Intervista ad Alessandro Bega: “Sì, direi che questa è la mia miglior stagione”

24/10/2015 08:00 8 commenti
Alessandro Bega classe 1991, n.331 ATP
Alessandro Bega classe 1991, n.331 ATP

Alessandro Bega, classe 1991 e attuale n.331 del ranking (con un best ranking dello scorso mese di 322 ATP), non è il classico tennista italiano amante e abile nella terra rossa.
Lui, da sempre, grazie al suo tennis pulito e fatto di poche rotazioni, quest’anno dopo tante annate in cui si aspettava il salto di qualità, è riuscito finalmente ad affacciarsi vicino ai top 300 e salire di livello disputando i tornei challenger.

La difficoltà di Alessandro, come riportato sotto nelle sue parole, a salire di livello negli anni precedenti è stato di tipo motivazionale e fiducia nei propri mezzi, elementi che pare ave trovato quest’anno. Ma altro elemento non meno importante degli altri,a mio avviso, è quello che Bega ha la “sfortuna” di non essere il classico terraiolo all’italiana.

Quindi, il tennista milanese negli anni scorsi è stato costretto a disputare più tornei del previsto su terra, superficie a lui non congeniale, causa mancanza di tornei sul veloce sia in suolo italiano e spesso anche nelle nazioni confinanti. Non a caso, lui ha sempre viaggiato molto, alla ricerca di tornei sul veloce, tra Africa, America e Asia. Il salto di qualità dal limbo dei future ai challenger sembra essere finalmente arrivato, dopo la vittoria su Devvarman (attuale top 200 e ex top100) in India questa settimana e i quarti di finale conquistati, oltre ai due titoli future vinti su veloce in Turchia e Egitto, sono la testimonianza che Alessandro è pronto al salto di qualità.

Così incuriosito dai suoi risultati  e della sua “storia tennistica”, ho deciso di intervistarlo a fine dell’incontro di quarti di finale in quel di Bangalore.

1) Quest’anno sembra essere il tuo anno tennistico migliore, come testimoniano vittorie nei tornei future e quarti di finale per la prima volta in un challenger, cosa è cambiato nel tuo tennis? A cosa sono dovuti questi buoni risultati?

“Sì, direi che questa è la mia miglior stagione. Ad inizio anno ho faticato un po’ per colpa di un’operazione alla schiena che ho fatto a dicembre che mi ha tenuto fermo quasi 3 mesi. Da primavera in avanti sono riuscito a giocare bene con costanza e ad ottenere buoni risultati. Più che dal punto di vista tennistico penso di essere migliorato dal punto di vista mentale e ho molta più fiducia nei miei mezzi.”




2) La tua scelta coraggiosa di giocare in Asia, al momento sta ripagando, sarà una programmazione che ripeterai nei prossimi anni?

“La scelta è stata dovuta al fatto che sto facendo una programmazione sul cemento e qui avevo la possibilità di giocare tre challenger in tabellone. Se la ripeterò non lo so, ma sicuramente sono ottimi tornei da giocare, tre challenger, di cui uno in Vietnam e due qui in India.”




3) Quante sono le difficoltà che si incontrano a livello economico per organizzare una trasferta così complicata come quella asiatica? Come ti sei organizzato in tal senso?

“Sinceramente non è così complicata come sembra questa trasferta. Forse di complicato ci sono le condizioni che ho trovato: in Vietnam un caldo infernale dovuto all’umidità e qui in India l’altura e il cibo (sorride). Dal punto di vista economico non è così cara come uno può pensare e avendo vinto qualche partita tra singolo e doppio i guadagni hanno superato le spese. Devo pero dire che sono venuto qui da solo e non con il coach.”




4)Dai tornei disputati durante l’anno, si evince che il veloce sia la tua superficie migliore. E’ così? (Su terra trovi difficoltà?)

“Sì, il cemento è sicuramente la mia superficie. Per il mio tipo di gioco sulla terra ho molte più difficoltà, per questo sono costretto a giocare quasi sempre all’estero per giocare tornei sul cemento.”




5) Quali sono i tuoi obiettivi e programmi per questo finale di stagione, in termini di classifica e programmazione?

“In termine di classifica mi piacerebbe chiudere l’anno intorno al 300, anche se ora ho qualche punto in scadenza. Per quanto riguarda la programmazione ancora nulla di definito, potrei giocare i tre challenger in italia (Ortisei,Brescia ed Andria) o tornare a giocare un paio di futures.”




6) Dove e con chi ti alleni attualmente?

“Mi alleno all’Harbour Club, nella Golarsa Academy, con Laura Golarsa come coach e Sergio Bugada come preparatore atletico.”




7)Le qualificazioni degli Australian Open 2015, sono un tuo obiettivo che vorresti raggiungere?

“Sarà dura raggiungere le qualificazioni degli Australian Open 2016, mi mancano molti punti però ci proverò.”




8) Qual è la classifica che vorresti raggiungere nella tua carriera? Il tuo torneo dei sogni che ti piacerebbe giocare?

“Ora come obiettivo c’è raggiungere una classifica per poter entrare nelle quali slam. Mentre per quanto riguarda la classifica che vorrei raggiungere è primi 100. Torneo dei sogni direi giocare in uno slam in tabellone principale.”




Ringraziamo per la disponibilità Alessandro e gli auguriamo un grande in bocca al lupo per l’ultimo torneo della sua tournèe asiatica, augurandogli che i suoi programmi possano realizzarsi.


Luigi Calvo


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8 commenti

gido 24-10-2015 14:45

Scritto da Gabriele da Ragusa
@ gido (#1477899)
Beh anche giampaolo nel calcio e’ uno che continua ad allenare eppure sara’ da 10 anni che nn porta risultati eh, quello nn vuol dire. Ragiono in punta di parole nn conoscendo nello specifico cm lavori lei

Hai ragione anche tu: pero’ Giampaolo pare avere delle potenzialita’ che potrebbero farlo esplodere come allenatore da un momento all’altro. Anch’io non conosco la Golarsa come allenatrice e allora mi piaceva capire da Ghisallo se ne faceva una questione di antipatia oppure se non ne condivideva proprio i metodi dal punto di vista tecnico

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Gabriele da Ragusa 24-10-2015 13:39

@ gido (#1477899)

Beh anche giampaolo nel calcio e’ uno che continua ad allenare eppure sara’ da 10 anni che nn porta risultati eh, quello nn vuol dire. Ragiono in punta di parole nn conoscendo nello specifico cm lavori lei

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gido 24-10-2015 13:32

Scritto da Radames

Scritto da ghisallo
Con la Golarsa coach non può fare molto. Una donna presuntuosa e piena di sé, che di tennis ad alto livello capisce ben poco, come si vede fra l’altro dalle telecronache e dai suoi giocatori. Una che è famosa solo per aver perso una partita. Mai vinto un torneo nella sua carriera.

Intanto lei a giocare quella partita ci è arrivata…

Mi associo a Radames: se fosse cosi’ scarsa non penso che continuerebbe a lavorare nel campo…mi sfugge qualcosa? Chi vuole unirsi al suo gruppo deve pagare: se girasse la voce che i suoi metodi non funzionano, non ci andrebbe nessuno…Ghisallo spiegaci meglio e non farne solo una questione di simpatia del personaggio in questione: anche Cane’, Gaudenzi e Bertolucci potevano risultare piuttosto antipatici

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Radames 24-10-2015 13:25

Scritto da ghisallo
Con la Golarsa coach non può fare molto. Una donna presuntuosa e piena di sé, che di tennis ad alto livello capisce ben poco, come si vede fra l’altro dalle telecronache e dai suoi giocatori. Una che è famosa solo per aver perso una partita. Mai vinto un torneo nella sua carriera.

Intanto lei a giocare quella partita ci è arrivata…

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gido 24-10-2015 13:18

Bravo Alessandro! Ora speriamo di vederlo nei CH italiani di fine stagione, anche se penso dovra’ passare dalle quali a meno di WC

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Alex81 24-10-2015 10:48

Dice una cosa vera purtroppo in Italia il cemento, benché 5 Challenger su quella superficie, è ancora troppo poco usato!

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ghisallo (Guest) 24-10-2015 10:12

Con la Golarsa coach non può fare molto. Una donna presuntuosa e piena di sé, che di tennis ad alto livello capisce ben poco, come si vede fra l’altro dalle telecronache e dai suoi giocatori. Una che è famosa solo per aver perso una partita. Mai vinto un torneo nella sua carriera.

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nere 24-10-2015 09:45

Bravo bega coraggio premiato e parole sul lato economico della trasferta che dimostrano che molti dei nostri tennisti non é che non possono ma non vogliono viaggiare lontano e preferiscono la terra nostrana per comodità

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