Gilles Simon, Odi et amo
Il tennista francese Gilles Simon è un personaggio dalle molte sfaccettature: è un tennista con un nutrito numero di seguaci e appassionati ma equamente di detrattori, è un atleta magnifico che ha fatto dei suoi mezzi fisici “normali” la perfetta macchina per diventare uno sportivo di successo, è un giocatore in grado di catalizzare l’attenzione e incuriosire la massa non solo per le sue imprese tennistiche, per i suoi numerosi come back ad alti livelli in seguito ai tanti infortuni, ma anche per la peculiarità di dire tutto ciò che gli passa per la testa e senza filtri, senza aver paura di scatenare con la sua estrema franchezza ridde di voci e dissensi riguardo opinioni, che va ricordato, rimangono comunque personali.
Il pensiero, ammesso che sia espresso e non velato o taciuto, è per me il valore più grande che ci possa essere in una società civile che possa definirsi tale, perché da esso possono partire costruttive diatribe che, attraverso punti di vista diversi e opposti, possono portare a un miglioramento che nasce solo dall’ascolto e dall’umiltà di poter cambiare idea.
Gillou, così lo chiamano affettuosamente i suoi tifosi, non è però solo uno senza peli sulla lingua, ma è anche il protagonista di una storia personale che dovrebbe farci riflettere: il classe ’84 fa parte di quella generazione d’oro del tennis transalpino che ha visto fra le sue fila Jo – Wilfried Tsonga (1985), Gael Monfils (1986) e Richard Gasquet (anche lui ’86), ma rispetto ai suoi coetanei ha avuto un percorso per arrivare alla gloria sportiva decisamente diverso. Pro dal 2002, entrato nei top100 nel 2006, la carriera di Simon ha avuto un’impennata nel 2008 con un balzo che lo portò al numero 6 della classifica ATP e al Master di fine stagione in virtù di risultati inattesi ma importanti.
Simon non ha il minimo dubbio nell’affermare che la sua più grande fortuna sia stata quella di non essere un cavallo vincente secondo la sua Federazione, la quale non credeva nei suoi mezzi fisici e tennistici e per questo si è orientata su altri baby talenti. Questo a suo dire, gli ha permesso a suo tempo una maturazione più completa e reale, senza tutta quella pressione che spesso può divenire deleteria, riuscendo a lavorare sottotraccia e a formarsi nella pienezza del proprio potenziale. Non a caso con il suo fisico esile, Simon ha cominciato a giocare a tennis guardando le partite di Michael Chang, divenuto ben presto punto di riferimento e motivatore unico per la sua crescita.
Spesso frenato da problemi fisici (ginocchia, schiena, costole), Gillou è rappresentante dei giocatori nel Council ATP, ma il ruolo che ricopre non gli ha mai impedito di rilasciare dichiarazioni anche scomode, senza quella patina di finzione e diplomazia che personalmente detesto: non è certo inusuale sentirlo esprimersi riguardo tematiche su cui tanti giocatori avrebbero da dire la loro opinione, salvo poi ritirarsi un po’ codardamente di fronte ai microfoni (o alla carta stampata) e quindi alla possibilità di far ascoltare la propria voce.
Fra le tante idee espresse, Gilles Simon ha ad esempio scagliato una dardo infuocato contro gli ex giocatori francesi passati poi al ruolo di commentatori televisivi: “Sono i peggiori, gli ex giocatori che tirano merda addosso senza essere stati necessariamente meglio di te”. Difficile ipotizzare quindi uno scenario in cui Simon goda di simpatia fra colleghi ed ex tennisti, ma è altrettanto innegabile notare come spesso alcuni lavori in questo ambito siano improvvisate: non sempre essere stato un buon giocatore è sinonimo di altre professioni nel sistema tennis, vuoi che si tratti di un allenatore, di un rappresentante federale o anche di “semplice” commentatore.
Ma Simon si è anche posto contro l’equiparazione dei montepremi dei tornei femminili e maschili: “Facciamo più spettacolo delle donne, non trovo giusto dividere quindi il montepremi a metà con loro […] Roma è diventato un torneo combined per salvare il torneo femminile, di cui ricordo una finale con una ventina di spettatori”. Tralasciando il parere sul torneo del Foro Italico che mi pare quanto mai pretestuoso, trovo le parole del francese abbastanza condivisibili, perlomeno per quanto riguarda gli eventi Slam, dove una differenza nel prize money del tabellone maschile e di quello femminile mi sembra giusta.
Gilles Simon non è certo il tipo che risparmia inoltre critiche e staffilate a colleghi: su Federer, Nadal e Djokovic ha ad esempio detto che “avrebbero vinto la metà dei loro titoli se le superfici fossero differenti […]Roger ritiene di adattarsi meglio rispetto a Nadal o Djokovic. Io sono perché esistano superfici molto diverse, dalla terra lenta all’indoor super veloce, anche se ci sono giocatori che spingono per la superficie unica. Uno in particolare, molto influente, ma non ne posso fare il nome”. A molti è parso chiaro il riferimento a Roger Federer, con Simon che si è quindi attirato un vero e proprio linciaggio mediatico e il disappunto (o la disistima?) di colleghi ben più noti e di successo, ma chi potrebbe contraddire la sua idea di disappunto riguardante superfici troppo simili fra loro e che azzerano quindi lo spettacolo?
Su un altro tennista che sta facendo la storia di questi anni 2000, lo spagnolo Rafael Nadal, il transalpino ha invece usato parole al miele: “Invece di parlare di lui come tennista che userebbe prodotti dopanti, sarebbe solo da ammettere che è migliore di noi” – andando a tutelare un tennista spesso sulla bocca degli altri più per i sospetti sui suoi numerosi infortuni e conseguenti misteriosi rientri (date dei ritorni nel circuito, entità di infortuni sono da sempre incognite nell’universo nadaliano…) piuttosto che per il numero di Slam o i successi conquistati in carriera. Su un connazionale, espressione di un talento riscontrato dalla quasi totalità degli appassionati come Richard Gasquet, Simon si è invece inaspettatamente espresso in maniera criticabile: “Richard è indubbiamente forte, ma ha meno talento di quel che si dice. Altri tennisti hanno molto più talento di lui. Roger Federer ad esempio vale tre volte Gasquet”. Solo su quest’ultimo exploit mi trovo in disappunto rispetto a Gillou: le antipatie personali non dovrebbero essere prese in considerazione in valutazione prettamente tennistiche, poiché il talento di Gasquet a mio avviso è indiscusso e indipendentemente dal suo saperlo mettere a frutto trovo inutile il relativizzarlo.
Gilles Simon è un tennista che mi è sempre piaciuto, a riprova del mito di Davide contro Golia che tante volte nel tennis ci riserva piacevoli smentite e sorprese: ciò che mi piace maggiormente del francese è però la sua assenza di paura e la sua voglia di andare oltre schemi e convenzioni che tante volte impongono un self control nelle dichiarazioni di rito che vanno contro la tipicità dell’essere umano. Ben venga un simile personaggio di rottura, un uomo che dice ciò che vuole dire e che non accetta compromessi o false amicizie di facciata all’interno dell’ambiente, perché chi come Simon spesso dice quello che vorremmo dire noi da casa, diviene alla fine un po’ portavoce (anche scomodo) di tutti.
Alessandro Orecchio
TAG: Gilles Simon, Giocatori ATP, Simon
Buon articolo, Simon è un personaggio nel bene e nel male ma anche un ottimo tennista perô non è che abbia la veritá assoluta in tasca. Su Gasquet si sbaglia e credo che voglia mettersi un po in mostra forse per un futuro da commentatore o da dirigente di federazione
Dai però non è sempre spettacolare ma dire che un ex 6 al mondo con 11 titoli non meriti un articolo è eccessivo! Come best ranking è tra i migliori tennisti Francesi con Tsonga al max 5 e precede Gasquet al massimo 7 al mondo. Diversi commentatori ex giocatori di classe Francesi hanno fatto molto meno di lui in classifica per cui dovrebbero riflettere prima di avere un aria di superiorità arbitraria e infondata!
Quoto entrambi i commenti.
Mi sa che in quanto a spazio dedicato a Simon nemmeno i siti francesi potrebbero competere con livetennis.it
la penso come voi..non è una gara di bello scritto,ma un pezzo sullo sport,preferisco più il modo di scrivere e il saper trasportare, piuttosto che il compitino preciso.. il commento 12 è proprio fuori luogo,( che sia un aspirante giornalista fallito ? )
@ utente registratissimo (#1203855)
il giocatore che meglio si adatta a tutte le superfici non è ne nadal ne Federer, bensi Djokovic.
Anch’io penso stesse parlando di nadal…anche xke fossi in roger preferirei superfici diverse rispetto a superfici standard come ora che infatti sono tutte lente…sul resto sono d’accordo con simon….su gasquet che non ha tutto questo talento che la gente dice….nonostante un gran rovescio..non su nadal xke io la penso che sia dopato …la certezza quando la federazione spagnola ha bruciato tutte le prove dove c’erano i giocatori colpevoli…li si è capito….
Il tuo commento è tanto di cattivo gusto quanto quello dei soliti tifosetti di stampo calcistico, solo diametralmente opposto. Anche il tuo sottolineare un presunto errore nella sintassi è sintomo di una certa arroganza intellettuale di cui non sentiamo il bisogno. E non scambiarla per franchezza.
PS: Mi scuso anticipatamente per eventuali errori di scrittura.
@ Libeccio (#1203894)
Sono perfettamente d’accordo con te. Aspetto commenti simili.
Il commento numero 12 mi porta a una breve riflessione e spero che la redazione possa esprimersi in merito: un articolo può piacere o meno, così come chi scrive il pezzo. Peraltro mi sembra che Orecchio sia spesso destinatario di complimenti, come in questo caso. Non capisco però come ci si possa accanire così: parlare di asili Mariuccia dando dell’infantile e incompetente a chi esprime solo un pensiero mi sembra fuori luogo e di cattivo gusto.
Quando me lo sono visto comparire tra i top10 mi chiedevo: ma chi è sto’ orribile brocco? come ha fatto ad arrivare fin qui???
…poi ho capito!
l’ho visto anche dal vivo: una macchina da tennis! leggero, efficace, sa sempre il colpo che ti darà più fastidio e te lo tira, a tratti di una regolarità disarmante, quasi una riedizione degli svedesi anni ’80…chapeau ! 😉
Si dice “disaccordo” e non “disappunto”, tralasciando le solite imprecisioni sintattiche, quando poi uno scrive che “nadal è sulla bocca degli altri (tennisti) più per i suoi numerosi infortuni e conseguenti misteriosi rientri che non per i successi…etc etc..”, si capisce che siamo capitati all’asilo Mariuccia. Aridatece Mazzoni, per favore, l’infantile e incompetente Orecchio non è all’altezza di questo sito benemerito. A meno che non vogliate curare la nicchia dei soliti tifosetti adolescenti di stampo calcistico, nel tal caso è il sottoscritto che è fuori posto. E scusate la franchezza.
Concordo. Si riferiva chiaramente a Nadal. Vi ricordate del torneo di Madrid nell’unica edizione su terra blu? Più giocatori, tra i quali Nadal, strillavano allo scandalo, dicevano che si scivolava, che la superficie era inadeguata ed altre chiacchierate. Zitto zitto vinceva Federer che dimostrava di essere fortissimo anche giocando su un terreno nuovo e sconosciuto.
sul foro italico ha detto solo la verità: la settimana femminile aveva una presenza spettatori deprimente.
oddio, grazie per averlo detto!!! 😯
simon mi piace nel suo stile di gioco,ha un buon rovescio a due mani,ma a volte lascia andare i match già vinti sulla carta.
Caro Sig. Orecchio, il riferimento all’omologazione delle superfici e ad un campione che avrebbe spinto in proposito, quasi a formare una superficie unica per tipologia di velocità, è chiaramente indirizzato a Nadal e non a Federer, che non a caso viene indicato come quello che ritiene adattarsi meglio a tutte le condizioni.
Non sono d’accordo. Simon è un tennista di primo piano, che merita pienamente la posizione no.6 che ha raggiunto, e che soprattutto presenta delle eccezioni: si è fatto “da solo”, usa la testa, non è jn superatleta… un vero modello a dimensione umana.
Ma come si fa a odiare Gillou???
Grande personalità, qualcuno che non le manda a dire.
A me piace, gioca bene, bel rovescio lungolinea, buona mano..fisicamente molto “fine”, soprattutto le gambe
condivido,si vede che a qualcuno in redazione sta molto a cuore..cmq bell articolo
Simon è un buon giocatore come tanti, ma secondo me non ha niente da meritare un articolo così
Ci sono tanti altri tennisti più interessanti da tutti i punti di vista
Ottimo articolo. A me Simon sta molto antipatico