Da Bergamo: La strana accoppiata Giappone-Bielorussia
Non era mai successo che paesi come Giappone e Bielorussia centrassero le fasi finali del challenger di Bergamo: Moriya e Gerasimov rompono l’incantesimo. Il bielorusso parla poco fuori dal campo, ma possiede un servizio-bomba. E ha manifestato il suo apprezzamento per il presidente Lukashenko.
Tra Hiroki Moriya ed Egor Gerasimov sarà una bella battaglia. Per la prima volta un giapponese e un bielorusso vanno così avanti al Trofeo Perrel-FAIP di Bergamo (42.500€, Play-It) e sarà un bel contrasto di stili: da una parte il servizio-bomba di Gerasimov, dall’altra i riflessi e la rapidità di Moriya. Dopo che il giapponese aveva interrotto la corsa di Marco Chiudinelli, evidenziando le lacune dell’esperto svizzero, Gerasimov ha tenuto a bada il bosniaco Setkic, sfruttando il “buco” in tabellone creato dall’eliminazione di Dustin Brown. Non è stata la partita del torneo, poiché Setkic ha giocato piuttosto male, soprattutto al servizio. “In realtà non è stato facile perché era un quarto di finale e a questo punto ogni match è complicato – ha detto Gerasimov, ragazzo molto riservato, quasi introverso – io ho provato a fare del mio meglio, lui lo stesso, ma credo che non ce l’abbia fatta”. Il bielorusso fonda il suo tennis su un servizio molto potente, rischiando parecchio anche con la seconda palla. Non è un caso che abbia tirato otto ace e commesso sette doppi falli. “In effetti cerco di far valere il mio servizio. Attualmente la differenza risiede in una migliore condizione atletica, credo sia l’unico cambiamento rispetto all’anno scorso. La vittoria al ricco challenger di Bratislava non ha cambiato nulla, soltanto il ranking. Grazie a quel successo ho potuto giocare le qualificazioni all’Australian Open”.
“LUKASHENKO E’ IL MIGLIOR PRESIDENTE POSSIBILE”
A differenza dell’amico e connazionale Zhyrmont, è convinto che la Bielorussia stia attraversando un buon momento anche in campo maschile. “Ci sono ottimi giocatori, alcuni si allenano molto bene. Sono certo che farà buone cose Ilya Ivashka: attualmente è numero 300 ma quest’anno salirà. E’ anche il mio miglior amico nel circuito insieme Zhyrmont”. Da parte sua, Gerasimov è convinto della bontà dei progetti del suo paese, tanto da non essersi mai allontanato da Minsk. La base resta il Centro Tecnico, dove è allenato da quel Vladimir Voltchkov che quindici anni fa centrava la semifinale a Wimbledon. “Lui e Max Mirnyi sono stati i miei idoli. I ragazzi bielorussi sono nati e cresciuti con loro ed era inevitabile che fosse così. Ovviamente apprezzo molto il gioco di Novak Djokovic e Roger Federer, il loro tennis è incredibile”. Pur essendo un ragazzone, Gerasimov è modesto nel modo di porsi e anche negli obiettivi. Come tutti i giocatori da challenger, punta ad acciuffare i primi 100 in modo da giocare il tabellone principale dell’Australian Open 2017. “Per il resto della carriera mi andrebbe benissimo un piazzamento tra i top-50 ATP”. Quando gli chiediamo la qualità della vita nel suo paese, ha l’unico sussulto. “Non passo molto tempo in Bielorussia perché sono spesso in giro per tornei, ma non credo che le cose vadano troppo bene. Ho l’impressione che lo sviluppo si sia fermato. E’ vero che abbiamo lo stesso presidente da oltre 20 anni, ma credo che Aleksandr Lukashenko sia ancora il meglio per il nostro paese. Nessuno può essere meglio di lui per la nostra popolazione”. Alle ultime elezioni, tenutesi lo scorso novembre, Lukashenko ha preso oltre l’83% dei voti. Pare che l’opposizione non sia stata in grado di accendere l’entusiasmo dei giovani bielorussi, categoria di cui fanno parte Gerasimov e la stessa Victoria Azarenka. “La conosco ma non abbiamo un particolare rapporto. Ci salutiamo e finisce tutto lì”. Lui spera che non finisca qui la sua avventura a Bergamo.
BERRER NON RECUPERA IN TEMPO: PASSA BARRERE
Nella prima semifinale se la vedrà con Hiroki Moriya, bravo a rifilare un doppio 6-4 a Marco Chiudinelli. Il giapponese è partito malissimo: sotto 3-0 e palla del 4-0, ha lentamente trovato il giusto rendimento e si è mostrato più regolare dello svizzero, 9 anni più grande di lui. Preso il comando delle operazioni, è stato impressionante sulla prima palla di Chiudinelli, intascando il 50% dei punti. Quando ha servito per il match sul 6-4 5-4 ha cancellato un paio di palle break con ottimi vincenti, mostrando un coraggio non indifferente. Per lui un bel successo, contro pronostico. Contro Gerasimov (l’incontro si giocherà alle 18.30) sarà interessante vedere le sue percentuali in risposta, poiché il servizio del bielorusso raggiunge picchi di velocità elevatissimi. Centra le semifinali anche il francese Gregoire Barrere, proveniente dalle qualificazioni. Bergamo ha la fama di torneo portafortuna e quest’anno potrebbe essere l’amuleto per il ragazzo di Charenton Le Pont, che compirà 22 anni proprio martedì prossimo. Nel match pre-serale non ha avuto problemi contro il quasi omonimo Michael Berrer, 14 anni più grande di lui. I quasi 36 anni sono costati cari al tedesco, ancora sfibrato dopo la faticaccia della sera prima contro Langer. Due ore e quaranta minuti non sono facili da smaltire e Berrer, pur prendendo un break di vantaggio in avvio, non ha saputo sostenere i ritmi del francese. Il break decisivo è arrivato sul 4-4 e sancisce uno dei migliori risultati nella carriera di Barrere, il cui futuro sembra decisamente roseo. D’altra parte il suo passaporto è una garanzia.
TAG: Challenger Bergamo, Challenger Bergamo 2016
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