Spacca Palle: “Master 2” anche in ATP? No. Ma con i giovani…
Parigi e Sofia. Due città assai diverse, in tutto. Per la prima gli aggettivi si sprecano: è semplicemente la metà turistica più ambita (e visitata) al mondo, simbolo dell’amore e di quella “belle epoque” che ha dato una sferzata al costume ed al pensiero occidentale prima dei tragici eventi bellici del ‘900. Sofia a molti è ancora sconosciuta. E’ una città ricca di contrasti, a suo modo bella, tutta da scoprire nel suo voler essere giovane e diversa. Una modernità che stride con le ferite ancora evidenti dei decenni di dominazione sovietica, che la relegarono in un angolo buio e dimenticato nel panorama europeo. Una voglia di rinascita e di ottenere una nuova visibilità che passa anche attraverso lo sport. Infatti questa settimana mentre a Parigi si disputa l’ultimo Master 1000 – decisivo in ottica ATP Finals ma anche per la corsa al n.1 visto il Federer clamoroso di quest’autunno – a Sofia si sta disputando “The Garanti Koza WTA Tournament Of Champions”. Un nome roboante per definire quello che è, di fatto il Master2, del tour rosa.
“Master2”… Appellativo che fa storcere la bocca al solo pronunciarlo. Eppure la WTA crede moltissimo in quest’appuntamento, giunto alla sesta edizione. Con un montepremi di 750mila dollari, vede in campo 8 giocatrici che si sfidano in due round robin, con semifinali incrociate tra le migliori di ogni girone all’italiana. I criteri di qualificazione sono (ripreso letteralmente dal sito ufficiale della manifestazione): “Si qualificano le 6 migliori giocatrici che hanno vinto almeno un torneo di categoria International durante l’anno e che non partecipano in singolare al BNP Paribas WTA Championships, insieme a due wild cards”. Quest’anno al via la nostra Flavia Pennetta, insieme a Makarova, Cibulkova, Petkovic, Suarez Navarro, Cornet, Muguruza e Pironkova. 8 buonissime giocatrici, molto varie tra loro, a dar vita ad un torneo che può produrre anche un discreto spettacolo. Però mancano le vere Star, quelle che hanno animato un Master a Singapore davvero ricco di agonismo e match interessanti, nobilitato pure dalla vittoria rocambolesca di Serena Williams. Tanta, tantissima roba rispetto a quello che, anche ottimisticamente, ci potrà regalare il torneo di Sofia. Spero di sbagliarmi, magari grazie ad un successo della Pennetta che invece renderebbe questo torneo per noi assai dolce.
Il “Master 2” è nato nel 2009 a Bali, con vittoria della Rezai. Quindi altre due edizioni entrambe vinte da Ana Ivanovic. Nel 2012 è stato spostato a Sofia, con successi di Petrova, e l’anno scorso di Simona Halep, che così si è lanciata definitivamente nelle sfere altissime del circuito rosa.
Che ritorno sta avendo quest’evento? Ovviamente i nostri appassionati seguono con passione il torneo di Flavia, che dopo un 2014 super potrebbe aggiungere in caso di vittoria una ciliegina niente male; ma a livello globale come è visto? Se ne sentono dire di tutti i colori. Per la WTA è un torneo molto importante, ideale a dare visibilità alle seconde linee e soprattutto alle “giovani emergenti, il futuro al vertice del movimento”. Mmmm… tutto giusto. Ma guardando il lotto di quest’anno, l’unica vera “giovane emergente” in gara è Muguruza, che potrebbe forse ripetere nel 2015 il successo della Halep di quest’anno. Le altre – incluse Flavia – sono tutte giocatrici di ottimo livello, ma per niente nuove. Molta della stampa internazionale che era a Singapore in realtà non è adesso a Sofia, ma piuttosto a Parigi; oppure ha staccato la presa in vista del Master di Londra e poi della finale Davis, che mai come quest’anno è attesa. Altro segnale che forse l’interesse intorno al Tournament Of Champions non è proprio al top.
La curiosità per quest’evento deriva anche dal fatto che più volte nel recente passato – anche nel 2014 – si è ventilata l’ipotesi di provare a organizzarlo in ambito maschile. Una richiesta venuta anche da qualche giocatore, incuriosito dalla formula e …probabilmente attirato dai dollari in palio. In questo caso, che torneo sarebbe? E potrebbe avere successo? Difficile a dirsi.
Sul tema gli addetti ai lavori e la stampa internazionale si sono immediatamente divisi. C’è chi pensa che sarebbe una buonissima idea, trovando una location adeguata; per molti altri il calendario è già così inflazionato e caotico che di questa competizione proprio non se ne sente il bisogno. Anzi, la priorità sarebbe razionalizzare e rivedere molte cose. Personalmente appartengo a quest’ultima corrente di pensiero, e più volte ho parlato del tema. Tuttavia non sono totalmente negativo alla ipotesi di “Master 2”, ma con una formula e criteri molto diversi da quelli adesso adottati dal WTA Tour. Infatti se mai si decidesse a metterlo in piedi ricalcando pienamente la formula di Sofia, stento a pensare che questo “Master2” potrebbe decollare dal punto di vista mediatico ed economico.
Intanto, così per gioco, andiamo a vedere chi lo giocherebbe quest’anno, almeno nei 6 giocatori che si sarebbero qualificati per merito. Escludendo i migliori 8 della Race di questa settimana poiché già con le valigie pronte per Londra (Djokovic, Federer, Nadal, Wawrinka, Murray, Nishikori, Cilic, Berdych), gli altri sei giocatori qualificati sarebbero Ferrer, Raonic, Dimitrov, Tsonga, Gulbis e Feliciano Lopez. Immaginando un paio di Wild Card per merito, si potrebbero inserire un paio tra Goffin, Robredo, Anderson, Fognini, Leo Mayer o magari il giovane Thiem.
Con questi nomi il torneo avrebbe abbastanza appeal da diventare un successo? Forse sì, forse no. La tesi del sì: c’è abbastanza qualità e varietà da poter immaginare in campo buonissimi match; all’interno del lotto ci sono le stelle emergenti del tour (Dimitrov e Raonic) e qualche personaggio che nel bene o nel male attira il pubblico (Gulbis, Tsonga, Lopez). Le tesi del no: manca il vero nome di richiamo, che ovviamente giocherà a Londra; la maggior parte di questi giocatori sono molto stanchi dopo una stagione lunga, e si muoverebbe solo per un montepremi piuttosto alto, che magari gli organizzatori non riuscirebbero a garantire; senza una sede adatta non ci sarebbe un richiamo importante per gli sponsor, vista appunto la mancanza di un top player assolutamente noto e riconoscibile.
Alla fine i nodi della questione non sono pochi, e tutto torna sul piano squisitamente economico piuttosto che tecnico, perché con questa formula i requisiti “tecnici” per portare al successo questa ipotetica manifestazione non ci sono. La formula del round robin poi è da sempre dibattuta, così lontana alla cultura del tennis, ancor più in un periodo assai cupo sul piano scommesse…
Come poter allora implementare un torneo del genere tra le primissime seconde linee, con la speranza di creare un piccolo caso e magari ottenere un buon successo, e non la brutta fotocopia di un torneo ATP 250? Si potrebbe provare unendo 3 fattori: formula, location, criterio di partecipazione.
Nel Master ATP, anche se con mille riserve, riesco “ad accettare” i round robin, anche se preferirei tutta la vita un tabellone a 16 giocatori, con match da giocarsi 3 su 5. Proprio come era la defunta Grand Slam Cup, torneo che adoravo, che era molto ben concepito ed organizzato, e che creò un piccolo caso e visse per anni con buonissimo ritorno fino ad esser inglobato dal Master attuale. Per un ipotetico “Master2” studierei una formula più classica, eventualmente con match 2 set su 3, ma senza gironi. Il tutto con un criterio di ammissione diverso dal Tournament Of Champions WTA: non i migliori appena sotto i qualificati al Masters, ma i migliori giovani emergenti. Sarebbe ideale fare un taglio per età agli under22, under 20, ecc. Niente contro i vari Ferrer, Tsonga o compagnia, ottimi giocatori già ben visibili; ma il modo ideale per differenziare un evento di fine stagione e renderlo davvero diverso da tutto quello che c’è in giro sarebbe puntare sulle new balls, i giocatori giovani emergenti, quelli che potrebbero essere i veri campioni del domani. Il tutto ha forse ancor più un senso poiché nel tour attuale i giovani stanno facendo tanta fatica ad emergere, per colpa di vari fattori (assegnazione dei punti, componente fisico-atletica, tasso di talento delle generazione stessa, ecc), ma nel pubblico degli appassionati è palpabile la voglia di un ricambio e di scoprire nuove facce e nuovi giocatori. Questa potrebbe essere la vetrina ideale per vedere tutti insieme gli emergenti e così scoprirli in un contesto diverso dal Grande Slam o Master 1000, dove a volte diventano visibili ma in contesti forse ancora troppo difficili. Resterebbe un evento probabilmente di nicchia, per super appassionati; ma sarebbe realmente una cosa nuova, fresca, che incuriosisce e che potrebbe anche aiutare gli sponsor stessi a focalizzare l’attenzione su di un futuro che non necessariamente deve esser peggiore dello status quo attuale.
Se mi immagino un torneo a cui prendono parte Thiem, Goffin, Kyrgios, Vesely, Sock, Coric, Krajinovic, o addirittura alcuni giovanissimi che promettono meraviglie come Zverev o Kokkinakis tanto per dirne due, non sarebbe una manifestazione di un certo interesse? Giocatori che, spinti dalla vetrina, forse si potrebbero muovere anche con un montepremi non faraonico, ma che se promosso in modo importante sul piano mediatico potrebbe diventare davvero un piccolo caso; ancor più se organizzato in una location che ha “fame” di tennis per sua cultura, perché ha perso un evento importante, perché sta lavorando molto sui giovani ed ha reali prospettive di diventare un punto di riferimento. Penso per esempio alla Germania: dopo i fasti clamorosi dell’epopea di Graf e Becker sono rimasti solo tornei minori in calendario; ma l’economia tedesca non va così male e con uno Zverev in rampa di lancio si potrebbe rischiare qualcosa. Oppure il Belgio, che dopo il mitico torneo di Anversa non ha più avuto un evento davvero importante. Oppure al Canada, che con Raonic, Pospisil e Bouchard sarà leader per diversi anni. Si potrebbe pensare all’America Latina, come dimostra la crescita del Brasile ed i pesanti investimenti in Messico ad Acapulco. In Asia è scoperta la Corea sul tour maschile: laggiù il tennis piace eccome e di potenza economica ce n’è in abbondanza. Solo per spirito patriottico ci metto pure la nostra vecchia Italia… L’esibizione della “Grande Sfida” tra Genova e Milano ha dimostrato che di fame di tennis ce tanta. Da noi mancano soldi ma soprattutto imprenditorialità. Manca la voglia di rischiare da parte di un team di investitori – insieme ad una visione adeguata ed un marchio che vuole visibilità – che crede ancora al tennis, e che provi a metter su un evento di 2-3 edizioni (necessarie per ammortizzare i costi organizzativi generali) basato sui giovani. Se in Italia la cosa appare oggi utopia, altrove chissà… Sarebbe un tentativo, una scommessa. A volte le scommesse si possono anche vincere, e puntare sui giovani non è mai sbagliato.
Marco Mazzoni
TAG: ATP, Marco Mazzoni, Master2, Masters Cup, Masters International Sofia 2014, Spacca Palle, tournament of champions, WTA
Mica male come idea quella del Masterino per i giovani emergenti. Perché no? Almeno avrebbe un senso e non sarebbe semplicemente una brutta copia. Anche gli sposnsor sarebbero interessati. Marco sempre lucido nelle sue proposte.
Io ripristinerei invece la Grand slam cup..che bei ricordi!
@ Orticoltura (#1203170)
@ Orticoltura (#1203170)
per me dovrebbero prendere i 10 giovani dell’anno e creare un masterino qui in friuli,sarebbe bello.
@ marco mazzoni (#1203211)
In effetti mi era sembrata quella la proposta che sostenevi. Sono andato un po’ tra le righe, ma era un modo per esprimere la mia opinione.
Però ti volevo chiedere una cosa. Oggi forse parlare di un masterino di soli giovani potrebbe avere senso, ma è anche vero che è un anno di grazia dove almeno 3 diciottenni, o giù di lì, sono diventati personaggi con varie imprese e belle partite. Se guardo l’ultimo quinquennio tuttavia non sempre sono emersi giovani.
In una prospettiva di lunga scadenza, secondo me l’idea di un masterino per soli giovani è un grande rischio, perchè se capitano annate come quelle degli ultimi 5 anni forse 1 giovane e a volte neanche quello riesce a far vedere un tennis competitivo.
Invece mi sta bene un impianto della vecchia Grand Slam Cup nel master, con partite 3 su 5. In fondo non c’è un solo torneo, slam o 1000, dove il tabellone si allinea agli ottavi con tutti i migliori 16 giocatori. Questo secondo me renderebbe il torneo unico ed estremamente interessante. Sarebbe anche facile da programmare (6 giorni: 4 ottavi + 4 ottavi + 2 quarti + 2 quarti; 2 semifinali e la finale) Sarebbe il massimo per la qualità che il tennis odierno può proporre
Mi piacerebbe molto…magari pure vicino a casa… 😀 😀
Se fai un torneo di soli giovani non ci va nessuno a vederlo. Può interessare solo al grande appassionato, nulla che attiri grossi interessi ovviamente.
@ Alessandro6.9 (#1203196)
ciao Alessandro,
mi pareva che fosse chiara la proposta: provare un Master di soli giovani, facendo un taglio di età, e non con la formula a gironi. Vero che ci sono molti CH, ma a questi accedono anche giocatori non giovani, nel tour normale non si può scartare un 30enne se ha diritto di accedervi.
Alla fine, un solo grandissimo Master può anche andare bene (e andrebbe meglio con la vecchia formula della Grand Slam Cup); ma se mai dovesse essere anche Master2, assolutamente da non copiare la formula attuale della WTA per il suo Master2. Questo è il sunto 🙂
Alla fine non ho capito bene quale sia la reale proposta:
1) un torneo con i tennisti classificati per ranking dal 9 al 16? a mio parere esistono molti 250 con gli stessi nomi che non richiamano né il grande pubblico, né le televisioni
2) un torneo con parte di questi e in parte giovani? forse non sarebbe così meritocratico e creerebbe grossi problemi, sarebbe più simile ad un “finto torneo ad inviti” perché poi non si sa bene sulla base di cosa si chiamano i giovani, e senza contare che c’è comunque un abisso mentale tra le capacità di affrontare incontri di quella portata tra un Ferrer e uno qualunque degli under 20. In tanti match non si vedrebbe proprio partita.
3) un torneo con soltanto giovani? ci sono dei challenger 125.000$ o equiparati (in euro) dove li si può vedere e nessuno va a vederli, credo che smuoverebbe ben poco interesse.
Forse l’idea migliore è proprio quella di rivedere la formula del master, con tabellone a 16, con partite 3 su 5. Senza nient’altro. Lo si chiami Masterino, Master 2 o con il nome improbabile di quello di Sofia.
e farlo combined con il masterino WTA?
E basta con questo inglese. Da poco in un negozio (oltre tutto era di tennis) il commesso mi ha detto che avrebbero aperto un nuovo negozio davvero huge! Manco non le avessimo le parole
CONCORDO
perché no? sarebbe molto avvincente anche tra i men