Masters Cup 2014 ATP, Copertina

ATP Finals di Londra: un inizio shock

11/11/2014 17:36 12 commenti
Tomas Berdych classe 1985, n.7 del mondo
Tomas Berdych classe 1985, n.7 del mondo

Prime partite delle Finals londinesi, i migliori della stagione al via, campioni Slam a contendersi ogni scambio e partite che si preannunciano appassionanti e punto a punto: chi si sarebbe mai potuto aspettare invece le due sonore sconfitte patite dal croato Marin Cilic e dal ceco Thomas Berdych? L’ultimo trionfatore di New York a subire un umiliante 6/1 – 6/1 dal numero 1 mondiale Novak Djokovic e un altrettanto spiazzante doppio 6/1 inflitto dallo svizzero Stan Wawrinka a Berdych, giocatore dal potenziale indiscusso e in pianta stabile fra i migliori da diversi anni. Due partite dall’esito e dalle tempistiche simili che alla vigilia lasciavano pensare (o sperare?) a un maggiore equilibrio cui assistere in campo, con tanti fattori e incognite da tenere in considerazione riguardo ognuno dei quattro sfidanti. E invece…

Il serbo numero 1 al mondo arrivava all’appuntamento finale del circuito per fugare le voci sulle distrazioni derivanti dalle sue recenti gioie paterne ma in appena 57 minuti ha letteralmente spazzato via le resistenze del croato Slam, sotto gli occhi di un attonito Goran Ivanisevic, coach preoccupato sugli spalti e inerme come il suo assistito in campo: il primo 6/1 – 6/1 subito in carriera da Cilic, un parziale di 6 giochi consecutivi nel primo set, il servizio mai tenuto nel secondo set e una sola volta in totale nel corso dell’intero match.
I numeri in partite del genere hanno un’importanza relativa ma meritano comunque una piccola disamina: il 78% di punti ottenuti da Nole con la prima di servizio, un saldo positivo di 13 vincenti a fronte di 12 non forzati, 6 palle break convertite su 9, per disattendere le aspettative croate della vigilia e sciogliere le riserve sul tennis di Djokovic. Cilic di par suo si presentava a Londra sull’onda dell’entusiasmo newyorchese, con la status di top player appena raggiunto e la convinzione di potersela giocare non solo all’interno del proprio gruppo ma soprattutto di poter fare la voce grossa anche in chiave vittoria finale. Ma una scoppola del genere lo ha immediatamente riportato con i piedi per terra: se in forma e centrato sugli obiettivi, il Djokovic presente qui alle Finals sembra proprio di un altro pianeta rispetto al lungagnone Marin.

Incertezza era la parola chiave anche della sfida fra Wawrinka e Berdych: se da una parte lo svizzero quest’anno ha alternato picchi di rendimento inauditi a lunghe pause in cui è sembrato incapace di tenere alti gli standard del suo gioco, dimostrando dei limiti sul sapersi confermare una volta arrivato in cima, Thomas Berdych arrivava ancora una volta all’appuntamento coi migliori ricoprendo il ruolo di underdog, quel giocatore che contro i migliori non parte certo da favorito ma in grado di piazzare secondo molti la zampata vincente, uno status a dire il vero affidatogli più sulla fiducia che per i risultati colti, anche da sfavorito, nelle partite di tornei veramente importanti e contro avversari di grandissimo spessore. Dubbi e speranze si incrociavano e rendevano un pronostico decisamente difficile da farsi. La partita ha però raccontato una storia diversa.

Stan ha improvvisamente ritrovato il suo magnifico rovescio, a mio avviso il più efficace per potenza risolutiva se lo svizzero è in giornata SI, con cui è stato in grado di spingere fuori dal campo il disorientato ceco per chiudere il punto sulla riga opposta, con Berdych apparso in totale balìa dell’avversario. Un altro 6/1 – 6/1, questa volta in 59 minuti, un eloquente 95% dei punti guadagnati sulla prima palla dello svizzero, un saldo positivo di vincenti/errori non forzati di 16/11 (per il ceco invece un altrettanto chiaro 4/20 e con 3 aces…), 5 palle break convertite sulle 9 concesse per lo svizzero, 0 su 0 per Thomas.
Due partite con un punteggio più adatto a un primo turno dello Slam o di un Masters1000 qualsiasi, quando i grandi giocatori infliggono severe lezioni a locali wild card o sprovveduti giocatori, ma che senza dubbio non siamo abituati a vedere in un appuntamento come le Finals: posso solo immaginare lo stato di frustrazione dei due sportivi, quando sotto gli occhi scrutatori del mondo tennistico, hanno rimediato le sconfitte più umilianti della loro carriera, una carriera che li ha portati veramente in alto, vicini alla gloria sportiva ma che in un attimo li ha fatti precipitare al rango di semplici comprimari.

Senza comunicazioni ufficiali su reali o presunti malanni fisici, ciò che dovranno fare Berdych e Cilic per il continuo del loro soggiorno britannico, è dimostrare che loro quel posto fra i magnifici 8 se lo sono realmente guadagnato, facendo appello al loro orgoglio per una reazione che possa parzialmente fargli fare pace con la pessima prestazione offerta durante il loro primo incontro: lo devono al pubblico pagante che si merita uno spettacolo migliore, al proprio staff, alla stagione giocata con fatica e sacrifici ma soprattutto lo devono a sé stessi, perché se sono campioni lo devono dimostrare proprio adesso, perché dopo una sconfitta così netta se sono grandi devono rialzarsi e ricominciare a picchiare duro, come se la prima partita non ci fosse proprio stata. Non importa se la loro qualificazione alle semi finali è ormai compromessa, Berdych e Cilic hanno una partita diversa da giocare.


Alessandro Orecchio


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12 commenti. Lasciane uno!

simona (Guest) 12-11-2014 09:06

Scritto da _Carlo
La vittoria di Cilic agli US Open mi puzza sempre di più…

E sono d’accordo anche con te… che dolore quella sera con Federer che sembrava sotto una pressa

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simona (Guest) 12-11-2014 09:04

Scritto da P0LL8
Berdych è un caso perso… Avrei preferito vedere Ferrer…

ah come è vero!!!!! Ferrer è il mio idolo dopo Federer (FE deReR er: il più contiene il meno- questa non me la rubate)

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_Carlo (Guest) 11-11-2014 21:46

La vittoria di Cilic agli US Open mi puzza sempre di più… 🙄

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Ktulu 11-11-2014 21:12

Scritto da Libeccio
@ groucho (#1211022)
Scusa ma quale sarebbe la tesi strampalata? A me sembra un’analisi di due partite

Alla fine dice che la qualificazione è ormai compromessa per berdych e cilic. Ora, è verissimo per berdych che dovrebbe battere djokovic e wawrinka, ma cilic è assolutamente ancora in corsa!
Contro berdych ovviamente ha tante chance di vincere e wawrinka sappiamo tutti che dipende da come scende dal letto la mattina, non è assolutamente imbattibile…

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P0LL8 (Guest) 11-11-2014 20:31

Berdych è un caso perso… Avrei preferito vedere Ferrer…

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Libeccio (Guest) 11-11-2014 19:56

@ groucho (#1211022)

Scusa ma quale sarebbe la tesi strampalata? A me sembra un’analisi di due partite

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Mats (Guest) 11-11-2014 19:45
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groucho (Guest) 11-11-2014 19:11

Ci credete? Dal titolo avevo già capito chi fosse l’autore.
Faceva presagire una tesi strampalata.

5
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Phoedrus (Guest) 11-11-2014 18:40

Quando arrivi per la prima volta al Masters devi capire che la prima partita non è con uno più scarso di te, come i primi turni che servono per scaldarsi ed entrare nel torneo.
Devi subito giocare ad alto livello… Se non ci sei abituato (come Cilic) allora facile che perdi.

4
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manuel (Guest) 11-11-2014 18:40

per me wawrinka passa perchè se gioca come ha fatto con berdych può battere chiunque.

3
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bad_player (Guest) 11-11-2014 18:27

Scritto da Ktulu
La situazione di cilic non è affatto compromessa. Se batte Berdych e wawrinka passa.

esatto!
Se la può giocare con entrambi.
Non diamo per scontato il passaggio di Stan…..non mi pare il csao.

2
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Ktulu 11-11-2014 17:45

La situazione di cilic non è affatto compromessa. Se batte Berdych e wawrinka passa.

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