Francia batte Italia 4-1: la batosta è tosta
L’Italia del tennis femminile è stata spazzata via dalla Francia con un perentorio 4-1, frutto di prestazioni opache, di scelte del capitano non giocatore a tratti inconcepibili e di un pessimismo che regnava sovrano già alla vigilia. Dopo ogni prestazioni sportiva ci sono i voti e quindi andiamo a valutare le nostre giocatrici e il nostro capitano.
Camila Giorgi: voto 6. Una media equilibrata fra il 7 per la partita vinta contro la Mladenovic il primo giorno in rimonta e non certo in maniera semplice e il 5 per l’incontro perso contro la Garcia per il 3-1 decisivo francese. Camila ha giocato discretamente il primo giorno, riuscendo a rimettere in sesto un match che sembrava compromesso, utilizzando in alcuni frangenti della partita la testa piuttosto che solo ed esclusivamente la potenza. Purtroppo contro la Garcia è tornata a essere fallosa, soprattutto al servizio con i soliti doppi falli in doppia cifra e, sebbene contro la francese di talento ci possa stare una sconfitta, a colpire è stato soprattutto lo stato di arrendevolezza dell’italiana. Se non ci fosse stata lei il risultato sarebbe stato ancora più umiliante, ecco perché la salvo con una sufficienza.
Sara Errani: spiace, davvero tanto, soprattutto dopo l’inclemente voto dato per lo Slam di Melbourne, ma anche qui la valutazione non può che essere dura. Sembrerà eccessivo e irrispettoso ma io giudico il week end di Fed Cup di Sara con un 3: 3 come i match giocati e persi contro Mladenovic e Garcia in singolare e in coppia con la Caregaro in doppio. 6 parziali persi e 0 vinti per una Errani lontana anni luce dalla solita guerriera: sinceramente Sara, che succede? Non avrà il braccio di Federer o il rovescio della compagna di nazionale Schiavone, ma in quanto a grinta (solitamente) la romagnola non è seconda a nessuna. Assente dal campo ingiustificata, demotivata, fuori contesto. Andare avanti e dimenticare.
Martina Caregaro: voto 4,5. Vuoi l’ansia per il debutto, vuoi il palcoscenico assolutamente importante e a cui non è abituata, ma la neo nazionale Caregaro vista in doppio insieme alla Errani perdere dal duo olimpico francese Garcia-Mladenovic (racimolato un solo gioco…) è stata davvero poca cosa…
Francesca Schiavone: s.v. Portare un’atleta dell’importanza di Francesca solo per farle fare la sparring partner in allenamento o la tifosa dalla panchina, beh mi pare alquanto irrispettoso, soprattutto alla luce dei fatti che scombinare le carte in gioco con un suo ingresso forse avrebbe potuto sortire effetti positivi. Scusa Francesca.
Corrado Barazzutti: voto 2. Un uomo chiamato “prudenza”. Scelte ovvie, scontate, immaginate alla vigilia dalla capitana avversaria Mauresmo: mai un azzardo, week end di Coppa Davis o Fed Cup tutti uguali, senza squilli né sorprese. Intestardirsi su una Errani in evidente stato confusionale è stato insensato. Non schierare la Schiavone è stato insensato. Buttare nel calderone la Caregaro è stato insensato, perché si rischia di lasciare un brutto segno nella mente della ragazza. Il suo tempo appare scaduto. Tic, tac, tic, tac…avanti il prossimo (o la prossima).
Alessandro Orecchio
TAG: Camila Giorgi, Caregaro, Errani, Fed Cup, Fed Cup 2016, Francesca Schiavone, Francia vs Italia 2016, Giorgi, Martina Caregaro, Sara Errani, Schiavone
@ forzaschiavo (#1524129)
chiaramente (ma non troppo, evidentemente) la mia era ironia, ti pare che una insegua le compagne inondandole di spumante ma lo faccia “per finta”? e poi appunto come hai ricordato tu, il tifo delle altre ha rovesciato l’inerzia del match di Roby con la Panova, visto che si spostavano da una parte all’altra per stare vicine a Roby e incitarla, tanto che l’arbitro a un certo punto le ha fatte tornare a sedere tutte quante
wow.sono rimasto estasiato 😯
Proverò:
1) mi chiedi se conosco la differenza tra “temere” e “prevedere“ (e già il chiedere la mia conoscenza della lingua italiana in questa forma denota una vena polemica);
2) io (in tutta tranquillità) ti rispondo dicendoti che talvolta (e non sempre, quindi comunque venendo incontro anche alla tua tesi) hanno lo stesso significato e ti menziono una fonte autorevole dove tra i sinonimi raggruppa i due vocaboli;
3) tu mi piazzi in risposta piccata un “e quindi?”, mettendo poi il verbo “speriamo” al posto di “temere” (e quelle due parole come significato sono ben distanti) e perciò trasformi la frase da te utilizzata : “speriamo di non dover metterci il cappotto” non è una previsione, però è molto comoda se qualcuno vuole cambiare il senso della frase col verbo temere “temo che dovremo metterci il cappotto”
4) benché mi sia accorto di questo “cambio” di parole, evito di buttarlo a mezzo per fare polemica dicendo solo che non mi pare il caso di prendersela se ad una tua affermazione sarcastica, avevo segnalato un fatto che la contestava
5) quindi mi dici “non capisci il senso di ciò che leggi, altrimenti certe osservazioni le avresti evitate” proseguendo poi con “poco male, perchè non sei l’unico…tutto qui.”
A questo punto mi sovviene il dubbio che anche tu abbia travisato le mie, e che quindi anche tu non abbia capito il senso di ciò che avevo scritto (in tono pacato), e per questa ragione rispondo esponendo la tua stessa tesi.
Ora, permettimi di risponderti sempre con pacatezza;
“E cosa dovrei capire di diverso rispetto a quello che hai scritto?
Sentiamo.”
Tu mi rispondi con sentenziando (e il “sentiamo” giusto per polemizzare mi raccomando) , io con pacatezza accettando anche riserve;
“Io so per certo che tu hai attribuito un significato completamente sbagliato alle mie parole…su questo di dubbi non ce ne sono. “
Posso capirlo, se cambi le parole che usi è ovvio che il loro significato cambia (spero e temo sono ben distanti come significati)
“E probabilmente lo hai fatto anche intenzionalmente, poichè in quel momento, eri estasiato dal punticino.
Wow, mi rendo solo adesso di parlare con il portatore della verità assoluta che in grado solo di scrivere solo la verità:
– decidi come è il mio stato d’animo!
– sei in grado di permeare la mia psiche e capire le mie capacità, e a quanto pare non soltanto nel mio caso!
Mi inchino di fronte a tale potenza cerebrale: non è che mi daresti anche i numeri del lotto?