Miami e un re nervoso
Il torneo combined di Miami ci ha regalato l’ennesima prova che il tennis, sia quello femminile che maschile, ha al momento due dominatori assoluti: tanto Serena Williams che Novak Djokovic hanno confermato ulteriormente, qualora ce ne fosse bisogno, di essere senza avversari quando giocano al meglio delle loro forze e di poter vincere tutti i tornei cui prendono parte.
Miami però, ci ha anche fatto conoscere un re nervoso, un Nole Djokovic che è apparso lontano parente in alcuni frangenti, di quel grande tennista capace di gestire con un self control degno di nota anche le situazioni più difficili e sempre con il sorriso sulle labbra.
Va subito detto che allo stato attuale delle cose, Djokovic è il giocatore che più di ogni altri attira attenzioni e simpatie sul circuito anche al di fuori delle partite giocate sui campi da tennis di mezzo mondo, l’imitatore per eccellenza di colleghi che tante volte, a differenza sua, appaiono algidi e distaccati: così capita, e questo si verifica con i più grandi, che la minima defaillance e difficoltà attraversata, finisca per diventare un problema di notevole portata, indipendentemente dalla situazione realmente vissuta e che magari andrebbe solo relativizzata. Così se un tennista qualsiasi impreca continuamente in campo, a tali improperi ci si abitua piuttosto rapidamente e noi finiamo con il non notare nemmeno più certi atteggiamenti deplorevoli, coloriti, che magari fanno sorridere alcuni ma che certamente possono anche finire con l’innervosire un semplice appassionato che delle partite vorrebbe vedere più scambi e non i soliti teatrini.
Invece, se a rendersi protagonista di momenti di nervosismo sono quelli che di solito elogiamo per la tranquillità “rappresentata” in campo, l’eco che se ne genera diviene decisamente importante e negativa.
Nole si affacciava all’ennesima finale di Miami da assoluto favorito, con un avversario (Andy Murray) che non sembrava poterlo impensierire e che le aveva già prese a Melbourne, e più in generale con una condizione psico fisica mostrata già da Indian Wells che pareva renderlo imbattibile. Invece la stanchezza, la forza inaspettata rivelata dal finalista scozzese, lo hanno reso e mostrato improvvisamente fragile e con un nervosismo serpeggiante per l’intero incontro che a tratti lo ha reso “diverso” rispetto al solito Nole. Alcuni sui forum più disparati si sono lanciati in elucubrazioni mentali degne di una vera e propria sceneggiatura cinematografica: così quel Djokovic che solitamente gioca col pubblico e con i raccattapalle è diventato un attore dal gran talento, uno solito a fingere con una vera natura più vicina a quella scorbutica e offensiva (verso il pubblico) vista a Miami piuttosto che il Nole versione buontempone. Tesi surreali, che non tengono conto di semplici attimi, con un tennista che dimostra la sua umanità e la sua voglia comprensibile di mandare chiunque a quel paese perché non soddisfatto dell’esito che sembra presagire il suo incontro. Non è sempre facile dover vincere e il sapere di dover mantenere alto il livello delle proprie prestazioni può divenire un pericoloso boomerang psicologico.
Capita poi che Murray sul più bello si spenga e che Djokovic, dopo un secondo set passato a rincorrere e a non leggere i traccianti e i recuperi dello scozzese, torni d’incanto a essere un robot invincibile che tutto può, in grado di annichilire avversario e pubblico che fischia con un 6/0 perentorio nel terzo set. E via con le foto di rito, con le solite gag con il trofeo in mano a favore di flash e di applausi di pubblico, il discorso ripetuto a memoria, con i tweet a favore di social che celebrano l’auto proclamazione e fanno dimenticare in fretta il vaffa rivolti ai tifosi. Ma perché tanto scandalo? Perfino Djoker è umano e sinceramente si fa preferire a un robot versione edulcorata e deluxe che nulla sbaglia e non zittisce gli spalti ai quali invece ammicca. D’altronde si tratta non di abitudini ma di casi isolati e sporadici.
A me gli sportivi sono sempre piaciuti con le loro debolezze, anzi forse li ho amati maggiormente nei loro momenti di down, perché li ho visti più vicini e di certo non inarrivabili con le loro bacheche condite di trofei luccicanti. Meglio un Nole che s’incazza piuttosto che un Nole che sorride sempre e scherza con tutti: non so a voi, ma personalmente la perfezione l’ho sempre trovata stancante e di uno stucchevole indicibile. Viva il re quindi, anche se è nervoso.
Alessandro Orecchio
TAG: Djokovic, Novak Djokovic
8 commenti
Re?
Di Re ce ne è uno solo….ReFederer!
Articolo bello ma inutile. Stiamo ancora a parlare di un Nole nervoso, che ha replicato giustamente ad una provocazione (era tutto il Torneo che lo provocavano). Invece di parlare di un grandissimo tennista come Djokovic (Nole), che ha vinto un altro torneo di tennis importante, e commentarlo solo dal punto di vista sportivo
Vista la condizione di Nadal, penso che la “tua correzione sportiva” quest’anno sia “sbagliata” ma spero in favore di Federer e non di Djokovic
COME RISPONDERE A UNO CHE SCRIVE così educatamente come Lei?
Adesso l’elogio della follia mi sembra un po’ eccessivo. 😆
Son d’accordo che quello che è successo sia da considerare ciò che effettivamente è: un episodio.
Aggravato dal caldo, dalla stanchezza fisica, da un buon quarto d’ora di Murray, da un pubblico che festeggia le tue prime palle a rete perchè vuole il terzo set, da una parte minoritaria dello stesso pubblico che si è spinto un po’ più oltre l’etichetta. Ne è venuto fuori un mister Hyde che sinceramente spero di non rivedere presto.
Il discorso nasce e muore qui. Non voglio fare paragoni con Roger, Rafa o tutti gli altri gran signori che animano oggi il circuito anche perchè tutti hanno i loro momenti no, non trovo giusto che i loro decennali risultati sportivi siano cancellati da una minaccia figlia di 30 secondi di frustrazione o da qualche pallina scaraventata fuori dal campo al suono di NEEEEIN!
ANCHE SE E’ POCO EDUCATO? MA NON HANNO 10 PERSONE CADA UNO STI TOP PLAYERS CHE LI SEGUONO ? SI. E ALLORA E’POSSIBILE CHE NON C’E’ NESSUNO CHE GLI DICA COME SI DEVE COMPORTARE? FENOMENO TENNISTICO SICURAMENTE; MA SUA ATTITUDE DA RIVEDERE BIGGEST TIME! L ASSOCIAZIONE DEI TENNISTI PROFESSIONISTI, DOVREBBE INIZIARE A FARE COME HA FATTO 3 ANNI ORSONO IN UN TORNEO IN ERBA A SPESE DI UN NOTISSIMO TENNISTA SUD AMERICANO..LI’, MAGARI ERA UNA PROPRIA REAZIONE FISICA OLTRE CHE VERBALE!! MA POCO IMPORTA… OLTRE SE IO SPONSOR FORNISCO DIVERSI MILIONI DI $$ A UNA SUPER STAR, E LA SUPER STAR FINANZIATA DA ME SI COMPORTA IN MANIERA SUPER DISCUTIBILE, DAREI SICURAMENTE UN WARNING. INVECE PENSO, CHE + VINCONO STI CAMPIONI, + IMPUNITI E SUPER UOMINI DIVENTANO!! NON E’COLPA LORO.. MA DI CHI E’ PAGATO X SEGUIRLI, E NON FA NIENTE, VIVENDO SULLE LORE GLORIE!!!
Articolo acuto.
Piccola correzione sportiva: Nole non puó vincere RG finché c’é Nadal.