Una Coppa Davis verso il cambiamento: è davvero necessario?
Le recenti dichiarazioni del presidente Ricci Bitti (non nuovo quanto a uscite discutibili …) hanno riportato l’attenzione mediatica sui prossimi cambiamenti cui potrebbe andare incontro la formula della Coppa Davis: innegabile che tali affermazioni abbiano generato un polverone, con due fronti ben spaccati sull’argomento che hanno dibattuto sull’effettiva necessità di cambiamenti per una manifestazione reputata da alcuni (pochi a dire il vero …) antica e poco affascinante nel suo annuale divenire ma che per molti continua invece a conservare la pura essenza del tennis insieme a pochi altri tornei disseminati nel corso dell’anno (i due Slam europei e quello americano su tutti). Ma in cosa consistono tali cambiamenti preventivati? Quali potrebbero essere invece delle soluzioni utili a modernizzare una formula centenaria senza intaccarne l’aspetto più poetico?
In passato si era già parlato della possibilità di giocare tutti i match due set su tre o disputare i set singoli a 4 (con distacco di 2 games o con un mini tie break per decretare un 4/3 per portare a casa il parziale): si aggiungono ora le ipotesi di disputare dal 2016 la finale su un campo neutro e di introdurre il tie break decisivo al quinto set. Fermo restando che il problema principale sembra essere sempre quello dell’eccessiva durata dei match che possono tramutarsi in vere e proprie maratone (Argentina – Brasile ne è stata la prova lampante) per cui ritengo possa essere una buona idea far giocare il set decisivo al tie break (sulla falsa riga di New York), sinceramente mi viene naturale storcere il naso riguardo la prima possibilità paventata. Perché snaturare a tal punto la Coppa Davis smarrendo l’emozione di giocare una finale in casa con i tifosi in visibilio? Altra problematica: cosa determinerebbe la scelta della superficie su cui giocare senza avvantaggiare una squadra piuttosto che un’altra? Non sarebbe più plausibile il giocare una finale con la formula dell’andata e del ritorno (in casa e fuori), spalmandola su due week end? Se è pur vero che alcuni match si trasformano in battaglie estenuanti e senza fine, perché allontanarci dal problema dell’eccessiva durata per cambiare tante, troppe cose che inficerebbero lo spettacolo dell’intera manifestazione?
Sinceramente non capisco questa frenetica ricerca del cambiamento, dell’inseguimento al diverso, all’innovazione: se la Coppa Davis continua nel tempo a mantenere il suo fascino in maniera immutata (opinione personale) è proprio perché si tratta di un torneo unico e con regole tutte sue, particolari e per questo introvabili nel resto di una lunga stagione tennistica. Siamo sicuro che il nuovo sia sempre sinonimo di qualità?
Nel tempo la Davis è già cambiata parecchio nel suo essere, soprattutto per attrarre i big della racchetta troppo spesso esauriti dalle stagioni e poco interessati a rappresentare i propri colori nazionali, privilegiando gli introiti e i prize money del circuito: ora che però molte regole sono cambiate, dall’attribuzione dei punti alla necessità di parteciparvi per poter gareggiare per la gloria olimpica, e molti top player vi prendono parte, perché voler apportare ulteriori modifiche? Perché perpetrare questo accanimento? Mi auguro vivamente che la Davis rimanga quel magnifico gioiello di rara fattura nel panorama tennistico che è ancora oggi.
Alessandro Orecchio
TAG: Coppa Davis, Coppa Davis 2016, Notizie dal mondo
solo stare a parlarne è fin troppo!
La Davis non si deve cambiare, se lo fanno diventerà come la Hopman’s cup
Premessa: anche per me lo sport moderno cosi’ come e’ concepito fa Skyfo. A corollario di cio’ pero’ non si puo’ prescindere dal fatto che sono gli sponsor e le TV a pagare (con fior di milioni) questo teatrino.
Per noi puo’ anche essere una pagliacciata, ma se degli sponsor hanno bisogno di promuovere i loro prodotti in estremo oriente ha molto piu’ senso andare a fare esibizioni li’ (a Novembre) che non interrompere la stagione sudamericana per andare a giocare in Kazakistan.
Sempre come ricetta per il futuro probabilmente sarebbe anche televisivamente piu’ interessante concentrare la Davis a fine stagione (ad esempio come i mondiali di ciclismo o di calcio) 2-3 settimane, magari in un’unica location.
Vi ringrazio
Un altro danno, lo hanno fatto per la specialità del doppio, che io adoro e stimo, l’ATP ha modificato il punteggio della competizione, dando una spiegazione fasulla e poco trasparente, dicendo che in questo modo, il doppio aveva più interesse sia televisivo che pratico, altra grossa baggianata.
Non ne ho idea. Infatti, come ho detto, la lascerei così com’è.
Visto L’argomento, mi soffermo e osservo la esibizione IPTL di fine anno.
Per il mio punto di vista, la considero una vera pagliacciata, dove sicuramente ai vari tennisti ha portato grossi guadagni e interessi, ma che dopo la conclusione di questo evento, alcuni giocatori, non faccio nomi ma sicuramente da appassionati sapete a chi mi rivolgo, si sono permessi in modo poco professionale di non disputare alcuni tornei sia principali (Australian Open) che non, di inizio anno, dichiarandosi infortunati, ma lo erano in parte anche prima di questo show.
Concludo dicendo se questo è tennis e fa parte del nuovo cambiamento, allora siamo veramente noi appassionati e non solo, messi male, e poi vogliono cambiare gli aspetti della Coppa Davis, ma per piacere, finiamola di creare regole e show ridicoli e assurdi.
Come gia’ capitato in passato per altre questioni (i.e. quinto slam) in assenza di argomenti da controbattere si fa leva sulle “solide tradizioni” come se il tennis di oggi fosse quello di 20 o 50 anni fa. Il mondo e’ cambiato, lo sport e’ cambiato, il tennis e’ cambiato e continuera’ a cambiare negli anni con buona pace delle tradizioni, che siano solide o no.
Condivido e sottoscrivo
@ Original Giulio (#1326389)
Fantastico Original Giulio, gran bel discorso e bellissimi termini che hai riportato per il nostro amato Tennis, ti applaudo e ti ringrazio per quello che hai detto.
Questa è un’ottima idea che renderebbe la Davis ancora più avvincente senza stravolgerne le regole..
@ Fantumazz (#1326338)
E quali sarebbero le grandi innovazioni che funzionano. ?
Ben scritto Alessandro,concordo pienamente che questa continua e inutile ricerca della novità sensazionale(in tutto e non solo nel tennis) arrechi spesso più danni che benefici.
Il nostro è uno sport dalle solide tradizioni che dobbiamo in tutti i modi salvaguardare dai fantomatici progressisti che vorrebbero trasformare le partite in show con tanto di count down,super tiebreak e altre pagliacciate simili..mi auguro che l’animo conservatore e sano del movimento prevalga e che si possa ancora godere della poesia che solo il vero tennis può dare!
I soliti catastrofisti bla bla…
Ma che pazienza che ci vuole! Ogni commento costruttivo ed intelligente che leggo mi tocca sorbirmene tre improntati al più nero pessimismo, privi di qualunque apporto positivo e incentrati solo sul “è tutto sbagliato, tutto da rifare” senza mai dire come si dovrebbe rifare.
Inutili
Io trovo che la bellezza di questa competizione sia nella sua essenza
Se un giocatore decide di parteciparvici è a conoscenza del fatto che potrá stare in campo 6 ore.
In questo momento stanno partecipando anche i big; non capisco il perchè del cambiamento se non farlo perchè non cambiare stanca
@ Miiiiii (#1326278)
vai tranquillo per me…non siamo all’accademia della crusca ma su un forum di tennis. Ogni giorno ovunque si interagisca tra persone si ascolta gente (anche noi stessi che ci ergiamo a professori a volte) che sbaglia nel coniugare verbi. Se solo i puristi della lingua italiana potessero scrivere sul forum, credo resterebbero ben pochi iscritti.
Credo che invece serva un po’ piu di flessibilita’.
Quando un concetto e’ chiaro e si e’ capito, perche’ umiliare una persona solo perche’ non sa scrivere correttamente?
Tutti hanno diritto di usufruire della loro liberta’ di espressione.
Io vivo in Inghilterra ed il mio inglese e’ tutt’altro che perfetto, ma nessuna si sogna di insegnarmi la grammatica per farsi bello e saccente.
Il punto e’: quando si fa notare a qualcuno che scrive un commento, che ha sbagliato qualche verbo, perche lo si fa? per apparire fighi e colti? Perche non si hanno altre soddisfazioni in questa misera vita se non quelle di sminuire qualcuno alla prima opportunita’?
Oppure chi ha espresso il commento ci sta “tennisticamente” antipatico e non sappiamo attaccarci ad altro che ad una mera presa per il c..o per aver sbagliato un congiuntivo? Io l’unico sito che contesto per gli errori di grammatica e sintassi e’ quello cel quotidiano on line che leggo, dove non accetto che gente pagata e col titolo di giornalista scriva certi strafalcioni e nessuno di quel giornale abbia riletto l articolo per poi correggerlo. Li si mi da fastidio. non sai l’italiano? cambia lavoro bello!
Chiu pilu per tutti e soprattutto take it easy!
Si, è necessario.
great!
E’ una competizione talmente obsoleta che tanto vale lasciarla com’è.
Sarebbe come scervellarsi per aggiustare un mangianastri…
La coppa Davis cosi’ come e’ ormai conta molto, molto poco. Bisognera’ aumentarne l’appeal per i top player (garbato eufemismo da tradurre con bonus economici e punti ATP).
La formula del 3 su 5 e’ ingestibile televisivamente parlando (se non per una TV (mono)tematica).
Allo stato attuale serve solo a dare visibilita’ a nazioni come il Kazakistan o alla nostra federazione fintanto che non si appartterra’ al gruppo mondiale.
mah… visto il calendario denso tei tempi attuali, qualche adeguamento sembrerebbe opportuno. Io non toccherei i cinque set, tutt’al più si potrebbero giocare i primi 4 set con eventuale tie-break al nono gioco, lasciando l’eventuale quinto ad libitum come è adesso.
L’altra proposta al vaglio è quella di far disputare il doppio con tre giocatori per squadra
L’unico cambiamento che reputo necessario è che la Davis porti in dote, in base al turno, alle vittorie (e al tennista battuto) un cospicuo numero di punti ATP, al livello dei 4 maggiori tornei del mondo.
Forse taluni soggetti che la snobbano come un fastidio, magari ci ripenserebbero, e potremmo goderci qualche incontro di livello più alto anche in queste occasioni.
Ti scusiamo solo se la riscrivi con tutti i congiuntivi e i condizionali giusti
Visti i vaneggiamenti sul tie-break al 5^, mi piacerebbe avere dei dati su quante partite sono andate oltre il 6-6 nelle ultime edizioni di Davis, e quant’è stata la durata aggiuntiva dei match dopo il 6-6.
scusate e scusa grammatica!!! mi sono accorto rileggendo il mio commento di aver ucciso la lingua italiana… non massacratemi adesso me ne sono accorto da solo, quando l’ho scritto stavo seguendo la tv.
Assolutamente necessario il cambiamento per quello che riguarda la Coppa Davis, anzi lo reputo imprescindibile 😆
Assolutamente non necessario il cambiamento per quello che riguarda la Coppa Davis, anzi lo reputo pericoloso, invece vanno fatti alcuni cambiamenti nell’ambito del Circuito tennistico, ma non quelle di stravolgere le regole e le caratteristiche del tennis.
Ma perché cambiarla? Vaneggiamenti punto e basta
un altro articolo di cui non si sentiva l’esigenza!!!
se la cambiassero e la facessero diventare una competizione seria in cui parteciperebbero tutti i campioni con gli stimoli giusti, l’italia finirebbe in terza quarta serie e le italiane di fed cup in seconda o terza….