Diego Nargiso: un talento italiano inespresso?

18/02/2015 08:30 36 commenti
Diego Nargiso best ranking n.67 del mondo - Uno dei doppisti più forti che il tennis italiano abbia mai avuto
Diego Nargiso best ranking n.67 del mondo - Uno dei doppisti più forti che il tennis italiano abbia mai avuto

Esiste una particolare categoria di giocatori che fin dal loro esordio catturano l’attenzione generale facendo convergere su di loro aspettative e speranze per un grande futuro, nella spasmodica ricerca di trovare non solo un nuovo numero 1 del futuro ma soprattutto un giocatore cui appassionarsi, insieme a cui patire per sconfitte inattese e gioire per trionfi importanti: si tratta di quei tennisti che con il loro gioco di volo messo in campo, con i loro rovesci a una mano o con un servizio veloce e vario lasciano intravedere le stimmate del campione facendosi preferire fra tanti, in quella moltitudine di grandi speranze da cui alla fine emergeranno solamente in pochi nel loro passaggio al professionismo, con la maggior parte di loro a non rispettare le grandi attese di cui si erano resi loro malgrado protagonisti. Il passaggio al professionismo è arduo e non tutti reggono pressioni e paure, con i trionfi da juniores che in poco tempo divengono quindi solo uno specchietto per le allodole.

Il napoletano Diego Nargiso per molti appassionati ed esperti del settore rientra proprio in questa categoria, fra quei giocatori che da juniores avevano fatto vedere cose importanti ma che poi da “grandi” non sono riusciti a sfruttare tutto il loro tennis. Mancino naturale e vincitore junior nel tempio del tennis di Wimbledon, Nargiso nel tempo ha affinato soprattutto tecniche da doppista, non raggiungendo a dire il vero in singolare livelli eccelsi ma comunque accettabili: Diego, classe ’70, è arrivato al massimo al numero 67 del ranking ATP, non è mai riuscito a vincere un torneo del circuito maggiore in singolare (a scapito di due finali perse e 5 affermazioni invece in doppio), raggiungendo il 3° turno a livello Slam sia a Wimbledon che New York (entrambi nel 1988) e risultando presenza fissa della squadra Davis con ben 32 apparizioni, divise in 5 vittorie e 2 sconfitte in singolare e 13/12 in doppio. Un giocatore di riferimento per la sua generazione, uno di quelli che ti teneva attaccato alla sediolina sugli spalti o allo schermo del televisore comodamente seduto sul divano di casa. Palle corte, servizi a uscire, gioco di rete sopraffino: Diego ti catturava, ti irretiva con il suo tennis fascinoso ma ti lasciava spesso quella sensazione che difficilmente andava via di amaro in bocca, perché avrebbe potuto fare di più, vincere di più e soprattutto sfruttare il potenziale che il suo tennis purtroppo ha solo lasciato intuire.

La dietrologia in qualsiasi campo lascia il tempo che trova ma a mio avviso ciò avviene in maniera chiarissima quando si tratta di sport e ragionamenti su ciò che i più disparati atleti avrebbero potuto fare nella loro carriera e non sono riusciti a compiere: Diego si è divertito e ha fatto divertire, non ha raccolto molto a livello di risultati ma è comunque riuscito a far parlare di sé, anche dopo aver appeso la racchetta al chiodo con situazioni bizzarre che lo hanno visto protagonista (dalla televisione alla politica). Lo sport tutto, e in questo non fa eccezione il tennis, è fatto di grandi pochissimi campioni e tanti onesti mestieranti: nascono in tanti come promesse ma solo in pochi sbocciano realmente, l’importante sta tutto nel non perdere di vista i propri relativi obiettivi, quando si prende fino in fondo coscienza di ciò che si può ottenere e si impara ad apprezzare totalmente l’essenza della fatica e dei propri limiti che ogni volta vengono oltrepassati. Un campione porrà l’asticella dei propri obiettivi sempre più in alto ma anche un buon giocatore, ogni volta che otterrà una piccola vittoria si porrà nuove sfide e godrà dei benefici scaturiti da quei piccoli e gratificanti successi. E troverà l’essenza del proprio io (sportivo).

Diego Nargiso avrebbe potuto, avrebbe dovuto, ma alla fine lui sul campo c’è sceso davvero, a discapito di tutti quei professori che sono tali solo sulla carta ed eccellono solo in chiacchiere: idolo della folla che a ogni suo tocco sobbalzava in piedi, Nargiso ha comunque sollevato al cielo i suoi “personali” trofei.


Alessandro Orecchio


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36 commenti. Lasciane uno!

IO SBANDY Se lo Seppi Cosa Bollelli in Pentola (Guest) 18-02-2015 23:55

Scritto da alexalex
In Italia temo che avremo ancora per molto tempo talenti inespressi. Come anche nello sci! O spunta un vero campione o continueremo ad aspettare invano il salto di qualità della Giorgi o del Fognini di turno…

Il campione non spunta. Lo si deve trovare. E quando lo si trova, occorre trasforlo in punti e classifica ATP.
Federer e Nadal … fossero nati in Italia … non so nemmeno se avessero sfondato il muro dei top 15.
Perchè ? Perchè io sento i nostri coach che programmano la crescita professionistica.
Quest’anno l’obiettivo è entrare nei 500, poi l’anno prossimo 250, entro due anni nei 100, ed in tre anni quello che succede succede …
Si parlava di giocatori … che non sono mai entrati nei top 100. Purtroppo per loro.
Nel tennis occorre capire una cosa. Il tempo va via veloce. Già va veloce nella vita ordinaria, figuriamoci in quella di un tennista.
Murray, tanto per fare un esempio … l’anno prima era fuori dai 400, l’anno dopo era top 50, e l’anno dopo ancora top 10, altro che top 100. C’è differenza tra top 10 e top 100. Fosse stato italiano, si sarebbe impantanato nei top 100, e l’anno dopo magari sarebbe uscito per poi tornarci a fine carriera.
E si sarebbe parlato del solito talento inespresso.
E questo di cui parlo purtroppo è un classico. Ed a mio avviso è un errore del nostro tennis.
Il FENOMENO come Federer, Murray, Nadal, Djokovic, nella maggior parte dei casi esplode in un battibaleno.
Il discorso che si fa della programmazione di una carriera in progressione lenta, può andar bene per un serio professionista, da top 100 se gli va bene, ma non per un FENOMENO o futuro protagonista del panorama tennistico mondiale.
Poi, magari sbaglio. Io deduco questo.

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IO SBANDY Se lo Seppi Cosa Bollelli in Pentola (Guest) 18-02-2015 23:48

Scritto da Castagna
Caro Alessandro Orecchio
Mi rivolgo a te e a tutti i tuoi colleghi. Il tuo articolo non mi piace per nulla, ma proprio per nulla.
Cominciate a dire la verità!!!!!!! Altrimenti passa il messaggio che ” è solo questione di fortuna o sfortuna”. Invece ” è questione di Duro Lavoro, di dura fatica, di grande passione, di grandi rinunce, di grande volontà, di grandi doti naturali, di grandi delusioni e gioie che non condizionano la propria personalità, e tante altre componenti che magari mi sfuggono”. E fareste bene anche voi giornalisti a mettere tutte queste componenti nel vostro lavoro!!!! Ognuno raccoglie ciò che semina, ma ciò che si semina ha bisogno di moltissima cura e lavoro, e se non nasce nulla non dipende sicuramente dalla sfortuna.
Grazie per avermi letto
Basta ricerca dell’applauso. La storia vera l’hanno fatta donne e uomini a cui gli applausi non interessavano.

Eh si … n.67 al mondo e semifinalista a Key Biscaine tu ci riesci anche stando seduto sul divano o davanti al computer, no ? Lavoro … ? Non se ne parla nemmeno ! Facile diventare n.67 al mondo senza faticare e fare sacrifici … soprattutto all’età di 18 anni !

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IO SBANDY Se lo Seppi Cosa Bollelli in Pentola (Guest) 18-02-2015 23:45

Scritto da sons of garanganga

Scritto da pallettaro
se ne è parlato anche tempo fa.
No, non lo fu. Fu solo una speculazione mediatica come di solito vengono montate in presenza di importanti vittorie junior. Fece comunque ottimi e precoci risultati, ma non li confermò perchè praticava un tennis d’attacco troppo complicato in rapporto alla sua effettiva precisione. In altre parole per giocare alla Edberg dovevi essere Edberg.
In ogni caso per fugare ogni dubbio è sufficiente elencare i vincitori di Wimbledon Junior dal 79 al 2014 per capire che non è una garanzia di nulla:
 Ramesh Krishnan
 Thierry Tulasne
 Matt Anger
 Pat Cash
 Stefan Edberg
 Mark Kratzmann
 Leonardo Lavalle
 Eduardo Vélez
 Diego Nargiso
 Nicolás Pereira
 Nicklas Kulti
 Leander Paes
 Thomas Enqvist
 David Škoch
 Răzvan Sabău
 Scott Humphries
 Olivier Mutis
 Vladimir Volčkov
 Wesley Whitehouse
 Roger Federer
 Jürgen Melzer
 Nicolas Mahut
 Roman Valent
 Todd Reid
 Florin Mergea
 Gaël Monfils
 Jérémy Chardy
 Thiemo de Bakker
 Donald Young
 Grigor Dimitrov
 Andrej Kuznecov
 Márton Fucsovics
 Luke Saville
 Filip Peliwo
 Gianluigi Quinzi
 Noah Rubin

Speriamo che non la leggano i quinziani!!

Kuznetsov, Dimitrov, Young, De Bakker, Chardy, e Monfils sono diventati tutti top 100, se non top 30 o addirittura abbiamo due top 10.
Quelli dopo hanno ancora un sacco di tempo per riuscirci.
Direi che Quinzi, in base all’albo doro recente di Wimbledon, ha ottime possibilità di andare nei top 100. Anzi, è più difficile scommettere che non ci riesca, che il contrario.
Poi per i top 10 è leggermente più dura.
Va detto però … che Quinzi è anche stato n.1 al mondo della classifica Juniores. Quindi … Quinzi … non solo Wimbledon !

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IO SBANDY Se lo Seppi Cosa Bollelli in Pentola (Guest) 18-02-2015 23:39

Scritto da pallettaro
se ne è parlato anche tempo fa.
No, non lo fu. Fu solo una speculazione mediatica come di solito vengono montate in presenza di importanti vittorie junior. Fece comunque ottimi e precoci risultati, ma non li confermò perchè praticava un tennis d’attacco troppo complicato in rapporto alla sua effettiva precisione. In altre parole per giocare alla Edberg dovevi essere Edberg.
In ogni caso per fugare ogni dubbio è sufficiente elencare i vincitori di Wimbledon Junior dal 79 al 2014 per capire che non è una garanzia di nulla:
 Ramesh Krishnan
 Thierry Tulasne
 Matt Anger
 Pat Cash
 Stefan Edberg
 Mark Kratzmann
 Leonardo Lavalle
 Eduardo Vélez
 Diego Nargiso
 Nicolás Pereira
 Nicklas Kulti
 Leander Paes
 Thomas Enqvist
 David Škoch
 Răzvan Sabău
 Scott Humphries
 Olivier Mutis
 Vladimir Volčkov
 Wesley Whitehouse
 Roger Federer
 Jürgen Melzer
 Nicolas Mahut
 Roman Valent
 Todd Reid
 Florin Mergea
 Gaël Monfils
 Jérémy Chardy
 Thiemo de Bakker
 Donald Young
 Grigor Dimitrov
 Andrej Kuznecov
 Márton Fucsovics
 Luke Saville
 Filip Peliwo
 Gianluigi Quinzi
 Noah Rubin

Si, e perchè non guardi anche prima, allora. Il periodo prima.
Oppure devi tenere presente i 15 anni prima di Nargiso ed i 15 dopo. Come dire che l’Indonesiana-Inter è più forte della Roma e dalla Juve perchè nelle ultime due partite viaggia a punteggio pieno e goleade !!!
Il discorso è vero, non è una certezza il titolo juniores a Wimbledon. Però lo hanno vinto gente come Edberg, Federer, Cash, Enqvist, Voltchkov ha poi fatto semi dalle quali a Wimbledon ( solo McEnroe ci era riuscito in precedenza ).
Se guardiamo, spesso diventano top 100 ( come Nargiso, ed ai suoi tempi i top 100 italiani erano più pochi di oggi … addirittura uno solo o due al massimo negli anni ’80 ). In molti casi top 10, o top 20.
Difficile trovare vincitori di Wimbledon che sono spariti nel nulla più assoluto.
Diego in Coppa Davis era anche un buon motivatore dalla panchina, incoraggiava ed incitava i suoi compagni di squadra. Ed in doppio sapeva motivare il suo compagno dandogli fiducia, aumentandone il rendimento.
Come persona, è molto pacato e gentile, sempre disponibile con chiunque voglia parlare 5 minuti di tennis con lui. E’ stato molto attaccato al suo sport.
Avrà avuto anche qualche aspetto che si possa criticare, ma ad avercene di Diego Nargiso.
Per quanto riguarda i suoi limiti tecnici …
Aaron Krickstein era top 10 solo con dirtto e servizio.
Jay Berger top 10 senza servizio.
Non è un problema. Nemmeno Federer ha tutti i colpi al top.
Bisogna avere eccezionalmente di altissimo livello, quelli forti. La differenza la fanno i colpi forti. Se non producono quelli, ciao Pèp.
A livelli altissimi la differenza non la fanno i pochi errori, ma i molti vincenti.
Rino Tommasi diceva di Nargiso : ” è l’unico giocatore italiano che pensa in grande. Il problema è tutto il resto, ma almeno pensa in grande “.

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IO SBANDY Se lo Seppi Cosa Bollelli in Pentola (Guest) 18-02-2015 23:25

Il vero talento inespresso è Roger Federer. Io non so : con tutto quel potenziale che ha avuto a disposizione non ha vinto nemmeno 20 prove dello Slam !!! Doveva vincere come la Navratilova : nemmeno la metà. E non aveva nemmeno gente come la Evert intorno ! In un epoca senza Borg, Lendl, McEnroe, Edberg, Connors, Becker, Wilander, Laver, Rosewall etc. etc. lo svizzero doveva vincerli tutti i tornei dello Slam a cui ha partecipato ! Invece non ne ha vinti nemmeno 20 !!! Borg, con tutta quella concorrenza, ne ha vinti il 40% di quelli a cui ha partecipato, di Slam !!!
Quindi Nargiso, con i top 100 a 18 anni, ma non solo … voglio vedere chi in Italia riuscirà a raggiungere le semi a Key Biscayne !!! … il suo potenziale l’ha espresso eccome !
Più una finale in Davis ! Ed una semi !

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sons of garanganga 18-02-2015 21:58

Scritto da pallettaro
se ne è parlato anche tempo fa.
No, non lo fu. Fu solo una speculazione mediatica come di solito vengono montate in presenza di importanti vittorie junior. Fece comunque ottimi e precoci risultati, ma non li confermò perchè praticava un tennis d’attacco troppo complicato in rapporto alla sua effettiva precisione. In altre parole per giocare alla Edberg dovevi essere Edberg.
In ogni caso per fugare ogni dubbio è sufficiente elencare i vincitori di Wimbledon Junior dal 79 al 2014 per capire che non è una garanzia di nulla:
 Ramesh Krishnan
 Thierry Tulasne
 Matt Anger
 Pat Cash
 Stefan Edberg
 Mark Kratzmann
 Leonardo Lavalle
 Eduardo Vélez
 Diego Nargiso
 Nicolás Pereira
 Nicklas Kulti
 Leander Paes
 Thomas Enqvist
 David Škoch
 Răzvan Sabău
 Scott Humphries
 Olivier Mutis
 Vladimir Volčkov
 Wesley Whitehouse
 Roger Federer
 Jürgen Melzer
 Nicolas Mahut
 Roman Valent
 Todd Reid
 Florin Mergea
 Gaël Monfils
 Jérémy Chardy
 Thiemo de Bakker
 Donald Young
 Grigor Dimitrov
 Andrej Kuznecov
 Márton Fucsovics
 Luke Saville
 Filip Peliwo
 Gianluigi Quinzi
 Noah Rubin

Speriamo che non la leggano i quinziani!!

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alexalex 18-02-2015 20:54

Scritto da robbie22
@ alexalex (#1270095)
No dai non mettiamo Camila sul livello di quell’altro…Non se lo merita

Vero, li accomuno per il solo fatto di avere intorno attese finora disattese! Mi scuso con Camila.

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yonex (Guest) 18-02-2015 19:46

il talento era direttamente proporzionale alla svogliatezza.

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robbie22 (Guest) 18-02-2015 18:33

@ alexalex (#1270095)

No dai non mettiamo Camila sul livello di quell’altro…Non se lo merita

28
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SilvioL (Guest) 18-02-2015 18:19

Nargiso era un fenomeno… a parole. Rilasciava interviste da n. 1 del mondo. Poi scendeva in campo e, oltre a sollevare un gran fumo (anche con l’aiuto delle telecronache di Galeazzi), zero arrosto.
Non si può certo definire un talento uno al quale mancavano la metà dei fondamentali del tennis. Ottimo gioco di volo certo ma, con quelle abissali lacune da fondo campo, cercare la rete non era una scelta ma un obbligo.

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groucho (Guest) 18-02-2015 17:55

Scritto da quentin81
Avessi mai letto un’articolo di Orecchio dove ci sia un minimo di critica. Sembrano tutti articoli scritti da ultrà. Ma che giornalismo é? Prima esalta il gioco della Errani criticando chi storce il naso a quel gioco spumeggiante , poi quando parla di Vanni chiama in causa solo l inesperienza e la sfortuna per giustificare la sconfitta in finale. Dire che a rete gioca maluccio non é reato! O ha paura che Luca legge su live tennis?POtrebbe anche muovere qualche critica costruttiva ogni tanto, non è solo un utente tifoso!

Spero di non essere censurato se quoto un messaggio non censurato… :mrgreen:

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JImboMito (Guest) 18-02-2015 16:19

concordo al 95%, mi hai preceduto ! 🙂 Magari è un’esagerazione non vederlo, oggi, competitivo nemmeno nei futures….

Scritto da antonino
In effetti parlare di talento inespresso, per Nargiso è almeno azzardato per non dire altro. Aveva dei limiti tecnici notevolissimi soprattutto di rovescio, mobilità ridotta, solidità mentale cercasi. Quando si assisteva ad una sua partita era una sofferenza di sbruffi ed altro. Tempi andati di telecronache alla Galeazzi, turbo rovesci e Galgani. Allora cosa dovremmo dire di un giocatore come Gianluca Pozzi, bistrattato dalla federazione di allora e con pochissimi mezzi finanziari che girava il mondo in cerca di punti e gloria. La verità e che i giocatori come Nargiso oggi non sarebbero competitivi neanche nei Futures.

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antonino (Guest) 18-02-2015 14:37

In effetti parlare di talento inespresso, per Nargiso è almeno azzardato per non dire altro. Aveva dei limiti tecnici notevolissimi soprattutto di rovescio, mobilità ridotta, solidità mentale cercasi. Quando si assisteva ad una sua partita era una sofferenza di sbruffi ed altro. Tempi andati di telecronache alla Galeazzi, turbo rovesci e Galgani. Allora cosa dovremmo dire di un giocatore come Gianluca Pozzi, bistrattato dalla federazione di allora e con pochissimi mezzi finanziari che girava il mondo in cerca di punti e gloria. La verità e che i giocatori come Nargiso oggi non sarebbero competitivi neanche nei Futures.

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peppecuns (Guest) 18-02-2015 13:58

Nargiso tennista talentuoso? Ma va là!!

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Nico86 (Guest) 18-02-2015 13:34

Narciso mediocre tennista … Mediocre persona… Che Sa vendersi bene .

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alexalex 18-02-2015 13:19

In Italia temo che avremo ancora per molto tempo talenti inespressi. Come anche nello sci! O spunta un vero campione o continueremo ad aspettare invano il salto di qualità della Giorgi o del Fognini di turno…

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vilas61 (Guest) 18-02-2015 13:16

Ho letto cose condivisibili e di cui ero a conoscenza pure io, l’ho incrociato un paio di volte, mentre era “professionista” e purtroppo non ho ricevuto quello che si dice una buona “impressione”……..ma questo era il passato (ricordiamoci che in quel periodo, appena si intravedeva un possibile giocatore la federazione lo faceva diventare fenomeno in poco tempo” era anche immaginabile che uno potesse “montarsi” la testa, in un posto dove tutti ti dicono fenomeno alla fine ci credi anche tu.
Ora io credo in Nargiso Coach, proprio perchè lui ha fatto un percorso “balordo” oggi potrebbe aiutare qualcuno a non fare gli stessi errori, conosce l’ambiente ed è stimato da pro di tutto il mondo, io personalmente gli auguro di raggiungere risultati attraverso dei suoi giovani dove lui non è arrivato, gli vorrei proporre di trovare degli sponsor per aiutare giovani con buone possibilità ma senza fondi economici, provare a investire come fanno gli imprenditori (quelli bravi) in bocca al lupo Diego

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Castagna (Guest) 18-02-2015 12:37

Caro Alessandro Orecchio
Mi rivolgo a te e a tutti i tuoi colleghi. Il tuo articolo non mi piace per nulla, ma proprio per nulla.
Cominciate a dire la verità!!!!!!! Altrimenti passa il messaggio che ” è solo questione di fortuna o sfortuna”. Invece ” è questione di Duro Lavoro, di dura fatica, di grande passione, di grandi rinunce, di grande volontà, di grandi doti naturali, di grandi delusioni e gioie che non condizionano la propria personalità, e tante altre componenti che magari mi sfuggono”. E fareste bene anche voi giornalisti a mettere tutte queste componenti nel vostro lavoro!!!! Ognuno raccoglie ciò che semina, ma ciò che si semina ha bisogno di moltissima cura e lavoro, e se non nasce nulla non dipende sicuramente dalla sfortuna.
Grazie per avermi letto
Basta ricerca dell’applauso. La storia vera l’hanno fatta donne e uomini a cui gli applausi non interessavano.

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isa (Guest) 18-02-2015 11:54

Purtroppo quando sento nominare Nargiso non posso fare a meno di pensare alle sue partite in Davis contro Skoff (0-6 0-6 i primi due set… 🙄 ) e qualche doppio con Canè buono per un trattato di psichiatria…a parte questi episodi qualche volta mi ha fatto divertire.

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pallettaro (Guest) 18-02-2015 11:05

se ne è parlato anche tempo fa.
No, non lo fu. Fu solo una speculazione mediatica come di solito vengono montate in presenza di importanti vittorie junior. Fece comunque ottimi e precoci risultati, ma non li confermò perchè praticava un tennis d’attacco troppo complicato in rapporto alla sua effettiva precisione. In altre parole per giocare alla Edberg dovevi essere Edberg.
In ogni caso per fugare ogni dubbio è sufficiente elencare i vincitori di Wimbledon Junior dal 79 al 2014 per capire che non è una garanzia di nulla:
 Ramesh Krishnan
 Thierry Tulasne
 Matt Anger
 Pat Cash
 Stefan Edberg
 Mark Kratzmann
 Leonardo Lavalle
 Eduardo Vélez
 Diego Nargiso
 Nicolás Pereira
 Nicklas Kulti
 Leander Paes
 Thomas Enqvist
 David Škoch
 Răzvan Sabău
 Scott Humphries
 Olivier Mutis
 Vladimir Volčkov
 Wesley Whitehouse
 Roger Federer
 Jürgen Melzer
 Nicolas Mahut
 Roman Valent
 Todd Reid
 Florin Mergea
 Gaël Monfils
 Jérémy Chardy
 Thiemo de Bakker
 Donald Young
 Grigor Dimitrov
 Andrej Kuznecov
 Márton Fucsovics
 Luke Saville
 Filip Peliwo
 Gianluigi Quinzi
 Noah Rubin

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lupodimare (Guest) 18-02-2015 10:56

Macchè inespresso!!

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leconte (Guest) 18-02-2015 10:41

Spettacolare a volte si, talentuoso fino a un certo punto, nel senso che aveva grandi limiti tecnici, un rovescio coperto inguardabile e molto lento negli spostamenti.
Se aggiungiamo, come ha dichiarato lui, che si è sempre allenato male e a volte in maniera ondivaga ( a un certo punto è andato a Barcellona e giocava solo sulla terra) , i risultati rispecchiano il giocatore.
L’ho conosciuto quando ha smesso, persona estremamente gradevole.

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cataflic (Guest) 18-02-2015 10:26

Mi fa piacere che invece abbia voluto ributtarsi nella mischia come coach di giocatori di difficile gestione…una bella sfida! 😉

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cataflic (Guest) 18-02-2015 10:16

troppe lacune tecniche…oggi farebbe solo futures, allora una certa “mano” gli permise di rimanere intorno ai 100

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Deri (Guest) 18-02-2015 09:58

Bel giocatorino.. Ma all’epoca molto immaturo..presuntuoso alla fognino ma a differenza sua un NON vincente..ora sembra invece un buon tecnico e può dare agli altri che non è’ riuscito a ottenere da se stesso

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quentin81 (Guest) 18-02-2015 09:52

Avessi mai letto un’articolo di Orecchio dove ci sia un minimo di critica. Sembrano tutti articoli scritti da ultrà. Ma che giornalismo é? Prima esalta il gioco della Errani criticando chi storce il naso a quel gioco spumeggiante , poi quando parla di Vanni chiama in causa solo l inesperienza e la sfortuna per giustificare la sconfitta in finale. Dire che a rete gioca maluccio non é reato! O ha paura che Luca legge su live tennis?POtrebbe anche muovere qualche critica costruttiva ogni tanto, non è solo un utente tifoso!

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Fabri (Guest) 18-02-2015 09:40

Secondo me sì! La manina a rete era più che buona. Il servizio non male. Gli sono mancati forse un po’ di pesantezza da fondo e determinazione nei momenti chiave dei match. Sicuramente, dopo Panatta, non vedo altri volleatori italiani migliori di lui…..

10
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kicks (Guest) 18-02-2015 09:39

Il solito articolo agiografico. Ricordare la pallata tirata a wimbledon all’avversario ?

9
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Marco (Guest) 18-02-2015 09:33

alcune volley che faceva lui erano super..!

8
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becu (Guest) 18-02-2015 09:14

Talento è un parolone…

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paoli (Guest) 18-02-2015 09:12

mitico diego “O’ scugnizzo di napule”, l’unico pro che ho visto giovare con la ALTO.

6
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Raul Ramirez (Guest) 18-02-2015 09:06

Io comunque il buon Diegone me lo ricordo con precisi limiti tecnici. Se ci mettiamo che di testa….vabbè lasciamo perdere…ora farlo passare per un talento inespresso mi sembra un po’ azzardato….

5
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lucatennis 18-02-2015 09:05

in doppio era buono, in singolo scarso per mancanza di un rovescio decente che spesso finiva sui teloni e di voglia di allenarsi. buono a rete diritto discreto.

4
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Kriss69forever 18-02-2015 08:57

Inespresso no, sprecato si.

3
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Luigi44 (Guest) 18-02-2015 08:54

Conoscevo Nargiso da quando era under 12, perché giocava con mio fratello, di un anno più grande. Sopravvalutato, mi dispiace dirlo. Se la sua famiglia non avesse avuto tutte le capacità economiche che aveva e se la Federazione tennis non avesse avuto una sete di possibili campioni (visto le annate, tutto sommato, povere ’68-’69-’70-’71), Nargiso sarebbe stato uno dei tanti buoni, ottimi, giocatori di club. Limiti caratteriali, poca voglia di soffrire, doti atletiche al di sotto della sufficienza. Buon braccio, quello sì, ma il tennis non è solo quello….

2
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antonios (Guest) 18-02-2015 08:35

Ottimo articolo che completa la serie dedicata ai tennisti del dopo Panatta. Che dire? Solo vedere la foto mi innervosisce ma è un problema mio 😉

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