Simone Bolelli: un anno senza troppa gloria
Se si analizza la stagione 2015 di Simone Bolelli bisogna partire con una semplice premessa: un giocatore che torna in attività dopo un terribile infortunio come quello subito dal Bole e si riporta con vittorie a raffica nei challenger a ridosso della top50, riuscendo l’anno successivo a confermare e consolidare la posizione di classifica a fine anno, verrebbe salutato nella maggior parte dei casi con gioia, per un traguardo vissuto alla stregua di una nuova impresa, perché il confermarsi dopo tutto quello che è capitato è risultato eccezionale.
Eppure nel caso di Simone Bolelli, questo 2015 lascia una sensazione di amaro in bocca, perché un altro anno se ne va e traguardi importanti ma alla sua portata, purtroppo, non arrivano. Discorso diametralmente opposto per il doppio: in coppia con Fognini ha avuto un picco altissimo a inizio anno con la vittoria in Australia, risultando una coppia affidabile per tutto il 2015 fino al Master che li vedrà protagonisti, ma in singolare la musica è stata differente.
È arrivata la prima vittoria contro un top10 (ripetuta nel corso della stagione) e soprattutto nei primi 3-4 mesi dell’anno la condizione psico fisica sembrava tanto buona da poter portare all’abbattimento del muro dei 30 migliori giocatori al mondo, andando a ritoccare il proprio best ranking. Sarebbe stato sensazionale ma purtroppo col prosieguo della stagione, non è arrivato il tanto invocato primo trofeo nel circuito maggiore, le sconfitte sono giunte sempre troppo presto (complici sorteggi difficili) e la condizione lentamente è andata peggiorando, in modo tanto evidente da essere chiaro anche a chi non ha visto giocare Bolelli con regolarità. Aggiungo che forse sbaglierò nell’esprimermi con tale franchezza, ma è una mera opinione personale: i cambi di allenatore devono portare un miglioria. A Simone Bolelli il cambio non ha giovato.
Duole quello zero nei tornei vinti, peccato che uno col suo braccio rimanga nel limbo dei buoni giocatori senza fare una capatina nel mondo dei migliori: come detto, un altro anno è passato e le occasioni, per via dell’anagrafica, diventeranno sempre meno. Andiamo a vedere però i picchi del 2015 di Simone. Va sempre tutto relativizzato, anche quindi l’analisi delle partite di un tennista: la valutazione e i suoi criteri cambiano di caso in caso, in relazione al talento ad esempio di cui si è in possesso.
36 vittorie e 28 sconfitte, 15/11 il bilancio sul cemento outdoor, 11/8 sulla terra, 5/3 sull’erba e 5/6 al coperto: i risultati migliori arrivano nei tornei di Sydney con i quarti di finale (perde contro Troicki ed è un’occasione mancata), quarti a Marsiglia contro Monfils dopo aver battuto Milos Raonic (ci può stare perdere contro il francese in casa…), quarti di finale sempre contro Gael a Bucarest, quarti a Nottingham contro Baghdatis (poteva vincere), quarti ad Amburgo senza scendere in campo contro Seppi per un malessere, quarti a San Pietroburgo battendo Berdych ma perdendo da Sousa (peccato…) e ancora quarti a Shenzen contro Robredo dopo aver dominato il primo. Manca l’exploit, tranne le due vittorie con i top10.
Capitolo Slam: 2T a Melbourne con un set strappato a Federer, 3T contro Ferrer in vantaggio 2-1 con un tennis di altissimo livello prima di crollare nel quarto e nel quinto a Parigi, 1T contro Nishikori a Londra giocando un match alla pari e terminato al quinto, sconfitta netta all’esordio a New York contro Goffin.
Una stagione in calando, senza l’acuto da ricordare, eccetto le due vittorie contro Berdych e Raonic, un po’ pochino però: Simone si è smarrito soprattutto nell’estate americana, vero grande rimpianto. Per il resto, non resta che sperare nel 2016, per portare a casa quel salto di qualità che era lecito aspettarsi quest’anno. Della serie “ora o mai più”.
Alessandro Orecchio
TAG: Italiani, Simone Bolelli
Io un SN d accordo
Vedete k da un giocatorebk viene da un infortuni serio e difficile confermare il tutto negli successivi
Il migliore è stato Petrazzuolo
Escludendo il 2008, penso sia stata la stagione migliore per simone con punte di risultati superiori a quelle del 2008 stesso.
Omette omette…
Rileggi.
Paragonando il suo 2015,con il periodo in cui colse il suo effettivo best ranking (n.36 ATP a inizio 2009 se non vado errato,e per giunta,avendo raggiunto due terzi turni slam nel 2008,al Roland Garros e a Wimbledon,quindi sia su terra che su erba,le due superfici agli antipodi per antonomasia,oltre che ad aver colto la sua unica finale in un torneo ATP finora,a Monaco),non capisco come fate a dire che il rendimento di Bolelli di quest’anno sia stato molto buono,visto che,per esempio,ha battuto il primo top ten in carriera Raonic,nell’anno peggiore,finora,per il canadese.
Sono d’accordo su tutto. Inutile fare discorsi su Bolelli che varrebbe più di Fognini, ad esempio…le loro carriere parlano chiarissimo.
Bolelli è questo!
Ha dei limiti ed è umano che vengano fuori non appena si avvicina a certe zone di classifica.
A me non convincono mai i cambi di coach nei momenti di “buona” ma sembra che i giocatori di medio livello facciano sempre così…evidentemente un loro limite è di non capire che la situazione che stanno vivendo è quella che estrae il massimo rendimento e scatta qualcosa….come quando tirano fuori di tre metri un dritto comodo alto vicino alla rete sul break point decisivo dopo aver portato un top10 al terzo.
Bolelli, da quel che ricordo, a inizio anno era stato coraggioso (e forse un po’ ingenuo) nel non fare mistero di quali fossero i suoi obiettivi stagionali: conquistare il suo best ranking, vincere un Atp 250 e raggiungere la seconda settimana in uno Slam. Con queste premesse, e con quelli che poi sono stati i risultati reali, c’è poco da discutere. Ma ancor più del rendimento mi hanno lasciato perplesso alcune sue scelte di programmazione, diciamo non propriamente da giocatore con ambizioni di vertice e quindi in chiara contraddizione con quelli che erano i suoi obiettivi.
@ groucho (#1482106)
Non so dove ometta visto che parla di vittorie a raffica nei challenger nel 2014…
I nostri big cominciano a farsi anziani e dunque hanno bisogno di riposarsi con più sedute di Keope! :eek:Fandonie? Ma cosa pensate che avrebbe fatto Djoko senza ovetti da sub per recuperare?
Secondo me è stata un ottima stagione per Simone ha battuto diverse volte giocatori top 50, ha vinto per la prima volta in carriera con dei top 10, ha passato dei turni su tutte le superficie a livello atp, pretendere di più mi sembra eccessivo
il problema per me si chiama DOPPIO.
non si puo, alla sua eta, pretendere di portare avanti le due specialita’ ed avere successo in entrambe.
ed e’un consiglio anche x fabio..se ha ambizioni da top ten, deve giocare meno doppi
il suo coach e mentore è Infantino
Comunque l’articolo omette una evidente differenza tra il 2014 e il 2015 di Bolelli: l’anno scorso aveva giocato quasi esclusivamente nei challenger, facendo incetta di vittorie, quest’anno quasi esclusivamente negli ATP. Quindi dissento su fatto che si sia “confermato” perché secondo me si è evoluto e non poco. E’ ovvio che il livello ATP è diverso, quindi è normale incontrare giocatori forti o molto forti nei primi turni, visto che lui non parte mai come testa di serie. Secondo me la sua annata è stata comunque positiva, ha tenuto in classifica e ha portato a casa qualche bel prize money. Certo è mancato l’acuto e un po’ di calando c’è stato, ma comunque s’è sempre giocato tutte le chance e in qualche caso ha fatto dei bei colpi. Spero in un 2016 migliore, ma non sarà così facile. Simone deve lavorare sulle gambe e sulla forma fisica se vuole galleggiare ancora a questo livello e magari sperare in qualche exploit grazie anche a qualche sorteggio più fortunato.
Deve cambiare coach. Galimberti non fa al caso suo. Ci vuole un motivatore, più che un buon allenatore.
Concordo. Da inoltre l’idea, ma e’ solo un’impressione personale, di accontentarsi sempre e di nn spingere mai al max