Diario dal Foro Italico – 3 maggio
Giornata molto intensa quella di oggi, con i primi verdetti: Arnaboldi, Cecchinato, Caruso e Sonego li rivedremo nel torneo, resta da capire chi saranno i tre (già, tre, visto il ritiro di Bolelli ci sarà lo spareggio tra i perdenti in semifinale) che accederanno direttamente al tabellone principale e chi invece si dovrà accontentare della WC per le qualificazioni, ricevendola insieme agli altri vincitori dei vari spareggi, che saranno veramente tanti.
Sono arrivato al foro alle 8 e verso le 9 ci son stati designati i campi, ed a me oggi è andata davvero di lusso, dato che son stato nominato capogruppo sul Pietrangeli, dove si disputavano i migliori incontri di giornata. Non dovendo entrare in campo subito, ma bensì facendo il secondo turno (a partire dalle 11) ho visto i primi games di Sonego-Giacalone e Vavassori-Arnaboldi, con inizi molto equilibrati su entrambi i campi, tant’è che pensavo sarebbero state partite molto lunghe, ed invece, all’uscita dal mio turno, erano già finite entrambe. Lorenzo l’ho visto carico sin da subito, davvero motivato e molto incisivo con i colpi da fondo, i miglioramenti sul rovescio sono evidenti, mentre Giacalone era un po’ più nervoso, anche per via di due chiamate non condivise nei primi tre giochi. Tra i due “Andrea” che giocavano sul campo 2 era una continua battaglia di tocchi, palle corte, ma in questo tipo di gioco Arnaboldi è uno specialista, quindi credo, pur non avendo visto il match, che l’errore di Vavassori sia stato quello di non riuscire a far valere la propria pesantezza di palla.
Parliamo adesso di quanto visto direttamente dal campo, quando sono entrato era in vantaggio Caruso per 5-4 e servizio nel primo set, dopo che aveva sprecato un set point sul 5-2 40-30, ma da lì in poi era davvero un monologo: Salvo giocava bene, faceva muovere Fabbiano che però non riusciva proprio ad aumentare l’intensità degli scambi, era quasi sempre sulla difensiva e col servizio non riusciva proprio a far male, era sempre una rimessa in gioco. Il secondo set è durato poco, molto poco, con tutti gli scambi quasi uguali, che si concludevano con un errore di Fabs al quarto, quinto colpo massimo, e Caruso che doveva “solo” rimandarla in campo cercando di non accorciare troppo.
Essendo durato molto poco quell’incontro e dovendo stare in campo fino alle 12, ho raccattato anche nei primi tre giochi di Cecchinato-Giustino, con un monologo del siciliano che era riuscito ad iniziare alla grande, con un parziale di 12 punti a 3, riuscendo a giocare praticamente solo di dritto, manovrando bene il gioco, spostando Giustino per poi colpirlo con delle palle corte, che stanno ormai diventando la vera arma in più del Ceck sulla terra. Quando è arrivato il cambio son tornato sui campetti, buttando un occhio principalmente sulla Burnett, che aveva perso il primo dalla Di Sarra ma che nel secondo era già avanti di un break, e il livello della partita era tutto sommato buono: tanti scambi da fondo a velocità sostenute, senza pallettoni tipici dei match femminili su terra di basso livello, e son molto contento che alla fine sia riuscita a vincere Asia, sicuramente ha più opportunità di Federica di far bene in questo torneo, anche poiché è più abituata, nonostante gli infortuni ai ritmi del tennis di un certo livello, mentre la Di Sarra è più “occasionale”. Poi mi sono ri-affacciato sul Pietrangeli e, prima di dover rientrare, ho visto da fuori un bel secondo set tra Ceck e Giustino, con entrambi che stavano dando vita a ottimi scambi, spesso e volentieri chiusi anche a rete; sul 4-4, grosse occasioni non sfruttate da Marco per breakkare e andare a servire per il match, e nel game successivo, puntuale, il break di Lorenzo che la portava al terzo.
A quel punto era il momento di rientrare in campo, e mi sono accorto subito del nervosismo di Cecchinato, che continuava a dire verso il proprio angolo “dovevo già stare sotto la doccia e invece sono ancora qua a lottare, 84000 palle break, ne avessi convertita mezza”, e che, dopo il break subito sul 2-1 in favore di Giustino, rompeva malamente la racchetta sbattendola a terra per quattro volte. Nel gioco successivo però, da 30-0, Cecchinato otteneva quattro punti di fila, uno dei quali molto spettacolari, con anche un bel recupero in tweener, e recuperava il break di ritardo, tranquillizzandosi anche un po’. Livello molto alto nei giochi seguenti, con qualche errore ma sempre causato dalla costante ricerca di prevalere sull’avversario nello scambio imponendo il proprio ritmo, e sul 4-4 Ceck otteneva un break che credevo, sinceramente, sarebbe stato decisivo, ma niente, c’era spazio ancora per dei colpi di scena. Infatti Giustino, nel game successivo, otteneva in un minutino poco abbondante il controbreak, e la partita proseguiva, ma adesso erano più gli errori che i colpi vincenti; sul 5-5 altro disastro combinato da Giustino, che da 40-0 perdeva malamente il servizio, e seduto, al cambio di campo, continuava a dirsi “da 40-0 ma come hai fatto Lore, come! Stavi col vento a favore, tiri lungolinea e il punto è tuo, facile”. Per un raccattapalle fare il tie-break non è mai una cosa piacevole, dato che basta il minimo errore di uno dei sei in campo per ritardare il gioco, e quindi ero contento così, con Cecchinato che scagliava l’ace finale, e Giustino che sportivamente cancellava il segno dopo che l’arbitro l’aveva chiamata fuori.
Siccome i singoli in programma erano finiti, ed era ormai ora di pranzo, ho approfittato del buono pasto e dell’ombra degli stand nei successivi 40 minuti prima di dover rientrare, per la terza volta, in campo, questa volta per il doppio Caruso/Vanni – Bortolotti/Gabrieli.
Sono entrato con Salvo e Luca che avevano appena perso 7-5 il primo set, e anche l’inizio di secondo era molto poco incoraggiante, con Vanni molto titubante sotto rete che entrava raramente per chiudere gli scambi con delle voleé, e con tutto sommato una superiorità da fondo da parte dei due giocatori meno quotati alla vigilia, soprattutto nei numerosi killer point, dove erano davvero impeccabili, issandosi così fino al 4-1. Durante quel cambio di campo Vanni diceva a Caruso: “certo che sto sport è incredibile, quando le cose non girano, non girano proprio, perdiamo ogni punto decisivo, escono tutte di mezzo centimetro”, e Sabbo che comunque lo invitava a continuare a crederci. Detto fatto, tre games vinti, due su tre al killer point da parte del siciliano e del toscano, uno grazie ad una magia di Caruso con un colpo no look che vale la pena di rivedere centinaia di volte, e con l’ultimo dei quali, sul 3-4 40-40, ottenuto grazie ad una palla uscita di mezzo centimetro su un passante di rovescio lungolinea di Bortolotti, chiamata fuori solo da Vanni, con l’arbitro che è sceso e ha verificato che il segno fosse effettivamente out, e anche a me, che son passato più volte attorno a quel segno, la palla sembrava fuori, ma era veramente questione di millimetri.
Sul 4-4 poi c’era una chance di allungo per Vanni e Caruso che si son ritrovati 30-40 in risposta, ma Gabrieli si salvava con un ace ed un servizio vincente sulla riga, da giocatore vero, tant’è che Vanni al cambio campo diceva “se nei momenti decisivi gioca così, che gli si può dire, bravo lui e stop”. Ultimi games del set poi di livello alto, con tante occasioni da ambo le parti, ma giustamente si arrivava al tie break dove a far la differenza son stati i primi punti, vinti dall’aretino e dal giocatore di Avola: ai due va dato un grande merito, quello di non aver mai mollato, con Caruso trascinatore della coppia che con i suoi continui incitamenti ha anche riportato in partita un Vanni scoraggiato.
Sono uscito poi prima del super tie break ma sono andato a vedermi comunque gli ultimi punti dagli spalti, e il match è finito con un ace contestato da parte di Vanni, con Bortolotti incredulo poiché secondo lui c’era spazio tra il segno e la riga, mentre l’arbitro continuava a fargli vedere il segno dicendo che lo spazio non c’era, decretando così il “gioco partita incontro, Caruso/Vanni”. Poi, visto che era stato aggiunto un altro match sul Pietrangeli, ho raccattato in parte anche quello, con un livello non elevatissimo e una facilissima vittoria di Marchetti/Masini ai danni di Caciotti/De Vito, mai veramente in partita: unico aneddoto da segnalare, quello di un dritto lungolinea che viaggiava veramente tanto della Masini che stava per terminarmi in faccia, l’ho schivato veramente di pochi millimetri (ero a rete e voleva fare un lungolinea facendolo passare al lato dei paletti), e lei si è scusata sia lì per lì, ed anche alla fine del match dicendomi “sono abituata a giocare dove non c’è un’anima, figuriamoci un raccattapalle, scusa davvero”. Insomma, altra giornata intensa e divertente, della quale sicuramente mi son scordato di ricordare qualcosa: domani si decidono le WC per il MD maschile e sbilanciarsi è davvero difficile, soprattutto in Caruso-Sonego, match tanto imprevedibile quanto appassionante, che però purtroppo è stato messo sul campo2 in contemporanea a quello di Cecchinato-Arnaboldi, che sarà sul Pietrangeli. A domani!
Andrea Pellegrini
TAG: Pre Quali Roma, Pre Quali Roma 2016, Pre Qualificazioni Roma, Pre Qualificazioni Roma 2016
Impeccabile Andrea!Veramente bello leggere questi tuoi diari,sembra di essere dentro il campo!Hai notizie sulla Paolini?
Scusa Andry, secondo te Vanni che ha non va, sta perdendo contro tutti , praticamente il doppio di ieri forse è la prima partita che vince,,si dice la mononucleosi!!!
Te che idea ti sei fatto?
Un grazie per i tuoi reportage
Stasera faccio, adesso sono giá al foro. Comunque definirlo terraiolo per me è giá sbagliato.
@ Ale5 (#1590017)
link che non lo trovo ?
Grande Andy,bello leggerti per noi che nn abbiamo la possibilità di vedere queste splendide battaglie! I tuoi aneddoti e i virgolettati che riesci a sentire direttamente dai giocatori sono fantastici!
Ti chiedo se puoi una valutazione su Caruso, poco considerato da molti e spesso “maltrattato”… lo hanno anche definito semplicemente ” un astuto terraiolo”…
Ho parlato di Sonego – Gaio nel diario dell’altro ieri, se vuoi dagli un’occhiata! All’altra domanda ti han già risposto.
Grazieeeee!
Ahhhaaha magari..! 😉
Siccome le palline devono andare da una parte all’altra del campo ogni 2 punti, e se qualcuno (specialmente chi sta a rete) si distrae, è un disastro
Molto bello leggerti!
Non ho capito però una cosa, perché i raccattapalle hanno problemi al tiebreak?
Ma davvero vogliamo dare le WC dell’unico 1000 italiano a caruso o arnaboldi ,con tutto il loro rispetto, e non a donati? Ma scherziamo?
P.s. per la redazione…su instagram di Caruso c’è il video del colpo no-look di cui parlava Andy.
È un colpo veramente pazzesco riuscite a recuperarlo in qualche modo?!grazie!
Spareggio tra i due perdenti delle semi…
Grande Andy begli aneddoti…sicuramente la pallata in faccia della Masini era un tentativo di approccio ritieniti lusingato…
Andy fino a che età e come sifa per essere raccattapalle?
Tu quanti anni hai??
Complimenti vivissimi per il diario
Che anedotti fantastici 😯
Sei il migliore 🙂
Bellissimo articolo Andy
Vorrei farti due domande:
-Sonego come l hai visto? nel senso che l ho visto contro Gaio su Supertennis mi è sembrato nonostante la vittoria troppo difensivo,forse troppo leggero.
-Visto il rinuncio di Bolelli, la Wc per le qualificazione se la giocano i pendenti del torneo di pre-quali o andrà a Donati?
Complimenti ancora