Angelo Binaghi e lo Slam a Roma
Il presidente della nostra Federtennis in carica dal 2001 è un inguaribile ottimista: gli va dato atto di essere molto abile nel suo lavoro, di aver scansato in passato problematiche e situazioni spiacevoli che avrebbero potuto pesare come macigni sulla sua carica e di aver soprattutto portato una ventata di freschezza economica al torneo di Roma, rivitalizzandolo dopo anni di aurea mediocritas, chiudendo anche per gli anni a venire una serie di accordi economici importanti e di assoluto prestigio per il nostro unico torneo del circuito maggiore.
Ma Angelo Binaghi non si ferma certo a migliorare quel (poco) che abbiamo: fra un ATP250 da riportare in Italia con una data da “acquistare” nel circuito e il progetto di rendere fattibile un appuntamento itinerante in giro per alcune importanti città (magari anche sedi di tornei storici oggi non più in calendario) divise sull’interezza del territorio nazionale, il nostro presidente prova anche a far compiere al Master Series del Foro Italico un incredibile salto in avanti, rendendolo un mini Slam, un quinto Slam.
In ballottaggio con Madrid e con una decisione che dovrebbe arrivare nei prossimi 2 anni, Roma potrebbe quindi diventare ancora di più torneo e punto di riferimento per tutti i top player, desiderosi di non perdere l’appuntamento nella capitale e dare così lustro al proprio palmares. Una competizione sana e pulita che secondo Binaghi ci vede in vantaggio rispetto ai nostri competitors, con la capitale spagnola, come già detto, rivale più seria e accreditata.
Con la vicinanza e il supporto del canale Supertennis, negli ultimi anni la Fit ha lavorato duramente per dare credibilità agli Internazionali, recuperando alcune strutture ed edifici storici del passato un po’ dismessi, con il mitico Pietrangeli e un nuovo centrale tirati a lucido, nuovi spazi di allenamento e una disposizione di stand pubblicitari che rendono il Foro Italico il fiore all’occhiello del nostro amato sport. Gli Internazionali nel corso degli ultimi anni hanno stravolto le gerarchie del tennis su terra rossa, distanziando a mio avviso tornei avversari come Monte Carlo e Madrid che non possono contare sull’appeal che il Foro Italico ha saputo conquistare e conquistarsi nel tempo, con tanto duro lavoro. Spiace che alcuni, soprattutto sui blog e forum sparsi per la rete, non vedano i netti miglioramenti compiuti negli ultimi anni, individuando proprio nella Federtennis e nella figura di Binaghi, un’istituzione e un dirigente non proprio capaci o lungimiranti. I meriti sono però innegabili, al di là di ciò che possono affermare le varie fazioni opposte.
Alcuni parlano di lui come uno eccessivamente pretenzioso, non in grado di gestire al meglio le risorse e che vola troppo in alto rispetto a ciò che la Fit può effettivamente ambire a realizzare: un Master Series spalmato su due settimane come mini Slam e con un tabellone a 128 è decisamente affascinante per il sottoscritto, il quale spera che in un mondo sportivo in cui i progetti italiani spesso si risolvono nel nulla, questa possa essere davvero la volta buona per salire di livello.
Più volte si è parlato della possibilità di aumentare il numero degli Slam, introducendo magari un quinto Major che potesse esplorare e sfruttare al meglio mercati floridi di ricchezze e appassionati: facile per questo pensare all’Asia, un bacino d’utenza immenso e che vive una crescita continua sotto la spinta saggia di campagne di marketing imponenti, con un evolversi degli eventi che adesso invece vanno in direzione diametralmente opposta (la vecchia Europa) e che per questo spiazza. Se poi si risolverà il tutto in una bolla d’acqua sarà solo il tempo a dircelo, noi non possiamo che fare il tifo per Roma vestita di Slam.
Alessandro Orecchio
TAG: Angelo Binaghi, Binaghi, Quinto Slam
Ma qui non si parla di investimenti di quella portata, il mio era solo un esempio riferito alle carenze delle strutture menzionate dallo “Staff” poi la FIT mi sembra che sia in buona salute e gli sponsor disposti a finanziare un evento del genere si troverebbero pure
@ fabrizio (#1300108)
Allora costo medio per ottenere una qualifica di base per divenire istruttore di secondo livello è di circa cinquecento euro e fino a qui nulla di male. Ti viene imposto, poi, ai fini dell’ottenimento della qualifica uno stage presso i centri estivi fit ed anche fino a qui nulla di male…ci sono però i trattamenti:
1. nessuna retribuzione per due settimane di lavoro!!!
2. ribadisco trattamento peggiore dei cani da riporto!!!
3. costretti a bere solo 2 volte al giorno!!!
Non è il fatto di voler fare gli abusivi ma di rispettare le leggi per quanto riguarda la disciplina degli stage e dl lavoro subordinato o para subordinato…in qualsiasi modo questi trattamenti disumani non possono più essere tollerati!!! Una qualsiasi vertenza da parte di uno di questi istruttori farebbe crollare il castello della vergogna…
A mio avviso Binaghi fa bene a muoversi, credo che il 5 Slam ormai sia nell’aria chiaramente non Roma, ma nel cielo di Pechino. Questo fatto chiaramente libererebbe il Mandatory femminile cinese e Roma ben fa a prenotarsi per salire di livello se poi concedono anche il mini slam come Indian Wells e Miami ancora meglio.
Comunque questo paese è diventato davvero molto complesso da gestire. Esiste un malcontento e un malanimo diffuso, a tutti i livelli.
Se c’è una cosa in cui la Federazione ha indubitabilmente fatto molto bene, quello è il rilancio del torneo del Foro, che anni fa rischiava di fare la fine di Amburgo e che invece adesso è tra i Master 1000 che hanno fatto i maggiori progressi assieme a Indian Wells. E ne è la prova il fatto che ogni anno la Atp (che probabilmente è obiettiva e non “politica”) assegna al torneo il premio come “best fan experience”, perché basta andarci per accorgersi come l’atmosfera e il livello di coinvolgimento del pubblico sono straordinari.
Nel 2005 (appena una decina di anni fa) avevamo un centrale provvisorio in legno lamellare, scomodo e piccolo, e con una durata a termine (il legno marcisce e l’impianto si sarebbe dovuto obbligatoriamente smontare…), il torneo perdeva una carrettata di soldi ogni anno, giocatori e pubblico erano sempre meno affezionati. Io ricordo nel 2003 di aver potuto vedere il quarto di finale fra Federer e Volandri (!!) in uno stadio pieno a metà, uscendo dal’ufficio e andandomi a comperare il biglietto, senza ressa, senza fila, nell’indifferenza generale, 10 minuti prima dell’inizio della partita…
Provateci adesso a trovare un biglietto di quarti di finale al venerdì…
In più abbiamo finalmente uno stadio definitivo, con una ottima visibilità, nonostante i problemi enormi che ci sono a Roma e nell’area del Foro coi vincoli paesaggistici della Soprintendenza, che praticamente non ti lascia toccare nulla…
Dimenticavo… la superficie complessiva a disposizione dell’evento si è moltiplicata per 3, sono stati recuperati gioielli dell’architettura razionalista come la Sala delle Armi e l’Ostello della Gioventù, restituiti alla città, e i campi di gioco totali sono passati da 7 a 13… di cui 3 “Stadium” e coperti dalla televisione…
Binaghi è criticabile per la gestione fallimentare del Settore Tecnico, ma qui si parla del torneo, e per la gestione del torneo merita solo complimenti.
Poi mi da fastidio se a commentare ci sono i maestri abusivi e improvvisati, che non fanno o non vogliono fare i corsi federali, ma che vogliono insegnare e guadagnare, senza pagare un euro di tasse, …. Questi qui sono i principali colpevoli della mancanza di giovani forti in Italia, e hanno pure il coraggio di lamentarsi di chi, come Binaghi, giustamente li stanga…
Mah… 🙄
tanto di tasse ne paghiamo poche, ci manca solo incrementare il foraggio per il settore pubblico…
invito chi ora mi spiattellerà la solita solfa keynesiana a dare un’occhiata ai benefici prodotti dalle Olimpiadi di Atene…
Infatti
@ LiveTennis.it Staff (#1299988)
Vi ringrazio per la cortese risposta ma io resto della mia opinione ovvero che sulla fit è necessario fare un poco di chiarezza. Proclami, spese pazze e regalie per affermati e tv inutile a diffrenza di sfruttamneto verso istruttori ed associati. Istruttori sfruttati nei centri estivi (acqua due sole volte al giorno e nessuna retribuzione) ed associati presi in giro (quote alte e servizi zero). Binaghi su questo non risponde. Meno federazioni e più sport.
Questo non significa che possa essere uno degli elementi di investimento e miglioramento proprio in caso di assegnazione di un “mini slam”..Proprio come succede quando si assegna ad una Nazione un “Mondiale” o un “Olimpiade” o un “Europeo” vengono fatti degli investimenti proprio per quell’evento
Ribadisco il mio concetto su Binaghi: può essere antipatico alla maggior parte degli utenti, ma non si può negare ciò che Orecchio ha scritto sui suoi “meriti ed obiettivi raggiunti” è un ambizioso e perciò guarda in alto. A tutti quelli che lo criticano chiedo: ricordate il suo predecessore?..Eravate felici del suo operato?
Grazie.
alla faccia della sviolinata… manco Emilio Fede ai tempi d’oro.
@ winter18 (#1299999)
Cara eccelsa penna, ho capito molte cose nella mia vita. Una di queste è che la tracotanza e la supponenza che si celano dietro le scritture senza volto di Internet, non hanno assolutamente eguali. Un abbraccione.
@ Il Ghiro (#1300014)
Praticamente molto basse dato che Roma non ha strutture ed ha problemi proprio di ricezione degli spettatori.
Manca totalmente di campo al coperto poi…..Un abbraccio.
diteglielo che intanto federer va a madrid ma non a roma. secondo me, se continua così non mi stupirei se roma facesse la fine di montecarlo, magari cedendo il posto proprio a Istanbul
Qualìè la vostra opinione come redazione?
secondo voi è probabile/possibile che avvenga quanto scritto e che Roma si colochi come inportanza a ridosso dello slam diventando magari un I. Wells europeo?
@ winter18 (#1299999)
Ci rinunciamo. Saluti.
@ dacco (#1299961)
grazie caro, è per quelli che come te che ogni tanto scribacchio qualcosa. Livetennis è benemerito per tante cose ( ranking live, main draw , entry list ed editoriali di mazzoni), ma certi articoletti, gossip raccolti qua e là, e notiziucole pleonastiche non ne sono degni. Grazie comunque alla redazione: nessuno è perfetto.
@ claudio (#1299977)
Siamo obiettivi. In passato abbiamo scritto decine di articoli sui problemi che ci sono a Roma.
Però bisogna valutare le cose e per fortuna siamo liberi di scrivere quello che vogliamo senza alcun timore.
Proprio non capisco tutto questo pubblicare articoli a modo di ufficio stampa fit. Perché non parlate di come si comportano i signori della fit con i propri affiliati? Con i maestri ed istruttori ai centri estivi? Ci vuole serietà ed un Binaghi a casa…
@ winter18 (#1299929)
Di una perfidia che quasi quasi mi spavento…scherzo (ma non troppo)
Daje di accredito Orecchio! Accesso sul centrale però, non farti infinocchiare con solo i campi secondari!
Situazione difficile per Roma. Rischia di perdere lo status…
forse è o.t., ma mi spiegate qual è la differenza tra un tabellone a 96 con 32 bye, ed uno a 64 con un turno in più di qualificazioni?
per quello che vedo i tornei hanno la stessa durata, solo che indian e miami chiamano primo turno quello che è sostanzialmente l’ultimo turno di qualificazioni.
poi cambia il prize money e i punti assegnati, non certo la qualità del torneo.
il cosiddetto impropriamente primo turno è di una noia pazzesca e non viene neppure acquistato dalle televisioni.
a roma non si capisce che cosa vogliano fare precisamente a parte proclami a scopo elettorale, e l’articolista ne sa meno di tutti, like usually.
p.s.: per il titolo rischiate una denuncia dall’itf 🙂
E’ molto diverso parlare di 5′ slam o di mini slam.
Il 5′ slam lascerebbe intendere che si parli di un torneo allo stesso livello degli altri slam, che ad esempio bisognerebbe vincere per ambire al grande slam ecc… e nessuno nell’atp o nella wta ha mai avuto in testa di fare una cosa del genere ed eventualmente questo 5′ slam non sarebbe certo a roma ma in cina (spero comunque di no).
Altra cosa é parlare eventualmente di mini slam nel senso di introdurre una categoria di 1000 privilegiati (per cui roma é in corsa, ma non sarebbe affatto l’unica della categoria) un po’ come é stato fatto nella wta dove i premier mandatory sono più importanti degli altri
Imbarazzante articoletto che neanche l’ufficio stampa della Fit…”se la sogna”: Binaghi, per favore , molla un accredito al volenteroso. Meglio un orecchio accreditato che una lingua sbavante. Scherzo (ma non troppo).
Diciamolo lo stadio nuovo non è certo all’altezza di quello di Indians Wells o Miami, se si voleva puntare seriamente a diventare il “quinto Slam” non si doveva fare uno stadio con così poco out e di capienza limitata…
Articolo interessante.
Ma Binaghi non ha altro di cui preoccuparsi? Sinceramente ha stufato per davvero. Meno politica e più tennis.
@ fabrizio (#1299862)
Non è proprio così.
I punteggi saranno diversi (non come oggi) per quei tornei che avranno il nominativo di Mini Slam (o quinto Slam cioè al di sotto dei 4 tornei dello Slam).
Non è come oggi che tutti i tornei hanno gli stessi punteggi anche se con numero di giocatori diversi.
Un abbraccio.
Io, a prescindere da tutto e senza offendere nessuno, Binaghi non lo sopporto!!! 😉
Per favore, non ascoltatelo… ogni sua uscita è delirante
Parlano di (mini) Slam e da 10 anni non riescono a comprare manco uno straccio di 250. E le possibilità c’erano eccome, con Belgrado, Estoril e altri tornei caduti o che stanno cadendo a pezzi
Come al solito Orecchio fa confusione.
In realtà il progetto dell’Atp prevede l’assegnazione a uno dei due Master 1000 di maggio un torneo spalmato su 10 giorni, con tabellone da 96 giocatori, come avviene a IW e a Miami.
Questo al momento avverrebbe solo per la prova maschile, mentre per il femminile non se ne sa ancora nulla, dipendendo dalla Wta.
La decisione si sarebbe dovuta prendere lo scorso anno, ma poi la morte del precedente CEO dell’Atp, Kermode, ha portato a un rinvio.
Roma è avanti nella competizione soprattutto grazie al coinvolgimento del pubblico e al gradimento dei giocatori.
Madrid ha dalla sua una organizzazione migliore, un impianto più ampio e moderno (anche se decisamente più brutto e non esente da difetti, tipo la cattiva qualità delle riprese televisive) e una naggiore forza economica, ma l’appeal del torneo nella città non è alto, il coinvolgimento del pubblico è deludente e le cose potrebbero peggiorare in modo drastico nei prossimi anni, dato che Nadal e Ferrer sono ormai agli sgoccioli.
Roma invece è un evento che ormai vive di forza propria e non ha bisogno di campioni italiani per vendere i biglietti o gli spazi pubblicitari.
Il torneo del Foro ha quindi basi molto più solide, e se si riuscisse a coprire e ampliare il Centrale (che con il tetto passerebbe da 10.500 a 12.000 spettatori)sarebbe decisamente favorito.
Sarebbe un notevole passo avanti per il movimento: avremmo più incassi, più soldi da investire nel settore tecnico e più wild card per i nostri giovani.
Al massimo possiamo avere il tab come ad Indian Wells nn da 128 giocatori.
Una federazione nn si giudica solo per gli ultimi successi e l’attivita’ promozionale sull’unico torneo. Si giudica anche per l’incapacita’ mostrata nel creare un centro tecnico efficace in grado di produrre tennisti di livello. Almeno da top100. Invece zero ad oggi. Fallimentare anche l’attivita’ a livello territoriale di promozine di nuove iniziative valide per stimolare la nascita di nuovi tornei del circuito maggiore. Io qst le trovo delle colpe abbastanza rilevanti. Si stanno svegliando dopo 14 anni di mandato. Un po tanti, cosi cm tanti gli anni di capitanato di Barazzutti. Scusate l’OT ma ne approfitto
Un torneo che da MS diventi mini Slam o quinto Slam, con la preferenza della terra in modo tale da bilanciare le superfici fra 2 cemento outdoor, 2 terra rossa e 1 erba. Ottimo mix. In Asia che ci vai a fare con quelle temperature? Così tutti si ritirano come a Wuhan?
@ marcello (#1299839)
l’articolo dice: Master serie spalmato su 2 sett. con MD di 128 giocatori.
Lo definisce Mini Slam. Non Slam.
Perché, a mio parere, il monte premi non sarebbe quello di un vero Slam, cioé 25 à 30 M€….
Attualmente il monte premi di Roma si aggira sui 5 M€…
Dove li trovano i 20 o 25 que mancano?!!
Missione impossibile, a mio parere.
In questo modo non ci sarebbe contraddizione con la creazione di un vero 5° slam in Asia.
Quella del 5′ slam é un’invenzione di Binaghi e dei giornalisti che lo seguono… semplicemente c’é l’ipotesi di ampliare un altro 1000 combined a 10 giorni, tipo miami ed indiam wells, e roma é fra le candidate.
Quindi, anche se verrà scelta, roma semplicemente si metterà alla pari dei 2 mille americani, 5′ slam non c’entra niente.
Il 5′ slam, se mai si farà (spero di no), sarà in cina…
Più che un quinto slam,
ci sarebbe molto bisogno di aprire, 1-oppure-2 tornei
atp-250 in Italia?
concordo anche le virgole….e purtroppo in tutti i forum c’è chi si diverte a criticare anche quando non è il caso……
Condivido anche io, però vorrei comprendere bene questa storia del 5° slam, possibile che ci siano solo Madrid e Roma in corsa? nessun paese asiatico?
Caro signor Orecchio, non scombini le carte. Le critiche a Binaghi – peraltro molto presenti nei contesti da lei citati e non solo, come lei dice, rappresentate da “alcuni” – non riguardano la gestione degli Internazionali. Sempre ammesso che le contendenti per il quinto slam (idea orrenda ed insulto alla storia di cui Binaghi non ha colpa, presumo)siano Roma e Madrid (e non, per dire, qualche metropoli orientale) e che Roma riesca ad avere la meglio, questo eventuale buon risultato sarà frutto, come è universalmente noto, di giochi e scaltrezze politiche; doti delle quali molti dei nostri dirigenti sportivi sono indubbiamente dotati. Uniche doti, per l’appunto.
Ne riparliamo tra due anni quando nel femminile non avremo più nessuno nelle prime 50 o al massimo una con il vuoto assoluto dietro e nel maschile avrempo forse Fognini e Bolelli nei 100 e dietro, ugualmente, il vuoto assoluto. Si guardi la ATP Race e conti gli under 25 nei primi 300; poi conti gli under 25 italiani nei primi 300.
condivido l’ottimo articolo di Alessandro Orecchio, sia nella sua forma che nel suo contenuto, bravo.