Open Court: perché Djokovic vincerà a Parigi, …o no? (di Marco Mazzoni)
Settimana tranquilla sul tour ATP tra eventi 250 e la novità di Istanbul, dove Federer & c. stanno testando la fame di tennis in una delle città più affascinanti, porta tra est ed ovest del mondo. La voce più interessante però arriva da Djokovic, che sembra in procinto di saltare il Masters 1000 di Madrid per concentrarsi su Roland Garros. Se sarà confermata, la ritengo una scelta saggia. Madrid è un evento di sicuro valore, ma ben poco funzionale a preparare Parigi per via di condizioni molto diverse, troppo lontane da quelle del Bois de Boulogne. Inoltre la settimana seguente ci sono i nostri Internazionali di Roma, trampolino ideale per affinare la forma e trovare le sensazioni giuste per lo “Slam rosso”. Chiaro l’obiettivo del n.1: affinare ogni aspetto della preparazione per arrivare al top della forma a Parigi e vincere l’ultimo grande trofeo che gli manca. Uno Slam che ha sfiorato più volte, tra sfortuna ma anche qualche colpa. Come non ricordare quello smash sciagurato nella semifinale 2013, ad una manciata di 15 dal superare Nadal e sfidare poi in finale Ferrer; o anche l’anno scorso, quando Novak partì forte in finale per poi eclissarsi in un vortice di cali e tensione che riportarono in pista un Rafa mai così modesto. Aggiungerei anche l’edizione 2011, quando tennisticamente “camminava sulle acque” al limite dell’imbattibilità, ma si trovò di fronte un Federer mostruoso che lo sconfisse in quella che sarà ricordata come la miglior partita di tennis del nuovo decennio. Era forse l’anno giusto: Djokovic nel 2011 sconfisse Nadal 6 volte di fila, terra battuta inclusa, quindi un suo successo sul Chatrier in finale sarebbe stato altamente probabile. Non ci sono tuttavia controprove, e l’unica certezza è che la coppa dei Moschettieri ancora manca nel salotto buono del “Djoker”.
Sarà il 2015 l’anno buono per lui? Gli indizi sono forti e concordanti. Anche se la stagione sul rosso è appena iniziata, il n.1 pare forte, fortissimo. Quasi imbattibile anche sulla terra. A Monte Carlo ha vinto l’ennesimo Masters 1000, dando contro Nadal una discreta dimostrazione di forza. Manca un mese scarso all’avvio del Roland Garros, tempo prezioso per Nadal (ed i pochi outsiders) per salire di condizione; tempo prezioso per Djokovic per affinare la forma o se possibile crescere ancora, limando i pochi spigoli presenti per presentarsi al 101% sulla terra parigina. I prossimi tornei ci daranno qualche indizio in più, ma nell’attesa proviamo giocare sull’ipotesi di Novak Djokovic campione a Parigi. Perché il serbo dovrebbe vincere Roland Garros 2015? E perché invece non dovrebbe farcela nemmeno quest’anno? Ecco qua una serie di spunti sugli scenari possibili e sulle variabili in gioco, iniziando dal perché dovrebbe vincere.
Djokovic è il più forte
Quest’anno ha vinto tutti i tornei importanti (Australian Open più i primi 3 Masters 1000, mai nessuno c’era riuscito) perdendo una sola partita “pesante” a Dubai contro Federer. Se a questa striscia notevole aggiungiamo anche il finale della scorsa stagione, il conto si allunga dismisura includendo anche Pechino, Bercy ed il Master ATP; unica sconfitta a Shanghai, sul cemento all’aperto. Questo ci da un altro spunto interessante, sui rivali davvero pericolosi, che sembrano pochi…
Federer l’unico che l’ha battuto, ma su terra…
A parte l’incidente di percorso di Doha, dove “Nole” era evidentemente in condizioni incerte al primo torneo dell’anno, dallo scorso autunno l’unico in grado battere Djokovic è stato Federer, per due volte. Tuttavia nonostante la classe infinita del “Re”, ipotizzare Roger da corsa a Parigi ed in grado di battere Djokovic sul rosso sulla lunga distanza pare un tantino azzardato. Più facile che lo svizzero si stia programmando per arrivare di nuovo al top a Wimbledon, usando Parigi come eccellente allenamento, magari pronto a dare una zampata in caso di eventuali sviluppi favorevoli in tabellone. Ed il resto della truppa? Più dubbi che certezze, o meglio certezze Pro-Djokovic.
Avversari in calo/poco stabili
A favorire la corsa di Djokovic verso la coppa dei Moschettieri sembra anche la situazione (ripetiamo presunta, allo stato attuale delle cose) degli avversari, che mediamente sembrano tutti deficitari in qualcosa per riuscire a superarlo al Bois de Boulogne, o addirittura in calo rispetto al loro massimo. I pochi che nei mesi scorsi sono riusciti a metterlo in difficoltà, strappandogli qualche set, sulla terra non sono nelle loro condizioni ideali. Su tutti Murray, che a Parigi ha fatto anche semifinale ma senza mai dare l’impressione di potercela fare. Così Berdych: nonostante abbia giocato a Monte Carlo vicino ai suoi limiti, è difficile ipotizzare che riesca a tenere quelle velocità con rischi altissimi per tre set su cinque contro uno tosto come “Nole”, troppo più resistente e tatticamente pronto a ribaltare gli scambi e sporcargli il gioco, mandandolo in confusione. Idem per Nishikori: sulla distanza dei tre set e su di una terra abbastanza veloce ha qualità per fare molto bene (vedi Madrid 2014, senza l’infortunio avrebbe vinto il titolo), ma ipotizzare che Kei riesca a sovrastare il “Djoker” alla lunga distanza pare complicato, più per carenze fisiche che tecniche. C’è riuscito a NY, ma era cemento. Idem Wawrinka, uno che Djokovic ha saputo batterlo ma che sembra in evidente calo, soprattutto fisicamente. Tra le qualità che hanno reso Novak il n.1 del tennis una delle principali è la sua consistenza: nessuno riesce a tenere un livello di intensità e di continuità di prestazione così elevato; e se tecnicamente il suo tennis non gira al meglio, riesce a spostare il match sulla lotta, sull’agonismo, e qua solo il sig. Rafael Nadal può far corsa con lui. Ecco la vera incognita…
L’incognita Nadal
Che Nadal avremo? Bella domanda, forse non lo sa nemmeno Rafa… Sull’iberico ho scritto recentemente un’analisi approfondita, aspettando l’arrivo della terra battuta per la prima verifica. Se nel 2014 la sua campagna sul rosso fu assai deficitaria, i primi eventi 2015 stanno andando ancor peggio. Dominato a Monte Carlo da Djokovic, battuto dal nostro Fognini a Barcellona. Non è tanto la sconfitta ad esser pesante, ma il modo in cui è arrivata. Bravissimo Fabio, ma certi passaggi tecnici di Nadal sono stati inquietanti. Dritti tirati fuori di metri, confusione tattico-agonistica (novità assoluta, in negativo). Vederlo quasi perdere il senso del campo e tirare un dritto tra le maglie basse della rete e quello seguente due metri lungo è stato uno spettacolo troppo brutto per essere vero. Non riesco ad immaginare un Nadal così mal messo a Parigi, ma il tempo corre, e forse anche i rivali iniziano a sentire l’odore del sangue e scendono in campo contro il “toro” mentalmente non battuti. Un indizio è interessante: zio Toni negli anni Top si ostinava a non ritenerlo il favorito, anche quando arrivava alle fasi decisive senza aver perso un set; oggi dichiara “arriveremo per vincere”, quasi un rilancio disperato, alla ricerca di uno choc estremo. Personalmente continuo a ritenere Nadal favorito al 51%, perché a Parigi rinasce ogni anno. Ma i decimali della mia ottimistica previsione su di lui crollano di qualche decimale ogni ora che passa… Vedremo.
Sulla lotta Djokovic diventa fortissimo
Fattore Nadal a parte, che potrebbe far saltare il banco, o qualche evento imprevedibile come un infortunio, l’unico modo di battere Djokovic è superarlo tecnicamente. Come riesce sporadicamente a Federer, che propone un tennis di una qualità così alta, con soluzioni così veloci e complicate da neutralizzare le contromosse tecniche ed agonistiche del serbo. Il problema è che per riuscirsi serve una differenza tecnica altissima, che hanno Roger e pochissimi altri (Wawrinka? Berdych? Dolgopolov?) abbinata alla capacità di mantenere quel livello ad una intensità massima per un tempo abbastanza lungo da vincere tre set. Impresa quasi impossibile, perché Djokovic non solo riesce a mettere in campo delle contromosse tecniche per ribaltare i colpi “di qualità”, ma riesce a reggere abbastanza da spostare il match sulla lotta, sull’agonismo palla su palla, diventando quasi imbattibile. Anche perché spostando la partita sulla rissa agonistica, con l’aumentare della tensione cala irrimediabilmente la qualità pura, e quindi il “castello di qualità” del rivale finisce per sgretolarsi sotto le vigorose ondate serbe.
Questi alcuni fattori Pro-Djokovic vincitore a Roland Garros. E perché invece non dovrebbe farcela nemmeno quest’anno? Il primo scenario è quello più temuto dal n.1, ancora il “fattore Nadal”.
Nadal rinasce e torna dominante
Per quanto oggi possa sembrare lontano dal suo livello, Nadal ci ha abituato tante volte a resurrezioni clamorose, quindi è un’ipotesi da non scartare. Ogni anno che passa diventa sempre più difficile, anche per un Superman con lui. Ha spinto il suo corpo, la sua mente ed il suo tennis oltre ogni limite umanamente comprensibile, quindi vederlo in declino sarebbe naturale. Ma i super campioni sono nati per stupire, e pochi hanno stupito come lui. L’aria di Parigi, quella terra, quei campi che adora potrebbero fare l’ennesimo miracolo, e chissà regalargli “la decima”.
Calo d’intensità improvvisa
Djokovic non è nuovo ad improvvisi black out, delle pause fisiche e soprattutto mentali in cui tutto gira a scartamento ridotto, sbaglia, serve male, e l’avversario gli torna sotto o scappa via. Il tutto arriva in modo imprevedibile dopo quella assurda finale degli Australian Open 2012 che chiuse il suo incredibile 2011 solo vincente. Personalmente ritengo difficile che Novak riesca a ritrovare di nuovo la continuità assoluta del 2011, quando tutto in campo era sotto il suo controllo dispotico, e non visse mai un calo d’intensità. Il suo tennis è assai completo ma chiede tantissimo; se dovesse subire uno di questi momenti “no” contro un avversario difficile, ecco che potrebbe suonare l’allarme, e questo potrebbe mandarlo in difficoltà psicologica, perché…
Sentirà troppo l’impresa?
Domina, è il più forte, ha un vantaggio enorme in classifica sugli altri, ma ultimamente in campo Djokovic è meno sereno. Spesso sbotta, si lamenta col pubblico, ha scatti d’ira inutili ed incomprensibili; come se dentro quel fuoco lo stesse consumando fin troppo, facendo esplodere la tensione agonistica in qualche cosa di irrefrenabile. Il tutto potrebbe essere amplificato a Parigi, il torneo che vuole a tutti i costi e che gli sta costando molto. Credo sia lo scenario che atterrisce maggiormente Djokovic, quello di sentirsi il più forte ma di perdere lo scatto decisivo a pochi metri dal traguardo per un cortocircuito mentale da troppa ansia. Di sicuro trovarsi ancora Nadal domenica 7 giugno provocherebbe emozioni forti in Novak, e chissà come le gestirebbe.
Outsider a sorpresa
L’outsider è lo scenario più elettrizzante, l’uomo che non ti aspetti (Cilic e Wawrinka nel 2014!), che fa il match della vita andando a guastare i piani di Djokovic che (vedi sopra) potrebbe reagire malissimo di fronte ad un ostacolo imprevisto, entrare in quelle fasi di collera che lo bruciano e lo mandano in difficoltà reagendo in modo distruttivo. Ma chi potrebbe essere l’outsider? Davvero una scommessa difficile. Oltre ai già citati, sul rosso Ferrer potrebbe trovare il match il della vita (e se lo meriterebbe…), ma che ne imbrocchi almeno 3 di fila per vincere credo sia complicato. Sta giocando molto bene Monfils e sarebbe una favola mica da ridere, ma siamo su scenari decisamente poco probabili. Che esploda qualche giovane? Thiem ha tennis ideale per il rosso, ma è ancora troppo presto.
Sono anni che Novak dimostra sul campo di essere il più forte, il più continuo, ottimo su tutte le superfici, quasi imbattibile. Il suo tennis può non piacere come la classe di Roger, non esaltare come quello tutto adrenalina di Rafa, ma è indubbio che sia il vero n.1. Un suo successo a Parigi sarebbe onestamente meritato, ma la storia si scrive sul campo, tirando l’ultima palla sulla riga, trasformando un match point in gloria. E la storia è piena di giocatori che nonostante abbiano fatto di tutto per vincere l’ultimo grande trofeo non ce l’hanno fatta. Lendl a Wimbledon, Sampras a Parigi, Borg a New York… Djokovic secondo voi ce la farà?
Marco Mazzoni
@marcomazz
TAG: Djokovic, Grand Slam, Marco Mazzoni, Nadal, Novak Djokovic, Open Court, Parigi, Roland Garros
Impossibile. Uno dei prossimi tre tornei del Grande Slam lo vinco io.
Devo solo scegliere quale. Solo per non fargli fare il Grande Slam.
Altrimenti senza di me si vince facile !
e Beccuzzi vince Roma…sogna,sogna….
Magari non vince a Parigi, ma vince a Briscola.
Bisogna solo vedere dove si trovi Briscola.
Ma ormai basta cercare su Google Map e salterà fuori anche Briscola, no ?
Sono completamente d’accordo con te e lo dico da tifoso di Rafa, se salta presto il giapponese non c’è storia Nole vince abbastanza comodo.
Rafa per me non è minimamente competitivo per vincere.
Non tifo Nole. Vincerà il Roland Garros. E farà il Grande Slam. Inevitabile. O quasi.
Temo che quest’anno Nole vincerà per certo il suo primo RG..Federer è si attualmente l’unico in grado di batterlo ma non su terra e non al meglio dei 5,Rafa è ben lontano da uno stato di forma quantomeno accettabile e un mese non basterà(penso non prima degli US open) e d’altra parte agli outsider credo poco sopratutto a Parigi dove per battere Nole possono essere necessarie 4/5 ore di tennis a livelli stratosferici..Se proprio dovessi puntare su un possibile antagonista direi Wawrinka ma in percentuali non superiori al 10%.
Come scritto da altri utenti credo che quest’anno, più che mai, sia fondamentale il tabellone. Se Nadal e Nole si trovassero dalla stessa parte (possibili quarti di finale) secondo me vincerà il titolo un Outsider!!(Nishikori!!)
Mettiamola così….Se intendi il 100% del Nole del 2011 hai ragione nemmeno il miglior Nadal (per sua stessa ammissione) potrebbe far nulla su qualsiasi superficie. Diversamente non so…..l’impressione è che, A PARITA’ DI CONDIZIONE, Rafa sia un pelo più forte sul rosso.
Per quanto riguarda le racchette… beh… è ovvio che non avrebbe mai superato più di 3 turni a wimbledon ma qui si parla del RG e i risultati non sarebbero variati di molto.
Spero che Djokovic(che è il più forte tennista del momento) perda,sia a Roma che a Parigi,da Seppi o da Gulbis.
P.s.
Stessa sorte auguro a Federer.
Un Nadal in forma sulla terra è il giocatore più forte di sempre.
Dipende dal tabellone. Se Nadal ne trova uno come lo scorso anno, cioè un tabellone da challenger fino agli ottavi poi per me diventa il favorito. Djokovic invece parte favorito, ma spesso lo abbiamo visto ingiocabile e fuori fase e falloso anche in uno stesso slam. Quindi a meno di difficili exploit (Nishikori, Wawrinka) tutto dipende da quei due: se Nadal avrà un buon tabellone e raggiunge indenne la seconda settimana per me batte tutti. Djokovic deve saper tenere lo stesso livello di tennis per due settimane, cosa che non gli capita più dal 2011.
Articolo come sempre molto molto dettagliato ed interessante.
Il Roland Garros se non lo vince Nole,non lo vince neanche Nadal.
Come giustamente Mazzoni a sottolineato quest’ anno è cambiato qualcosa mentalmente sia in Nadal ma soprattutto nella testa degli avversari.
Onestamente a parte i vari Berrer,Fognini,Raonic,Verdasco,Berdych che sono riusciti nell’ impresa ho visto almeno altri 5 giocatori che solo per sfortuna hanno perso contro Rafa (Berloq a Buenos Aires,Isner,Smycek…).
Ora quando un avversario entra in campo contro Rafa sa che se la gioca fino alla fine e lo sa anche Rafa.
Il livello di Nadal è molto basso adesso soprattutto con un dritto che viaggia la metà degl’ anni scorsi.
Anche se dovesse capitare nell’altra parte di tabellone Rafa non arriverebbe alla finale mentre Djokovic sì.
Solo un outsider in giornata favolosa (Monfils,Dolgopolov,Fognini,Klizan….) potrebbe fare uno sgambetto a Nole verso l’ultimo Slam che manca alla sua bacheca.
Alt io tifo federer e quindi puoi capire il tipo di gioco che apprezzo
Tuttavia djokovic a Parigi ha fallito pur presentandosi con una condizione migliore rispetto a quella degli avversari
Gli avversari si sono accorti che Nadal è più vulnerabili e non entrano in campo credendo di essere già sconfitti in partenza
Il problema per Nadal è che non è riuscito ad inanellare qualche vittoria consecutiva
Vincesse 5-6 partite di fila aumenterebbe la sua fiducia e diminuirebbe quella degli avversari
sento sempre questo discorso del nadal che vince se è al 70%
se djokovic arriva alla finale al 100% non c’è storia indipendetemente dalla forma dell’altro.
farà vedere la differenza tra uno che gioca propositivo ed uno che gioca per far sbagliare l’avversario.
mi piacerebbe tanto vedere nadal con le racchette di 20 anni fa!
Vincera’ ancora Nadal !!
Di Nadal non mi ha preoccupato tanto la sconfitta con Djokovic a Monetcarlo (era già successo), quanto piuttosto il fatto che ormai anche sulla terra perde con giocatori marginali tipo Fognini…un tempo con Fognini ci vinceva anche nelle giornate più nere limitandosi a metterla sulla consistenza del gioco e sulla solidità mentale. Ora sembra non avere più queste caratteristiche.
In ogni caso Nadal ha perso certe qualità che credo non recupererà mai più
Potrebbe vincerlo ancora perché a Parigi vincerebbe pure al 70% delle proprie capacità
Se Nadal dovesse arrivare in finale vincerebbe lui ma se fossero dalla stessa parte di tabellone e si incontrassero magari ai quarti di finale o in semifinale ?
Credo che quest’anno il tabellone sia determinante
Tutto giusto. Dopo 46 anni Lave trema: Djokovic è il primo serio candidato al Gs, essendo il favorito numero UNO dei prossimi tre Slam. In questo mezzo secolo infatti mai il trio-america Jimbo-mac-pete, oltre a Federer, partivano favoriti sul rosso, così come Lendl e Courier – l’ultimo a fare doppietta AO-RG 23 anni fa- a Wimbledon e come lo stesso Borg sul cemento americano.
Riuscirà il serbo nell’impresona?
Ps: stimo Mazzoni, ma “classe” e “stile” non sono sinonimi.
Scenario lieto, ma altamente improbabile (quasi impossibile), sarebbe una sorpresa tra i giovanissimi (95-97).
Per il resto penso che Djokovic potrebbe perdere il R.G. imbroccando una brutta giornata con un top-10 oppure con un ritorno di Nadal.
A costo di apparire come un folle, considero più pericoloso per Nole nishikori di nadal… (ok insultatemi pure)
La scelta di roma anziché Madrid è logica, ma fra le motivazioni aggiungerei anche il fatto che a Roma Nole é molto più amato che in tanti altri posti, e sicuramente molto più che a Madrid
Ottimo articolo, Mazzoni, complimenti davvero.
Per come la vedo io, non ci sono outsider e la vittoria è un discorso a 3 tra Djokovic, Nadal e Federer, in ordine decrescente di possibilità.
Nole è sicuramente il più continuo da due anni a questa parte e il RG se lo meriterebbe pure! A mio parere fa la scelta giusta nel saltare Madrid e esserci a Roma, dove potrebbe anche uscire prima del tempo, perché programma di raggiungere il picco di condizione nella seconda settimana di Parigi. 55%
Nadal sul rosso è sempre risorto ma si vede ad occhio nudo che la potenza, le rotazioni e l’agonismo non sono (più?) quelle dei tempi migliori. Le eliminazioni di Monte Carlo e Barcellona confermano la tesi. Forse potrebbe anche riuscire a vincere uno dei due Master 1000 di Madrid o Roma, ma mi sembra uno scenario poco probabile vederlo salire di condizione così tanto nelle due settimane 3 su 5 di Parigi da vincerlo. E’ però il più forte di tutti i tempi su terra, per cui un onesto 20% mi sento di darglielo.
Federer negli slam ormai fatica ad arrivare in fondo(Wimby a parte),per ormai evidenti limiti fisici dell’età e a Parigi, su terra battuta (superficie a lui un pochino meno congeniale di erba e cemento), 3 su 5, lo vedo poco favorito. Sarà un successo se arriva in semi. 10%
Altri 15%
Può esserci un’inattesa esplosione di qualche terraiolo (preciso, nessun italiano…) o il Berdych/Ferrer/Monfils/Tsonga/Nishikori/Wawrinka di turno.
Anche Murray ha recuperato gioco e condizione.
Ma complessivamente do a questi poche chance
No
L’incognita è lo spagnolo, qualora superasse la 1 settimana al RG giocando un tennis di buono spessore potrebbe diventare un agguerrito pretendente
Io dico che Nole farà il grande slam quest anno