Italiani a Napoli: tra alti e bassi (Resoconto di Giornata)
Oggi ha avuto inizio il primo Challenger in Italia che si sta svolgendo nel capoluogo campano. In campo tanti italiani, con un bilancio leggermente negativo se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno. In verità i temi di cui parlare sono diversi, è giusto evidenziare da subito le due sconfitte sanguinose del duo FIT Sonego-Eremin.
Il primo dei due a scendere in campo è stato Lorenzo Sonego, che ha affrontato il bulgaro Dimitar Kuzmanov in una partita sulla carta accessibile, ma trasformatasi in incubo dal 5-3 e servizio per l’italiano. Fin lì l’azzurro era stato in pieno controllo del match, denotando una discreta sicurezza nei colpi da fondo e limitando la spinta del bulgaro. Incassato il contro break, scende in campo un altro Sonego, molto nervoso e a tratti irritante che si scoglie sotto i colpi di un rinsavito Kuzmanov. Subito un parziale di 4 giochi e perso il primo set, l’azzurro non riesce più a ritrovare la necessaria lucidità per impensierire il bulgaro che assesta il colpo del K.O. nel quarto gioco del secondo set chiudendo il match 7-5 6-2. A seguire, sempre sul D’Avalos, entra in campo uno spento Edoardo Eremin, che trova in De Loore un baluardo insormontabile. Il piemontese viene sovrastato dalla palla molto pesante del belga, che riesce ad imprimere una velocità di crociera che rimarrà indigesta all’azzurro, tuttavia Edoardo non è esente da colpe, vista la scarsa freschezza atletica unita ad una palese mancanza di fiducia. Il risultato finale è eloquente, 6-2 6-3 per il belga che ha concesso il nulla nei propri turni di battuta.
Sul Grandstand l’organizzazione concede un giorno di gloria a Elio Ramagna e Piero Manola.
In due riescono a conquistare appena due game, entrambi ottenuti da Manola. Ramaglia, nel corso dell’ultimo game, sotto 6-0 5-0 e 40 pari, avverte un fastidio al ginocchio e si avvicina al giudice di sedia informandolo di non essere più in grado di stare in campo, tuttavia il giudice arbitro sembra farlo desistere, e il sedicenne azzurro ritorna a “rispondere”, subendo dal russo Vatutin due aces. Sarebbe stato davvero un peccato concludere la prima partita da pro con un ritiro.
I derby di giornata sono stati due. Massara-Bortolotti, match sul “Centralino”, campo che ha innervosito molto i giocatori per le non perfette condizioni di rimbalzo, unica pecca di un Challenger ben organizzato. Il primo set, durato la bellezza di un’ora e 20 minuti, ha fatto tremare l’organizzazione disposta a lasciargli le chiavi del circolo. Partita molto intensa, con lunghi scambi da fondo, dove Massara ha provato con entrambi i fondamentali a sfondare le resistenze del sempre arcigno Bortolotti, che nei momenti importanti ha saputo mettere in campo la maggior esperienza, aggiudicandosi il set infinito. Sciupati cinque set point, di cui tre consecutivi, esce dal campo il siciliano Massara, subendo un 6-0 nella seconda frazione. L’altro match fra italiani ha visto in campo il beniamino di casa Fioravante che ha mandato in visibilio un Grandstand gremito per lui, mettendo in seria difficoltà le trame di un Cipolla ordinato ma poco propositivo, subendo il gioco a tutto braccio di Enrico, tennista talentuoso ma che ha scelto la tranquillità di una vita normale divisa tra famiglia, maestro di tennis e Open.
Sciupate le occasioni di portare a casa il primo set, la maggiore attitudine a disputare questi match da parte di Flavio ha fatto la differenza. 7-6 6-1 lo score.
Veniamo alle note liete. Walter Trusendi ha la meglio su un Trinker tecnicamente inferiore ma pur sempre con un ranking superiore. Walter riesce a vincere la guerra tra rovesci ad una mano, e dopo un avvio incerto, incamera, con relativa disinvoltura, il primo set. Un secondo set tra alti e bassi viene vinto al tie-break dall’italiano che riesce a tenere i nervi saldi nei momenti che contano. 6-3 7-6 il risultato finale. Grandissimo successo di Omar Giacalone che, in due set, riesce a estromettere dal torneo la testa di serie n°2 Jan Satral. Il ceco, con il suo tennis molto aggressivo, va spesso fuori giri commettendo parecchi gratuiti.
Il primo set scivola via in appena 30 minuti con un sorprendente 6-1 a favore dell’azzurro. Nel secondo c’è più equilibrio, ma un Omar molto solido e consistente da fondo, vince anche il secondo per 6 giochi a 4 battendo un Satral molto nervoso. Da sfavorito, il biscegliese Andrea Pellegrino regala l’ultimo sorriso di una giornata agrodolce, con la vittoria in tre set contro lo slovacco Blasko. Partenza ad handicap per Pellegrino, che dopo aver subito il break, capovolge l’inerzia del set vincendo i successivi quattro game. Nel secondo succede l’ìesatto contrario con Blasko a recuperare sull’italiano, ma è nel terzo che Andrea è solido non si scompone rifilando un netto 6-1.
Da Napoli, Andrea Ignazzi
TAG: Challenger Napoli, Challenger Napoli 2016
7 commenti
A stef….prof di lettere permetto che ti corregga anche io ? SIA UN ERRORE GRAMMATICALE CHE SI TRASMETTE DALLA NASCITA…un congiuntivo nella frase e’ sufficiente per me che sono del Sud….io non ho mai sentito esco la macchina…al Sud. Forse il giornalista di e’ distratto…e poi la frase voi al Sud non si puo’ sentire…fa vecchiume !!!
@ andrea (#1562959)
ciao Andrea 🙂
il fatto che io sia arrivato in fondo all’articolo per trovare gli attributi che uscivano, significa che l’articolo e’ stato scritto bene e mi ha preso. Percio’ bravo.
Tutti facciamo piu o meno errori quando scriviamo, tranne pochissimi forse. Per cui non c’e’ nulla di male. Ho apprezzato il tuo commento e la tua umilta’.
Pero’ magari la prossima volta quando scrivi un articolo, dedicagli tutta la attenzione che merita e avrai un risultato ancora migliore.
Credo che al Sud il fatto di dire “escimi quella cosa” “esci la macchina” “esci quello e quell’altro” sia un errore grammaticale che si trasmetta dalla nascita.
Per cui non e’ colpa tua. Credo che sia comune usare “esci” in quel modo. Io penso che il verbo uscire si applichi a qualcosa o qualcuno che hanno la facolta’ di “uscire” per conto loro. Altrimenti si deve dire “fai uscire il cane” non “esci il cane”. Il cane “esce”. Io non “esco” il cane.
Si ragazzi avete ragione. Cerchiamo però di guardare anche il contenuto, è stato scritto in tarda serata di ritorno da Napoli, questa non voglia essere una scusa o un’attenuante tuttavia. Prossimamente farò molta più attenzione. Non posso promettervi un articolo privo di errori, ma farò del mio meglio perchè ciò avvenga. Per oggi chiedo venia. Chiedo venia anche per i prossimi comunque, così mi metto al sicuro
Nelle ultime 3 righe dell’articolo leggo “….Andrea ESCE gli attributi”.
Non voglio fare il purista della lingua, ma non son sicuro sia corretta la forma in cui e’ scritto.
Io avrei detto “tira fuori gli attributi, oppure, fa uscire gli attributi.”
Qualche esperto di italiano può’ dire come stanno le cose? Grazie
Uscire non è un verbo transitivo… “Uscire gli attributi”
6 su 11 a casa, dispiace per Eremin e Sonego.. Fioravante lo conoscevo già, un ottimo talento che a livello Open vince a raffica
Poche note positive di giornata.