Una ventata d’aria fresca
Più che una ventata d’aria fresca forse per definire quello che è accaduto nella seconda settimana dell’ultimo Slam stagionale sarebbe più opportuno parlare di tornado, perché quello che hanno fatto Marin Cilic e Kei Nishikori è stato davvero qualcosa di incredibile.
Bravissimi ad approfittare dell’assenza di Rafa Nadal e spinti da ciò che è accaduto lo scorso Gennaio a Melbourne, questi due nuovi campioni hanno dato vita ad una delle finali di Slam più sorprendenti degli ultimi trent’anni. Infatti il gigante croato ha disputato un gran quinto set negli ottavi contro Simon,giocando poi molto bene contro una brutta versione di Berdych, dando in seguito una grande lezione di tennis a Roger Federer,che forse solo qualche volta con Nadal sulla terra rossa era stato così tanto in difficoltà dal punto di vista tattico. Contro di lui lo scorso lunedì dall’altra parte della rete c’era Kei Nishikori, autore anch’egli di un torneo indimenticabile,sconfiggendo dagli ottavi in poi Raonic, Wawrinka e Djokovic stando sul campo complessivamente più di dieci ore, arrivarivando così un po’ stanco all’atto finale.
Pur essendo evidente che il numero uno del mondo non fosse al massimo delle proprie possibilità,soprattutto da un punto di vista mentale,il tennista del Sol Levante ha messo in mostra un tennis incredibile e davvero divertente,che per larghi tratti ha ricordato quello di Andre Agassi e del Davydenko “versione fine 2009”,anche grazie al lavoro fatto quest’anno con Michael Chang.
Quest’ultimo non ha stravolto il suo gioco, ma ha migliorato un po’ tutto,in particolare il suo dritto, facendo sì che lo usasse maggiormente in maniera offensiva senza subire troppo,sparando molti vincenti anche da quel lato del campo. Il cambiamento più grande però è avvenuto sotto il profilo psicologico:infatti l’ex campione del Roland Garros ha aiutato il nipponico ad avere una maggiore consapevolezza di se stesso,trovando così anche più coraggio nel prendersi dei rischi nei punti più tesi ed importanti delle partite,gestendo la situazione in maniera eccellente e divenendo maggiormente padrone del proprio destino. Oltre a questo però sono cambiate anche altre cose,come per esempio il servizio,che è sempre stato il suo tallone d’achille,visti anche i soli 178 centimetri di statura. Pur non andando quasi mai sopra i 190 Km/h, Kei ha imparato a servire un’ottima percentuale di prime palle, piazzandole con molta intelligenza usando sia buone rotazioni,sia indirizzando la propria battuta verso il corpo dell’avversario per sorprenderlo, oppure trovando molto spesso le righe per indirizzare fin da subito lo scambio,cosa che gli riesce particolarmente bene quando serve la prima centrale proprio sulla “T” della riga del servizio.
Il suo colpo migliore invece è sempre stato il rovescio, con cui adesso prende il sopravvento anche con i primi della classe e con cui riesce a chiudere molto spesso con il cambio in lungo linea. Tutto questo lo fa trovando geometrie pazzesche ed appoggiandosi benissimo ai colpi dei rivali,anche grazie ad un timing sulla palla ed una capacità di usare tutto il campo da gioco davvero impressionanti. Negli ultimi tempi ha inoltre imparato ad andare più a rete,ottenendo più punti facilmente e sorprendendo gli avversari cogliendoli di sorpresa ed avendo così la possibilità di chiudere con una volée piuttosto comoda.
Di certo non è uno dei primi giocatori di volo del circuito, tuttavia possiede una buona posizione ed un ottimo polso,che gli consentono di chiudere il punto la maggior parte delle volte,di solito dopo aver piazzato una buona prima di servizio esterna. Oltre a questo è importante aggiungere anche un’ottima smorzata, che esegue nascondendola molto bene sia dal lato del dritto che del rovescio. Altro colpo che esegue in maniera fenomenale è la risposta,che presenta delle peculiarità. Egli infatti non tiene i piedi sulla stessa linea, ma mette il sinistro più avanti e il destro più indietro formando una diagonale.
Questa posizione gli consente sia di anticipare in maniera incredibile i servizi degli avversari,soprattutto con il rovescio,sia di essere in grado di rimandare dall’altra parte della rete le battute più potenti facendo un passo indietro senza farsi sorprendere. Altro aspetto che rende Nishikori un grande giocatore è la rapidità delle gambe,che gli consente di correre in campo come una lepre ed usando dei passetti di aggiustamento durante la ricerca della palla,trasferendo benissimo il peso del proprio corpo e coprendo benissimo il terreno di gioco senza avere appoggi troppo pesanti,in modo da avere la possibilità di compiere un grande scatto anche dopo aver tirato un colpo alla massima potenza. Le difficoltà principali di Kei all’interno dello scambio invece si verificano quando non ha la possibilità di appoggiarsi bene ai colpi degli avversari,ovvero quando deve fronteggiare colpi senza troppo peso e centrali,dove è costretto ad accelerare e ad usare molto il polso,spedendo così la pallina o in rete o larga,in particolar modo quando gioca di dritto.
Ciò è accaduto anche nella finale contro Cilic, che è stato bravissimo a proporgli questa variante,usando inoltre il rovescio in back,che ha prodotto risultati più o meno uguali a quelli sopra citati. Quello che dovrebbe fare il giapponese potrebbe essere proprio l’eseguire un rovescio tagliato in modo da non perdere campo e da non diventare preda dei colpi dell’avversario,oppure anche un dritto in top spin,mantenendo così sempre una certa profondità e buttando fuori dal campo il rivale,potendo così entrare dentro al rettangolo di gioco e colpire una palla più facilmente gestibile divenendo padrone dello scambio.
In realtà anche sotto questo aspetto è migliorato molto,riuscendo a far male con il proprio dritto con più continuità,tuttavia il maggiore utilizzo di alcune variazioni di gioco potrebbe essere una chiave per salire ulteriormente di livello,cosa che però potrà avvenire cercando di prevenire i numerosi infortuni di cui purtroppo è preda ogni anno.
Chi come Nishikori ha cambiato notevolmente il proprio gioco è ovviamente Marin Cilic,che con al suo fianco Goran Ivanisevic è diventato un altro giocatore, per non dire un’altra persona. Ciò è avvenuto in gran parte in seguito alla squalifica dell’anno scorso che lo ha tenuto lontano dalle competizioni per diversi mesi per aver assunto la nichetamida,uno stimolante contenuto all’interno di pastiglie di glucosio acquistate dalla madre. Questo fatto ha creato molta rabbia nel croato,che dopo l’ingiustizia patita ha iniziato a lavorare con l’ex campione di Wimbledon,assumendo una personalità ed una cattiveria agonistica che prima non aveva mai avuto e che era uno dei suoi principali difetti. Dallo scorso settembre i due hanno così intrapreso un lavoro certosino su tutti gli aspetti tecnici e fisici di Marin,che ha potenziato notevolmente il proprio corpo,acquistando molta massa muscolare ed una resistenza fisica indispensabile per poter competere a grandi livelli. Assumendo sempre di più la consapevolezza di poter diventare un grande campione,Cilic ha cominciato a vincere tante partite e a capire che niente gli era precluso. Il primo aspetto su cui Goran ha lavorato è stato il servizio,troppo poco sfruttato dall’attuale numero 9 del mondo rispetto ai 198 cm di cui dispone,motivo per cui qualche tempo fa veniva anche un po’ denigrato proprio dallo stesso Ivanisevic,ma anche da altri connazionali come Ljubicic e Ancic. L’ex numero due del mondo è riuscito a cambiare il movimento della battuta del suo allievo, a partire da una posizione di partenza più ruotata rispetto al campo,dando così maggior spazio per l’ingresso e l’accelerazione della spalla destra, arrivando così a fargli trovare un impatto più alto ed avanzato.
Disponendo di un servizio potentissimo,spesso piazzato nei pressi delle righe e dotato anche di ottime rotazioni, Cilic ha iniziato a trovare maggiore serenità per continuare un percorso che ha avuto davvero dell’incredibile.
Infatti un altro problema che aveva era l’esecuzione del dritto,che prevedeva un’apertura troppo ampia e che spesso faceva sì che sfuggisse al controllo del vincitore di Flushing Meadows. Insieme all’ex tennista di Spalato è però riuscito a semplificare il movimento,rendendo più breve la preparazione e consentendogli di stare più avanzato velocizzando l’esecuzione,riuscendo inoltre a rispondere molto meglio ai servizi degli avversari. A ciò si deve aggiungere anche l’ottimo rovescio,che prevede sempre una dinamica piuttosto semplice e breve e con il quale riesce a tenere molto bene la diagonale sinistra anche con i migliori,chiudendo molto spesso con degli improvvisi cambi in lungo linea. Cilic ha inoltre imparato ad eseguire un buon back di rovescio,che rimane piuttosto basso e che mette in difficoltà molti dei suoi avversari,un buon dritto in topspin ed anche a venire a rete. Anche per quest’ultimo aspetto il suo attuale coach è stato fondamentale.
Goran infatti gli ha fatto capire che doveva giocare in maniera estremamente aggressiva sia da fondocampo,sia venendo più spesso a prendersi il punto al volo. Nei pressi del “net” ha acquisito sempre più manualità ed una buona posizione,attaccando inoltre con dei colpi molto pesanti che gli consentono di chiudere lo scambio in poco tempo,anche se qualche volta viene a rete ancora con troppa foga. E’ anche importante notare come abbia acquisito un notevole sangue freddo nei momenti topici delle partite,gestendo bene la tensione e prendendosi dei rischi anche nei punti più delicati. Di certo,se riuscirà a gestire nei prossimi due mesi l’enorme cambiamento a cui andrà incontro mantenendo questo livello di gioco e di tensione,allora il successo newyorchese potrebbe non essere stato soltanto un caso isolato. Inoltre c’è ancora qualche piccolo margine di miglioramento,come dimostra una percentuale di prime palle in campo che può ancora salire,oppure una fase difensiva che può ancora progredire utilizzando ancora di più il back di rovescio e il dritto in topspin per non perdere troppo campo o anche un gioco di volo che può essere perfezionato ed usato ancora di più rispetto alle 15 o 20 volte a partita di adesso. Idem dicasi per Nishikori,che dovrà anch’egli affrontare un periodo difficile sia da un punto di vista psicologico che mediatico. Eppure gli entourage di questi due campioni lasciano ben sperare. Ciò è molto importante non perché l’era dei “Fab Four” debba volgere al termine,ma per dare una ventata d’aria fresca ad uno sport che ha bisogno di volti nuovi e di nuove certezze che altri giocatori su cui si puntava molto in questo momento non sono in grado di dare.
Gabriele Ferrara
8 commenti
Vista la lunghezza pensavo si trattasse di mazzoni
E’ vero erano state già dette cose simili,ma io avevo scritto questo articolo contemporaneamente ad altri,che però sono stati pubblicati prima,e in ogni caso non credo che chiunque sia in grado di scrivere articoli,anche se potevo scrivere di più,come ho già dimostrato altre volte e come farò in futuro. Detto queste accetto qualunque critica,anche perchè la ritengo fondamentale per migliorare,purchè però siano almeno in parte costruttive 😀
L’aria fresca è il giapponese che il prossimo anno entrerà stabilmente nei top 5
e Cilic sarebbe l’aria fresca?!?! 🙄
Eh si vedrete che bella ventata da maiorca che sta arrivando
@ lallo (#1168947)
Che commento inutile
Premesso che i contenuti dell’articolo sono corretti, non ci trovo nulla di nuovo, nessuna idea particolare. Un articolo “compilativo”.
Cilic ha giocato da top player, Nishikori no.
Per la verità ci è sorto il sospetto che il Djoker abbia perso di proposito la semi per non farsi asfaltare in finale da un croato..