una motivazione seria, per gli spettatori, per acquistare i biglietti di quel campo.
Anche tu pero’, scrivi “come avevo detto”…. Poi un terzo turno, anche tirata a lucido, con Cami non è mai scontato ! 💡
Per tutti i chiacchieroni, leoni da tastiera, l’avevodettisti, e simili: C. Giorgi (Low back injury), si è cancellata anche da Strasburgo.
Come avevo detto, non si rinuncia alla possibilità di un terzo turno a Madrid ed a Roma se non c’è un motivo.
Il problema è che una debacle ci può anche stare ma il futuro purtroppo è tutt’altro che roseo, sia al femminile che al maschile non si vedono talenti e rischiamo di avere un lungo periodo di vuoto assoluto.
..salviamo i bagarini davanti agli ingressi..con la federazione e le forze dell’ordine che si girano dall’altra parte…
Ecco..salviamo questo..che tanto e’ una di quelle poche cose sicure che ci saranno il prox anno…
Guarda che Robert ha avuto fasi di ingiocabilità al servizio anche contro Djokovic che poi ha portato a casa i parziali di esperienza. Donati non ci ha semplicemente capito nulla con quella rispostina debole ed ai primi breaks è crollato.Nulla di così sorprendente!
C’era una volta Panatta/Bertolucci/Barazzutti/Zugarelli e poi Schiavone/Pennetta/Vinci/Errani.
Stiamo aspettando da 35 anni, i ragazzi… Speriamo di non ripetere l’attesa per le femmine… 💡
@ isa (#1599447)
Ma quale sarebbe il tuo punto di vista ? Sono curioso di saperlo ……ma motiva questa tua affermazione , troppo facile scrivere
scrivi per provocare? 👿
Grande filo continua a deliziarci!!!!
Possiamo salvare ben poco di questo torneo.
Inutile infierire e continuare a lamentarci, perché la situazione è questa e non cambierà certo da un giorno all’altro.
Fra un anno staremo a chiederci le stesse cose e poi ce le chiederemo pure l’anno dopo.
Non è tanto la “figuraccia” nel torneo di casa, il problema è molto più ampio, lo sappiamo.
Il femminile ha vissuto anni di grazia, colmi di risultati eclatanti e irripetibili, ci sta un periodo di calo, l’epopea delle nostre fab 4 è andata al di là di ogni previsione, è stata quella l’eccezione, ora si ritornerà in una fase di transizione/normalità.
Se mettiamo sempre come termine di paragone questa fase eccezionale, saremo sempre in difficoltà, difficile ri-trovare 4 top 10 in futuro, non scherziamo, camperemo con quello che passerà il convento.
Il maschile ha prodotto poco rispetto al femminile in questi anni, il futuro potrà essere discreto/accettabile, non di più probabilmente.
La top 10 rimarrà una chimera, ma anche fare un solo risultato eclatante (una semi Slam o in un 1000 per esempio) sembra francamente impensabile.
Avremo dei top 100 certo, mi sembra il minimo, magari aspetteremo ancora qualche “messia” che non trova ancora la strada giusta, vedremo…speriamo ci sia dignità nel tennis nostrano anche fra qualche anno, in fondo è uno sport bellissimo che noi seguiamo appassionatamente e magari con la speranza di un qualcosa che dia un senso a questa nostra passione.
Di tanto in tanto, senza pretendere chissaché, lo sappiamo, per provare un brivido nazionalistico che non è fondamentale in una visione del tennis globalizzato ma che potrà anche fare piacere.
13 match giocati in Tabellone tra uomini e donne, uno vinto.
Allegria.
Tirrenia che dal 2004 ad oggi non ha prodotto nulla di nulla a livello maschile; a livello femminile le giocatrici che stanno lì afflitte regolarmente da infortuni interminabili.
Allegria.
Non abbiamo un giocatore maschio nei primi 10 del mondo da quarant’anni, caso più unico che raro nei paesi con un minimo di tradizione tennistica.
Allegria.
Come sarà il futuro lo ignoro, come tutti, quindi inutile star lì a far tante previsioni, quello si vedrà; quel che è certo è che il presente è un disastro, adesso non ci sono nemmeno più le nostre splendide ragazze a far da alibi.
In un paese serio a questo punto scatterebbe un ripulisti generale, a partire, è bene ripeterlo, da Tirrenia.
Siamo messi come nel post Panatta/Barazzutti.Forse un tantino meglio con gli uomini. Il che…
importante è vedere giocare bene a tennis, giovani che si affrontano con correttezza e rispetto degli avversari, che spingono la gente a fare sport personalmente, bene anche doppi tra pensionati.Poi chi se ne frega se sono italiani o tedeschi…ecc…
😯 Xchè quella di Fognini allora ??? 🙄 perde anche la tds al RG. Pouille, no invece !
Troppe celebrazioni a testimoniare il deprofundis di una generazione vincente schiavone e pennetta due slam Errani e vinci due finali a Parigi e us open santangelo bolelli e fognini vincitori a Parigi e Melbourne in doppio ed ancora i buoni risultati in singolare di Starace Volandri e Seppi ed ancora gli exploit di Lorenzi Bracciali Knapp e Giorgi ,tranne Camila fra due tre anni avranno smesso quasi tutti e saremo veramente messi male
Ok per il tennis femminile stiamo messi male, ma tra gli uomini un ricambio generazionale ci sarà eccome: Eremin, Mager, Donati, Sonego, Vavassori, Pellegrino, Quinzi, Caruso, Gaio, Napolitano, Pellegrino… abbiamo almeno 7-8 giovani che possono diventare dei grandi tennisti, speriamo!
Concordo che ci sia da nn perdere la fiducia ma e’ impossibile cercare di essere ottimisti. Uno puo esserlo in un orizzonte forse di 10-12 anni. Ma cio che ci si sta prospettando per i prossimi 3-5 anni sia nel maschile che nel femminile e’ raccapricciante
niente!
Ho seguito dal vivo gli Internazionali; dal mio punto di vista la nota più negativa è stata la prestazione di Donati.