“I Silenzi di Federer”
In uscita il 7 maggio, su ITUNES e i principali digital store, il primo audiolibro in italiano sul campione di tennis Roger Federer.
Metti insieme uno dei volti più noti del telegiornalismo italiano, un filosofo francese di successo e il simbolo del tennis internazionale. Il risultato? L’audiolibro “I silenzi di Federer” di Andrè Scala edito da Volume Audiobooks. Un saggio raffinato e illuminante su Roger Federer scritto da un filosofo e scrittore francese, acuto nell’analisi e nella sua capacità di valorizzare del campione svizzero persino la comunicazione non verbale e quella intra- personale.
“I colpi che Federer gioca sembrano allo stesso tempo sopraggiungere e sopraggiungergli. Gioca meglio a tennis perché gioca meglio il tennis. Sembra posseduto da una preoccupazione cosmica, l’avversario è portato a pensare che stia meditando su qualcosa di ben più importante di quello che sta avvenendo in campo. Federer dà costantemente l’impressione – tra due colpi, due scambi, il cambio di campo – di guardare oltre le tribune, di avere lo sguardo perso nel vuoto, di non vedere niente, di pensare senza curarsi del match, di pensare o tutt’altro che al diritto appena sbagliato o riuscito. I suoi movimenti fluidi, eleganti, che producono un’impressione di facilità, lasciano altresì credere di tendere ad altro che alla disputa del punto.”
(da I Silenzi di Federer di A. Scala)
Una scrittura penetrante quella di Scala valorizzata dall’interpretazione di Francesco Giorgino, un giornalista fra i più apprezzati, ma anche uno studioso di comunicazione e di scienze sociali, oltre che esperto di tennis. Un’interpretazione capace di schiudere nella prospettiva semantica il ricorso da parte di Scala a significanti verbali evocativi, a tratti allegorici, finalizzati a concettualizzare con costanza il gioco di Federer, il suo stare in campo, il senso di appartenenza ad un sistema in cui si fondono e confondono performance e comportamento.
“Ho sempre considerato il tennis una grande metafora dell’esistenza umana. Il tennis è uno sport di situazione, individuale, che incarna le grandi contraddizioni della postmodernità: individualismo libertario e soggettività del desiderio, sfida continua nella costruzione dell’assetto relazionale con gli altri, governabilità piena delle categorie “arbitrio”, “necessità” e “caso”, binomio etica ed estetica. Questo libro, da me interpretato nella lettura per la sua versione audio, ne è la conferma. Celebra la grandezza di un mito del tennis, Roger Federer, esalta il suo stile unico e irripetibile, combatte la dittatura degli stereotipi e dei frames mediatici. Ma soprattutto edifica il rapporto fra lo sport e la verità dell’essere, scacciando nelle retrovie la verosimiglianza dell’apparire, che è frutto maturo della società dello spettacolo.”
(Francesco Giorgino)
L’AUTORE
André Scala, filosofo francese, è considerato uno dei maggiori studiosi di Spinoza e Berkeley. È stato anche cosceneggiatore del film Les Derniers Jours d’Emmanuel Kant (Gli ultimi giorni di Emmanuel Kant) di Philippe Colin (1992).
LA VOCE NARRANTE
Francesco Giorgino è un giornalista del Tg1. Conduce l’edizione di massimo ascolto delle ore 20. Insegna comunicazione e giornalismo alla Sapienza, alla Luiss e alla Scuola dello Sport del Coni. È docente di Comunicazione e Sociologia alla Scuola Maestri della Federazione Italiana Tennis e istruttore di tennis della Fit. Ha scritto numerosi libri e saggi sui temi della comunicazione e delle scienze sociali.
TAG: Andrè Scala, Federer, Francesco Giorgino, Libri e Sport, Roger Federer
@ Koko (#1591930)
sei Pellegatti sotto mentite spoglie ????
😮 Il procedere spesso ellittico del periodare e della fraseologia è proprio dello stile hedeggeriano in essere e tempo! 😉
Quoto
Finalmente!!! Le persone hanno capito la parte Quantica di Federer.
Federer il più grande di tutti tempi 😀
Bravo Koko
(un po’ di virgole non guasterebbero, però.. 😉 )
Il silenzio di Federer rivela l’essere e i suoi colpi nel loro apparire sono in qualche modo illuminati dall’essere. 😎 Ci si dovrebbe però soffermare maggiormente sull’apparire dell’apparire.
con tutto il rispetto per questo autore, credo che le vette sublimi di “federer come esperienza religiosa” di df wallace siano inarrivabili per qualsiasi altro umano e qualsiasi altra cosa scritta sull’argomento non possa che inevitabilmente diventare una scopiazzatura.
Qui la riflessione si eleva ad altezze vertiginose non so quanto compatibili con il si passivante (il si dice di un celebre esistenzialista Germanico) di questo sito in cui ci si occupa per lo più di commenti a caldo andando verso la chiacchiera!