Caso Sharapova: Rafael Nadal “Le regole sono queste, e sono giuste, e ora deve pagare per l’errore commesso”. Brutta figura di un ex ministro francese che parla di Nadal (Video)
Rafael Nadal non ha peli sulla lingua e parla apertamente del tema doping e del caso Sharapova.
“È terribile perché il nostro sport deve essere pulito e deve essere percepito dalle persone pulito. La buona notizia è che abbiamo un buon programma anti-doping.
Io so tutto quello che prendo perciò è difficile immaginare che qualcosa del genere accada ma tutti possono fare degli errori, voglio credere che sia stato un errore quello di Maria.
Penso sia stato un caso di negligenza. Le regole sono queste, e sono giuste, e ora deve pagare per l’errore commesso.
Onestamente non leggo mai le mail della Wada, ma ho un medico di fiducia che si occupa di questo ed ho piena fiducia del mio team.”
“Purtroppo ho sentito alcune volte il mio nome associato al doping e mi sono stancato di tutto questo. Amo lo sport ed i suoi profondi valori”.
Ad una domanda di un giornalista l’ex n.1 del mondo sbotta: “Io dopato? Col cavolo, lasciate perdere questa cosa. Sono molto lontano da questo, dal doping. Sono un ragazzo completamente pulito. Ho lavorato molto duramente durante la mia carriera e quando mi sono infortunato non ho preso mai nulla di vietato per tornare più velocemente in campo.”
Sulle cure fatte in passato lo spagnolo non nasconde nulla: “Sono stato aperto a tutto nella mia carriera per cercare di guarire. Non ho mai cercato di nascondere qualcosa a nessuno. La prima volta con il plasma ha funzionato alla grande e la seconda volta no. Ho dovuto smettere di giocare a tennis per sette mesi. E le cellule staminali le ho usate due volte per le mie ginocchia e per fortuna hanno funzionato molto bene. Non sto facendo, non ho mai fatto e non farò mai qualcosa di sbagliato perchè amo lo sport.”
Roselyne Bachelot, ex ministro francese della salute, parla di nomi senza prove e fa sicuramente una brutta figura.
“Nel tennis esiste il silent ban. Non si rivelano nè i controlli positivi nè le sanzioni date in questo sport, ma spesso si viene a sapere che un giocatore o giocatrice di tennis ha un infortunio e sta lontano dai campi per mesi.”
“Sappiamo tutti che il famoso infortunio di Rafael Nadal, che lo ha fermato 7 mesi, è certamente dovuto a un controllo antidoping positivo. Quando vedi che un giocatore di tennis si allontana per mesi, è perchè, secondo me, è stato trovato positivo. Non sempre, ma spesso accade questo.”
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In realtà, paradossalmente, c’è molto meno doping ora che un tempo.
Con i parametri odierni, andrebbero riscritti gli albi d’oro di tutte le competizioni sportive degli anni ’50, ’60 e ’70 o quasi.
Mondiali di cacio, giri d’Italia, campionati di Serie A, etc… E’ venuto fuori che c’era un sistema di doping (artigianale e quindi anche più pericoloso) più diffuso allora che non, paradossalmente, oggi.
Semplicemente al tempo non c’erano controlli.
Senza contare l’aspetto più “filosofico” del doping: doping è aiutare il fisico a recuperare più in fretta tramite metodi medici, giusto? Allora, in senso lato, molte tecniche alimentari, di allenamento e mediche in senso stretto sono “doping”.