Classifica ATP Italiani: La situazione di tutti gli azzurri

@ adr. (#1495229)
Io continuo a dirlo da anni : e quando i numeri iniziano a diventare grandi, non è un caso : c’è una spiegazione.
Nei top 10, dal 1980 in poi, in 26 anni la percentuale è ZERO PER CENTO.
Quanti top 10 ci sono stati dal 1980 in poi … direi molti !
Uno anche per sbaglio, ma ci doveva essere.
Ed ecco la spiegazione che dico io.
Intanto la classifica mondiale, presenta delle situazioni diverse per le diverse nazioni. Un australiano ha costi superiori ad un italiano per conquistare i punti necessari per diventare un professionista poi. Pochissimi tornei a disposizione in Australia, costretto a vivere e viaggiare fuori dall’Australia.
Per quanto riguarda il discorso Italia.
In Italia si punta a creare il professionista SICURO senza RISCHI.
A creare un giocatore che ottenga una carriera al 90% all’interno dei 300. Cioè da professionista. Dai challenger in giù, insomma. Perchè il coach non vuole rischiare : deve portare a casa la pagnotta.
All’estero invece non ci si accontenta di creare il professionista.
Si punta a far rendere il fuoriclasse o fenomeno.
Come si procede, quindi ? Operazione BRUCIARE LE TAPPE.
In Italia : Operazione invece CRESCITA PROGRESSIVA.
Risultato ?
NADAL, FEDERER, FERRER, GASQUET, DJOKOVIC, TSONGA top 10.
Se fosse stato italiano, forse Ferrer andava n.15, a dire tanto, se si trasferiva a Barcellona come ha fatto Fognini.
Altrimenti andare nei 50 per lui era già un’impresa.
FOGNINI, SEPPI TOP 20.
ALDI, GALIMBERTI etc. etc. Professionisti ma mai top 100.
Galimberti batteva i futuri n.1 da Junior, tanto per intenderci.
Quinzi sta seguendo la stessa italica strada.
Ormai top 10 stabile alla Berdych o Wawrinka ci credo poco.
Infatti i numeri dicono che nazioni come la Svizzera o l’Austria, o la Croazia con 20-30 giocatori nel ranking, tirano fuori top 10 uno dietro l’altro.
L’Italia con circa 100 giocatori con ranking ATP non tira fuori mai un top 10.
Per via della strada che seguono i nostri giocatori : più tranquilla, sicura, senza rischi, e comoda. Una strada che ti porta all’HOtel a 4 stelle, non a quello a 5 stelle, dove per raggiungerlo, devi andare a tavoletta e fare lo slalom tra i massi caduti dalla montagna.
All’estero di quei 20, uno riesce a raggiungere l’Hotel 5 stelle, gli altri si accontentano dell’Hotel della Gioventù perchè sono stati interrotti da un masso in mezzo alla strada.
Gli italiani prendono la strada sicura, ma arrivano solo all’HOtel 4 stelle. E partono in 100, non in 20.
Non so se mi sono spiegato.

Grande exploit di Lorenzo Sonego quest’anno : primi 400 e primi venti d’Italia a 2 punti da Quinzi e pochi da Bahamonde.
E n. 1 della sua classe in Italia.
Direi che è l’uomo sotto osservazione per il 2016.
Sperando che la scalata continui.

Grazie molte. Lavoro molto interessante.

Grazie molte. Lavoro molto interessante.

Non ho resistito: ho confrontato i dati con quelli di 12 mesi fa. Non cambia di una virgola il numero di italiani presenti. Il primo dato che balza all’occhio è l’assembramento di italiani in fascia 401-500: ben 12 l’anno scorso, che quest anno si è spostato nella fascia immediatamente superiore.
Le notizie migliori sono nell’età media, che è calata di quasi un anno: in termini decimali da 25,3 a 24,7. Calano in particolare le età delle fasce 701-1300 (tennisti che giocano regolarmente futures?), e della “famosa” fascia 301-400 (rampa di lancio?). Nonstante l’ingresso di Donati, aumenta l’età media dei 101-200, attenzione.

Abbiamo 114 italiani nei primi 2000 in classifica: il 5,70% del totale. Questa percentuale viene rispettata grossomodo in tutte le fasce della classifica, analizzate di 100 in 100: sono ad esempio il 5% dei top 100 … viene da dire che è meglio non poterle analizzare di 10 in 10, altrimenti verrebbe fuori il discorso dei top 10, che tanto ci sta a cuore!!
Si abbassa la frequenza di italiani nella fascia 1401-1600 dove la percentuale è del 2,50%; sono i tennisti con 3 punti atp, non saprei se c’è una ragione, voi che ne dite?
Si alza la frequenza nella fascia 201-400, dove gli italiani sono il 9,50%; vorrei poter dire che si tratta di un alto numero di tennisti in rampa di lancio verso posizioni di vertice, ma credo sia un dato legato all’alto numero di tornei challenger che organizziamo.
Lo conferma l’età media, che in questa fascia è perfettamente normale. L’età media generale è di 24 anni, e cresce con la classifica, senza scossoni: la più alta è 29 anni nella fascia top, la più bassa all’estremo opposto.