Una giornata al torneo challenger di Milano
Sono le 13.30 quando arrivo al circolo milanese, pronto per assistere a due grandi partite di semifinale, la prima fra l’azzurro Marco Cecchinato e il brasiliano Dutra Silva e la seconda fra Hemery e l’argentino Delbonis.
Poco prima dell’inizio della partita di Cecchinato incontro il suo sfidante, 31enne brasiliano attualmente numero 472 delle classifiche mondiali ma ex numero 84 nel maggio 2013, mentre si riscalda nel prato esterno al campo centrale.
Alle 14 inizia il riscaldamento e poi, 10 minuti dopo, il match. Parte bene ‘Ceck’, che tiene il servizio a zero nel primo game. Nel terzo gioco il palermitano perde la battuta ai vantaggi e apre la strada al brasiliano Dutra, che si porta sul 2-1. Sul punteggio di 3 a 1 40-40 in favore di Dutra Silva, Marco riceve un warning dal giudice di sedia per aver scagliato una pallina fuori dallo stadio.
Bella reazione di Marco nel sesto game, vinto a 15 sul servizio di Rogerio. Sul 4-4 si spegne Marco, che si lamenta con l’arbitro delle urla dell’avversario prima, durante e dopo ogni punto (personalmente non ha tutti i torti, io con uno così non riuscirei a starci in campo più di 10 minuti). Dutra conquista otto games su nove dopo il 4-4 e si appresta a giocare la finale di domani contro Delbonis.
Era la prima volta che vedevo un match di Cecchinato dal vivo e devo dire che mi è sembrato poco educato, come purtroppo molti altri giocatori azzurri, nei confronti dell’avversario. Il giocatore palermitano ha più volte accusato (Dutra l’ha fatto presente subito, sotto 0-1 nel primo parziale) due ragazzi che si occupavano delle riprese video di parlare durante gli scambi, ma alla fine si è scoperto che non era colpa loro.
Finita la partita c’è una buona oretta di pausa, che trascorro fra il bar vicino al circolo e il corridoio della palestra, nella quale è nel frattempo arrivato Dutra Silva per svolgere streching.
Sono le 16.30 quando mi dirigo verso i campi e mi accorgo che sul campo 1 sta giocando a pittino Calvin Hemery, 20enne francese molto simile a Monfils, insieme al coach.
Alle 17 parte il match fra Hemery e Delbonis, seconda testa di serie del torneo. Spalti gremiti per assistere a questo incontro, che promette bene. Il primo game, sul servizio del francese, dura ben 16 minuti e a spuntarla è proprio lui, capace di annullare ben 5 palle break in apertura di parziale.
Al cambio campo, forse a causa dei tanti punti giocati in questo game, Calvin Hemery chiama in campo il fisioterapista per un problema alla caviglia e il giudice di sedia concede i soliti tre minuti di “fisio”. Nel primo set non ha particolari problemi Delbonis, che vince il parziale per sei giochi a due in 50 minuti. Parte alla grande Hemery nel secondo set, si porta avanti 3-0 ma poi si fa rimontare dall’argentino, che agguanta sul 3-3 (servizio strappato a zero nel quinto game). Federico Delbonis chiude poi l’incontro vincendo per 6-2 6-4 in un’ora e 34 minuti di partita.
Hemery mi è sembrato un buon giocatore, dotato di un dritto potente e un bel servizio (ha messo a segno 3 aces). Col rovescio ha colpito veramente poche palline; si è notata la sua bassa esperienza a questi livelli in certi momenti della partita, nei quali ha sprecato tantissimo e commesso gravi errori. Era la prima volta che assistevo a un incontro di Delbonis, n.82 ATP. Mi ha stupito il suo servizio, non potentissimo per competere coi più forti; a mio modesto parere vale meno dell’82esima posizione.
Subito dopo la seconda semifinale vado all’uscita del campo centrale, ad aspettare Hemery e il vincitore, per chiedere una foto. Hemery, piuttosto rammaricato, abbandona il campo di corsa e non firma nè autografi nè fa foto con i numerosi ragazzi presenti; mentre Delbonis si ferma gentilmente con tutti.
Verso le 18.45 inizia la finale di doppio fra i croati Sancic/Mektic e i cileni Garin/Saez. Il grande pubblico se n’è andato e saremmo stati in una quarantina ad assistere all’incontro, del quale io ho visto solamente i primi sette games, a causa della distanza fra Milano e il paese dove abito.
Nessuna grande emozione in questo match, mi ha colpito particolarmente il dritto di Christian Garin (praticamente ogni che colpiva la pallina col dritto faceva punto, o a causa dell’errore dell’avversario o eseguiva un vincente). Sul 3-3 40-40 Nikola Mektic riceve un warning per time violation; la coppia croata vince il punto successivo e si porta sul 4-3. E’ in questo momento che lascio il circolo, contento di aver potuto vedere Marco Cecchinato e Calvin Hemery, che potrebbe tranquillamente arrivare nella TOP 100 in un paio d’anni. Mi accorgo un’oretta dopo essere uscito dal centrale, in autostrada, della vittoria dei croati col punteggio di 6-3 6-4 in un’ora e 8 minuti di partita.
Bellissimo il circolo di Milano, nel quale cercherò sicuramente di fare un salto anche il prossimo anno. Vi consiglio di andarci domani per la finale, che vi ricordo sarà alle ore 16 e vedrà il qualificato Rogerio Dutra Silva opposto all’argentino Federico Delbonis, che si appresta a giocare l’ultima partita su terra prima di spostarsi a Wimbledon per il match contro Grigor Dimitrov.
Da Milano, Lorenzo Carini
TAG: Challenger Milano, Challenger Milano 2015
6 commenti
questa cosa dei tennisti è insopoportabile: asciugano dopo ogni punto, 5 palle per ogni servizio, palle solo da un raccattapale e via dicendo… che lagna
Nono, non per questo.. Ma rimprovare una povera bambina di 6/7 anni che ti lancia la pallina magari non benissimo non mi sembra un comportamento da top player.. Poi lamentarsi con l’arbitro per i ‘vamos’ di Dutra e i versi che fa durante gli scambi.. Bha.. Menomale che non gioca tornei WTA a questo punto
Metkic ha giocato la mattina le quali a Padova e il pommeriggio la finale di doppio a Milano, credevo non fosse possibile.
Ti è sembrato poco educato per aver scambiato magari chi fosse il responsabile dei suoi fastidi? Cioè un tennista professionista nn ha il diritto di far notare dei fastidi? E’ dentro nel match lui, credo possa capitare di nn capir bene da dv venga un rumore e travisare.
Grazie Lorenzo!
La programmazione di oggi è stata assurda 😯 come quella di giovedì.