Open Court: Roma vs. Madrid (di Marco Mazzoni)
“Vado o non vado? Questo il problema…”. Parole e musica di Roger Federer, che in questi ultimi giorni (anzi, settimane…) sta infiammando ed in parte dividendo il mondo degli appassionati di tennis per la sua inusuale programmazione primaverile che rischia di non portarlo a Roma. Ha scelto di inserire la novità Istanbul: torneo nuovo, potenzialmente molto ricco, che ha finito pure per vincere. E’ stato trattato con gli onori di un sultano, ha scoperto una città tra le più belle ed affascinanti al mondo. Tutto bene insomma… “Nì”. Un piccolo torneo a stressare e comprimere il suo schedule, con i Masters 1000 di Madrid e Roma che seguono, e “sgomitano” per avere il grande campione al via. Roger ha tagliato secco, fin dal suo annuncio dello sbarco sul Bosforo: “Andrò ad Istanbul e Madrid, a Roma vediamo”, forte della regola che non lo penalizzerà in classifica in caso di assenza al Foro Italico, e pure della scadente prestazione 2014, battuto troppo presto da Chardy. Mercoledì sera però un veemente Kyrgios ha sconfitto “the King” all’esordio, in una partita tiratissima ed a tratti anche spettacolare. Federer subito fuori, quindi gioca a Roma? Non si sa ancora. Possibile che quando questo articolo sarà pubblicato Roger abbia appena sciolto la sua riserva, facendo felici gli appassionati nostrani che bramano per vederlo in campo sul centrale del Foro; oppure deprimendo le speranze di tutti, incluse quelle del Presidente Binaghi che nei giorni scorsi s’è sbilanciato dicendosi sicuro della presenza dello svizzero nel suo torneo.
“Federer o non Federer” è in realtà solo un buon pretesto per un discorso più ampio. Tra i due Masters 1000 di Roma e di Madrid esiste da sempre un certo conflitto, una rivalità attuale e futura. Inutile girarci intorno: fin da quando il torneo iberico fu spostato dalla versione autunnale indoor a quella primaverile sul terra (anno 2009) con il declassamento di Amburgo ad ATP 500 estivo, i nostri Internazionali sono entrati un forte conflitto di interessi con il nuovo torneo di Tiriac.
Sarebbe troppo lungo andare a ripercorrere tutte le fasi politiche della faccenda, piuttosto intricata e che risale addirittura al 1998 con un “conflitto” tra Amburgo Roma ed ATP, accentuato negli anni dai nostri problemi interni dovuti ad un impianto troppo vecchio e piccolo. Di fatto il nuovo calendario ATP assegnò per il 2009 a Madrid la data di Roma, con gli Internazionali anticipati al 24 aprile. Uno scossone non da poco, visto che fino al 2008 Roma aveva consolidato un’eccellente posizione in calendario alla seconda settimana di maggio, con gli open tedeschi di Amburgo al via quella seguente. Era una posizione ottima per il nostro grande torneo, ad una distanza ideale da Roland Garros. E poi, nonostante l’eccellente organizzazione tedesca, tra il freddo del nord della Germania e le bellezze e calore italico proprio non c’era gara. Tanto fascino, ma Roma era “debole”, da tempo. Tutta colpa di un impianto vecchio e non molto capiente, mentre l’ATP spingeva per eventi sempre più grandi, ricchi e funzionali come logistica e spazi, ideali per grandi aree commerciali e business di ogni genere. Inoltre in Italia c’era attrito tra la città di Roma, il CONI, il nuovo vertice della FIT con l’ingresso di Binaghi dopo l’immobilismo di Ricci Bitti ed ancor prima di Galgani. Il mondo dello sport correva, noi eravamo troppo fermi, ancorati a schemi obsoleti quando il tour stava moltiplicando montepremi e giro d’affari. Una situazione quindi delicata, tanto che si parlava addirittura di torneo a rischio. Non ci fu altra soluzione che mettersi a correre, cercando fare l’impossibile per reagire e restare a galla. Alla fine il lavoro ha pagato, il torneo fu salvato e migliorato. Ma non solo a Roma si lavorò. In questo contesto intricato, la potenza economica di Tiriac mise tutto in discussione, con il risultato del calendario 2009. L’enorme traino (e potenziale mercato) di Moya, Ferrero, Nadal & c. spinsero il guru rumeno a spostare il suo torneo tedesco in Spagna, per qualche anno in autunno quindi sul rosso prima di Parigi, per assecondare la tradizione del tennis iberico. Il tutto con uno stadio che può piacere o meno ma che è un gioiello di ingegneria. Roma subì il colpo. Perse la sua data a favore di Madrid, restando in calendario anche nel 2010 tra Monte Carlo ed il nuovo evento della Caja Magica. Non una posizione orribile ma peggiore, un po’ troppo lontana da Parigi ed anche “meteorologicamente complessa”. Inoltre Madrid su terra nacque come evento combined; la seconda settimana di Roma, quella dedicata al femminile, era un deserto desolante, cosa che al mondo del tennis non piaceva affatto. Nel frattempo a Roma erano finalmente partiti i lavori per il nuovo (bellissimo) stadio, inaugurato il 27 aprile 2010. Giusto un anno prima dell’ultimo scossone. Infatti nel 2011 il calendario cambiò di nuovo: Madrid al via la prima settimana di maggio, Roma quella seguente, con entrambi i tornei in versione “combined” in una sola settimana. E’ la situazione attuale, quella che non piace molto e che ha acuito la rivalità tra Madrid e gli Internazionali. Due tornei da giocarsi uno dopo l’altro, con la conclusione di Roma a soli 7 giorni dall’inizio del Roland Garros. Non una buona collocazione, come purtroppo hanno dimostrato le passate stagioni che hanno visto qualche sconfitta “a cuor leggero”, o qualche ritiro precauzionale di troppo a torneo in corso (Halep, Sharapova…).
La rivalità Roma vs. Madrid non si esaurisce allo status quo, ma è soprattutto in prospettiva. Non è un mistero che ATP e WTA stanno valutando di creare anche sul rosso un evento da 10 giorni, sullo stile di Indian Wells, prima di Parigi. Uno soltanto però. Sarà Roma, o Madrid? Il calendario attuale dovrebbe essere stabile ancora per tre stagioni, nel frattempo si lavorerà per arrivare alla decisione. Un colpo duro da accettare per lo sconfitto. Impossibile oggi fare una previsione, anche se è chiaro che facciamo spudoratamente il tifo per gli Internazionali. E’ indubbio che la Federazione abbia lavorato tanto, e pure bene. Il torneo a livello di strutture in pochi anni è cresciuto in modo pazzesco: stadio centrale nuovo, grande, bello, da cui si vede anche piuttosto bene. Non c’è il tetto, il CONI dice che arriverà, vediamo tra quanto. L’area del Foro dedicata al torneo è adesso molto più ampia e funzionale, con più campi e tribune più capienti. Gli spettatori hanno gradito, con record di incassi continui. Siamo arrivati praticamente al limite dell’occupazione fisica dell’area, molto di più non sarà possibile fare in questo lembo di terra magnifica tra Monte Mario ed il Tevere, solo ottimizzare. Ben diversa la situazione di Madrid, che si trova in una location discretamente brutta (la periferia che lo ospita è tutt’altro che una zona amena…) ma con margini di crescita potenzialmente superiori. Su cosa si giocherà la corsa? Difficile a dirsi. La politica, anche sportiva, ha sempre un peso enorme, e le scelte politiche sono spesso di lettura complicata. Di sicuro conteranno programmi, investimenti, credibilità sportiva e finanziaria. Se il fascino e la storia avranno un peso, allora Roma avrà qualche vantaggio; se avrà più peso un eventuale ulteriore piano di crescita e sviluppo, Madrid potrebbe avere qualche asso nella manica difficile da arginare.
I giocatori cosa pensano? Non considerando italiani e spagnoli, ovviamente schierati, le posizioni degli altri sono assai più sfumate. Si espongono difficilmente contro un torneo, memori del vecchio detto che non è conveniente sputare nel piatto in cui si mangia… Per questo è stato piuttosto clamoroso lo sfogo in diretta di Federer, che l’altra sera, frustrato dall’ennesima chiamata errata, ha esternato ad alta voce “Manca solo un clown a questo circo…”, non un bell’apprezzamento per il gioiellino di Tiriac. Molti giocatori dicono di amare il calore del pubblico romano, la bellezza della città, l’occasione di farsi una mangiata in una tipica trattoria, la vivacità del contesto. Altri amano la “movida” madrileña, oppure andando sul pratico preferiscono alle bellezze del Foro l’algida struttura di Madrid perché più grande, comoda, accogliente. Proprio Golubev l’altro giorno è stato uno dei pochi ad uscire allo scoperto, affermando che “9 tennisti su 10 preferiscono i servizi di Madrid a quelli non così affidabili di Roma, e gli spazi per i giocatori più grandi”. Possibile, ma che una transportation più efficiente o una palestra più grande possa spostare così tanto gli equilibri? E poi, in fin dei conti, quanto davvero conterà il parere dei giocatori nella sfida Roma vs. Madrid? Probabilmente poco o niente. Conterà di più il giro d’affari, attuale e prospettico; il peso politico delle federazioni e dell’organizzazione; il peso dei contratti e degli sponsor. Conteranno molto i soldi, scontato in un tour sempre più orientato al business.
Se avesse un peso il pubblico, Roma ha un seguito qualitativamente superiore a Madrid. Gli spalti del Foro sono piuttosto gremiti ed assai più corretti di un tempo, quando addirittura volavano panini in campo… Oggi tutto il paese a trazione-tennis si mobilita per la settimana degli Internazionali grazie anche alle iniziative dei club, che portano centinaia di bambini delle scuole tennis a vivere con vera passione il torneo, affollando i campi secondari fin dal primo giorno e trasformando quel miracolo di stadio chiamato Pietrangeli in una bolgia sportiva davvero degna degli antichi gladiatori quando qualche azzurro è in campo. A Madrid invece il pubblico, soprattutto nei primi giorni, è ben più scarso, quasi sonnolento. I campi secondari restano spesso mestamente vuoti, o presidiati solo a tratti; assai di meno le comitive di ragazzi delle scuole tennis rispetto alle pacifiche invasioni nostrane di teenager. Gran parte del pubblico della volubile Madrid vive l’appuntamento col “Mutua” come una serata qualsiasi, come sarebbe per un concerto o un evento mondano. Il torneo pare lontano da mettere radici salde, come al Godò di Barcellona per dire.
Insomma, è difficile fare un pronostico nella sfida Roma vs. Madrid. La speranza è che Roma continui la strada percorsa negli ultimi anni, migliorando staff, procedure, accoglienza, piccole grandi cose per migliorare anche il torneo nel suo complesso, per i giocatori e per il pubblico, e così aggiudicarsi il nuovo grande torneo da 10 giorni sul rosso.
Concludo l’analisi degli aspetti di questa sfida con una considerazione sul futuro, forse azzardata ma chissà. Madrid non è un torneo “davvero spagnolo”, fondato sul luogo e sulla tradizione come i nostri Internazionali. E’ in tutto e per tutto il torneo di Tiriac, un evento sicuramente importante, ben organizzato (ma con qualche falla, come quella dei campi che non sono nemmeno lontanamente vicini per qualità a quelli del Foro) ma che nei suoi 7 anni di vita non è ancora riuscito legare con la città, diventando un classico. All’orizzonte il movimento spagnolo non promette granché, con Nadal e Ferrer più che maturi. Con il possibile crollo di interesse nel prossimo futuro in caso di mancanza di forti giocatori iberici, è possibile che Tiriac, scrutando tempesta, non pensi ad un clamoroso spostamento verso mercati potenzialmente più floridi? Ad oggi pare fanta-tennis, ma il colpo di teatro è nel DNA di Tiriac. Ion è uno dei personaggi più influenti e discussi nel mondo dello sport. Rude, visionario, spregiudicato, ha avuto certamente dei meriti per aver creduto e sostenuto alcuni giovani, poi diventati leggende; ha investito tanto e spesso bene, diventando uno degli imprenditori sportivi di maggior successo. Sui suoi metodi (ed amicizie) se ne leggono di tutti i colori; ma restando ai dati di fatto, nessuno ha forse collezionato nella sua carriera tante trovate ed idee promozionali. Alcune anche interessanti, altre totalmente prive di senso. Chissà se l’ATP metterà sulla bilancia anche questi aspetti, oltre ai dollari.
Marco Mazzoni
@marcomazz
TAG: ATP, investimenti tennis, Marco Mazzoni, Masters 1000 Madrid, Masters 1000 Roma, Open Court, politica & tennis, WTA, WTA Madrid, WTA Roma
@ shittenzi (#1336454)
Piano. Non difendo i trasporti pubblici romani, ma qui il discorso dell’altro utente faceva supporre che non sapesse prendere un autobus. Cioè da Termini al Foro fai tanta fatica a prendere una carta dei trasporti, guardarla e capire che metro + tram devi prendere?
Che poi i trasporti romani facciano pena è un altro discorso.
Io metterei le telecamere su tutti i campi.
Mi trovo d’accordo su tutto. Senza nulla togliere alla impareggiabile cornice romana per tutto il resto(strutture,trasporti,organizzazione) Madrid è superiore.
Sono d’accordo, e spero che Binaghi e c. Riescano a sfruttare questo argomento davanti ad un consiglio ATP che guarda solo il colore dei soldi. Ma non sono sicuro.
@ luca (#1336375)
Per funzionalità è veramente il top, nessuno offre la stessa visibilità in spazio ristretto ma fluido.
Bella = questione di gusti. A me piace molto, ma certo io sono un amante del moderno e funzionale, lo ammetto. 😉
sei forse la prima persona a difendere il trasporto pubblico romano che abbia mai visto o sentito, e abito a Roma. chapeaux
@ Kriss69forever (#1336338)
Buono il tuo discorso, ma trascuri completamente la tradizione. In Italia, che ci siano o meno i tennisti italiani, il torneo è sempre seguito perché sono gli Internazionali. In Spagna, quando Nadal finirà di essere un giocatore da finale, e poco ci manca, chi andrà più a vedere il tennis?
Metti un Gasquet-Struff sul Pietrangeli, non dico farai il tutto esaurito ma comunque lo stadio sarà molto pieno. Mettilo sul campo 2 a Madrid e se riempi 1/3 dello stadio bravo.
Nadal non esisterà in eterno, il pubblico agli Internazionali si 😀
@ rios (#1336136)
Cioè spiegami, tu non sai usare i trasporti pubblici ed è colpa degli Internazionali?
@ Kriss69forever (#1336338)
beh le previsioni di crescita dell’economia poco contano sul mondo tennis, il torneo di roma è cresciuto durante il peggior periodo di crisi economica dell’Italia dal dopoguerra.
poi dire che la struttura è bella il top, no dai questo no.
i campi coperti dalla tv sono orrendi, mal costruiti, con ombre che durante il pomeriggio tagliano il campo per metà, la palla non si vede
il cielo neppure
la struttura è oscena
ma come si fa adire che la struttura è bella dai come si fa…………..
poi degli spazi e corridoi appositi per giocatori ma chissenegrega
a montecarlo i giocatori camminano tra il pubblico e nessuno si lamenta a wibledone parigi succede lo stesso
il bello de tennis è che i giocatori si mischiano col pubblico,il pubblico anzi è parte dell’ambiente, si mischiano compartecipano
ilTENNIS non è il CALCIO .a..o
Non conosco il Foro Italico se non per recensioni ed articoli, mentre sono appena reduce dalla Caja Magica, che non avevo mai visto prima, e che mi ha ospitato fino alle 3 di notte, cortese regalo di 3 tiebreak di Kyrgios-Federer, di una lotta all’ultimo sangue fra Stosur e Kuznetsova (un vero cagnaccio da arena, in confronto i bulldog sembrano educande spaesate) , e di 3 set per l’eterno remake Murray-Kohlschreiber.
L’impianto è il top (e ne ho visti diversi): struttura architettonica bella e funzionale, visibilità e accessibilità esemplari, percorsi ridottissimi, passaggi riservati ovunque per i giocatori, etc.
La location è buona, il quartiere intorno è gradevole, lontano sia dalla zona business che dalla zona periferia. Niente di degradato, abbastanza ben accessibile: metro vicina, servizio taxi fantastico come sempre a Madrid, la migliore città del mondo per questo. Certo, tutto è nuovo, non ci sono monumenti storici; ma a Madrid tutto è nuovo, tranne i vari monumenti dispersi che costellano il centro città.
Viabilità d’accesso ottima, anche perchè gli incidenti sono più frequenti sulle autostrade del nord città, cuore economico. Non è vicinissimo all’aeroporto, ma il tragitto è rapido, senza traffico circa 20 minuti.
Una tipica installazione moderna estremamente funzionale e ben organizzata, con spazi sovrabbondanti in ogni direzione, e vita facile per i tennisti (tragitti, palestra, etc.) e per i giornalisti. Ci credo che i giocatori preferiscano Madrid, per loro che viaggiano di mestiere l’essenziale è ridurre le distanze, restare protetti dalla folla, avere spazi dedicati sportivi e non, trovarsi al centro di una organizzazione fatta per loro. Ma sono d’accordo che non hanno una gran voce in capitolo.
Certo, la prossima generazione di giocatori spagnoli non ripeterà i fasti della precedente, ma non è che in Italia abbiamo grandi speranze in più. E inoltre, la generazione passata ha offerto delle belle prestazioni (RG di Francesca, ad esempio) ma niente di comparabile a Nadal, Ferrer, etc.
Un po’ più di importanza ce la possono avere i giornalisti, anche loro generalmente in favore di Madrid dove si sentono a quanto pare più a loro agio e facilitati nel loro lavoro, e possono sempre sobillare le folle e creare movimento. Ma anche questo è limitato.
Ci aiuta il fatto che le faide che abbiamo vissuto in Italia ai tempi dell’immobilismo (Galgani, Ricci Bitti) le vivono adesso in Spagna, Gala Leon imposta contro tutto e tutti ne è un esempio. Questo si, aiuta Roma.
La cornice di Roma è fantastica. La cornice crea marketing, ma non vai a Roma per vedere il torneo di tennis appositamente, semmai ci vai per vedere Roma usando il tennis come pretesto. La cornice purtroppo penalizza i trasporti, che restano pur sempre “alla romana”.
Ed allora?
Credo che la cosa che più rischia di giocare a favore di Madrid sia il fatto che la settimana scorsa le previsioni di crescita della Spagna sono state riviste dal 1,2% al 2,8% per quest’anno. E noi?
Quando smetteranno Nadal e Ferrer Madrid chiuderà risolvendo l’antagonismo fittizio, la bolla tennistica.
Non capisco certi commenti contro la FIT. Il torneo era amministrato male e rischiava di perdere il suo staus. In pochi anni è cresciuto molto, c’è un grande centrale, le aree sono quasi raddoppiate. Non è colpa della FIT se Roma è una città caotica ed inefficiente, senza la metro che arriva nella zona e la viabilità è pessima. Non è un torneo perfetto ma chi frequenta il foro da tipo 20 anni non può non vedere quanto sia migliorato, perché sparare sempre contro?
pur non conoscendo il torneo di Madrid devo dire che il nostro torneo a livello di organizzazione è pessimo…avremmo una location e almeno 2 stadi che nessun altro al mondo può vantare ma tutto ciò non basta…cito solo alcune delle cose che mi sono successe l’anno scorso quando sono andato a vedere gli internazionali nella terza e quarta giornata…(terzo turno maschile)
– primo giorno: dall’albergo in località stazione cmq poco distante chiedo informazioni su come arrivare al foro…in hotel nn sanno nulla (addirittura mi accennano alla partita roma juve che non conta più niente visto che la juve aveva già festeggiato lo scudetto….)tramite un ragazzo che possedeva un chioschetto/biglietteria (ragazzo pakistano o cmq dell’est..perchè se chiedi ad un italiano nn sa neanche che esite il torneo di tennis ovviamente..)riesco a capire che devo prendere prima la metro poi un tratto di tram fino ai parcheggi vicino al foro…in tutto questo tempo ovviamente ho chiesto a diversi dipendenti dell’atac quale fosse la via più veloce e anche qui nessuno sapeva darmi indicazioni precise( del tipo prenderei questa ma parli con l’autista per sicurezza..)arrivati finalmente a destinazione riesco ad entrare all entrata principale dove controllano il mio biglietto…ma sfiga vuole( e anche inesperienza mia…mai stampare il biglietto da internet consiglio vivamente di andare o alla biglietteria o farvelo spedire a casa…) che proprio all ingresso del centrale all addetto che mi controlla il biglietto non funziona bene il lettore e quindi mi dice che devo andare al centro reclami che sta dietro al centrale vicino ai campi d allenamento per capirci…arrivo li e nonostante la fila di persone(ovviamente diverse col mio stesso problema )riesco a a parlare con un ragazzo quasi subito…lui nn sa che deve fare perchè non è preparato a questo problema e mi dice che deve contattare un altra persona responsabile per questi problemi….ah purtroppo Tizio oggi nn ce e quindi lui nn sa che fare del mio biglietto…io gli consiglio di entrare con l mia e mail dove conservavo email e fattura per fargli capire che il biglietto era originale e pagato…niente da fare nn ci sente..da bravo italiano allora capisco che se voglio godermi un pò di tennis dovrò provare da qualcun altro che controlla agli ingressi…entro nell entrata opposta e magicamente lo scanner funzione…detto questo alla fine ho passato due giornate fantastiche e lo rifarei….ma l’organizzazione ragazzi è da far ridere..
http ://www.corriere.it/sport/15_maggio_04/zugarelli-tonino-coppa-davis-oggi-2583ddfa-f282-11e4-88c6-c1035416d2ba.shtml
eccolo il vostro binaghi, max giusti consigliere e zuga fuori…
binaghi è inadatto, ma il foro non si tocca.
nel tennis conta anche la tradizione e la storia, gli slam rimangono (anche se due hanno cambiato la location), alcuni tornei storici reggono (roma, montecarlo e altri seppur minori) alcuni sono sati declassati (amburgo), Roma resisterà se ci sarà la volontà politica e la capacità di gestirlo in modo professionale con strutture adeguate. Qualche progresso è stato fatto ma non basta.
lavorare lavorare lavorare
non vedo soluzioni.
Poi di madrid è meglio non parlare, torneo obbrobrioso, strutture orrende, senza storia in un’anonima periferia di madrid, torneo gestito da un tipo tiriac che è capace per far soldi di vendere qualsiasi cosa e di portare anche domani il torneo ovunque possa dargli più entrate.
quindi di cosa stiamo parlando?
la terra europea è fatto di storia e tradizione un tempo si iniziava da nizza e si finiva con il roland garros, passando per montecarlo, barcellona, amburgo, roma.
w la tradizione
Finché i dirigenti sportivi in Italia saranno pupazzi messi lì, che non conoscono neppure lo sport che dirigono, non possiamo aspettarci buone notizie…
Veramente triste come tifosi di tennis italiani sopravvalutino Madrid solo per il gusto di sparare su Binaghi. Sono gli stessi che si augurano in queste ore che Federer non venga a Roma perché antifederali. Come il marito che si evira per fare un dispetto alla moglie. Solo da noi queste cose…
cominciare magari con un servizio navetta dalla stazione al Foro Italico?
speriamo aiuti anche Fiumicino per affondare Roma
Fascino e atmosfera Roma batte MADRID (e tutti i Tornei ATP eccetto Wimbledon 10:0)
Qualità delle Infrastruture Madrid batte Roma 10:0
Coinvolgiamo la sopraintendenza facciamola entrare in squadra e rifacciamo un campo due dignitoso. (Arena supertennis).
Pietrangeli meraviglioso ma terzo campo di un mini slam? (A Madrid il terzo campo ha il tetto scorrevole, anche se è davvero brutto sembra un campo indoor anche a tetto aperto).
Servizi digitali (biglietti elettronici !! Non siamo Wimbledon!) basta code alle biglietterie di ingresso. Uno spettatore una volta entrato non può più uscire e rientare nenache per recuperare un ombrello in auto.
Il Centrale è davvero bello e si vede benissimo ovunque (eccezion fatta per i vetri dei parapetti che se ci finisco dietro ovattano il suono e vedi il campo attraverso vetri macchiati di gocce con effetto TV (non sembra di essere dal vivo).
Campi di allenamento fissi (sopraintendenza di cui sopra coinvolta a trovare una soluzione)
Infine il verde bello anzi bellissimo e rigoglioso e tipicamente mediterraneo è quasi tutto fuori. Quel pino solitario tra Pietrangeli e centrale mette malinconia.
Forza Roma!
dei campi ha detto federer
Solo una nota sulla qualità dei campi, che comunque è solo un dettaglio: non so su cosa si basi chi scrive, ma io ho giocato su entrambi i campi durante il torneo e purtroppo non è così: questa settimana i campi di Madrid sembravano dei biliardi…. E a Roma negli anni passati, purtroppo, non erano così all’altezza qualitativamente…
ma siamo indietro decenni e più passa il tempo e più arretreremo rispetto al resto del mondo.
In Italia abbiamo i Binaghi….
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Madrid? no, con quegli impianti e con quel pubblico non puo’ essere assolutamente considerato tale.
non si puo’ considerare bene un torneo giocato in impianti che sembrano gabinetti di una stazione dei treni abbandonata da 30 anni.
detto questo, su madrid, riguardo a roma non mi capacito come sia possibile che si ponga rimedio ai problemi evidenziati dai giocatori. A parte la palestra che chiarmaente necessita di tempo per un adeguamento, tutto il resto lo rimedi in 10 minuti cacciando a calci in **** chi non è adeguato, a meno che tu non stia a difendere dei protetti.
game set match Roma 6162.
la rivalità l’avete creata voi. Chiunque va su facebook può risalire a nomi e cognomi di chi sta portando avanti questo teatrino sulle sponde del Tevere, invece di pensare ai problemi del movimento si attaccano Tiriac e il torneo migliore su terra dopo il Roland. Deprimente.