Matteo Donati e una vittoria di carattere
Matteo Donati è uno dei nostri migliori prospetti, uno dei giovanissimi su cui il movimento tennistico italiano punta per i prossimi anni, per portare a termine quel ricambio generazionale che tanto spaventa e che sembra non concretizzarsi nei tempi sperati. Classe ’95 nato nel mese di Febbraio, Donati ha potuto giovare di un fattore a mio avviso fondamentale per un novello professionista che cerca di diventare un giocatore di caratura importante, in un processo di maturazione che si definisca e porti a compimento il suo potenziale: la possibilità di lavorare sottotraccia.
Matteo rispetto ad altri decantati giocatori, ha potuto puntare su una crescita silenziosa e proficua, concentrandosi su se stesso e sulle lacune da colmare (e tante ancora ce ne sono com’è giusto che sia), con una vera e propria impennata in questo prima metà del 2015. Esploso e rivelatosi al grande pubblico in quel di Napoli dove ha raggiunto una preziosa finale challenger, Matteo ha confermato decisamente le buone sensazioni dell’ultimo periodo al Foro Italico, frutto di un lavoro costante generato in un clima di serietà e assoluta tranquillità: nell’incontro di primo turno ha colto infatti una sensazionale vittoria contro Santiago Giraldo, onesto giocatore da terra battuta che staziona stabilmente attorno alla 50esima posizione del ranking mondiale.
Passato attraverso l’ostico meccanismo delle pre quali, con cui si è guadagnato una meritata wild card per il main draw, Donati ha iniziato il suo match d’esordio in un Masters1000 in modo contratto (e come poteva essere il contrario?) cedendo in maniera netta il primo parziale: è lì che ha dimostrato di possedere un carattere già forte non disunendosi come sarebbe potuto accadere, ricacciando nell’armadio i fantasmi dell’inesperienza e inanellando una serie di giochi consecutivi che l’hanno portato in poco tempo a chiudere il secondo set per 6/1. Statistiche importanti confermate anche nel parziale decisivo, una buona percentuale di prime palle con ben 6 aces (a fronte di solo 2 doppi errori al servizio) e soprattutto la capacità di non tremare e restare centrato sul pezzo nel momento topico del match, del suo match, ossia quello in cui doveva chiudere.
Un match tirato e giocato punto a punto, in cui a sprazzi è sembrato lui il giocatore più navigato, che ha tenuto a bada insicurezze che sarebbero state comprensibili, cogliendo un successo che lo proietta adesso a ridosso dei primi 200 giocatori del mondo e a un interessante match di secondo turno contro il ceco Thomas Berdich: un incontro che potrebbe sembrare chiuso ma chissà che Donati non riesca a sorprendere il forte top10 con quella freschezza che potrebbe mettere in difficoltà convinzioni reputate granitiche. Poche aspettative e volare basso: ma se arrivasse un’altra impresa?
Quel che è certo è che Matteo Donati si sta dimostrando in questi ultimi mesi dell’anno giocatore già pronto e avvezzo ai grandi palcoscenici: i mezzi ci sono e possono ulteriormente migliorare, per una crescita supportata da un carattere equilibrato che potrebbe rivelarsi l’arma vincente del suo universo tennistico e che potrebbe farlo diventare il nostro miglior alfiere negli anni a venire. Forza Matteo sorprendi noi e il ceco.
Alessandro Orecchio
TAG: Donati, Italiani, Matteo Donati
Perfetto.
Guarda, sei sulla strada sbagliata…evidentemente non leggi bene i miei post, presupponendo che tu li legga…per la prima volta entriamo in contatto ed emetti giudizi così tranchant…non abbiamo mai mangiato la carbonara assieme…io vivo e lascio vivere, tranquillo, mi piace soprattutto il gioco di Donati e lui come persona, poi tifo anche Quinzi e spero possa migliorare sotto vari aspetti, e l’ho detto più volte…più costruttivo di così…leggi bene…lol
@ dan (#1341233)
Il tuo Fanboysmo verso Quinzi é poco utile a qualsiasi confronto che voglia essere serio e costruttivo. Alimenti troppo spesso polemiche a attacchi chiunque si permetta di criticare il tuo “protetto”..vivi e lascia vivere..
@ Koko (#1341095)
Vero, sulle due settimane è stato un lapsus e non ho difese. E non seguo così assiduamente GQ come sembrano fare pressochè tutti gli altri avventori di livetennis.
L’ho visto giocare meno di dieci volte sui live di questo sito. A parte una partita – peraltro persa contro Cecchinato, se non ricordo male, a Napoli – non mi è piaciuto in nessuna di queste.
Sul fatto che io sia prevenuto o meno su di lui non so giudicare, per ora parlano i risultati e penso che i tifosi di Quinzi sperassero in qualcosa di meglio fine a qualche tempo fa.
In ogni caso ho solo espresso la mia opinione secondo cui tutti questi riflettori che ha addosso dopo Wimbledon lo abbiano un po’ cotto e ne abbiano pregiudicato una preparazione più serena; opinione peraltro condivisa spesso e volentieri da molti in queste pagine.
Forza Matteo, continua così!!! Forza GQ, critichiamo e tifiamo, siamo in tanti a farlo, le cose non si escludono, anzi!!…libertà di parola…
Donati e Cecchinato nei 100
Forse anche bellotti e Fabbiano che comunque si avvicineranno ai 100 (guardare Race)
Napo nei 200
Berrettini e quinzi nei 300
Non te la prendere troppo, Racchetta da Ping Pong! Qui dentro è pieno di Quinzimani che pur di difendere il loro beniamino si appigliano ormai a tutto. Capisco l’affetto per un certo giocatore – alcuni pare lo seguino da quando aveva sei anni – ma questa difesa ad oltranza che in pratica rende impossibile ogni critica non può essere la via giusta. Concordo con chi dice che la crescita deve avvenire lontana dai riflettori e quindi dico – anche perchè è un articolo su Donati: Forza Matteo!
Quindi gli servirebbe un professor Carlo Vittori!
zedarioz… ti si riconosce… bravo!
grande intervento!
@ Craig (#1341089)
Secondo me a Quinzi manca poco per esplodere almeno a livello Challenger (un po’ più di sicurezza, anche con tutte le lacune attuali compresa quella pessima seconda di servizio)e sicuramente l’attenzione dei media per Donati può solo aiutarlo a togliere pressione e lavorare con profitto
L’inesattezza grave nel critico di Quinzi è affermare che abbia fatto due settimane buone a Wimbledon. No mi dispiace di non poterle dare credito anche se qualcosa di corretto ha imbroccato dato che non sa che gli Juniores fanno solo una settimana a Wimbledon! Critica fatta da chi segue meno il tennis e dunque di valore relativo.
Secondo me quest’anno Donati entra tranquillamente nei Top 100.
Sarò troppo ottimista ma penso che a fine stagione Quinzi e Napolitano entrano almeno nei primi 200. Vedo molto bene anche Berrettini.
Che sia l’anno buono per questo benedetto ricambio generazionale…
@ panteganagigio (#1341045)
La corsa a scendere dal carro dello sconfitto è in pieno svolgimento..
Nole che per guidare sportivo si compra una peugeot e gli piace pure guidarla è più credibile…. 🙂
Vai GQ!Vai matteo!Asfalta Perdych!!!
Nessuno che parli più di Quinzi?
@ zedarioz (#1340982</a
Tutti che pontificano,tutti che danno consigli, tutti che dicono cosa deve fare Matteo, io so cosa fa Matteo,…….. è la strada giusta x andare lontano.
Per i resto concordo, è un ragazzo serio,solare etc.etc.farà strada…..perchè ha passione,volontà di ferro,e tanta costanza.
Ecco vedi quando si è faziosi si vede subito. Dire che Quinzi ha avuto attenzioni (“osannato”) solo per la vittoria di Wimbledon junior 2013 è già un passo falso…inutile proseguire. Anche perchè, oltre agli altri innumerevoli risultati da junior, in quel famoso 2013 Quinzi era già una realtà a livello pro (top400) con il solo Kyrgios davanti a lui contando tutti i classe ’95 e ’96. Essere meno prevenuti quando si scrive consente di essere più credibili.
Sono d’accordissimo! Meno pubblicità, meno post…. 😉
Neanche se il ceco giocasse da cieco Donati avrebbe possibilità secondo me…. Comunque è lì, se l’è meritata e se la gioca!!!!
Giocando coi più forti si impara sempre! Bravo!!!! 🙂
Beh, ma adesso non esageriamo! Berdych non è solo nei dieci da una vita ma è anche nella sua migliore stagione sul rosso (finale a Monte Carlo, semi a Madrid). Non chiediamo cose impossibili per favore …. Ovviamente sarà una prova molto interessante per Donati, un esperienza importante in chiave fomazione. Avanti così, Matteo!!
Condivido il pensiero di Alessandro Orecchio, credo che Donati abbia dalla sua parte la minor notorietà, Donati fa meno tendenza rispetto ad un Quinzi, questo lo aiuta a crescere lontano dai riflettori e dalle pressioni, poi ho l’impressione che sia il tipo di giocatore che ci mancava da molto tempo per serietà e basi tennistiche, certo adesso viene il difficile perché deve gestire anche l’attesa per i risultati…non si può più nascondere. Forza Matteo!
Ti dirò, Quinzi sono anni che viene osannato per aver indovinato due settimane a Wimbledon ed è stato sovraccaricato di speranze, mi duole dirlo, abbastanza eccessive per il gioco che esprime attualmente. Di contro, Donati zitto zitto si è guadagnato un secondo turno sul centrale di Roma.
A me Quinzi NON piace e credo che sia ben lontano dall’esprimere un tennis che possa essere competitivo ad alti livelli. Ma probabilmente cominciare un po’ a parlarne meno, ad ometterlo (volutamente? :wink:) dai commenti e spostare un po’ altrove l’attenzione e la tensione penso che possa solo aiutarlo. Sicuramente non gli nuoce.
@ furio (#1340980)
Sinceramente me ne ero dimenticato, me ne scuso. Non sono un suo estimatore e non lo nascondo, ma è evidente che anche lui vada citato, anche solo per ragioni di classifica. Ma rimane quello che ho detto, credo che Donati al momento abbia più di un piede in avanti.
@ zedarioz (#1340982)
Non parlavo dei pesi, per lavoro di palestra intendevo di lavorare maggiormente sotto l’aspetto fisico. Sicuramente il gioco di gambe è migliorabile e sono d’accordissimo, un paio di pesi in più non gli farebbero comunque male.
Invece no, ha voluto omettere il nome di Berrettini 😉
Ma se batte Berdych che succede?!
Posso chiederti perché parli di palestra? Lo sento dire da tanti.
Io direi che ha bisogno di settimane in pista di atletica e lontano dalla palestra. E’ lento di piedi e poco reattivo. Se fa pesi diventa ancora più lento. La velocità di palla è data dalla velocità del braccio e non dalla forza che ha nel braccio stesso o nei pettorali. Mentre l’esplosività e la reattività si allenano con tantissime sedute di atletica e qualcuna di pesi in palestra.
Escluso Nadal, di cui preferisco non parlare, il miglior fisico da tennis della storia è quello di Djokovic. Praticamente un fascio di nervi e muscoli, 0 grassi, grande velocità ed elasticità straordinaria. Se gli avessero fatto fare troppi pesi perché era mingherlino (ve lo ricordate che acciuga era a 17 anni?) lo avrebbero rovinato.
@ J.J. (#1340959)
Dal tuo commento traspare evidentemente la tua voglia di omettere il nome di quinzi. Comunque sia forza Pachugo facci sognare con berdych!!!
In prospettiva il nostro miglior giovane, non me ne vogliano Mager e Napolitano. Come testa e coraggio è messo anche bene, certamente meglio di Fognini, Seppi e Bolelli. E con un po’ di palestra in più può arrivare davvero lontano.
In bocca al lupo Matteo. Acceca il ceco!
Logico che con Berdych non ha proprio speranze….neanche se il ceco giocasse con una gamba sola le avrebbe….troppa differenza di braccio, Donati non è ancora abituato a giocare a certi ritmi…Ma di sicuro sono partite che ti danno esperienza e consapevolezza che puoi stare a questi livelli…oltre che ad essere un sogno giocare sul centrale di un 1000
Forza Matteo e StraComplimenti per la vittoria in doppio con Napolitano, un vero gioiello!! Con Berdych partita chiusissima ma ne trarrai sicuramente tantìi utili indicazioni. Sei forte già adesso e farai un grandissimo 2015!
Forza Matteo! !
Grandissimo Matteo!!!!
Stasera non me la perdo!!
Ma visto che non sono ancora uscite entry list quali Roland Garros, ha ancora chances??
grande Matteo! Comunque vada!
Bellissima prestazione anche in doppio in coppia con Stefano Napolitano
Sagge parole 🙂