Gli ATP500 hanno davvero un senso?
Il calendario del circuito ATP ci propone spesso situazioni surreali: tornei ravvicinati in spazi di tempo realmente ridotti, una farcitura di esibizioni acchiappa soldi che stanno diventando troppe e una divisione fra i vari tornei ufficiali che sinceramente tante volte si fa fatica a comprendere pienamente.
Chiaro, i tornei hanno tutti valore e prestigio differenti, ma non sarebbe sufficiente una distinzione fra circuito challenger, un’unica categoria fra 250 e 500, Masters1000 e tornei Slam? Dico questo soprattutto alla luce dell’ultimo caso eclatante, quello del torneo di Rotterdam, un ATP500, un tempo prestigioso ma quest’anno incredibilmente disertato dai più forti, con la desolante entry list in cui non figura ai nastri di partenza neppure un top10.
Aggrappati al nome (già di secondo piano) di Richard Gasquet, gli organizzatori olandesi si sono di fatto ritrovati ad aver a che fare con una edizione thriller, con defezioni a catena e teste di serie titolate che cadevano progressivamente come tasselli di un Domino.
Né Roger Federer, né Stan Wawrinka, né Tomas Berdych né Nishikori o tantomeno Tsonga: con gli spagnoli Nadal e Ferrer che hanno preferito la trasferta sudamericana, quale prestigio rimane sui campi di gioco olandesi?
Una situazione ai limiti del paradossale, difficilmente riscontrabile nel passato: la sensazione però è che in un circuito in cui inviti tanto ben remunerati capaci di attirare top player partano da organizzatori di tornei in teoria meno appetibili e appetiti degli ATP500 (chiaro riferimento ad alcuni 250), qualcosa si debba fare e che si debba mettere mano a un’organizzazione generale degli appuntamenti ATP, perché il divenire degli eventi lo richiede e perché se deve esserci una griglia di valori, un ATP250 non può assolutamente tenere un campo di partecipanti migliore rispetto a quello di uno degli ATP500 facenti parte di quel ristretto gruppo di tornei che in teoria regalano più soldi e punti ma in pratica offrono meno ribalta e meno gloria.
Poveri olandesi, poveri europei: con i nuovi ricchi mercati che avanzano, tornei dalla tradizione immacolata e ricca di campioni, si ritrovano senza nomi di richiamo ma “solo” con una schiera di nuove leve e onesti mestieranti pronti a giocarsi quella che fu un’ambita corona. Ma quali possono essere soluzioni per voi valide e valutabili?
Alessandro Orecchio
TAG: ATP 500
Non si può non essere d’accordo
L’unico 500 di livello veramente basso è Washington negli anni olimpici.
Per il resto, tutti i 500 hanno sempre almeno un Top-10 ai nastri di partenza. Quest’anno Rotterdam è stato sfigato: no Federer, no Gasquet, no Kyrgios, ecc.
A Rotterdam il palazzetto era pieno perchè doveva esserci Federer, quindi la gente aveva preso i biglietti da tempo…
Detto questo secondo me chi è andato allo stadio non può certo lamentarsi, ci sono state partite bellissime (vedi Simon-Zverev) e Klizan ha dato spettacolo!
Perchè scusa, nei primi 20 chi dovrebbe starci?
Ok ok…. ancora un pò di anni e Basilea lo vince il mitico Becuzzi.
Mi pare che anche Amburgo non abbia avuto dei gran partecipanti negli ultimi anni (a parte nadal, che però gioca anche dei 250 ultimamente, l’anno scorso).
Detto questo, se a Rotterdam c’era il palazzetto pieno, non capisco quale sia il problema…o almeno non voglio pensare che siano più importanti tanti sponsor rispetto a spalti pieni.
I 500 hanno il senso di far recuperare punti a mezzi infortunati alla Ferrer o Almagro o far vincere i tennisti vorrei ma non posso piazzandoli con generosità eccessiva nei 20 in classifica! Sono amaro ma è così se ci riflettete.
Sinceramente non capisco. Il problema non è degli ATP 500, ma del troppo elevato numero di tornei. Basterebbe farne qualcuno in meno e così si avrebbero dei bellissimi tabelloni anche in molti challenger. Ma, si sa, l’importante è giocare tanto per incassare soldi da sponsor improbabili, non importa dove e non importa se in mezzo allo smog di un torneo asiatico si possono contare al massimo un centinaio di spettatori. Se la si vede così penso che quello rappresentato dal torneo di Rotterdam sia il problema minore di cui occuparsi.
Allora i 500 hanno un senso come ha un senso qualsiasi torneo di tennis in calendario.
Che poi i presuti supertop non siano obbligati ad andarci o non ne hanno voglia in certi momenti di calendario per motivi di preparazione o altri impegni è un altro paio di maniche.
I 500 ci sono, son lì, e sono delle opportunità! se qualcuno non ci va sarà il Klizan i turno a diventar grande.
Sono i tornei che fanno i giocatori non viceversa!
Cilic è diventato grande vincendo gli US Open non gli US Open son diventati importanti perché ci ha vinto Cilic.
Seguendo la logica del pensiero di Orecchio allora gli unici tornei che contano sono gli Slam e il resto non ha senso.
(potrei anche essere d’accordo)
Credo che Orecchio sia in errore stavolta.
Consideriamo tutti i 500: sono i tornei ATP di rango più alto che si svolgono su tutte le superfici: hard, hard indoor, terra, erba.
Consideriamo la classifica dei plurivincitori dal 2009 a oggi: Novak Djokovic 11, Roger Federer 9, David Ferrer 8, Rafael Nadal 8, Juan Martín del Potro 6, Kei Nishikori 6, Andy Murray 5, Tomáš Berdych 2, Andy Roddick 2, Robin Söderling 2, Stan Wawrinka 2…io vedo solo grandissimi nomi.
Considera che oltre i 500 i giocatori di fascia media non arrivano mai alla finale, dato che i top 5 monopolizzano praticamente ogni cosa.
Dubai è praticamente assorto al rango di una piccolo Masters 1000.
Stesso dicasi per Pechino, per non parlare del prestigio di tornei come Halle e Queen’s.
Credo che questo sia stato un caso, dettato dai pochi fondi disponibili per i “cachet” ai top player e dalla poca voglia degli stessi di sprecare energie ritenute forse preziose nell’anno olimpico.
E poi ben vengano successi come quelli di Fognini, Klizan, Monaco, Globev, Granollers…altrimenti sai che pxxxe!! 😆 😆
se federer non si fosse fatto male sarebbe andato lui e avrebbe vinto,e nessuno avrebbe detto nulla. 🙂
Io più che altro trovo sbagliato fare un mese di febbraio in cui si gioca molto su terra battuta per poi andare sul cemento per soli due tornei e tornare su terra europea poi, troverei forse più giusto giocare india wells e miami a febbraio per poi dare marzo ai giocatori per riposarsi e allenarsi sulla terra battuta
Io credo che la distinzione tra atp 250 e atp 500 sia giusta in quanto comunque a parte questo caso di Rotterdam tutti i 500 che conosco si meritano questo grado mentre ci sono secondo me alcuni 250 che sono peggio di alcuni challenger, vedi Bergamo e memphis a parte Nishikori c’erano giocatori come berankis, ,querrey, fritz che potrebbero benissimo essere anche in un tabellone di un buon challenger e non sono così certo che questi avrebbero vinto a Bergamo. Quindi il problema non è secondo me che bisogna creare una singola categoria tra 250 e 500 ma forse vedere bene quali tornei sono davvero da 250 e quali da 500, , davvero Nishikori a memphis ha vinto senza affrontare nessuno
Io ero sugli spalti sabato a Rotterdam, per la semifinale. Un vero peccato la mancata presenza di giocatori top10. Il palazzetto era bello pieno, struttura bella, curata e veramente accogliente… e pubblico parecchio deluso dalla mancanza dei nomi importanti.
Io ero sugli spalti sabato a Rotterdam, per la semifinale. Un vero peccato la mancata presenza di giocatori top10. Il palazzetto era bello pieno, struttura bella, curata e veramente accogliente… e pubblico parecchio deluso dalla mancanza dei nomi importanti.
No non sei il solo. Per me il problema sta tutto lì, paradossalmente un 500 potrebbe avere un montepremi complessivo inferiore ad un 250 che spende centinaia di migliaia di $ in sottobanco/ingaggi dei top players.
Se questa pratica degli ingaggi fosse abolita, allora il problema 250-500 non esisterebbe più: il top player che vuole soldi o punti va a giocare il 500, se invece preferisce una superficie piuttosto che un’altra (magari perchè quel torneo è in preparazione di un altro più importante), allora è libero di giocare il 250, ma rinunciando ai soldi che guadagnerebbe dal torneo di categoria maggiore.
Orecchio colpisce ancora…
Non trovo il senso dell’articolo sinceramente, innanzitutto è un 500 mica un 1000 o uno Slam e se anche ci fosse stato Gasquet non sarebbe cambiato nulla. Ci sono già stati nomi del suo calibro se non di più: Cilic Kholi Monfils Bautista….chi vi aspettate i primi 6 perforza?? L’anno scorso ha vinto Waw prima mi sembra Berdych contro Gulbis poi Roger o Delpo…è stato un caso quest’anno ma in ogni caso non è mancato molto dal punto di vista dello spettacolo. Forse è cambiato qualcosa per le tasche degli organizzatori ma a noi frega poco.
Piuttosto ripeto che trovo sbagliato fare 3 Slam in 3 mesi e per altri 3 mesi il vuoto
@ TheDude (#1528417)
Sono d’accordo.
Inoltre è stato un torneo entusiasmante, con un Klizan che francamente mi ha impressionato, sicuramente un po’ fortunato, sopratutto con Bautista, che sul 40-15 e servizio, ha sparato due dritti a sventaglio in corridoio, nonostante questo lo slovacco ha giocato al meglio e con coraggio i punti importanti,sia con lo spagnolo che con Mahut.
Insomma un bel torneo nonostante le assenze, c’è da dire che raramente negli atp 500 che si svolgono sulle superfici rapide,mancano i grandi nomi, questa è stata un’eccezione. 😉
Se Tsonga, Wawrinka e altri sono più intreressanti ai soldi dei 250 che ai punti dei 500, affari loro.
Klizan ha vinto il suo torneo e se lo è meritato.
Io a inizio settimana dicevo che pure per Seppi c’erano chance. Se avesse vinto lui il torneo questo articolo non sarebbe esistito.
Sono d’accordo con Orecchio. Visto l’andazzo dei sottobanco, con molti top players che danno così precedenza a 250 saltando i 500 (vedi il caso di questa settimana di Marsiglia rispetto a Rotterdam) avrebbe più senso abolire la distinzione fra queste 2 categorie e uniformarle in una unica (magari 300).
Ma sono solo io che trovo senza alcun senso l’offire compensi ai giocatori per partecipare ad un torneo piuttosto che ad un altro, oltre al prize-money??
Ditemi voi dove sta la logica…è solo un enorme spreco di denaro che potrebbe essere utilizzato in ben più fruttuosa maniera
Concordo su tutto.
Questo di Rotterdam è stato un caso particolare, in generale il livello medio dei 500 è più alto di quello dei 250, proprio come dovrebbe essere. Poi se ogni tanto capita un draw un po’ più facile e qualcuno ne beneficia, pazienza, la classifica non è perfetta ed è sempre influenzata da fattori di questo genere (leggasi: fortuna), non se ne può fare a meno.
Inoltre direi che questo torneo è stato un ottimo esempio di come anche senza i top player in campo si possa vedere grande tennis e bellissime partite, anche molto combattute ed emozionanti.
Già dal titolo avevo capito che era un articolo di Orecchio…. 🙁
Parlando solo di soldi, a me sembra un problema, sia etico, sia commerciale, serio; con una soluzione banale.
In sostanza, la questione posta sembrerebbe: perchè raddoppiare un montepremi (e farsi un mazzo organizzativo superiore) per avere un 500 quando si può semplicemente allungare qualche centomila di sottobanco a top players che ti portano su (spettatori, tv ecc.) il tuo 250?
La soluzione? Non giocare tornei di diverso ranking nella stessa settimana: i premi riacquisterebbero il loro valore.
Poi però c’è la questione punti… 250 di differenza per il vincitore forse ai top sotto al 5 fanno gola
@ Tennisman (#1528366)
sono d’accordo con te.
In particolare per i prize-money davvero “poveri” per i challenger 42000$ e ITF.
Io amo vedere questi tornei, perché il livello é buono e lo spettacolo piacevole, poi perché sono geograficamente accessibili.
A mio parere contribuiscono a grande scala ad avvicinare il pubblico al tennis.
Quindi dovrebbero essere più valorizzati, prendendo sui prize da 500 000€ in su.
Ma infatti, questo è stato palesemente un caso limite e molto sfortunato per Rotterdam, non mi pare che queste situazioni si ripetano sempre.
A volte è principalmente un problema di posizionamento nel calendario, per il resto una questione di ingaggi sottobanco, che personalmente considero una vera piaga del circuito, che dà troppo potere ai già ricchissimi top players, e mette in grave difficoltà gli organizzatori dei tornei con meno possibilità economiche.
Sono certo che gli Atp 500 debbano continuare ad esistere.
Credo anche che gli organizzatori olandesi avrebbero potuto fare qualcosa di più cercando di inserire nel draw almeno due top 10.
Per il resto è normale che dei terraioli come Nadal e Ferrer preferiscano la terra battuta sudamericana e che Nishikori prediliga invece i tornei n nordamerica
Se questa settimana c’è un atp 500 su terra battuta in Brasile, è ovvio che giocatori come Nadal o Ferrer preferiscano giocare un atp250 su terra battuta in Argentina piuttosto che un atp500 in un palazzetto della nord Europa. Si chiama programmazione. Non mi spiego cosa invece ci siano andati a fare in sud America Isner e Tsonga
Secondo me il calendario Atp va bene. Se i migliori disertano certi tornei ci sarà spazio per ammirare talenti emergenti come Klizan!
Sinceramente non ci vedo niente di particolarmente tragico.
Se Federer non fosse stato infortunato, questo articolo non sarebbe nemmeno stato scritto. E in ogni caso, a me sembra che a Rotterdam si siano viste partite di un certo livello.
Condivido solo la parte sulle remunerazioni troppo generose per i top player (che in quanto TOP si supponga guadagnino già discretamente dai prize-money) e sull’abbondante numero di esibizioni quasi come fossero centri di riciclaggio soldi.
assolutamente vergognoso che i big ricevano lauti compensi per partecipare a tornei minori. Per quale motivo dovrebbero impegnarsi per vincerli se tanto il compenso è superiore a quanto riceverebbero in caso di vincita? E poi perché sprecare energie preziose in una stagione fitta di impegni? Molto più comodo fare una comparsata ai primi turni e incassare l’assegno.