Australian Open: Parlano Roberta Vinci e Fabio Fognini

Fabio Fognini classe 1987, n.21 del mondo

Dalla Gazzetta dello Sport apprendiamo delle dichiarazioni di Roberta Vinci e Fabio Fognini che saranno impegnati tra poche ore all’Australian Open.

Fabio Fognini : “Il successo dell’anno scorso in doppio con Simone è stato il momento più alto della mia carriera, probabilmente il più bello. Un ricordo che resterà indelebile per tutta la vita, mica è da tutti vincere uno Slam. Ma ci riproviamo, statene certi. Anche se l’obiettivo di stagione, non lo nego, è l’Olimpiade: sento che può essere la nostra occasione e ci teniamo davvero molto».
Beh, giocare spesso da favoriti aggiunge qualche palpitazione in più, ma io e Bole ci divertiamo molto a giocare insieme, e questo aiuta a prendere le cose con più serenità, senza perdere di vista l’obiettivo primario: arrivare più in alto possibile in singolare
Forse sono più razionale, anche se può sembrare strano che lo dica. Prima facevo progetti a lungo termine, mi lasciavo trasportare dalle ambizioni, guardavo il calendario e mi davo degli obiettivi anche molto in là, così perdevo di vista il traguardo immediato e la pressione mi travolgeva. Ora affronto gli ostacoli uno per volta, torneo per torneo. Quindi nella mia testa adesso c’è solo l’Australia.
Sapevo che non sarebbe stato facile senza Flavia, ti vengono a mancare momenti che erano diventati quotidianità. Ma l’assenza dai campi serve per crescere come coppia, siamo scoprendo altre cose, stiamo imparando a condividere sensazioni che non sono più soltanto quelle di una vita agonistica in comune.

Roberta Vinci : “Di Melbourne mi piace molto il club che è fantastico. L’organizzazione è super efficiente. Anche il mangiare è molto buono: dai ristoranti in centro al mio caffè preferito da «Brunetti», al mangiare al club dove puoi trovare tutti i tipi di cucina. Non riesco a trovare nessun lato negativo».
Non ho mai fatto previsioni su di me prima di un torneo, ma come favorite dico Serena e Halep
Giocherò questo torneo con tranquillità, come ogni torneo che ho giocato dopo gli Us Open, senza esaltazioni, non mi sento di certo Highlander.
Spesso io e Francesco Cinà facciamo siparietti però Francesco è riuscito a tirare fuori il meglio di me! Grazie a lui sono arrivata dove sono. Spesso non lo faccio parlare al cambio campo perché mi devo sfogare dal nervosismo, ma lui mi conosce e sa come prendermi: con molta pazienza. Ne ha davvero tanta!». Ne vale la pena.
Mica sono tanto sicura di essermi ripresa dalla partita degli Us Open! Scherzo… Il tennis purtroppo ti fa vivere grandi emozioni quando si vince, ma dopo una settimana si ricomincia tutto da capo con un nuovo torneo e nuove avversarie. Bisogna ributtarsi in campo a capofitto con cuore e concentrazione”.