“Numeri di Vitas”: Meritiamoci quel pizzico di fortuna
Più che un incontro di tennis, il match tra ISTOMIN e FOGNINI sembrava un’ allenamento differenziato e a ritmi ridotti tra due tennisti con qualche problemino fisico da recuperare. Proprio come fanno i calciatori reduci da infortuni il martedì. E nella contesa a suon di cerotti, imprecazioni e neuro evoluzioni incomprensibili da entrambe le parti, a cedere è stato l’uzbeko che, bontà sua, ci ha risparmiato il quarto e quinto set. Infatti, dopo aver provato con lo stretching del : 1) quadrato dei lombi 2) paravertebrali 3) gran dorsali 4)infraspinali……….ha capito che non c’era nulla da fare. Nello scorcio di partita giocata dobbiamo dire che FOGNINI ha giocato abbastanza male. Lui , di solito alterna nella stessa partita due facce completamente diverse : una da giocatore di razza e un’ altra da giocatore da challenger, il tutto condito dai suoi soliti atteggiamenti particolari cui qualche articolo fa abbiamo provato a dare una spiegazione. Beh, nella partita di ieri “il giocatore di razza” è venuto fuori in maniera davvero sporadica, quasi mai. Proprio per questo è positivo aver portato a casa il match, quando FOGNINI non è in giornata può perdere da chiunque, compreso ISTOMIN. Come scrissi tempo fa nell’ articolo sopracitato (“i tormenti del giovane FOGNINI), il ligure mostra di sé due versioni opposte, spesso nella stessa partita. Due mondi che si alternano e si “impossessano” del gioco del talentuoso allievo di SERRANO senza soluzioni di continuità: o gioca da fenomeno o da fenomeno paranormale, citando la giallappas.
Ora, se andiamo al sodo, la vittoria di un match alla sua portata (credo possa battere anche i top ten sulla terra) dipende dalla percentuale di “impossessamento” (passatemi questo inascoltabile neologismo) che quel giorno prevarrà, se sarà il genio a prevalere o il fantasma del terzo fratello ROCHUS. Bisogna scacciarlo questo fantasma se si vogliono avere chances di battere FERRER. DAVID FERRER, spagnolo, regolarissimo, difficilmente sopra le righe e sempre irrimediabilmente sereno è l’ alter ego del nostro FOGNINI. Zero a zero nei confronti diretti in ATP. Un bilancio nel torneo londinese non eccelso per un ex top 5. Nelle 6 apparizioni infatti : 1 primo turno, 3 secondi, 1terzo ed 1 ottavo di finale. Bilancio rassicurante certo, anche se bisogna ricordare che lo spagnolo nel 2008 ha vinto il torneo di S-HERTOGENBOSCH (contro GICQUEL) sull’ erba. Una partita in cui si parte sfavoriti anche se la proverbiale calma di FERRER potrebbe contagiare il nostro FOGNINI che, se non in lotta con il proprio IO , potrebbe regalarci una bella soddisfazione. Copiamo l’ atteggiamento del ex n.4 e possiamo vincere il match. Inoltre, se la sorte ci ha premiati al primo turno dobbiamo pur dimostrare di averla meritata o no??
Altro cagionevole sulla strada degli italiani : ACASUSO. Stavolta sono stati i succhi gastrici a sconfiggere l’ argentino, anche se STARACE il primo set sembra averlo vinto senza l’ aiuto dell’ apparato digerente altrui, e delle relative secrezioni fuori tempo. La sfida è stata equilibrata, tranne che nel TIE BREAK vinto a zero dal beneventano. Era un incontro tra terraioli incalliti sul verde di WIMBLEDON, un po’ come un mondiale in vasca corta per chi è abituato a nuotare nella vasca olimpica. E così, con pieno merito, occorre dirlo, POTITO STARACE supera per la prima volta un turno a WIMBLEDON, proprio in un’ annata che non gli ha regalato finora grandi soddisfazioni. Alla fine del match POTO, in preda ad un sussulto di orgoglio, sfoggiava i suoi addominali, non si capisce se per far capire come nel tennis ormai l’ integrità e la potenza fisica sono virtù irrinunciabili, o se per godersi i risultati di un impegno in palestra che, i soliti ben informati, dicono sia stato intenso. Ad attendere POTO, in questa sua prima esperienza al giovedì di WIMBLEDON, RADEK STEPANEK, la brutta copia di ADAILTON, ma in compenso uno dei pochi giocatori sul circuito capace ancora di offrire un tennis spettacolare, fantasioso ed emozionante. Tennista che per mentalità, gioco e fisico si avvicina molto di più ai suoi colleghi anni ’90 (anche ’80) che non ai cestisti di oggi. L’ unico precedente tra i due risale ad un altro slam : US OPEN 2008 vinse il ceco in 3 set, eravamo al primo turno. Vincitore quest’ anno di SAN JOSE’ e BRISBANE, STEPHANEK si è affacciato una sola volta alla seconda settimana verde. Era il 2006 e i sogni di semifinale dell’ ex top 10 si infransero contro l’ onnipresente BJORKMANN in 5 tiratissimi set. STARACE, a differenza di FOGNINI è sembrato in palla contro ACASUSO, anche in quello scorcio di partita in cui l’ argentino offriva una discreta resistenza. Questo ci lascia ben sperare, se non di vincere la partita, almeno di stare in campo il più possibile. Buttiamola sulla lotta, sul sudore e sull’ agonismo, perché se la mettiamo dal lato del talento puro, occorrerebbero i succhi pancreatici stavolta.
“VITAS GERULAITIS”
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5 commenti
no, no..sono io che di solito ed apposta quando parlo dei tennisti di oggi in relazione ai “nanetti” di un pò di tempo fa uso quel termine.
c’è un cestisti dove credo dovvesse esserci un tennisti…comunque molto carino l’articolo
se stepanek è la brutta copia di adailton,e adailton è la brutta copia di nestro sensini stiamo messi davvero male…però la brutta copia di adailton a donne non scherza!!!
“RADEK STEPANEK, la brutta copia di ADAILTON”
sei un grande vitas!