Diario dal Foro Italico – 1 e 2 maggio
Dopo una giornata molto intensa da raccattapalle ieri, oggi sono stato al Foro Italico da spettatore, ed è stato un altro giorno di tennis davvero interessante.
Inizio raccontando quanto avvenuto ieri, come campo mi è stata assegnata la GrandStand Arena, e siccome eravamo solo due turni di raccattapalle, avevamo un’ora dentro e una fuori, e quindi andare a vedere gli altri match era praticamente impossibile, contando che nell’ora fuori si perdevano circa 20 minuti negli spostamenti tra ostello e campi, e che bisogna presentarsi all’appuntamento per rientrare in campo circa 15 minuti prima.
Siamo arrivati sul GrandStand alle 8.55 e coloro che si occupavano della manutenzione del campo erano completamente ignari del fatto che, appena 5 minuti dopo, si sarebbe dovuto giocare un match, anzi, erano convinti che prima del 6 maggio su quel campo si sarebbero solo allenati i giocatori: non un grande inizio. A quel punto in pochissimi minuti bisognava riuscire a far arrivare la corrente (utile al frigorifero e al tabellone del punteggio) su quel campo, sistemare le panchine, e tappare le buche create a fondocampo dalla pioggia, ed infatti prima delle 9.30 il match tra Samsonova e Grymalska non è iniziato. Quando sono entrate in campo c’è stato un riscaldamento atipico, prima 5 minuti con palline usate, e poi altri 5 minuti con le 6 palline nuove, che sarebbero state quelle da utilizzare durante il match. Partite e via, due games lottati entrambi vinti da Ludmilla, che, a vederla da dentro il campo, tira certe mazzate incredibili, ma che quando lo scambio si prolunga va troppo spesso fuori giri, e che a mio avviso dovrebbe andare più spesso a rete a chiudere il punto.
A quel punto la Grymalska, alzando un po’ di più la traiettoria, usando un po’ di più le rotazioni in backspin, faceva impazzire la Samsonova che dopo aver perso alcuni games infiniti, come quello sul 2-3, mollava la presa e perdeva il primo set. Alla fine del set, con Anastasia che l’aveva vinto 6-3, era arrivato il cambio e quindi c’era un’ora di “riposo”, si fa per dire, però i due match che mi interessavano maggiormente, quelli di Caruso e Fabbiano, erano appena terminati, e allora andavo a vedere qualche minuto di Pieri-Matteucci, con Alice avanti 2-0 nel 2° set, e che non ha avuto problemi a vincere i successivi 2 games, col rovescio di Tatiana che era praticamente un bancomat.
Poi è arrivata l’ora di rientrare in campo, con le due giocatrici che intanto erano andate al terzo set, nel quale la Grymalska conduceva per due giochi ad uno. Subito uno scambio di break, con “Lyuda”, come la chiamava la coach, che continuava ad incitarsi e crederci molto, e produrre molti vincenti soprattutto col dritto lungolinea, colpo davvero interessante. Ancora il sesto game, però, come nel primo set, risulterà essere decisivo: game lungo, lunghissimo, con tante occasioni da una parte e dall’altra, ma a portarlo a casa sarà la Grymalska che, sull’onda dell’entusiasmo, vince anche a 0 il game successivo ed allunga sul 5-2. La Samsonova però non molla, annulla 3 match point nei due games successivi, continua ad incitarsi, e torna in partita, andando a servire sotto 4-5, ma qui combina la frittata: subito un doppio fallo, poi uno schiaffo al volo sbagliato, ed arrivano due match point consecutivi, ma questa volta basta il primo, e la Grymalska accede così agli ottavi di finale. Sono andato poi a guardare un po’ di Giacalone-Vanni, con Omar avanti di un set e di un break nel secondo: che dire, lui faceva il suo, spingeva da fondo con entrambi i fondamentali, ma la palla di Vanni proprio non viaggiava, e vederlo così scoraggiato e poco incisivo mi è dispiaciuto un sacco. Mi son spostato poi sul campo 4 dove andava avanti un match davvero di buon livello tra Gaio e Portaluri, con Federico che aveva servito per il set sul 5-3, ma aveva subito il controbreak e si era giunti al tie-break: continui capovolgimenti, bei colpi da una parte e dall’altra, ma un dritto sull’8-7 non chiuso da Portaluri che si sarà sognato la notte gli costa il set, dato che poi Gaio, alla terza occasione, chiude 10-8.
Alle 13 son rientrato ancora in campo con la Trevisan avanti 4-1 sulla Palmigiano, in un match dove le due giocatrici sembravano appartenere a categorie differenze: entrambe mancine, entrambe solide col rovescio ma con un dritto che viaggiava a velocità completamente diverse, con quello di Martina chiaramente più veloce. Nonostante due doppi falli nel game successivo, la Trevisan vinceva il game successivo e sul 5-1 la Palmigiano mollava un po’, iniziando a pensare al secondo set. Nel primo game del set successivo ancora due doppi falli, a cui si aggiungono due buoni punti vinti da Francesca che le dan fiducia, e nel secondo set si vede tutta un’altra partita, anche perché gli errori della Trevisan erano diventati davvero molti, e le palle corte della Palmigiano avevano iniziato a fare più male. Da 5-2, però, Martina torna a giocare come aveva dimostrato di saper fare in precedenza, la Palmigiano accorcia e in un lampo si va 5-4: il decimo è un game lungo e poco spettacolare, caratterizzato dal braccino di entrambe le giocatrici, con Francesca che però alla fine, nonostante 3 doppi falli, riesce a tenere il servizio, e si carica, poiché era riuscita a portare la partita al terzo.
Altra ora di libertà, ma io ne approfitto per consumare il buono pasto e mangiare, totalmente ignaro di quanto stesse succedendo sul campo1, dove Vavassori, a mia insaputa, stava avanti di un break al terzo contro Giannessi, dopo che li avevo lasciati a fine primo set, vinto 6-0 da Alessandro. Quando mi affaccio al tabellone e leggo 5-1 Vavassori al terzo, mi precipito sul campo1, ma faccio in tempo solo a vedere il match point e l’urlo liberatorio di Andrea, che conquista la vittoria più importante in carriera.
Mentre sul Pietrangeli il programma era finito con 4 partite terminate tutte velocemente in due set, sul GrandStand doveva ancora iniziare il terzo set, che vedeva opposti Mager e Tresca: i due non si conoscevano, e a dire il vero neanche io avevo mai visto giocare Giuseppe, pugliese classe ’98.
Tresca non giocava male, anzi, sapeva fare tutto, si spostava spesso sul dritto e cercava il rovescio del ligure, però il problema è che i due avevano un gioco troppo simile, con Mager che faceva tutto meglio, incideva molto di più soprattutto con servizio e dritto. Partita tutto sommato piacevole nonostante il risultato non fosse mai in discussione, buone giocate da una parte e dall’altra, e un’occasione per il pugliese di riaprirla, quando sotto 6-1 2-1 è stato 0-40 ma, perso quel game, c’è stata ancor meno storia che in precedenza, e al cambio campo successivo è arrivato il nostro cambio. All’uscita ho visto che il match tra Caregaro e Lombardo era stato spostato sul Pietrangeli, quindi teoricamente la mia giornata da ballboy era conclusa, perché noi siam liberi quando si conclude l’ultimo match del nostro campo, ma ci è stato offerto di fare anche l’incontro della Caregaro qualora fossero andate al terzo set, e allora non ci siam tirati indietro, poiché c’erano nel nostro team anche dei ragazzi e delle ragazze che non avevan mai fatto il Pietrangeli e non erano mai passate nel sottopassaggio, e, vi assicuro, che è un’esperienza da fare.
Dopo un altro po’ di pausa, dove ho visto un pezzo della partita tra Zmau e Turati, con Bianca che sul 4-4 al tie break del terzo si è dovuta arrendere ai crampi, ma ha comunque provato a terminare l’incontro, son andato a vedere Caregaro e Lombardo con Beatrice avanti 5-0 nel secondo, dopo che Martina aveva vinto il primo e allora ci siam preparati per entrare. Mentre stavamo per entrare, però, la n1 del seeding cadetto aveva iniziato a rimontare, portandosi 5-3 e riuscendo a trascinare ai vantaggi la Lombardo anche nel nono game, ma la ragazza del TC Parioli finalmente chiudeva il set e portava il match al terzo. Purtroppo però nel set decisivo c’è stata molta poca partita, dato che la Lombardo era sulle gambe anche dopo la lunga battaglia vinta il giorno prima con la Floris, e che la Caregaro aveva molte più motivazioni, oltre ad avere dei colpi più incisivi e una maggiore mobilità. Sul 5-0, comunque, Beatrice ci teneva a non prendere il 6-0 tant’è che dopo il game vinto si è anche caricata, sorridendo verso le sue amiche che erano venute a fare il tifo per lei.
Finita la giornata da raccattapalle sono andato a vedermi l’incontro tra Bahamonde e Trusendi, che era stato spostato sul 5, mentre sul campo 3 Matteo Viola cercava di complicarsi la vita contro Campo. Tra il giovane ragazzo naturalizzato italiano e Walter non c’era molta simpatia, e si notava, con Trusendi infastidito dai continui vamos del “Panchito”, ma che a sua volta cercava di caricarsi, infatti era palese quanto ci tenesse all’incontro, cercava di dare tutto in ogni singolo punto, e infatti nel primo set grande, grandissima battaglia, con servizio molto efficace per entrambi, buone giocate da una e dall’altra parte, tanti scambi lunghi conclusi con palla corta ed infine un bel tie break, dove la buona partenza di Francisco ha fatto la differenza. A quel punto decido di vedere quello che si rivelerà l’ultimo game di Viola-Campo e poi di andare a casa: Antonio, dopo aver annullato svariati match point, si arrende con un doppio fallo e lancia la racchetta sul campo 4, quello vicino, sfogando tutta la rabbia per l’occasione persa.
Nella giornata odierna, invece, come già anticipato, sono stato al foro semplicemente da spettatore, potendo così scegliere i match da seguire, in un programma davvero interessante, con troppi match belli in contemporanea, scelta dell’organizzazione dettata dalla probabile pioggia, che infatti è arrivata, nel pomeriggio. Sono arrivato alle 9.35, giusto in tempo per l’inizio di Gaio-Sonego, in un Pietrangeli con pochissimi spettatori, con Donati affacciato a vedere l’incontro insieme al suo coach. Primo set con Gaio un po’ imballato, troppi tentativi di palle corte e pochissima efficacia col servizio, subito perso nel 4° game da 30-0, con Lorenzo che invece partiva alla grande, senza subire la pressione di uno stadio così grande (dove a dire il vero aveva già giocato ieri, ma era un test molto meno proibitivo), e riusciva a sbagliare veramente poche, pochissime palle, e a spingere nel momento giusto. Il break di vantaggio però il torinese lo perde subito, dopo aver avuto un’occasione per il 4-1, e Federico cerca di scuotersi, incitato anche dal proprio angolo. Altro turno di servizio pessimo però per il faentino, che non riesce a mettere quasi mai la prima e non spinge col colpo successivo, come si diceva spesso da solo “vai solo largo, mai una volta che sbagliassi in lunghezza”, e nonostante cercasse quasi sempre il rovescio di Sonego, Lorenzo con quel colpo non andava più di tanto in difficoltà dato che Gaio non riusciva quasi mai a mandare la palla negli ultimi centimetri di campo. Si conclude il primo set con un netto 6-2, e Federico molto nervoso, che si lamenta con se stesso di non essere mai al 100% nei momenti che contano, di non riuscire a giocare come vorrebbe. Nel secondo set la percentuale di prime del faentino sale, ed anche l’incisività dei suoi colpi da fondo, il dritto soprattutto, così il match diventa molto più equilibrato; Sonego si carica di continuo, senza urli eccessivi, sempre in maniera contenuta, ma il ragazzo di grinta ne ha da vendere, e oggi ha dimostrato una solidità da fondo davvero invidiabile. Partita che era diventata godibilissima, sul 4-4 grossa occasione per Gaio di allungare, dopo che aveva vinto un punto tirando due volte al corpo di Sonego, chiedendogli però sinceramente scusa, poiché almeno la seconda sembrava involontaria, ma il torinese non faceva una piega e con quattro punti di fila, da 0-30, teneva il servizio. Dopo due games interlocutori, tenuti agevolmente dal giocatore al servizio, sul 6-5 Gaio commetteva due errori banali, e in men che non si dica si ritrovava 0-40, con 3 match point per Sonego. Sul primo Lorenzo provava a forzare, sbagliando la risposta, ma poi sul secondo arrivava il regalo di Federico, che chiudeva la partita con un doppio fallo, e Sonego che conteneva la sua esultanza, ma che sorrideva ed era contento come un bambino.
Mi sono spostato, dunque, sul campo n6 dove giocavano Bortolotti e Fabbiano, col terzo set appena iniziato e Marco avanti di un break, conquistato nel primo gioco. I games che ho visto io, ovvero dal secondo games del terzo alla fine della partita, sono stati di un’intensità elevatissima, entrambi tiravano delle cannonate da fondocampo, rarissime variazioni, ma scambi molto belli, spesso vinti da Fabbiano che trovava dei vincenti in lungolinea davvero non male e si portava avanti 4-1. Sul 4-1, però, Bortolotti non mollava, rimontava un game complicato, si incitava e cercava di rimanere in partita, ma nei due turni di battuta successivi Fabs non gli lasciava nessuna occasione, e con un dritto inside in dopo essersi aperto il campo col rovescio incrociato, chiudeva un incontro più complicato del previsto, che però gli servirà come iniezione di fiducia. Dopo aver visto i primi games di Mager-Vavassori, dove Andrea con il dritto e con le continue palle corte stava facendo impazzire Gianluca, sono andato a vedere il tie break del primo set tra Cecchinato e Bahamonde, con Marco un po’ innervosito (mi han detto da alcune chiamate dell’arbitro rivedibili), ma che nei momenti decisivi ha fatto valere la maggiore esperienza, si è messo lì, ha comandato col dritto senza sbagliare, e indotto Bahamonde all’errore. Sul 5-1 un raccattapalle è schizzato per prendere la pallina, credendo che uscisse, ma che in realtà è rimasta in campo, e che sarebbe stata facile da chiudere per il Ceck, che si è arrabbiato non poco, ma per fortuna ha vinto la ripetizione del punto e poi chiuso per 7-1.
Quando sono tornato sul campo 4 Vavassori era al servizio per chiudere il set sul 6-5, per la seconda volta, dopo aver avuto la possibilità anche nel decimo game: anche questa volta, però, il braccio ha un po’ tremato, non è riuscito a spingere come aveva fatto in precedenza, ha commesso un doppio fallo sullo 0-30, concesso tre palle break, e, dopo aver salvato le prime due, alla terza si è arreso e sono arrivati al tie break. Bella partenza di Mager che con due vincenti si porta avanti per 2-0, ma a quel punto Gianluca non riesce mai più a comandare subendo il ritmo imposto da Vavassori che si carica di continuo, vince 6 punti di fila e al secondo set point, col servizio a disposizione, chiude con un bel dritto inside in che forza Mager all’errore. All’inizio di secondo set cala un po’ la concentrazione, inizia a giocare in modo troppo passivo e perde i primi due giochi, rischiando di perdere anche al terzo, dove, dopo essere stato avanti 40-0, si era ritrovato ai vantaggi e aveva scagliato in terra la racchetta dopo una palla corta neanche arrivata a rete. Ho deciso di andare a mangiare convinto che sarei tornato all’inizio del terzo set, ed invece Mager, dopo aver avuto la possibilità di servire per il set, si era complicato inutilmente la vita e sono arrivato sul 2-0 per Andrea al TB: Wave, in completa trans agonistica, ha giocato ad un ritmo elevatissimo tutti i punti non avendo neanche un minimo di braccino e liberando tutta la sua gioia alla fine del match, quando, prima anche di posare la racchetta, è andato ad abbracciare il suo staff.
Ultime emozioni di giornata, prima della pioggia, regalate dal super terzo set di Arnaboldi ed Eremin, con Edo che aveva rimontato un break di svantaggio nel secondo set per poi vincerlo al TB, chiudendo con una combo servizio e smash. Terzo set seguito da Palmieri, Barazzutti, Galimberti e tanti tennisti italiani, ed, a dire il vero, quasi tutti tifavano Eremin; Edoardo, caricato dal set vinto in rimonta, partiva alla grande nel terzo conquistando un break e facendo remare Arnaboldi, a destra e sinistra, non dandogli tempo di variare il ritmo e di sciorinare le palle corte, caratteristica fondamentale nel gioco del canturino. Sul 3-2 però qualcosa cambiava, e di lì a poco la partita diventava sempre più interessante, con dei punti molto spettacolari, ed Eremin che sul 4-4 15-15 iniziava a soffrire leggermente di crampi al quadricipite, che però non lo condizionavano più di tanto, se non dal punto di vista della spinta sulle palle basse. Arnaboldi, da giocatore esperto qual è, ha provato a fargliene giocare il più possibile, ed Eremin dal suo canto ha provato ad andare più volte a rete, dimostrando anche un’ottima mano. Si è giunti al tie break, dove i due giocatori han lottato punto a punto, con Eremin quasi sempre avanti, che sul 6-4 aveva un’occasione clamorosa per chiudere, su una palla steccata da Arnaboldi che aveva rimbalzato molto vicino alla rete, ma Edo non ha chiuso e il canturino lo ha passato senza troppa difficoltà. Nel punto successivo molto bravo Arnaboldi ad aprirsi il campo col servizio e a chiudere lo scambio con un bel rovescio incrociato, girando così campo sul 6-6. Dopo un altro scambio avvincente chiuso da Arnaboldi con un dritto lungolinea baciato dal nastro, è andato a match point Andrea, ma Eremin senza tremare lo ha annullato con l’utilizzo di quel servizio che lo ha aiutato tante volte nel corso del match, e grazie al quale ha conquistato due punti consecutivi avendo così un terzo match point. Ancora bravo, però, Arnaboldi, a giocare un’intelligente seconda di servizio e ad indurre Edoardo all’errore, e, nello scambio successivo, Eremin ha avuto la possibilità di chiudere ma ha tirato addosso ad Arnaboldi, che ha chiuso con una voleè di riflesso. Il secondo match point per il canturino è stato quello decisivo, dopo un altro scambio lungo Arnaboldi ha giocato di tocco e chiuso sotto rete con una bellissima voleè, con gli applausi di un campo2 con oltre 200 persone.
Intanto era arrivata una pioggia fastidiosa, che andava man mano intensificandosi, e allora ho deciso di lasciare il foro, visto che in campo c’erano solo i doppi: domani altra giornata da ballboy, ed altri match interessanti. Mi scuso per aver scritto così tanto e non credo che in molti lo leggeranno per intero, però le cose da raccontare erano tante, e chiedo scusa in anticipo se ho commesso qualche errore grammaticale o di sintassi, ma ho scritto di getto. A domani! (Ricordo che quanto scritto è frutto di mie considerazioni che possono essere anche sbagliate e/o non condivise, e andando a memoria, e avendo scritto anche qualcosa di ieri, potrei aver sbagliato la descrizione di qualche punto).
Andrea Pellegrini
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Questo é giá foro Comunque sì, fino al 15! Grazie Pierre.
Grazie mille!
Addirittura, grazie! Stasera scrivo quello di oggi.
Fanno un rumore sulla racchetta impressionante, tanto che credevo non avesse l’antivibra, invece lo aveva. Veramente molto potenti, ma deve lavorare tanto sugli spostamenti e ancor di più sulle palle basse e in back, le gestisce davvero male.
Grande Andry
Molto bello il tuo diario , ci sarai anche al FOro italico?
hai preso più complimenti tu per un articolo che orecchio in un anno 😉
Bravo Andry!
Bellissimo report Andry, come quelli che hai scritto l’anno scorso a Toronto.
Interessanti e competenti le tue considerazioni tecniche,ma dalla lettura si percepiscono anche le tue emozioni durante i match a cui hai assistito.
Io comunque ho letto il tuo racconto per intero e ti assicuro che non mi sono annoiato, anzi avrei letto ancora. 😉
Vista la partita di questo Bahamonde che non ho mai visto giocare.
Gran servizio e buon rovescio, il diritto mi pare un problema. Poteva chiudere il punto, ma invece di chiudere tirava il toppone centrale per la manna del buon Cecchinato che dimostra la perfezione dei suoi schemi da terra. Cecchinato è il più terraiolo del mondo. Spinge bene con il diritto, si difende con il rovescio e ti sommerge di palle corte. Gli manca un pochino di potenza.
@ Remida (#1589138)
Condivido. La sicurezza è il rovescio della fragilità. C’è qualche aspetto del suo gioco che non lo convince. La cosa non gli conferisce la sicurezza necessaria per vincere le partite.
La sensazione è che se la giochi sempre con tutti. Se alzassimo ancora il livello degli avversari lui alzerebbe il suo. Quindi perde sempre con la sensazione che poteva o “potrebbe” fare di più.
Il problema di Mager è questo. Lo denota il fatto che appena c’è un 15 non gira come vorrebbe si mette subito a monologare perdendo il filo della partita. Come se lui dovesse o stravincere o fare tutto alla perfezione. L’atteggiamento opposto sarebbe la passività. Un bel problema che deve assolutamente risolvere perché non si vince con diritto e rovescio, si vince con la testa.
Molto bene l’articolo e grazie per il resoconto.
Dal vivo come “suonano” i colpi della Samsonova?
A me ha veramente impressionato la pesantezza dei suoi colpi, per non parlare del suo servizio kick da paura. Mi pare manchi qualcosa a livello atletico, sulla corsa e la resistenza fisica che la portano forse a non essere lucida in certi frangenti. Questo mi pare l’unico suo limite, al momento, perché la sua emotività (evidente) mi pare ancora legata alla giovanissima età.
Agli ordini, capo! 😉
Grazie mille!
I campi ce li assegnano la mattina quando arriviamo, non possiamo sceglierli noi..dovendo raccattare, spero di avere o il pietrangeli o il 2! 🙂
Davvero grazie anche a te, due bei complimenti.
Quoto! Ora che ci penso, comunque, ieri a vedere il match non c’era Nargiso.
Grazie!
Ma grazie a te!
Troppo buono! 😉
grazie !!!!
Tanta roba i tuoi resoconti, come sempre tra l’altro.
Come si fa a non leggere questi resoconti davvero ben raccontati e ben scritti, grazie Andry! 🙂
SUPERLATIVO ANDREA
Visto Mager dal vivo e non posso che riconfermare la mia tesi.E’ incredibile come questo ragazzo,per me il piu’ dotato tennisticamente,sciolga sempre nei momenti importanti del match,quasi sembra che abbia paura di quello che naturalmente sta facendo e cioe’dominare,Bene,o Nargiso gli affianca uno psicologo capace o e’ meglio che cambi coatch.Il problema e’ mentale,probabilmente il Diegone nazionale non ha polso fermo e si sta lasciando scappare una vera occasione.Incomprensibile il tutto,spero se ne occupi la federazione 😛
Splendida cronaca! Scrivo assai di rado, ma stavolta non posso esimermi: è veramente un piacere leggere i tuoi… appunti di lavoro, che, tra l’altro, dimostrano una notevole dimestichezza sia col tennis, sia con la lingua italiana – e non è cosa da poco!
Andrea i complimenti te li ho fatti nell’altro post,quindi non mi rendo ripetitivo.Ti volevo chiedere se domani sarai sul campo dove gioca la Paolini.
Bravo Andry. Dimostri competenza e passione, complimenti. Continua con i tuoi piacevolissimi diari dal Foro, e Grazie
@ AndryREAX (#1589113)
grazie!
e ricorda di cambiare la foto, prima o poi 😉
Io penso che Nargiso abbia fatto fare dei progressi tecnici notevoli a Mager (2 anni e mezzo fa arrancava negli Open) e che andrebbe tenuto, ma affiancato da qualcuno che lavori sul ragazzo dal punto di vista mentale.
Sì, erano sempre miei i diari! Grazie anche a te.
É in zona cinecittá, a 1km a piedi dalla stazione della metro…é abbastanza lontano da termini ma ben collegato
Grande Andry. Off-Topic: Visto che mercoledì sarò di passaggio per Roma, l’ingresso al garden è gratuito? Ed è distante da Roma Termini?
Letto tutto. Ottimo articolo, eri sempre tu l’anno scorso a fare questi articoli che ci hanno piacevolmente accompagnato per tutti gli internazionali?
Grazie!!! Ti invidio molto….
Grazie a tutti voi di averlo letto tutto e dei complimenti, davvero! Adesso vi saluto che domani alle 7.50 devo giá essere al Foro!
grazie andry, eccellente come sempre.
una domanda: ho visto nella diretta di oggi che in qualche modo difendevi il lavoro di nargiso in quello che per me e’ il “disastro-mager”. dato che ho molti dubbi sul nargiso coach mi puoi spiegare che ne pensi tu?
grazie 🙂
Ma quanti anni hai Andrea? Scrivi molto bene.
Certo che ti leggiamo fino in fondo.
Super interessante grazie!
L’ho letto tutto! Veraemente molto bello e interessante! Grazie
Grande Andrea! Molto interessante,l’ho letto tutto d’un fiato!
Gran pezzo. Gli eremini sono ovunque……. Forza Edo sempre.
un piacere leggerti: bravo ragazzo! e beato te che ti godi queste giornate di sport.
Ottimo crony sya Eccezionale la descrizione di Arnaboldi eremin
Grazie!!!