Lunga intervista ad Adelchi Virgili. A cuore aperto tra cadute e risalite, segreti nascosti e sogni per il futuro
Le vie del signore sono infinite…E le vie di Adelchi Virgili, il più grande talento del tennis italiano degli ultimi dieci anni soltanto minimamente espresso a causa di tanti infortuni e tanti rallentamenti alla sua carriera, passano dalle acque paludose dei tornei Future e delle qualificazioni dei Challenger.
Vedere giocare Andre Agassi in un torneo Challenger è come sentir suonare Bruce Springsteen in un baretto, racconta il campione statunitense nella sua autobiografia “Open” citando la massima di un ufficiale di gara. L’impressione, assistendo alla velocità di esecuzione dei colpi e alla facilità innata di eseguire qualsiasi tipo di soluzione da parte di Virgili, è che il suo concerto si stia svolgendo al massimo in una sagra paesana.
Ma tant’è…E la strada per giungere all’apice del successo è lunga e tortuosa. E i suoi demoni, le lunghe pause, i dolori fisici e dell’anima e le tanto prodigiose risalite saranno i suoi inseparabili compagni di viaggio. In occasione del torneo Itf di Basilicanova (Parma), dov’è stato sconfitto dal portoghese Joao Domingues e da un problema alla schiena emerso durante il riscaldamento, Virgili ci ha aperto il suo cuore e raccontato la sua vita e i suoi sogni.
A tredici anni sei diventato 2.8 battendo un record di precocità difficilmente eguagliabile: che cosa si prova a essere considerato un predestinato?
A quei tempi non pensavo a niente in particolare, se non a giocare e divertirmi. Provavo piacere a giocare e a ottenere buoni risultati. Non avevo aspettative di diventare un campione, semplicemente perché non ci pensavo e la mia famiglia è stata brava a proteggermi e a non farmi avvertire la pressione.
Tuttavia sin da piccolo eri consapevole del tuo enorme potenziale, al punto da affermare in un’intervista “gioco come Agassi, ma meglio a rete”…
Quella intervista mi ha perseguitato per molti anni, perché è emerso un concetto che non ho saputo esprimere correttamente. Durante una telecronaca a Montecarlo Gianni Clerici e Rino Tommasi mi chiamarono in postazione telecronaca. Io ero imbarazzatissimo, avevo 14 anni e non sapevo minimamente come gestire delle domande davanti ad un microfono, inoltre non avevo un idolo in particolare. Perciò alla domanda “A chi ti ispiri nel tuo gioco?” volevo dire “Mi piace lo stile di Andre Agassi però rispetto a lui preferisco venire più spesso a rete”. Le mie parole tuttavia non rispecchiarono i miei pensieri, e sono stato frainteso.
Montecarlo è l’inizio delle tue esperienze internazionali, ma anche dei tuoi problemi…
E’ vero. Ho iniziato a seguire un programma atletico totalmente inadatto a un atleta di quattordici anni e a un bambino nella fase di crescita. In poche settimane il mio fisico è crollato. Mi vennero diagnosticate due protusioni alla spina dorsale, un verdetto drammatico a un’età così giovane. A quel punto è iniziato un calvario durato cinque anni. In questo periodo non ho quasi mai smesso di giocare, ma convivevo con il dolore costante, a tratti terribile, e scendere in campo era diventato un supplizio. Tante volte ho pensato di mollare tutto, ma ho avuto la forza di stringere i denti e continuare.
Finalmente nel 2010, dopo tantissime cure, riprendi il percorso interrotto e ricominci a disputare i tornei internazionali. Con quale spirito dopo tutti quei problemi?
E’ stato un po’ come ripartire da zero: una sensazione strana, perché ti trovi a dover affrontare difficoltà che un giocatore professionista ha già superato da tempo , ma anche liberatoria, perché è bello riscoprire il piacere di colpire la palla. Ancora oggi tuttavia pago il fatto che la mia crescita tennistica è stata brutalmente interrotta nel periodo più importante. In campo mi capita spesso di provare tensione perché non mi sento pronto a gestire certe situazioni, perché so che il mio avversario negli ultimi dieci anni ha affrontato quattrocento, cinquecento partite vere, ed io al massimo cinquanta. Per colmare questa distanza serve una forza di volontà enorme, infatti sorrido quando pensano di me che sono debole di testa: se c’è una cosa di cui sono sicuro, è che la mia mente è forte. Se a volte capita che le mie prestazioni sono altalenanti, oppure che alterno momenti positivi a pause di gioco, è solo perché ho bisogno di tempo per riscoprire me stesso e il modo migliore di rimanere in campo. So che è solo una questione di tempo, e sono ottimista a riguardo.
I risultati tuttavia non sempre ti danno ragione…
E’ vero ma sono molto fiducioso. Anche dopo brutte sconfitte sono felice, perché sento che il mio feeling sta tornando. Magari non vinco, ma sento il piacere di tirare un colpo, della palla che esce come e dove voglio io, una sensazione repressa per troppo tempo. So che per me è fondamentale sentire tutto ciò per raggiungere gli obiettivi che sogno. Paradossalmente sembra strano, ma penso di giocare molto meglio quest’anno, in cui non ho ottenuto particolari risultati, rispetto alla seconda metà del 2014, quando mi sono qualificato diverse volte nei tornei Challenger. La differenza è che quest’anno mi sento più sicuro e più esperto di dodici mesi fa, e ciò è un bene.
I guai fisici non sono l’unica difficoltà che hai dovuto superare: ad esempio le varie peripezie per allenarti o per trovare la racchetta giusta…
Le difficoltà legate all’allenamento derivano soltanto dai miei trascorsi e dai miei problemi fisici. Ho delle esigenze particolari: so che per star bene devo fare molto stretching, una preparazione personalizzata, continua fisioterapia. Quest’inverno per esempio a Tirrenia mi sono infortunato perché vengono svolti programmi di gruppo. Non dico questo per fare la primadonna, anzi l’esperienza di Tirrenia mi ha cresciuto tennisticamente, ma perché ho bisogno di seguire le mie abitudini per star bene e giocare bene.
Per quanto riguarda la racchetta, abbiamo saputo aneddoti che non sono proprio tipici di un tennista professionista…
Nel 2009 la casa produttrice ha realizzato un telaio secondo le mie indicazioni con cui mi trovavo benissimo. Purtroppo dopo due anni queste racchette non venivano più prodotte: in pratica sono rimasto con un solo telaio e qualsiasi nuovo attrezzo che provavo non mi piaceva. Per due anni ho giocato tornei professionistici con una sola racchetta e mi sono trovato in situazioni tragicomiche. Spesso sono sceso in campo senza scaldarmi per paura di rompere le corde prima del match, e a volte si sono rotte durante il match costringendomi a giocare con racchette prestate da amici, alcune davvero imbarazzanti… Altre volte in occasioni di match importanti contro giocatori molto forti in netto vantaggio ho volutamente smesso di utilizzare la mia racchetta con l’idea di preservarla per il turno successivo, e improvvisamente mi sono ritrovato sconfitto. Tutto ciò alla lunga è stato logorante. Per fortuna nell’Ottobre del 2014 sono arrivate le mie racchette e adesso sono molto più tranquillo.
Quali sono i tuoi obiettivi di classifica per il futuro?
Innanzitutto mi auguro di aver messo definitivamente i problemi fisici alle spalle e di trovare la continuità. Nel 2016 spero di raggiungere un ranking per entrare nelle qualificazioni dei tornei dello Slam, attorno alla 200/250esima posizione nel mondo. Per il futuro conosco le mie potenzialità, ma intanto è necessario compiere il primo step per poi pensare a quello successivo.
La tua motivazione è molto elevata, ma credi che questa possa bastare? Oppure temi che i tuoi problemi fisici possano essere un limite in prospettiva?
So di aver bisogno di fare molta attenzione a come mi alleno, ma se faccio tutte le cose giuste non vedo preclusioni a niente. Ovviamente per rendermi conto dei miei limiti devo alzare il mio livello di gioco e dei tornei effettuati. Sono motivato a provarci con ogni energia disponibile: tante volte ho pensato di abbandonare, ma adesso so che voglio farcela.
Girandoti indietro verso il tuo passato, le tue pause e gli ostacoli sul tuo percorso, qual è il sentimento predominante? L’orgoglio per essere riuscito a superare le difficoltà, oppure il rammarico e la rabbia per aver perso tanti anni a causa di infortuni?
Sicuramente sono orgoglioso di essere ancora in pista, soprattutto quando vinco o gioco alla pari con avversari più forti di me. Provo un po’ di curiosità nel sapere cosa sarebbe potuto essere se le cose fossero andate tutte per il verso giusto. Ma non provo minimamente rabbia né rammarico. In primo luogo perché la negatività porta solo cose negative. In secondo luogo perché il percorso difficile che ho attraversato, nel bene e nel male mi ha portato ad essere ciò che sono oggi e a fare esperienze di vita che altrimenti non avrei mai fatto.
Fonte: Grantennis Toscana.
TAG: Adelchi Virgili, Italiani, Virgili
D’accordissimo, andava più che bene limitarsi a dire uno dei maggiori talenti degli ultimi anni. Messa giù in quel modo c’è poco rispetto per Fognini e molti altri giocatori.
570 partite in carriera Giorgini e solo in singolare e altrettante in doppio e non ha mai concluso una stagione nei top300, ricorda. O leggi solo ciò che fa comodo? Virgili 36 incontri di main draw e una finale ITF. Ridicolo scrivere certe falsità…
ho capito c’e chi gioca meno partite di lui e anche con seri infortuni alle spalle e almeno i tornei itf li vince ( giorgini x esempio ) lui non supera due turni neanche negli itf … poi boh sara’ un fenomeno ma cmq inespresso .. e cmq tt sto fenomeno in lui non lo vedo io
Sì chiaro…chiaro anche che io non entro nel merito della questione talento più o meno, ma dire che Seppi non ne ha è una bestialità assoluta…molti confondono il talento con il senso estetico…
@ GIALAPPA SBANDY REMIX (#1380964)
Esatto, penso lo stesso!
@ dan (#1380934)
Per talento si intende imprevedibilità, colpi a volte “fuori dagli schemi”, colpire la palla in assoluta naturalezza.. Beh questa non è roba da tutti. Seppi è un grandissimo tennista, che fa il suo alla perfezione ma non si può dire che abbia lo stesso talento di Fabio o dello stesso Adelchi.. cioè quando Fabio gioca bene (tipo con Murray in Coppa Davis) speri, o almeno per me è così, che la partita non finisca mai perchè davvero io quel giorno, oltre ad essere contento perchè l’Italia potesse impattare sul 2 pari con la Gran Bretagna, mi stavo divertendo a vedere Fabio giocare in maniera così spettacolare; stessa cosa dicasi per Virgili, almeno per quanto mi riguarda nei pochi match che ho visto non ho distolto lo sguardo per uno secondo dal PC, con Andreas, come anche per un Ferrer, come per tanti altri non mi capita di rimanere incollato alla TV a guardarli.. Tutto questo non vuol dire che io non abbia stima per i vari Ferrer, Seppi ecc. anzi per me vanno presi da esempio perchè entrambi hanno sfruttato al massimo le proprie potenzialità.. Invece nonostante il tifo che faccio per Fabio per lui non provo la stessa stima, perchè è uno che nella sua carriera (fino adesso) poteva fare di più; su Adelchi purtroppo c’è poco da dire, se starà bene io spero che almeno parte del suo talento verrà fuori e di certo ho una gran stima per lui che continua a provarci nonostante tutti i problemi che ha avuto… Mi sono dilungato un po’troppo ma spero di essere stato chiaro..
@ darios80 (#1381035)
Darios,parliamo di un giocatore che ha continuamente problemi,che gioca 20 partite l’anno quando va benissimo.Se ne giocasse 70 e ne perdesse 50 potrei capire la storia delle scuse,ma non credo sia questo il caso.La cosa più brutta dell’essere continuamente bloccato è il sentirsi dire che sei poco professionale o che usi questa storia come scusante.Qualcun altro al posto suo avrebbe certamente mollato,lui non si piange addosso e va avanti.Non dico che debba essere per forza elogiato ma…
io non tifo contro semplicemente non faccio il tifo x lui , tifo x altri tennisti e non lo reputo cosi fenomenale come lo descrivete voi … cmq spero x lui cosi spero in generale che ognuno possa realizzare i propri sogni …. cmq vederlo top 200 tra sei mesi deve venire giu il miracolo dei miracoli
io la vedo più che altro come scusa , perché partite senza dolori le ha giocate e perse lo stesso e non contro dei top ten ma contro dei top 1000 le ha perse
Premesso che io non ho mai giocato a tennis, ma da italiano spero che lui possa dare il meglio di se stesso che sia nr 600 o nr 1 al mondo. Sapete i suoi prossimi impegni??? Quali a Padova, Todi e San Benedetto???
Forza Bobo!!!
Spero di cuore che questo ragazzo possa trovare un pò di continuità di rendimento,esprimersi come sa e può e fare il meglio possibile.Sarebbe bello fra qualche tempo mettere in una frase il nome Virgili senza affiancargli dei se e dei ma.Forza Adelchi ti auguro il meglio!
Oddio la mamma è una paziente psichiatrica però L’ho vista con un gomitolo in mano al Garden mentre urlava e tifava Augusto, e ogni punto perso si disperava, agitava il gomitolo nervosamente…era diciamo la versione mamma di Gabriele Da Firenze
Il talento è quella qualità che permette a qualcuno di fare o creare qualcosa, che gli altri non riescono a fare. Uno che va oltre i limiti di creatività o capacità. Uno potrebbe colpire la palla mentre fa un triplo salto mortale all’indietro. Un colpo molto talentuoso. Poi però perde quel punto e tutti gli altri punti, contro uno che non fa altro che tirare di la la palla. Talento, ma non produce nulla. Poi uno può avere anche del talento nel crearsi una classifica sapendo fare un solo colpo : il diritto. Ci vuole del talento anche per saper andare nei primi 100 con un solo colpo valido. Poi gli altri colpi sono scarsissimi. Quindi ancora più difficile, andare nei top 100 con un colpo solo.
Per esempio su cosa si intende per talento.
C’è anche chi diventa top 100 in un anno senza avere ranking l’anno prima. La questione è un’altra. E’ difficilissimo. In Italia un caso più unico che raro. Aggiungiamoci che ci sono gli avversari, e nel caso di Adelchi Virgili, anche i suoi infortuni fisici da affrontare.
Non è impossibile, ma difficilissimo. Ed altri 1500 giocatori come A.Virgili stanno sperando che capiti anche a loro di avanzare di 600 posizioni nel ranking. Qualcuno ce la può fare, ma quasi tutti non ce la fanno.
Io entro il 3017. Il problema è che adesso non so nemmeno come si faccia ad entrare nei primi 100 … milioni !
Talento è un conto, poi un altro è produrre risultati ed un altro ancora trasformare le proprie capacità in punteggio e ranking ATP. Il n.1000 potrebbe avere anche più talento del n.1. Non è detto.
Eh, ma col senno di poi … se la preparazione avesse prodotto dei risultati eccezionali senza complicazioni, non si era qui ad accusare nessuno, ma ad osannare tutti.
un consiglio, continua a guardare il basket. o il tiro con l’arco. o il curling e il biathlon. non commentare di tennis. e se hai una giornata libera vai a vedere una partita di tennis. eventualmente del nostro adelchi. potresti ricrederti rispetto alla pertinenza del tuo paragone
Seppi no…un pò categorico eh? Come si muove, come colpisce la palla…cose evanescenti, categorie di pensiero astratte e soggettive…che fognini abbia talento e seppi nessun talento non si può proprio sentire…senza talento si fa quello che ha fatto seppi ad Halle…solo che Andreas è uno modesto e tranquillo, allora non ha talento…scusami sai, ma fammi il piacere…non si può sentire una cosa del genere…
A me la famiglia Virgili è molto simpatica : papà mamma e fratelli e sorella sono delle persone squisite. E poi l’Alexia è anche un bel po’ carina. Tutti molto educati.
@ Pelandrone (#1380597)
Stiamo parlando di talento capisci o no ? Una roba che si respira da come uno colpisce la palla da come si muove. Fognini ha talento. Seppi no. Il rendimento invece è altra cosa. In questo seppi e’ a mio avviso super performante a differenza degli altri due.
Perché, forse, quello che ha fatto Vanni capita molto raramente…non ci avevi pensato?
Se vanni in un anno ha scalato 600 posizioni perché non potrebbe farcela adelchi??
Per me siete accecati dal tifo. Io sono appassionato di basket, ma non e’ che guardo gli harlem glob trotters penso che siano i migliori giocatori al mondo, i migliori sono quelli che vanno ai playoff NBA
@ terranovas (#1380832)
ho visto Virgili a Cortina contro Machado ed era un marziano confronto ad ieri poi a Brescia contro Galovic sul veloce vittoria discussa ma nel terzo set è salito in cattedra chiudendo in scioltezza,avrei preferito come ho già detto ieri che si trattasse di una giornata storta, il mondo del tennis è pieno di giocatori che si caricano a furor di lamenti oggi invece si giustifica il fatto che fosse un po’ rigido in campo e sopratutto vittima di tanti doppi falli.
Esatto. Non so se hai sentito anche tu quando in quel momento ha detto: “non sento nulla…”.
Comunque non era il Bobo di sempre.
Io era la prima volta che lo vedevo dal vivo ma in streaming ho guardato qualche partita dell’anno scorso e in campo non era lo stesso Virgili che ho visto giocare ed entusiasmare il pubblico.
Come hai detto giustamente tu ha avuto un sussulto all’inizio del secondo set dove per qualche minuto ha dato l’impressione di aver trovato il bandolo della partita. Ma poi si è spento senza lasciare speranze.
Peccato, spero di poterlo rivedere presto.
che bella intervista…bravo adelchi,la sorella e il giornalista oll tugheder
Stessa cosa, anch’io l’ho visto per la prima volta quel giorno. In seguito, per la verità, l’avrò visto un’altra o altre due volte al massimo.
Già… 🙂
@ terranovas (#1380727)
anchio ieri ero sotto i pini a vedere Bobo,ho visto che all’inizio del secondo set qualcuno gli ha portato delle fialette che pero’ penso non abbia preso,ma all’inizio tranne il servizio sembrava in palla poi piano piano si è spento, ha avuto un sussulto all’inizio del secondo set ma dopo aver buttato fuori la palla di un niente sul 2-0 40-0 è sparito come il tramonto che avevamo davanti.
da quando prese a pallate Nedovyesov a San Marino nel 2013, non mi perdo un incontro di Adelchi, che sia livescore o che ci sia streaming…a posteriori ho ricollegato i vari commenti del grande Gianni Clerici fatti durante le memorabili telecronache con Rino Tommasi, sul fatto di avere in casa un campione, tale Adelchi.
E non posso che comprendere oggi il Clerici…mi auguro di cuore che Bobo riesca a togliersi qualche soddisfazione
@ terranovas (#1380727)
Grazie terranovas per la precisa disamina! Il problema è proprio quello! Basta poco e si infortuna! Basta un non nulla e si blocca! Come può pensare di fare il professionista a tutto tondo per un’intera stagione? E’ quello che mi fa pensare che non potrà mai arrivare dove meriterebbe! Lo tiferò sempre e comunque e gli auguro e mi auguro che ce la faccia! Ma il tempo scorre e le problematiche non si arrestano. Godere delle volte che gioca e divertirci quando lo può fare al meglio! Poi sarà il tempo a dire quando potrà e se potrà fare una carriera da pro. Al momento vivrei la cosa come viene…con leggerezza!
@ groucho (#1380722)
eravamo io te e la bella donzella che accompagnava Civarolo, allora! 😉
Solo questo gli dovrebbe valere 100 posizioni gratis in classifica. Ma mi sa che e’una storia vecchia.
parole e musica…forza adelchi!!
Adelchi ha detto che ieri mattina durante l’allenamento si è fatto male.
Non i soliti problemi alla schiena ma comunque nella zona dorsale.
Ha detto che impovvisamente ha sentito un dolore lancinante e si è dovuto inginocchiare per terra. Gli ho chiesto se era dovuto ad uno ‘strappo’ ma mi ha risposto di no, il fisioterapista che lo ha trattato ha detto che è un problema costale. In pratica non riusciva a ruotare il busto senza sentire un forte dolore.
E’ quindi un problema di ieri mattina e oggi andava a farsi vedere.
Non so dire quindi se è un qualcosa che si risolve nel giro di poco tempo oppure occorre una terapia più lunga.
Lui ha detto che ha dovuto giocare sotto l’effetto degli antidolorifici altrimenti non sarebbe riuscito a scendere in campo.
In genere è una cosa che lui non fa perché, anche in presenza del dolore che sente, preferisce percepirlo per rendersi conto fino a dove può spingersi. Invece ieri non sentiva nulla e non sapeva fino a quanto poteva ‘spingere’ magari rischiando di peggiorare la situazione. Mi ha spiegato che molte volte gli è capitato di continuare a ‘spingere’ durante un match preso dalla tensione agonistica. Però poi le conseguenze le ha pagate care nelle ore successive. Ieri non ha voluto rischiare perché ha detto che non era il caso di compromettere la stagione per quell’incontro.
Detta fra noi a me non è piaciuto affatto il gioco dell’avversario.
Si è limitato a ributtare la palla al di la della rete senza mai spingere veramente. L’ho detto anche ad Adelchi ma lui mi ha risposto semplicemente che l’avversario ha fatto la sua partita.
Devo dire che ho trovato Bobo molto tranquillo e rilassato nonostante la sconfitta. Durante l’intero incontro non ha mai dato segni di agitazione e non si è mai arrabbiato contro se stesso come fa talvolta. Era semplicemente dispiaciuto per l’infortunio della mattina e preoccupato delle possibili conseguenze. Della sconfitta mi è parso disinteressato.
L’impressione che ho avuto è che la sua persona, il suo modo di ragionare e di intendere il tennis è davvero molto, molto lontano da quanto spesso viene disquisito in questo spazio virtuale. Comunque ricordo bene il passaggio dell’intervista nel quale ha affermato di essere ambizioso e di voler puntare in alto.
Avevo sentito parlare di Adelchi Virgili molte volte ma non lo avevo mai visto giocare dal vivo fino al future di Roma EUR 2013 (primo turno). Provenendo dal “centrale”, noto da lontano su un campo laterale un tipo con un look alla Ibrahimovic (Zlatan, il calciatore), capelli lunghi e fascia, movenze feline simili allo slavo/svedese. Colpito e attratto dalla facilità dei colpi del ragazzo, dal portamento e dell’eleganza che sprigiona, penso tra me e me: “Ma guarda un po’ questi slavi che razza di viviaio tennistico hanno…”. Poi, quando arrivo a ridosso del campo, vedo il nome di Virgili apposto in bella mostra e il povero avversario del giorno, Matteo Civarolo, preso a pallate.
Ah ecco, mi sono detto…
hai cambiato idea? chiedo perchè ogni partita gli tifi contro, o cmq non hai mai parole di elogio nei suoi confronti…
li vedo bene nel prossimo episodio della saga “Pirati dei Caraibi”. Con quel pizzetto Adelchi può sostituire Johnny Depp tranquillamente.
Mi sa che l’abbiamo visto per la prima volta entrambi nella stessa partita….con Troicki che nel primo set teneva una lezione di bestemmie in serbo-croato-turco-gaelico
Avevo letto che si erano lasciati da molto tempo, a meno di ritorni di fiamma
bobone nazionale,facci sognare
Johnny Depp
Lui e la giorgi sono potenzialmente i talenti più grandi che l’italia abbia mai avuto e purtroppo, specialmente per Adelchi, ancora inespressi pienamente. Non a caso stanno insieme, formano una delle coppie più interessanti
Adelchi Virgili o Bobo, tennista dalle buone qualità di gioco, con talento e personalità, possiede brillantezza, ironia, carisma, intelligenza, tutte doti però offuscate dai tanti guai e problemi fisici che si porta da lungo tempo.
ADELCHI TOP 100 ENTRO IL 2017
Chiedo scusa per l’intromissione, ma Adelchi Virgili, chi è?
Il più grande talento italiano degli ultimi 10 anni? Ma dite sul serio?
Perchè se è così comincerò ad appassionarmi sumo femminile.
Ciao a tutti
no, in una intervista persa nei meandri della sua storia spiegò bene cosa successe e il padre non c’entrava nulla.
Io sono anni che dico che la sua carriera è finita prima di iniziare…lui ci crede ancora…ha davvero un grande cuore!!…ne avesse un po’ di meno e un po’ più di salute ehh!
@ Pelandrone (#1380597)
Avere più talento rispetto a un altro giocatore non vuol dire avere una carriera migliore.. La carriera di un giocatore è fatta di tante piccole cose.. Ti faccio un esempio Paire ha molto più talento di Ferrer però quest’ultimo è stato numero 3, Paire massimo 24.
Ho iniziato a tifare Virgili più o meno un anno fa.. per caso venni sul sito e mi ritrovai il post relativo al Challenger di Como con tantissimi commenti, il mio primo pensiero fu “Cavolo, chi può trarre così tanta attenzione, Quinzi non c’è per cui boh?” Incuriosito clicco sul post e inizio a vedere la partita.. Beh che dire mi sono innamorato del suo tennis “folle”, fatto di giocate incredibili e sono rimasto a vedere tutto il match. Alla fine perse è vero ma per due set se la stra giocò con uno che per dire due settimane fa ha fatto finale a Stoccarda e che quest’anno ha vinto anche un titolo.m Che dire Adè spero davvero che quello che hai detto in quest’intervista si possa realizzare, in caso contrario fa niente l’importante è averci provato.. Daii per quanto mi riguarda sarò sempre al tuo fianco!
Bella intervista! La cosa che lascia ben sperare è la determinazione e la caparbietà con cui questo ragazzo vuole avverare i suoi sogni! Sarà dura, durissima, ma fare il tifo per Adelchi e perchè riesca nel suo intento viene facile! Sarebbe una bella favola! Una bella storia a lieto fine! Forza Bobo!!!
@ Pelandrone (#1380597)
Se si parla di talento ci può stare. Uno che a 14 anni palleggia alla pari con Marat Safin è qualcosa di sovrannaturale. Se poi si parla di giocatori a tutto tondo, è ovvio che non c’è paragone. Per diventare un campione, purtroppo, il solo talento non basta
Bobo <3
Mi prendero’ gli improperi di tutti i suoi tifosi, ma a me ha fatto subito venire il nervoso l’inizio dell’articolo: il piu’ grande talento italiano degli ultimi 10 anni? Ma e’ un’affermazione estremamente offensiva nei confronti dei vari Fognini, Seppi, Bolelli. Ha mai giocato contro i piu’ grandi al mondo? Li ha mai battuti come invece e’ capitato ai sopracitati?
Mi sbaglio o quando aveva 14 anni era il papà a fare il coach (come adesso)? A Firenze ce lo ricordiamo bene
Chi ha fatto la programmazione sbagliata? Normalmente è responsabilità del coach
Grazie Terranovas, ma di che infortunio parli? o parli dei soliti fastidi alla schiena?
Già, peccato.
Ma, per esperienza, non credo che le protrusioni a 14 anni siano comparse per una preparazione così sbagliata, probabilmente la sua schiena è sempre stata predisposta, e con una preparazione diversa si sarebbero manifestate.. qualche mese più tardi!
Ero presente durante l’intervista e ti dico che a mio avviso il problema di fare quella domanda era l’inopportunità del momento.
La partita era appena finita e Adelchi aveva manifestato i suoi problemi fisici legati ad un infortunio occorso nella mattinata che lo aveva quasi spinto a ritirarsi dal torneo, salvo poi scendere in campo imbottito di antidolorifici. Nel parlare però lui stesso ha manifestato la sua intenzione di participare ai tornei di San Benedetto e di Biella.
C’è stato anche un accenno ai Future di Pontedera e Piombino…
Sapete se farà le quali a padova?
Grande Adelchi, bellissima intervista!
Io, finché ci credi tu, cintinueró a crederci!
E direi che il motivo per cui non li supera è scritto nell’intervista.
E più che altro spero che chi gli fece fare quella assurda preparazione lo abbia poi risarcito, anche se in Italia spesso chi sbaglia non paga.
E soprattutto mi auguro di vederlo giocare spesso, perché è un piacere per gli occhi vederlo, ha colpi davvero unici.
Talento infinito….Dai Bobo ti aspettiamo!!
Ecco…lavoro di gruppo…quello di cui parlavo e temevo l’altro giorno…ehhhhh…Tirrenia…e vabbè…lui è così un gentleman che non dico niente.
In bocca al lupo Adelchi per i tuoi sogni,ogni torneo tiferò per te perchè si avverino
Purtroppo Adelchi o fa un grandissimo Exploit, dove con il suo tennis sublime, fa il torneo della vita portandosi a ridosso dei 300 e poi magari, essendosi sbloccato riesca a mantenere quel livello, altrimenti rimarrà l’eterna speranza del “chissà se non si fosse infortunato da ragazzino” o altre robe…
Detto ciò gli auguro il meglio! La fortuna potrebbe pure aiutarlo, ma innanzitutto deve giocare tanti tornei, visto che in italia ce ne a bizzeffe
Due protusioni alla schiena a 14 anni per una tabella di allenamento evidentemente redatta da uno sconsiderato.
Certe storie comunque fanno veramente inc..zare, assurdo bruciare un talento del genere con una cosa così folle.
Mah, non faccio parte della schiera dei suoi aficionados ma gli auguro buone cose.
Mi sembra che le motivazioni ci siano.
Questo sarebbe stato davvero un grande personaggio per il tennis italiano. Peccato
Adelchi…il Genietto…che dire, incrociamo le dita per lui!
Se mai dovesse riuscire a entrare nel tennis che conta sarebbe veramente una favola bellissima. Non si può che augurarglielo. 😉
come si fa a non tifare Virgili?
Grande Bobo, mi piace questo spirito e questa voglia di far bene. Noi saremo qui a supportarti e a soffrire con te. Sarebbe stato interessante sapere la sua programmazione estiva, peccato non glielo abbiate chiesto
bella intervista ma non superando più di 2 turni nei tornei itf la vedo dura che possa arrivare tra i primi 200 entro il 2016 , spero x lui che ci riesca