Lo sfogo di Tomas Buchhass: “Mi sento e ci sentiamo completamente abbandonati”
Tomas Buchhass, classe 1992 e n.1462 ATP, ha rilasciato una dichiarazione tramite Facebook sui problemi che attanagliano il circuito minore.
“Mi rivolgo all’ITF per esprimere un vero problema sulle condizioni in cui è tenuto il Futures di Temuco ($10,000, terra). I campi sono in uno stato disastroso, si mette in questo modo a rischio la salute dei giocatori, non c’è un luogo di ristoro.
Mi sento e ci sentiamo completamente abbandonati. Paghiamo l’IPIN, paghiamo le multe per i ritardi, rispettiamo le regole. Paghiamo 40 dollari d’iscrizione al torneo per le qualificazioni ed alla fine è tutta una presa in giro”.
“Non ho visto mai un’azione dell’ITF di controllo o di miglioramento di questi tornei. I premi continuano ad essere di 10 mila dollari, non si arriva a coprire le spese. Gli arbitri guadagnano più di noi che sudiamo in campo.
Tutto questo fa rabbia.
Perchè solo 100 persone in tutto il mondo possono vivere di questo sport, vi pare giusto? Gli altri non ricevono nulla, aumentano i grandi tornei incassando sempre di più e noi, invece, niente”.
“Contraddittorio anche da parte dell’ITF lanciare un messaggio contro le scommesse e poi mettere sedi nei tornei per le scommesse ufficiali. Sembra che si vuole mettere da parte questo sport per fare un’associazione a scopo di lucro“.
Lo stato del campo cileno
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Secondo me piu` che sui montepremi bisognerebbe lavorare sui costi, in tutti gli sport che non hanno un professionismo ampio comunque l’attivita` di molti atleti e` supportata da federazioni, gruppi sportivi, etc… io da ragazzino ho fatto tiro con l’arco, sport in cui praticamente non c’e` professionismo, anche i campioni veri non guadagnavano molto, ma avevano tutte le trasferte spesate dalla federazione e il calendario era fatto in modo che gli atleti potessero anche fare un altro lavoro e poi il weekend andare a gareggiare. Nel circuito futures non e` cosi`, le spese (enormi) sono a tuo carico e il calendario con lunghe trasferte impedisce a chi gareggia di avere anche un altro lavoro che gli dia qualche entrata.
Mio cugino finita la trafila delle giovanili in una squadra che al tempo,cioè 10 anni, fa era stabilmente in serie A, comincia a fare Eccellenza. Un anno di esperienza, poi intorno al 2006-07 non mi voglio confondere con le date,titolare fisso.
I soldi che dici tu non li ha mai presi.
Intorno al 2009 strappa un contratto in Serie D e cambia regione.
Và, sta un paio di settimane, molla perchè le condizioni di vita non erano a lui confacenti.
Ecco forse avrebbe dovuto prendere una cifra intorno ai 1000.
In Serie D.
Postilla. Andò in quella squadra con un altro paio di ragazzi della nostra città che dopo sei mesi se ne tornarono a gambe levate visto che la proprietà aveva la brutt abitudine di dimenticare di versare i pagamenti 😀 😀
Il calcio, salvo piccole realtà locali, che costituiscono l’eccezione, è un altro sistema fallimentare.
40 dollari per giocare le qua li ? …in alcuni fut il draw di quali è a 128 posti in usa spesso tutti riempiti. 40×128 ? …5120! ….metà montepremi. bah! …dimenticavo i 24 nel md . altri 960 e siamo a 6080. i 32 in tabellone hanno bisogno (teniamo da parte i doppisti) di una 90ina di pernottamenti + eventuali allenatori . se l’organizzazione dispone di una struttura alberghiera propria copre i 10.000 con i soldi dei giocatori. io lo trovo squallido.
@ dar
cmq mille euro in serie D non esiste proprio 😆 a me che venivo dalle giovanile in eccellenza ne avevano proposto quasi 2000 😆 quindi dai non diciamo cose inesatte che 1000€ non si puo sentire in serie D
@ Luis Piz (#1219265)
se posso dissentire, senza polemica alcuna: sono i numeri a fare la differenza, ti senti uno dei migliori 1400 avvocati al mondo. Ce ne sono credo 150000 solo in italia per es. ecco dov’è la differenza nel “valore assoluto” per così dire
E’ semplicemente un problema di REDISTRIBUZIONE. Gli Slam sono i tornei di gran lunga più ricchi, che creano utili a dismisura e coordinati dall’ITF (non dall’ATP). Ogni Slam dovrebbe passare una parte del proprio UTILE finale (diciamo il 5%?) all’ ITF che lo accrediterebbe su un conto dedicato ai Tornei minori (Future e Challenger) che potrebbero così incrementare il loro prize money e inserire l’ospitalità fissa. Nessun giocatore ci diventerà ricco ma le possibilità di andare a giocare Future e Challenger sarebbero di gran lunga maggiori per tutti e inoltre molti Club sarebbero più incentivati ad organizzare i suddetti Tornei. Credetemi, sono solo gli Slam quelli che possono cambiare la situazione, l’ITF (vedi RicciBitti) deve fortissimamente insistere su questa strada ma non è facile: ognuno i propri soldi (vedi Federazioni USA, Australia, Francia e GB)non ama dividerli con nessuno!
@ magilla (#1219199)
Questo lo dici tu e fortunamente nn hai alcun potere per incidere. Il tuo è un inutile perbenismo e buonismo che nn riesce nemmeno a giustificare ciò che vorresti giustificare. Nn sei tu a stabilire a che livello lo sport è professionistico o meno. Lo stabilisce chi tieni in piedi lo show, cioè manager e enti come atp e itf. Se ufficialmente il n. 500 è un professionista, dovrebbe essere in grado di “nn rimetterci troppo” mettiamola così. Te lo dico anche in inglese se è più chiaro. He should be able to try to earn a living..nn di diventare miliardario…
Personalmente ne ho abbastanza di questi rantoli.
Sono un praticante forense, lavoro 9, quando non 10, ore al giorno, certe settimane anche di sabato.
Compenso? 0,0. A meno di clienti “catturati” personalmente (per ora capita veramente di rado, ve lo assicuro).
Eppure non sto ad inveire contro il fato ogni 5 minuti! 😀 😀
Sta diventando una cosa un po’ stucchevole a mio avviso.
Straquoto questo sfogo. ATP (ma vale anche per altri sport vedi ciclismo) ormai è gestita da commercialisti completamente disinteressati all’aspetto sportivo, culturale e redistributivo dello sport. Tali commercialisti sono solo alla ricerca del miglior modello di tennis reality (tipo grande fratello) che permetta di soddisfare le esigenze malate delle Tv attuali ed incrementare gli introiti (peraltro già enormi direi abnormi) del circuito. Che fra poco si trasformerà in un cortocircuito a furia di massacrare le basi fondanti del tennis (regole e ambientazioni).
E poi ci si stupisce che la gente prediliga sempre più la Davis e gli slam….
@ dar (#1219075)
Spero di nn eccedere cn la fermezza del mio commento, ma quando leggo certi commenti letteralmente….. il nervosismo sale vertiginosamente. Ma cosa diavolo vuol dire quello che hai scritto? Ma quando parli o peggio scrivi, visto che avresti il tempo di pensarci su, ci pensi o vai di getto? E’ sempre il solito discorso. Nessuno di questi che si lamenta pretende che ci sia qualche buon samaritano che mantenga loro il professionismo pur nn essendo dei campioni. Si parla semplicemente di chiedere alle organizzazioni deputate, a loro si, di rendere il tutto un po più democratico permettendo quanto meno di nn rimetterci dei soldi, nn di arricchirsi. L’aspetto formale nella vita e soprattutto nel lavoro conta tantissimo e se parliamo di tennis professionistico parliamo di attività professionale. Come in ogni lavoro il reddito varia in funzione della bravura e anche della fortuna perchè no ma di REDDITO si parla. Non che per giocare un 10k se vinci il torneo di porti 1,3k LORDI e da questi devi toglierci soggiorno, vitto, tasse, spese, allenatore. Ma scherzi? E poi cosa c’entra la serie D? Dovresti saperlo che sino alla D per regolamento e statuto si parla ancora di dilettantismo. I giocatori nn versano contributi, nn è un’attività professionale per loro! Ricordo quando a inizio anno ci fu un articolo/intervista con Naso il quale facendo una provocazione (e venendo linciato da molti sicuramente in mala fede vista la semplicità dell’argomento) disse che il montepremi di questi tornei è rimasto talmente invariato in 10-15 anni che una volta cn 500 euro ci campavi 1-2 settimane ora ci paghi una cena per due. Esagerazione voluta, ma nn certo di difficile comprensione il punto che ne stava alla base. Il fatto di valutare altre carriere dovrebbe essere dovuto a considerazione personali sul proprio talento, disponibilità ai sacrifici, possibilità di guadagnare eventualmente di più percorrendo altre strade. Ma nn perchè chi gestisce il mio sport/lavoro mi obbliga ad andare sistematicamente in perdita ogni settimana!
@ Figologo (#1219242)
concordo! Sono decenni che scrivo senza beccare un becco di un quattrino!
Era il commento numero 69.
Il destino nel nome. 🙄
Secondo me non è stata detta una cosa fondamentale.
E’ assolutamente inconcepibile, iniquo, ingiusto, inammissibile, inimmaginabile, insostenibile, indicibile, inadeguato, improbabile, insoluto, idrorepellente che tanta gente debba commentare aggratis.
Gli ingegni più fulgidi di una generazione, menti strappate alla matematica, alla fisica, alla giurisprudenza, all’ingegneria, alla meccanica, all’architeturra, alla filologia, alla figologia, sciorinano il fior fiore dei commenti su questo portale senza un nichelino bucato di retribuzione.
L’Itf dovrebbe provvedere a passare 1000 euro al giorno più scatto alla risposta a tutti gli utenti di livetennis.it, nessuno escluso (nemmeno mirko.dlm).
Questa è una battaglia che andrà combattuta all’ultimo sangue e che sono sicuro vi metterà tutti d’accordo.
Nevvero?
Lo sfogo del ragazzo ci può stare, soprattutto quello legato all’incuria dei campi e all’organizzazione non perfetta che ci può essere in questi tornei.
Poi diventa il classico dilemma/tragedia/malinconia/tristezza che circonda questi ragazzi e la loro crescita tennistica e il loro desiderio di affermarsi e guadagnare qualcosa.
Il problema è proprio questo: il tennis è uno sport individuale ed è “individuale” in tutto, sia quando ti va male che quando ti va bene.
Non ci sono società sportive e squadre che ti aiutano, ti finanziano, ti pagano.
Sport individuale è tutt’altra cosa. Lo sportivo nella squadra di club, di qualunque sport, è comunque più “avvantaggiato”.
Qui dipende da te, ripeto: se sei bravo diventi un campione e ricco, talvolta stra-ricco.
Se non ce la fai o ti arrabatti o sei un mezzo mezzo campione o una schiappa, beh, tutto si complica.
E sinceramente non basta lamentarsi per ottenere qualcosa di più o chissaché.
Se fosse numero 500 o 600, cosa cambierebbe?
Passare una vita intera nei futures, per dire: un motivo ci deve pur essere…
Se dai un occhio avevo postato proprio un discorso simile al tuo nei primi commenti (i numeri 16 e 27), in relazione alla “retribuzione” dei tennisti intorno alla 500esima posizione 😉
Io proporrei qualcosa simile a quanto andrebbe proposto nel calcio, ovvero creare un circuito futures ma con limiti di età, mettere un tetto anagrafico e sponsorizzarli in maniera completamente differente. dando modo ad ogni circolo di lanciare i proprio giovani, qualcosa del genere
Infatti io non ho detto che sono d’accordo con tutto ciò, ma che la situazione reale é questa… avete voluto un sistema capitalistico così concepito (che io non condivido) ed allora non lamentatevi se c’é chi guadagna moltissimo e chi poco o niente… e non sperate che chi guadagna moltissimo sia disposto a passare qualcosa del suo guadagno a chi guadagna poco… e comunque almeno nello sport c’é una meritocrazia reale, chi guadagna molto é perchè merita di più di chi guadagna poco (anche se le sproporzioni sono eccessive), in campo lavorativo chi guadagna molto spesso é solo perchè é raccomandato…
Si potrebbe pensare anche ad un sistema tipo quello che ha aiutato la Halep dove si e’ fatta prestare dei soldi da un ricco rumeno l’accordo di restituire altrettanto in caso di mancato successo mentre in caso di successo avrebbe dovuto restituire la cifra più interessi. Un fondo del genere potrebbe crearlo anche l’ATP che ogni anno potrebbe offrire ad un tot di giocatori una certa cifra con l’accordo di restituire la stessa cifra dopo un tot di tempo in caso di insuccesso mentre in caso di successo e miglioramenti in classifica andrebbe restituita la cifra con un tot di interessi in base al risultato ottenuto. In questo modo credo ci guadagnerebbero in molti e su tutti l’ATP che dando l’opportunità a qualcuno in più di provarci si sa mai che si trovi tra le mani il nuovo federer o nadal su cui fare fortuna negli anni a venire.
Concordo con Rob e Figologo, sicuramente e’ giusto come dicono molti non tutti possono vivere di tennis ma allo stesso modo in uno sport dove un qualunque top 100 si intasca più di 100.000 € solo per presentarsi ai tornei dello slam credo che debba garantire un reddito almeno ai primi 500/600 al mondo e di conseguenza far stare almeno a pari i primi 1000 circa in modo da dare praticamente a chiunque l’occasione di provarci per più tempo non solo per un paio di anni finchè si anno dei fondi. Avete fatto molti esempi di giocatori e di sportivi esplosi a tarda età quindi un occasione va data a tutti o meglio a chiunque riesce quanto meno a stare a pari e credo che arrivare a garantire questa opportunità a 1000 persone al mondo sia il minimo in uno sport molto ricco come il tennis.
secondo me in alcuni casi non si riflette sulle reali opportunità che il circuito futures potrebbe offrire. Certo, così come sono non producono utili e quindi non retribuiscono, però è un ragionamento miope. se si pensasse davvero al “futuro” del tennis, attraverso questi tornei, magari si potrebbero produrre più campioni di adesso, visto che di under 21 nella top100 ce ne saranno 3 o 4. Forse qualcosa va rivisto, se il ricambio è così basso. Se si creasse un circuito futures accessibile solo agli under23, magari proprio un circuito parallelo, con ospitalità inclusa, in circoli dignitosi, (e magari con l’opportunità per eventi più prestigiosi di giocare nella stessa sede dove la settimana successiva si gioca un 250 o un 500), finanziato dal circuito maggiore con poche briciole (per loro), si creerebbe un movimento forse in grado di creare qualche buon giocatore in più. Più giocatori forti escono fuori, più tutti ci guadagnano. tra un paio d’anni Federer non ci sarà più e forse anche Nadal. con chi farà audience l’ATP?
@ Buon Rob (#1219215)
E’ vero che è ingiusto non c’è dubbio, ma in tutti i campi ci sono ingiustizie che si potrebbero calmierare.
A te sembrerà ovvio, a me sembra infantile.
avere opinioni differenti ma rispettabili è il sale di una discussione civile.
No, io non mi scandalizzo se Messi guadagna “millemila miliardi”. So che guadagna in proporzione a quanto fa guadagnare chi gli dà quello stipendio. Se MEssi non guadagnasse millemila miliardi ne guadagnerebbe un milione di miliardi chi gli dà lo stipendio, se è chiara la metafora e il concetto.
Ma a chi gioca nelle giovanili del Barcellona o nella prima squadra dell’Hercules mica viene detto “tu devi pagare per giocare” come invece fa l’ITF coi tennisti da futures.
E’ un concetto che a me pare persino banale.
Ribadisco, considerare lo sport solo uno sport e non una professione è quantomeno oggettivamente anacronistico, così come ritenere giusto che solo chi è considerevolmente ricco possa giocare a tennis è un concetto piuttosto calvinistico.
Infine, ribadisco: se gioco a curling e sono il millesimo miglior giocatore al mondo, già so che sarò povero, così come se il mio sport è uno tra moltissimi altri. Ci sono campioni olimpionici che guadagnano mille euro al mese.
Ma stiamo parlando di tennis. Uno sport in cui vengono dati 27.000 sterline, a prescindere, a un tennista quattro volte l’anno solo perché è nei primi 100 e 3.500 sterline solo perché è nei primi 260.
Però se sei fuori dai 1000 (per giovane età, o per censo, o per problemi di salute, o perché hai studiato), allora sei un paria.
A me pare assai bizzarro, per non dire palesemente ingiusto.
@ Figologo (#1219197)
parliamo di ECCEZIONI……
uffa…uffa e riuffa…..
@ pallettaro, gbuitt
Anche io rispetto le vostre opinioni, ci mancherebbe. Ma non le condivido. Si è accesso un piccolo dibattito, ma con toni civili ed ognuno ha espresso il proprio pensiero: non tutti possono averlo uguale!
Detto questo sono perfettamente in linea con il Buon Rob.
Poi il discorso che facevo non riguardava il fatto di essere obbligati o meno: nemmeno un medico o un avvocato è obbligato a svolgere la professione, seppur in possesso del titolo per farlo.
In tal caso non parliamo di semplice sport, ma di sport professionistico a tutti gli effetti. Il tennis è diverso dagli altri, perchè tutti devono partire da posizioni di classifica che si attestano oltre la 900: c’è chi le scala in un anno, come Kyrgios; c’è chi può impiegarci anche 8-10 anni; e quest’ultimo dovrebbe rinunciare nel caso in cui non dovesse farcela subito a scalare il ranking?! Per niente, non è una mentalità che condivido.
@ Buon Rob (#1219186)
non è un divieto, anzi. Se sei forte dimostralo. E hai la possibilità di dimostrarlo.
Non credo che Paolino Lorenzi sia un ladro e che si finanziasse con i furti. Se ce l’ha fatta lui, senza allenatori, senza sponsor e senza niente allora ce la possono fare tutti. Ma invece vogliono il campo perfetto, l’allenatore, il massaggiatore (magari se donna è meglio), sono tutti buoni solo a piangere.
E questo è un punto, ma fino ai 17 o 18 anni? I figli dei ricchi vanno alle accademie private, con i migliori coach e con le migliori strutture, possono viaggiare e fare esperienze, ma allora che facciamo rubiamo ai ricchi per dare ai poveri?
Più che BuonRob mi sembri Robin Hood
@ Buon Rob (#1219191)
tutti gli sport sono ingiusti. Ti pare giusto che Ronaldo e Messi guadagnino 500 volte di più di un comune giocatore della lega in cui giocano. Analoghi casi ci sono anche nel basket e nel baseball.
Vi intestardite sul tennis perchè siete appassionati come lo sono io, ma il troppo amore per questo sport vi fa esagerare. Poi per carità massimo rispetto per la tua opinione.
A parte il fatto che qui tutta la brigata ride a crepapelle leggendo un Che Guevara così liberal!
Un inedito storico!!!
A parte gli scherzi, il quadro da te rappresentato non è affatto sbagliato.
Giusta l’equazione che solo un certo numero di persone può vivere di una professione.
Il problema sta nella posizione susseguente. Tu sostieni che vada bene così.
Io ritengo che il tennis disponga di soldi sufficienti non per “mantenere” mezzo mondo ma nemmeno per dar da vivere a sole 100 persone.
L’ho già detto, si deve solo abbassare l’asticella in modo tale da consentire a una quota maggiore di tennisti di sopravvivere.
@ Buon Rob (#1219182)
parli di casi, e le tue sono eccezioni su 1000 pro.
lo sport è un hobby e non una professione….questo almeno fin quando non ti rendi conto che puoi diventare un campione
@ manuel (#1219196)
ora che ci penso ho anche giocato un torneo quasi sulla sabbia
dovevo giocare su terra rossa,esistono quindi dei campi peggiori qui in friuli.
Marinko Matosevic due mesi e mezzo prima di compiere 21 anni era fuori dai mille!
Zampagna faceva il tappezziere!
Ma di che parliamo, ben detto.
ma che razza di torneo è ? e l’itf che non si degna di far niente.se gli itf sono sempre a questi livelli questo tipo di tornei devono sparire,i guadagni sono bassissimi e gli arbitri guadagnano di più.vergogna al torneo,davvero vergognatevi.
Lo trovo banale e sconclusionato.
Denoti imprecisione nella lettura e comprensione della posizione mia e di Rob (non “mantenere” tutti semplicemente alzare il livello dei tornei dei circuiti inferiori, contenendo la sperequazione con gli Atp, quasi tutto il resto verrà da sè)
Scarsa acutezza quando mi accusi di demagogia (io che ho detto che sono per la selezione naturale e che ci saranno sempre quelli che falliranno).
Il tutto è vergato in modo malfermo.
In ultimo, mi sorprende il fatto che tu non riesca a capire un punto molto semplice: l’asticella si deve mettere, ma al momento è troppo in alto. A saltare sono pochissimi.
Si deve solo abbassare un pò.
I recordmen salteranno lo stesso. Ci sarà più gente che arriverà (e più spettacolo). Ci saranno anche quelli che non la supereranno.
In ogni caso: rimandato.
Alla prossima.
secondo me non tutti devono campare di tennis….
la gavetta la devono fare tutti e ovviamente le condizioni sono diverse per tutti
i campi di calcio delle serie minori non sono san siro….le piste di sci di coppa europa non sono kitzbuhel….
mi sembra che i tennisti siano troppo viziati e si lamentano troppo….solo i grandi campioni vivono del loro sport……
E’ un discorso che comprenderei se stessimo parlando di uno sport in cui girano pochi soldi, tipo il curling.
Ma uno sport che da 27.000 sterline a un tizio solo per presentarsi a Wimbledon, e 3.500 sterline solo per presentarsi a Roehampton, per prendere in un caso 10 punti e nell’altro zero punti, fa ridere che possa dare una cifra infinitesima a uno che ha la stessa classifica del secondo tizio ma che ha battuto cinque giocatori e guadagnato diciotto punti per farlo.
Ti pare? E’ matematica, non un’opinione.
E’ un paragone insensato, perché i liberi professionisti che guadagnano cifre diverse hanno clienti diversi.
I “clienti dei tennisti” sono gli stessi.
E’ giusto che il più bravo guadagni più del meno bravo? Ovvio.
E’ giusto che il meno ricco non abbia la possibilità di diventare bravo? No.
E prima che venga il fesso di turno a dire “è un discorso stalinista!!!!” o simili scempiaggini, vi ricordo che una volta il censo era indice della capacità di voto, e che solo cinquanta anni fa era considerato “eticamente giusto” che chi era più povero non potesse fare l’università, ad esempio.
Voi sembra che stiate dicendo: “il 1200 al mondo è giusto che sia 1200 al mondo, ed è a prescindere una sega. E’ giusto che diventi un top player chi ha sia talento sia soldi, perché noi i poveracci non li vogliamo”.
Ve l’ho detto, siete rimasti ai tempi del barone Von Cramm e del divieto ai tennisti di fare i professionisti.
Isner a 22 anni era senza ranking.
Estrella è entrato per la prima volta nei primi 500 a 27 anni.
Cambiando sport, Kurt Warner a 22 anni faceva il commesso in un supermercato.
Di che parliamo?
@ gbuttit (#1219179)
E’ una sorta di assistenzialismo tennistico affettivo. Una nuova sindrome. Siccome a me piace il tennis tutti devono campare di tennis. E il mondo reale può andarsi a friggere.
Ma nessuno é obbligato a fare una professione che non rende, e nessuno può essere obbligato a sovvenzionarlo perchè la sua professione non rende… anche un ingegnere o un medico può decidere di fare il libero professionista, se però non ha abbastanza clienti per mantenersi peggio per lui, magari é meglio che si cerchi un lavoro dipendente.
Ogni professione ha un suo limite di professionisti possibili, non ci può essere un medico ogni 10 persone, altrimenti ogni medico avrebbe in media 10 pazienti e ben pochi sopravviverebbero…. nello sport é lo stesso, ogni sport ha un suo limite di giocatori che possono vivere solo con quello sport, chiaramente in base alla popolarità e quindi agli sponsor alcuni sport tipo il calcio hanno un limite molto maggiore, se nel tennis il limite é ad esempio 200 di che stiamo a discutere? Ci sono 200 giocatori che possono fare i professionisti, gli altri no, vogliono farlo lo stesso perchè comunque contano di arrivarci nei 200 o ancora meglio nei 100 che vivono bene? Benissimo, liberi di farlo, ma a loro rischio… se no, facciano un’altra professione e giochino a tennis dilettantisticamente.
@ Figologo (#1219169)
anche il tuo è efficace, in quanto a demagogia.
Sai quanti ce ne saranno nei prossimi 4-5 anni di giocatori come questo soggetto? di numero 400 o 500 o 700 che non potranno campare di tennis e che chiederanno soldi? Ma poi certo, “ipoteticamnete potranno anche entrare nei 100.
Trascuri il problemi più importante, cioè che la selezione naturale non viene fatta solo nei future, ma viene fatta maggiormente già da ragazzi dove i figli dei ricchi hanno i migliori allenatori e le migliori possibilità per viaggiare. Tanto che i ragazzi meno ricchi a tennis proprio non giocano. te lo garantisco.
Quindi il problema lamentato non verrà mai risolto, a meno di un prelievo forzoso ai ricchi da destinare al tennis.
Lo trovi corretto ed efficace il mio intervento oppure non lo è perchè non la si pensa come te e rob?
@ Dolgo#1 (#1219171)
non ho detto questo. Dico solo che il numero 1200 al mondo può decidere di fare il professionista, ma se non guadagna non posso strapparmi i capelli per lui. In tanti sport il numero 1200 al mondo non guadagna.
Non per questo devono essere per forza professionisti. Io posso decidere di essere professionista, ma se perdo e non guadagno sono un professionista mancato.
In ogni caso ho il massimo rispetto per la tua posizione, anche se non la condivido.
@ pallettaro (#1219145)
abbiamo un modo diametralmente opposto di pensarla sull’argomento, pazienza. qualsiasi professione si intraprenda è frutto di una nostra decisione. Poi se è difficile o impossibile da intraprendere, per vari motivi, si può optare per scelte “di ripiego” o “alternative”.
in tal caso si parla di uno sport praticato a LIVELLO PROFESSIONISTICO, è un dato di fatto: altrimenti mettiamo sullo stesso piano chi gioca al campetto dietro casa o all’oratorio con chi disputa tornei challenger? non esiste dai!
è un discorso a prescindere dall’articolo in questione
si tratta di una professione, ben detto, quale sport?
Cosa c’entra il livello a cui sei arrivato a 22 anni?
La prospettiva è totalmente sbagliata se inquadrata sul singolo o sull’esempio del singolo.
Sei 1200 al mondo a 22 anni non è escluso che a a 26 ti stabilizzi intorno alla 200.
La classifica non dice tutto, bisogna ragionare in termini di TORNEI. Predisposizione di prizemoney tali da poter garantire la selezione naturale.
Così non è garantita. Perchè le finanze private e i supporti federali sono il fattore decisivo, data la pochezza finanziaria/retributiva dei circuiti inferiori.
Ps
Assolutamente efficace e corretto nel merito l’intervento di Buon Rob
@ Buon Rob (#1219149)
io non contesto questo. A me che me ne frega se tolgono un milione al Roland Garros per darlo a future? Dico solo che è un sistema che non regge.
Arrivassero questi soldi non andrebbero, in ogni caso, al numero 500 o al numero 600, ma al numero 300 o 250.
Quindi il problema esposto dal tennista dell’articolo non sta assolutamente in piedi visto che lui perderebbe 6-1 e 6-0 da Naso.
Poi certo, se addirittura dici cosa significa guadagnare per vivere, beh sei ingeneroso, almeno per me.
Ti potrei dire che, essendo un padre famiglia, conosco genitori che non posso permettersi il corso di tennis per i figli. Di che stiamo parlando?
@ Buon Rob (#1219149)
Parliamo di professioni?
Ci sono commercialisti che prendono 1 milione al mese, altri 300.000 altri 30.000. Secondo questa logica quello che prende di + dovrebbe dare un po’ a quello che prende di meno perchè un giorno potrebbe diventare bravo o ampliare il giro d’affari. 😆 :lol:…
Cmq senza fare paragoni tra situazioni troppo diverse, il fatto è che posso capire che si lamenti uno nei top 400-500 ma che pure questa sega parli no 😆 😆 Se il tuo investimento iniziale è stato sbagliato (cioè non vali quello che credevi), molla… A chi serve un 22enne ranking 1400 con 0 prospettive? Oggettivamente a nessuno, ne agli appassionati ne allo spettacolo che dovrebbe remunerare il suo sforzo in campo. Come fai a lamentarti di premi che cmq mai vincerai perchè sei una sega? Dai siamo seri. Gioca un paio di tornei l’anno e vai fare l’impiegato.
Oppure si stabiliscano a livello scolastico e universitario delle “doti” per merito sportivo, in modo che intanto studi e cresci tennisticamente senza spendere troppo…se poi non vali una sega o non raggiungi degli obiettivi prefissati molli e amen. Probabilmente delle soluzioni di questo tipo ci possono anche stare.
Concordo invece sul fatto che le strutture strutture in generale che devono essere decenti e giocabili e che i giocatori non debbano andarsi a raccogliere da soli le palline a rete…
@ Ktulu (#1219146)
Sì, ma se a 13 o 14 anni non sei il più forte della tua età o tra i 3- 4 più forti al mondo non fai strada. Fognini batteva regolarmente Nole da ragazzo, ma anche Naso era fortissimo da Junior, questo come esempio del 87, per dire come cambiano le cose.
Questo per dire che si tratta di un SOGNO, non di un OBBLIGO.
Dario Sciortino (classe 79) sconfisse Safin nella finale dell’Orange Bowl e Pietro Ansaldo (classe 74) vinse nel 2000 il campionato europeo under 16 contro Ivo Minar, torneo che vinsero anche Edberg e Lendl.
Stefano Mocci classe 81, da junior batteva Melzer e Nalbandian, etc etc.
Quindi si tratta di una scelta veramente difficile, rischiosa d che deve essere supportata dalla federazione, negli anni giovanili, ma se a 22 anni sei n. 1200 lasciamo perdere questi discorsi.
Esatto.
E’ un concetto talmente ovvio e banale che ogni volta mi stupisco che non venga compreso.
Io pensavo che molti fossero rimasti agli anni ’80 e invece, leggendo i commenti a questo articolo, mi rendo conto che molti sono rimasti all’epoca pre-professionismo, l’epoca del Barone Von Cramm.
Per capire l’assurda sperequazione faccio un esempio: a Wimbledon, per un primo turno, magari perso 6-0 6-0, si guadagnano 27.000 sterline (e 10 punti ATP). Per guadagnarli, basta essere nei primi 100 al mondo.
Addirittura, se perdi al primo turno delle quali, e Wimbledon quindi non lo vedi neanche in foto, visto che le quali si giocano a Roehampton, guadagni 3.500 sterline (e zero punti ATP), e magari sei il n.280 che perde 6-0 6-0.
Chi ha vinto Andria settimana scorsa, ed era un top 100, ha guadagnato solo cinquemila dollari (e OTTANTA punti ATP), vincendo cinque partite.
Chi ha vinto un future, ha vinto circa 1.200 dollari, e DICIOTTO punti ATP.
Indi per cui la soluzione a me pare evidente: tassare i bizzarramente straricchi tornei dello Slam per innalzare il montepremi dei futures.
Anche perché, soprattutto nel tennis di oggi, per diventare Djokovic DEVI passare da futures e dai challenger.
Poi ci stupiamo se un giocatore gioca la Serie A, la Bundesliga o l’Open di paese invece che andare a giocare un future in Alaska o in Burkina Faso. Gli conviene.
A me quelli che scrivono, e purtroppo sono parecchi, “se credi in te stesso devi spendere anche centomila euro!!!!!!!” inquietano e anche tanto.
O sono calvinisti, o non hanno la più pallida idea di cosa significhi guadagnare per vivere.
Il problema si pone molto prima, intorno a 13-14 anni. A 17-18 devi aver già fatto una scelta…
@ Dolgo#1 (#1219141)
e no!!! Caro mio.
Lo decidi tu di essere un professionista. Non la società civile o gli sponsor. E’ una carriera professionistica che parte dalla pratica di uno SPORT che decidi TU di farlo diventare una PROFESSIONE. Un sogno che tutti vorremmo realizzare, ma che pochi possono raggiungere proprio perchè moltissimi vorrebbero vivere giocando a tennis o giocando a calcio o giocando a pallavolo eccetera. Ci sono anche tanti maratoneti che si allenano tutti i giorni e che nei loro foum si lamentano alla stessa maniera di come fai tu. Non possiamo tutti vivere di sport, dai! MAGARI si potesse!
Se sei 1200 al mondo a 22 anni e ti definisci un professionista devi prenderti carico di tutte le conseguenze che questo comporta, non piangere perchè se nel future c’è il buco nel campo…
Permettimi di dissentire, ma non è affatto così. Stiamo parlando di SPORT PROFESSIONISTICO: si tratta di una professione a tutti gli effetti
@ dar (#1219135)
solo? in serie D quanti anni fa?
Io li prendevo in Eccellenza nel 2003-2004, figurati un pò, ma non tutti nella mia squadra prendevano questa cifra.
In ogni caso per 4-5 anni di studio e calcio ho potuto vivere di solo calcio, ma a 23 anni iniziai a lavorare come tutti, poi la sera allenamento e alla domenica partita. Era dura, ma a quell’età le energia non mi mancavano…… he he.
Vivere solo facendo sport è davvero difficile, per tutti, soprattutto quando smetti.
@ Dolgo#1 (#1219134)
I tornei non sono un banco di mutuo soccorso. C’è una organizzazione del torneo che deve gestire costi e ricavi. Lasciamo stare i challenger che secondo me possono ancora reggere, ma i future non reggono. Ora, se ci si potesse guadagnare tutti noi saremmo felici di organizzare dei future invece che andare a lavorare, no?
Non ci si riesce perchè alla gente, in provincia o peggio, non interessa vedere i future, interessa solo ai pochi appassionati come noi.
Questo è il punto che continuate a non capire. Una nostra passione non è per forza una passione di tutti. Questa è la ragione per la quale la gente non paga e gli sponsor non arrivano.
Ahhh, mi sembrava impossibile ti riferissi al tennis… 😉
Il problema, a mio parere, si pone per i ragazzi di 17-18 anni che si trovano davanti al dubbio se proseguire o meno studi/lavoro oppure fare il professionismo nel tennis. Purtroppo è un problema comune a tantissimi sport e comporta grosse spese e paure per le famiglie.
Se poi a 22 anni sei oltre la millesima posizione allora sei tu che non ti sei reso conto di essere scarso.
Il discorso di aumentare i soldi nei future non merita di essere preso nemmeno in considerazione visto che purtroppo è il mercato che determina queste logiche (pochi soldi da sponsor o paganti) oppure altre (scommesse). Questo problema esiste anche nella boxe, dove i pugili si vendono i match per guadagnare qualcosa visto che ci sono pochi pugili strapagati e tantissimi non pagati.
Questo perchè stiamo parlando di SPORT e non di una PROFESSIONE, ma molti continuano a dimenticarsene.
@ Ktulu (#1219127)
No venivo pagato mille euro per giocare a calcio in serie D, che per quanto mi riguarda è una cifra ridicolmente elevata, e che non meritavo per giocare, quindi ecco perchè mi escono i paragoni, perchè al contrario mia sorella arrivata a 16 anni ha dovuto smettere di giocare a tennis, perchè non si riusciva nemmeno più a mantenere le racchette
@ figologo:
io non parlavo di stipendio fisso, cosa che nel tennis non esiste. ma di un aumento del prize money nei challenger e nei futures, cosi’ da permettere anche ai giocatori che si attestano tra la 300esima e la 500esima posizione (indicativamente) di coprire almeno le spese e guadagnare al contempo una cifra che si avvicina ad uno stipendio normale. mi sembra corretto
grande commento . mi associo
@ Radames (#1219104)
Quindi veniva pagato 1000€ al mese per giocare la serie D di tennis?! Ma quale circolo può permetterselo? Noi paghiamo pure per allenarci. ..
a me poi fa molto piacere fare questo tipo di discussioni onestamente, poichè una settimana fa avevo aspramente criticato il sito e il forum stesso perchè si vedevano sempre gli stessi tipi di dibattiti infantili.
nel calcio sport che ancora pratico a livello basso ma che non amo come il tennis, anche in Prima categoria c’è un minimo di introito che permette alle società di autogestirsi. Ma le problematiche sono spesso simili anche li. giocatori sul finire di carriera che si lamentano di non ricevere un rimborso spese seppur minimo, quando in realtà dovrebbero smettere o giocare per pura passione
Son d’accordo nel l’aumentare i montepremi dei challenger, ma a livello di futures è ovvio che non puoi pretendere di più nei futures. ..
Tutto giusto, salvo l’asticella che metti.
Guarda, non conosco i dati nello specifico ma a naso credo che quella che simpaticamente (ed efficacemente) chiam “la mutua sociale” possa garantire un buon circuito futures, sicuramente non la porcheria miserabile che si vede ora.
Poi giustissimo che sia il pubblico a decidere cosa vedere e che solo i bravi vadano avanti.
Vi voglio fare riflettere su una cosa.
Se si interverrà su prize money e finanziamenti e si estenderà una possibilità di guadagno maggiore anche all’800, al 900 o al 1000 al mondo….ebbene arriverà il 2000 o il 3000 al mondo a lamentare la propria condizione.
E’ una specie di “trappola della povertà” (alcuni economisti chiamano proprio così un particolare ingranaggio messo in moto dai sussidi) che non si può risolvere.
Dunque, come dicevo in un altro mio post, è giusta la selezione naturale, per la serie “se sei bravo vai avanti sennò ti attacchi”.
Non si può nemmeno discutere il principio. Se l’Itf elargisse 1500 euro al mese a chiunque, domani vorremmo essere tutti tennisti 😛
Dunque va bene che chi è bravo emerge, ma resta il problema di circuiti minori dove gli scarsi denari circolanti tagliano le gambe a tanti.
Nessuno qui dice che un mestierante da 500 al mondo costantemente debba fare la bella vita….semplicemente se mantiene quel livello almeno le spese le deve pagare.
E un ragazzo che tra infortuni e roba varia passa qualche anno intorno alla 600-700 al mondo non può ritirarsi perchè rimane in bolletta sparata.
A ciò si aggiunge, al di là di ogni discorso sull’interesse suscitato dai grossi tornei, che in alto circola (giustamente) una quantità di soldi elevatissima.
Ma secondo me queste cifre sono talmente cospicue che la distrazione di una quota di questi soldi per finanziare challengers e futures sarebbe quasi per nulla percepita dai grossi nomi e, all’opposto, il beneficio per i circuiti minori sarebbe ENORME.
Il paragone con altri sport come il calcio non serve a nulla perchè qui non si parla di ripartizione di risorse tra calcio e tennis ma ripartizione di risorse dell’Atp al suo interno.
@ Magazine (#1219109)
si serie D di calcio. Perdonatemi mi venite a parlare di discussioni sul tennis, quando il 99% di temi trattati su questo sito sono racchiusi in ridicole discussioni su Federer-Nadal che non si sentono nemmeno al bar dello sport? il mio era un esempio estremo per dire che come tutti voi appassionati di tennis sapete, si tratta di sport elitario quindi qualora non riesci a coprire le spese non sei costretto a continuare a tutti i costi, evidentemente c’è una famiglia dietro che te lo permette, ci sono giocatori che giocano futures a 28/30 anni, e allora quale lamentela è giusta se a quell’età non ti qualifichi nemmeno per i challenger? semplicemente io dico non ci si può lamentare di una professione ove evidentemente non hai le doti per raggiungere il top, se studi ingegneria non è detto che diventerai un top in una multinazionale, magari continuerai a lavorare a 1500 euro al mese, eppure il percorso è stato lo stesso. io molto umilmente mi sono reso conto che non ero nella media di giocatori che potevano aspirare al professionismo calcistico e mi sono messo a lavorare come impiegato per due società, 12 ore al giorno. tutto qui nulla di eroico. a 22 anni questo ragazzo di cosa si lamenta? quale futuro vede? chi gli ha pagato un biglietto per il cile?
Lo sport viene premiato solo dagli spettatori che sono direttamente o indirettamente l’unica fonte di introito.
Ad un future in una settimana ci andranno 500 persone a vedere i match(compresi i soci del circolo)in una sola partita di Eccellenza ci sono più spettatori.
L’atp può far da mutua sociale per il livello 250/300 che in effetti ha qualità diverse da un 1000, ma sotto c’è poco da fare.
@ PingPong (#1219113)
C’è da dire però anche che almeno i campi dovrebbe essere praticabili e le strutture agibili
Ingiusta fino ad un certo punto…sarebbe come dire che un giocatore di lega pro si lamentasse perchè lui non si può permettere ferrari e puta incorporata. Dare la colpa ai primi 100 perchè sono bravi e fanno girare soldi è abb assurdo.
Chi non vale nulla e vuole farsi vita natural durante negli itf si accomodi pure, ma che poi non si lamenti.
Certo magari qualche quattrino in più è pure giusto (oggettivamente), ma queste uscite lasciano il tempo che trovano. Rastaman Brown andava in giro col pulmino e ci dormiva dentro…Lui è bravo ed è riuscito… Chi non è ababtanza bravo e sa che dovrà fare una vita di itf e challenger sa già quello che trova, nessuno li obbliga a giocare 😉
Boh…forse la verità sta a metà strada, magari organizzare qualcosa che possa dare visibilità ai tornei minori per fare girare più denaro
Ha ragione. Il fatto è che qui non si parla solo di n. 900 o 1000 del mondo: anche chi si trova intorno al n. 300/400 fa fatica a coprire le spese. Mi sembra assurdo, in realtà dovrebbe percepire almeno uno stipendio normale. Non dico a 5-6 zeri come un top 100 o 50; ma nemmeno rimetterci i soldi di tasca sua, stiamo parlando pur sempre di un professionista che rientra tra i 500 migliori giocatori al mondo.
Secondo me è l’approccio al problema che è sbagliato: si dice che l’ipotetico 1000 al mondo di altri sport – spesso si tira in ballo il calcio dove però a parte la classifica del pallone d’oro o altri concorsi simili non mi risulta esista una classifica ufficiale, quindi come si fa a stabilire se uno è 1000 o 2000? – gioca sicuramente nella serie A di qualche paese e guadagna parecchio, mentre il 1000 al mondo nel tennis deve essere mantenuto da qualcuno.
Purtroppo, però, ci si dimentica altrettanto spesso di considerare che qualunque partita sicuramente di serie A ma in molti stati anche di serie B o C addirittura, è seguita da molte più persone di quanto non sia seguito un torneo 10.000 in qualunque parte del mondo.
E’ l’interesse degli sponsor e delle TV (che vivono di pubblicità e quindi ancora una volta di sponsor) a creare il volume di soldi attorno ad una manifestazione – non solo sportiva.
La finale scudetto di serie A che si giocherà tra poco a Genova quanto farà di spettatori? 5.000, 6.000 non ho la più pallida idea di che capienza abbia il palazzetto ma non credo di molto oltre queste cifre. E in TV su supertennis quanti la seguiranno?
Facciamo un confronto non solo su quanta gente questa sera guarderà la partita della Juve in Champions – che non vale per importanza sportiva una finale scudetto! – ed ecco la risposta al problema soldi.
Alla finale di qualunque 10.000 quanta gente assiste sulle tribune (qundo ci sono!) ? e se c’è qualcuno è perché è gratis, perché se si facessero pagare chessò 5 euro, sarebbero ancora meno ad andarci; e di certo nessuna TV pagherebbe per i diritti di trasmissione di quel match.
Certo se i veri tifosi appassionati (sedicenti)partecipassero più assiduamente ai tornei qualcosa si comincerebbe a muovere…
Commento inutile e insensato per vari motivi. Prima di tutto cosa centrano in questo discorso le vittime di eternit, thyssen e quant’altro. Si tratti di una tragedia ma proprio non c’entra nulla col tennis unico argomento di cui si dovrebbe parlare direi visto che siamo un sito per appassionati di questo sport. Secondo tu ti lamenti che prendevi solo 1000€ in serie D bene oggi in serie D sei quasi fortunato se ti rimborsano le spese e gli impegni sono gli stessi che avevi tu. Nell’articolo di parla di un ragazzo 1400 al mondo nel suo lavoro, dato se vogliamo non verissimo perche’ sicuramente ci saranno giocatori non in classifica migliori di lui ma in ogni caso possiamo parlare di qualcuno nell’ elite del suo lavoro che fa fatica a stare a pari non a guadagnare. Mentre te con tutto il rispetto da giocatore di serie D potevi essere forse il numero 1400 solo in italia eppure ti mettevi in tasca cifre che certi tennisti si sognano. Quindi non e’ uno sfogo ridicolo perché in quasi qualunque mestiere se sei tra i migliori al mondo vivi meglio rispetto ad uno sportivo (esclusi i grandi sport)
ma infatti che discorsi fai?? 😆 non può neanche lamentarsi di ciò che ha davanti palesemente?..tu quando non ti pagavano non ti lamentavi? stavi zitto x caso quanta ipocrisia 🙄
Discorso assurdo. Intanto il tennis è forse l’unico o uno dei pochi sport in cui per fare tornei professionistici devi sostenere tantissime spese di vario tipo e poi posso comprendere che il n° 1000 al mondo non ci guadagni chissà che ma che non vada almeno in pari il n° 200 al mondo è semplicemente assurdo.
La sproporzione è incredibile tra i primi 100, che hanno la possibilità di accedere direttamente ai tabelloni degli Slam e anche perdendo 4 volte al 1° turno guadagnano un mucchio di soldini, e tutti gli altri.
chi fa la D di calcio porta più soldi agli sponsor di un tennista che fa i future, perché le serie minori di calcio attraggono un pubblico locale, che ha il sostegno degli sponsor locali. Se io sono il panettiere del paese, faccio lo sponsor per la squadra del paese: i tifosi locali vengono vedere la partita, e poi vengono a comprare il filoncino da me.
c’è un dato di fatto: fino al 250/300 arrivano quelli che se lo possono permettere, sopra cominciano ad arrivare solo quelli che se lo meritano. Adesso abbiamo un mese per parlare solo e sempre di questo, finché non ricomincia la stagione del tennis giocato!
@ dar (#1219075)
Ma serie D di calcio intendi?
Ha ragione, sproporzione ingiusta, facendo cosi’ chi ha i soldi per permettersi coach e preparatori puo’ pensare di fare una certa carriera altrimenti e’ durissima.
Tutto questo porta via talenti dal tennis che a un certo punto decidono di smettere l’attivita’ professionistica ma che potrebbero essere un valore aggiunto per questo sport, sempre piu’ imborghesito e chiuso su se stesso.
Le conseguenze sono sempre minore qualita’ tennistica, perdita di stimoli per i giocatori, corruzione e partite truccate.
Io trovo questa demagogia abbastanza ridicola.
Un tesserato lancia pubblicamente un’accusa alla Federazione Internazionale rea di infischiarsene dei circuiti minori (non dei poveri, dei circuiti minori, cioè di partizioni del circuito di cui dovrebbe interessarsi!) e di concentrare i capitali dove ce ne sono già a sufficienza.
Salvo poi squalificare il millesimo al mondo per combine.
ITF disonesta.
Quanti ultraliberal in circolazione…..
Gli stessi che poi chiedono di abolire le scommesse immagino.
@ dar (#1219075)
Ma cosa c’entrano i morti dell’eternit con il tennis? E allora i genocidi in Africa? E gli alluvionati di Genova? Allora non parliamo più di niente, l’intervento ridicolo è il tuo. Il ragazzo fa bene a lamentarsi, il problema è noto, essere mille al mondo in uno sport giocato da milioni di persone vuol dire essere molto bravi, tu che giocavi in serie D non eri il millesimo giocatore neanche della tua provincia. Questi sono professionisti, e hanno diritto di giocare in condizioni decenti e di guadagnare almeno quello che guadagnerebbe un operiao normale (1500 €uro al mese, con tredicesima, quattordicesima, ferie e malalttie pagate, TFR). Ma li vedete i premi di questi tornei?
le discriminazioni di oggi saranno il panorama di domani.
…ma andare a lavorare?!
Io personalmente trovo questi sfoghi abbastanza ridicoli, cosa dovrebbero dire le 1000 persone morte per l’eternit o nelle acciaierie della Thyssen, ma cosa pretendete se a 22 anni siete 1000 al mondo sarebbe il caso di valutare altre carriere, anche io a 23 anni giocavo in serie D a 1000 euro al mese e ho smesso perchè non mi pagavano più..ma che discorsi sono
Io gioco regolarmente su campi ben peggiori! 😆