Sara Errani: il cuore oltre l’ostacolo
Sara Errani ci ha abituato bene e spesso non le abbiamo riconosciuto i giusti meriti: la nostra Sarita a mio giudizio ha dato vita negli ultimi anni a uno dei più grandi paradossi del tifo tennistico italico. Issatasi nell’elite del tennis mondiale, scalato il ranking WTA, raggiunta una finale Slam a Parigi e battuto (o battagliato) con le più grandi interpreti del nostro amato sport, la Errani non ha mai goduto del tifo unanime e del plauso ugualmente tributatogli che avrebbero dovuto investirla per i risultati ottenuti e per lo stemma da grande giocatrice che ha cucito addosso lì sul petto, vicino a quel cuore che mette sempre in campo e che diventa motore imprescindibile e insostituibile nel suo redditizio gioco.
E invece? Invece beceramente addosso a Sara piovono critiche spesso fuori luogo, criticata per un servizio non proprio da top player, per via dei colpi spesso arrotati e non risolutivi e perfino per i suoi mezzi fisici: come se tutte le giocatrici fossero le Williams e tirassero servizi vincenti a 200 km/h e ognuna di loro fosse dotata di 180 cm di altezza a sorreggere il tutto. Sono critiche che partono dagli ambienti più disparati ma che mi lasciano talvolta basito per la banalità che le contraddistingue e per la gratuità con cui vengono espresse: le critiche sono ben accette e fonti preziose per un dibattito costruttivo, ma quando sono pretestuose non regalano alcuno spunto interessante, se non la conferma che spesso ci si accanisce immotivatamente, e paradossalmente proprio contro chi si meriterebbe ben altro trattamento.
Sara Errani da anni combatte sui vari campi del globo terreste, con l’atteggiamento di chi non molla un punto all’avversario e spinge a mille su ogni palla, ha un’intelligenza tattica che la porta ad attuare la strategia migliore e in grado di mutare a seconda delle varie situazioni all’interno di un singolo match, divenendo un punto di riferimento invidiabile (e forse più invidiato all’estero) per la passione per il suo sport che la porta a non arrendersi e a non mollare mai.
Ciò che mi piace di quest’ultima versione della Errani, che ha appena raggiunto i quarti di finale a New York, è appunto la sua capacità di cambiare pelle, trovando la chiave di volta per riuscire a superare le differenti insidie che le diverse avversarie di volta in volta le procurano: con Venus Williams al 3T è stata battaglia di nervi in un incontro dall’andatura altalenante che ha visto parziali portati a casa facilmente e una battaglia psicologica con un tie break thrilling nel set decisivo. Negli ottavi di finale l’avversario è cambiato ma la tipologia è rimasta la stessa, ma ciò che mi è piaciuto della nostra giocatrice è stata la capacità di analizzare perfettamente le varie fasi del match, intuendo quando fosse necessario lasciar sfogare la Lucic – Baroni ex enfant prodige del tennis di inizio millennio e spingendo la giocatrice croata nell’angolo del ring non appena questa ha cominciato a traballare.
Non sarà spettacolare per tutti gli appassionati, secondo alcuni pareri discutibili vince tutto il possibile nella specialità del doppio, con l’altro fenomeno Roberta Vinci, solo perché le migliori non lo giocano, ma ciò che è certo è che Sara Errani è un’atleta di cuore, una piccola guerriera in grado di zittire l’interezza di uno stadio statunitense con il suo spirito e non solo con il suo dito portato alla bocca, tennista coriacea fatta di un marmo indistruttibile, che ci regala gioie e ci fa, a suo modo e con i suoi colpi, attaccare allo schermo di un televisore.
Ho la sensazione che fortunatamente, ci troviamo di fronte a una sportiva capace di ottenere il massimo dalle sue potenzialità, di lavorare duramente sui propri limiti, esaltando pienamente i propri punti di forza: difficile trovare un simile esempio fra gli atleti dell’ATP e della WTA che sappia sfruttare appieno il proprio potenziale, ma Sara Errani è una tennista fantastica, che si esalta e fa esaltare, facendo innamorare di lei per la dedizione e la passione viscerale con cui affronta le partite più importanti della sua vita, quelle giocate su un campo da tennis.
Il sogno di questi US Open continua e questa Errani può sicuramente avere più chances contro la danese Wozniacki che contro la sua bestia nera Maria Sharapova per approdare in una semi finale che alla vigilia di quest’ultimo Slam appariva inconcepibile: sarà una gara ancora una volta differente rispetto alle precedenti, con la nostra a cercare quelle variazioni che possano mettere in difficoltà il ritrovato muro danese. La gloria sportiva è un’altra volta dietro l’angolo.
Alessandro Orecchio
TAG: Errani, Sara Errani, Us Open, Us Open 2014
Ana è un pò spocchiosa un pò per carattere e molto perchè i media e gli addetti ai lavori omaggiano oltre modo la sua bellezza. Ed è per questo che Ana ha pochissime amiche credo Cirstea e Flipkens, gente dal carattere non semplice, spigoloso. Nel circuito ci si lamenta per questo più che per il modo in cui si comporta in campo pugnetti, ecc. Lamentele esplicite su questo tema al riguardo non sono mai arrivate, almeno così mi risulta. Penso poi che sia un suo modo di auto-incitarsi, può dare fastidio, irritare. Tra l’altro quando Flavia ha salvato un match point (incontro poi da lei perso) con un colpo bellissimo le ha tributato un applauso che non mi sembrava di circostanza. Quindi fastidiosa anche antipatica ma credo che come atteggiamento in campo sia superata almeno da 10-15 atlete. Tra l’altro ad ogni punto dice Ajde (pronuncia aïdé) che in serbo vuol dire andiamo! A dir la verità sarà pure esterofilia ma meglio esprimere incitazione nella propria lingua madre piuttosto che con gli inflazionatissimi c’mon o vamos che poco hanno a che vedere con la provenienza delle tenniste. Tra l’altro risiede a basilea da tempo, dopo ogni punto dovrebbe gridare Hopp Ana? Magari una nostra giocatrice che fa tanti soliloqui in spagnolo non ultimo…”me parece fuera, es bueno mirar mas”……ma si può!?!?
perchè sara l’ha fatto in ogni partita? mi fate ridere, vi appigliare agli episodi.
La Serba non zittisce il pubblico.. manco fosse calcio, ma dai!
Sara Errani non merita di rientrare tra le prime 10 del mondo. Non scherziamo.
La Errani se supera la Woz avrà i suoi problemi con questa Peng!!!
Io non parlavo degli incontri tra Sara e Venus degli ultimi tre anni. Io ho scritto che Venus (siccome è stata sconfitta ha dichiarato in maniera arrogante, arrampicandosi sugli specchi “Che Sara Errani ha giocato uno dei migliori incontri della sua carriera”, manco Sara Errani fosse la N° 300 del mondo. Ho scritto che in questi ultimi tre anni (quasi tre anni) Sara Errani è migliorata, perchè più l’incontro di Tennis si allunga (grazie alla Sua grinta, il Suo talento e la Sua grande determinazione), e Sara al 95% porta a casa l’incontro di Tennis. Sara Errani è stata per quasi due anni tra le top 10 e adesso gioca da Top 5 (posizione in carriera che aveva già raggiunto) e merita di rientrare tra le prime 10 al mondo. Ripeto non ho parlato degli scontri diretti con Venus. Ho fatto notare, la dichiarazione di Venus poco elegante
Mi fa ridere chi critica Sara per i “pugnetti”.. Vogliamo parlare della Ivanovic con il suo “ajde” con tanto di pugnetto isterico, giravolta e gamba che si muove senza motivo? O della Cornet i cui livelli di antipatia hanno pochi eguali nella storia? Ma dai!