La bella storia di Luca Vanni. Dallo stop per problemi al ginocchio alla sua sfida alle quali degli Us Open dove si allena con Gasquet
Quando i sogni diventano realtà. Mai frase più vera, nel caso di Luca Vanni, tennista toscano, classe 1985 e n. 174 del mondo, ma con un best ranking datato 21 luglio 2014 al n.172.
Luca, per chi non conoscesse a pieno la sua storia, quest’anno è rientrato a pieno regime nel tennis internazionale, dopo essersi purtroppo fermato causa di un infortunio al ginocchio, ad inizio anno 2013, dopo la sfortunata trasferta australiana nei challenger di Burnie e West Lakes.
Essere al n. 174 del mondo per lui è stata un’ autentica impresa, in quanto ottenuta in pochi mesi e macinando vittorie su vittorie. Lucone dopo il brutto infortunio, partiva dalla posizione n.833 del mondo e in praticamente sei mesi e spiccioli, ha disintegrato il suo vecchio best ranking di 270 del mondo circa, dominando in lungo e in largo quasi tutti i tornei futures a cui ha preso parte, conquistando sette titoli itf, di cui due sul veloce e i restanti su terra, collezionando negli altri tornei a cui ha preso parte svariate semifinali e una finale.
A luglio, con il campionato nazionale a squadre di serie A2 terminato, (dove Vanni ha trascinato la sua squadra in A1) e con un classifica da top 300 consolidata, l’aretino è riuscito a programmarsi inserendo nella sua programmazione i tornei challenger e ottenendo risultati prestigiosi pure lì, senza accusare minimamente il temuto salto di categoria dai futures ai challenger.
Dopo aver fatto ottavi di finale a Portorose, l’azzurro ha conquistato una inaspettata quanto splendida finale nel ricchissimo challenger di Kaohsiung da 125 mila dollari, dove il toscano ne è uscito sconfitto solo in finale dal tennista di casa Yen-Hsun Lu (top 50 Atp e attuale top 40) in tre tiratissimi set. Vanni in quella settimana ha battuto tennisti come Chen, l’altro azzurro Fabbiano e Sugita, mettendo a segno nel corso del torneo la bellezza di 47 aces, numeri da bombardieri che solo i vari Isner, Raonic e Karlovic possono emulare e far tranquillamente meglio.
L’italiano infatti ha nel servizio il suo colpo migliore, accompagnato da una combinazione servizio-dritto davvero efficace, in particolare sui campi veloci, dove secondo il mio modesto parere, il buon Luca può ottenere i risultati migliori della sua carriera, ancora meglio della finale challenger di luglio.
Grazie alla classifica maturata dopo sei mesi giocati ad alti livelli e con una costanza di rendimento che non ha eguali, il toscano si è guadagnato l’accesso alle qualificazioni del prestigioso torneo del Grand Slam degli US OPEN! Un vero e proprio sogno che si realizza, infatti da lunedì, l’aretino sarà in campo a battagliare e lottare per una qualificazione che culminerebbe un anno a dir poco eccezionale.
Vanni che si allena al Tennis Villa Candida di Foligno, insieme a Thomas Fabbiano, suo compagno di trasferte tennistiche, in questi giorni è già a New York, ed ha avuto il grande onore di allenarsi con l’ex Enfant Prodige del tennis francese, ovvero Richard Gasquet, soddisfazione e onore certamente non da poco.
La speranza adesso è che l’azzurro possa centrare il main draw (anche sperando in un sorteggio benevolo) e coronare un’annata già straordinaria di suo, sfidando i grandi campioni del tennis mondiale e perché no, centrando pure un obiettivo dichiarato da Vanni ovvero la top 100.
Luigi Calvo
TAG: Gasquet, Luca Vanni, Us Open, Us Open 2014, Vanni
Concordo sul valore dell’ospitalità,su Virgili non ho mai scritto una riga perché non conosco la situazione e leggo commenti troppo differenti(e’ svogliato, e’ stato sovrallenato ed ha la schiena a pezzi,ha problemi economici, e’ una testa disabitata, e’ un esaltato, e’ un bravo ragazzo…non sapendo nulla della sua situazione mi impongo di tacere).
Non ho problemi a riconoscere meriti alla fit per i risultati soprattutto femminili,ancora di più per i recenti risultati giovanili, 95/96 ottimi a parte, le annate successive dicono siano buone/issime, ( io non li ho mai visti,)siccome i risultati si vedono a distanza di anni, può darsi che 10 anni fa la federazione abbia intrapreso la via giusta coi giovanissimi under 10, e che adesso ne vediamo i frutti.
L’anno scorso abbiamo portato a giocare i challenger Cecchinato ,Quinzi e Giustino, quest’anno Marcora,Vanni(ok,29 anni, storia che non fa testo),Donati,Caruso e a breve ,forse,Napolitano, oltre ai ritrovati Travaglia e Gaio.
Tutti giovani nati dopo il 90 con 10 anni di carriera davanti, almeno a livello challenger, se non meglio.
Oggi Licciardi ha vinto, avvicinandosi ai top 600, Furlan che lo allena e non parla a vanvera,in un’intervista fissava l’obiettivo per lui ai top4000 quest’anno, il che vuol dire che l’anno prossimo dovrebbe diventare un giocatore da challenger anche lui.
La stessa cosa si potrebbe dire per Basso,Rondoni,Mager ( tutti top 650 al momento)e spero anche per Baldi.
Questo, ovvero il cominciare a produrre 3/4 giocatori da challenger l’anno,rende l’idea di un movimento che…si muove, e che creare lgiocatori di alto livello a buon ritmo.
Ciò non toglie che il giudizio complessivo sui risultati fit negli ultimi 40 anni sia negativissimo.
Vero quello che dici per la Francia, un po’ meno per la Germania, assimilabile a noi nell’ultimo decennio. Tieni conto anche se fattore climatico, per cui queste due nazioni organizzano tornei Atp e challenger anche al chiuso e quindi sul veloce e indubbiamente permettono ai loro giocatori di ottenere punti pesanti e stare alti in classifica. Se poi vedi il movimento tennistico maschio e femminile, non abbiamo molto da invidiare a Francia e Germania, almeno negli ultimi dieci anni, quindi possiamo dire che la Fit ha fatto un’ottimo lavoro (non e’ che se le cose vanno male la colpa e’ esclusivamente della Fit e se vanno bene, con diverse Fed Cup conquistate e slam, finali slam, wta conquistati, la Fit non ha alcun merito). Diversi dei nostri gia’ prendono wc in Turchia o Egitto…non so se frutto di accordi o altro, ma non e’ questo chevti fa crescere il movimento. Vanni anche 800 e passa sarebbe entrato in Turchia o Egitto, non parliamo di future con cut-off 400/450. Il problema e’ nell’ospitalita’, li e’ la grana economica per i tennisti, vitto e alloggio (e non solo alloggio). Il buon Virgili partecipa solo ai challenger (dove giocando il doppio l’ospitalita’ e’ dal sabato) e questa settimana fa Este, con ospitalita’. Maggio giugno e luglio nisba, niente future, non penso solo per mancanza di stimoli. Se arrivi ai quarti di un future prendi diciamo 250 euro. Ti servono solo per il viaggio. Il vitto e alloggio per tre-quattro giorni ti viene altrettanto.Quindi, a meno che non vinci il torneo, sei costantemente in perdita
@ pino mazza (#1141937)
Ciao, anch’io non so molto sul sistema di sovvenzioni o aiuti pratici della fit, per cui andrò a mia volta a logica più che su fatti concreti e da me conosciuti.
Tu citi la federazione inglese e quella svedese.
La prima, anche se ha prodotto Henman e Murray, Rusedski non lo considero perché naturalizzato, e’ forse la sola grande federazione europea che ha prodotto risultati peggiori della nostra, infatti i 2 top 10 citati sono nati più come fiori nel deserto che come frutto di programmazione o espressione di un movimento.
Ignoro come sia organizzata, ma il caso Ward da te indicato mi fa sorgere dei dubbi sulle scelte federali inglesi.
Per quanto riguarda gli svedesi,nel valutarli bisogna considerare che i top che hanno avuto,Soderling e Johansson,si sono (semi)ritirati presto, per cui il buco generazionale sembra più ampio di ciò che sarebbe stato.
Evitando di considerare la Spagna, per scansare i noti discorsi che svierebbero il senso della conversazione, credo che i nostri termini di paragone debbano essere Francia e Germania in Europa, e che sarebbe interessante dare un’occhiata al movimento giapponese che è in esplosione per capire se qualcosa, mutatis mutandis,sia mutabile anche per noi.
La Francia in un arco temporale che va da Panatta in poi ha vinto 1 slam come noi, ma ha prodotto almeno 10 top ten,a spanne, e 5/6 finali slam, contro zero da parte nostra,oltre ad avere diversi giocatori non top 10 che sarebbero stati n.1 o 2 in Italia in quel periodo e che erano il n.5/7 di Francia.
La Germania da Becker e Stich in avanti ha avuto sempre top 20,e fino alla speranza Zverev odierna, campava con Kollsreiber,Maier,Haas ed un numero notevole di buoni giocatori.
Sono differenze enormi, che andrebbero in qualche modo spiegate, a mio avviso.
Per quel che riguarda gli itf, io non mi riferivo ad accordi sul singolo torneo, quanto sui grandi numeri, per esempio, mi risulta che ci siano 4wc nei main draws, 2gestite dalla fit, e 2 dal circolo.Accordarsi con Antalya(ad esempio) per scambiarsi 10 wc, tra quelle fit,consentirebbe ad un giovane di partire con la certezza di evitare le quali, che vuol dire pernottare sabato e domenica e rischiare di tornare con un pugno di mosche, e mettere tornei,esperienza e auspicabilmente punti nel bagaglio.
O a uno che ha perso la classifica per infortunio come Vanni di entrare in tabellone, o a chi non era iscritto ma ha esigenza di punti ecc. ecc.
Quanto alla tua idea dell’ospitalità obbligatoria, confermando ancora una volta sino allo sfinimento, che non so se venga in qualche modo già pagata dalla fit, ricordo di aver letto che a Santa Margherita di Pula i tennisti dividevano un appartamento esterno alla struttura alberghiera per rientrare nei costi.
Visto quanti tornei si giocano in quel posto, forse un investimento strutturale della fit su un appartamento sarebbe logico farlo, si tratterebbe di un mutuo più che sostenibile e aiuterebbe molti giocatori in un colpo solo.
Poni diversi interrogativi, affrontando diversi punti che personalmente non conosco, ma cerchero’ di ragionare per ordine.
Spesso viene criticata da diversi utenti il ruolo ed il lavoro della Fit, dimenticando che altre federazioni non stanno poi messe tanto bene, nel senso che hanno problemi di movimento tennistico competitivo peggio del nostro. Ti porto ad esempio quella svedese, capace in un recente passato di esprimere tanti ottimi giocatori da top 20/30…ma fino a sei mesi fa o giu’ di li’ di non avere un top 500!!!. E della federazione inglese, culla del tennis; un po’ di tempo fa proprio su questo sito lessi l’articolo su Ward, allora 250 al mondo che pensava di smettere col tennis perche’ non ci rientrava coi costi (era il numero 2 in Gran Bretagna!!). Parliamo di Svezia e Gran Bretagna e sul senso civico del management di queste due federazioni non ho il minimo dubbio, quindi nessuno puo’ dire e parlare di gestione nepotistica del potere federale. Nonostante tutto il problema di trovare giocatori validi in queste due federazioni e’ piu’ acuito che da noi. Sul discorso dei campi in cemento e dei relativi tornei sul veloce, gia’ qualche altro utente ha sottolineato come la programmazione non la fa la fit ma gli stessi giocatori. Qualcosa pero’ si sta muovendo, magari si potrebbe dare 4/5 date consecutive per future su cemento. Con un’ unica data su cemento (ad esempio Piombino) con una sfilza di tornei in terra prima e dopo, porti il giocatore magari quella data a riposare. Con un mese su cemento, ci sarebbe sicuramente piu’ partecipazione ed indottrinamento dei nostri giocatori. Infine, penso che la Fit di base osservi tutti i giovani promettenti giocatori, e molta parte delle risorse li destini a loro. Aiuti e contributi non saranno sicuramente vita Natural durante (meno male) ma magari a tempo e in base ai risultati raggiunti. Ci sono tanti modi per aiutare i giocatori (Trevisan anno scorso o due ha avuto una sfilza di wc nonostante i suoi 23 o 24 anni). L’errore nelle valutazioni ci possono sempre essere, la cosa importante e’ ridurli al minimo. Sul discorso di wc in altri tornei di altre federazioni, non mi trovi tanto in accordo. Immagina cosa succederebbe se dessero una Wc ad un americano a Rona in cambio di una per IW ad un italiano: una sommossa popolare. Sono dell’ opinione che una wc in un master o in challenger straniero frutto di accordi tra federazioni non cambia la carriera si un giocatore. A livelli piu’ bassi, questo accade (se non erro la Paolini ebbe un paio di wc on Australia ad inizio anno proprio in virtu’ di accordi del genere tra le due federazioni). Un modo molto piu’ democratico per aiutare i giocatori sarebbe quello di dare ospitalita’ obbligatoria nei future nostrani. I circoli si preoccupano di organizzare il torneo e del montepremi, la Fit contribuisce per intero con l’ospitalita’. Su una trentina di tornei sarebbe un esborso diciamo a grasso di 150000 euro. Ma dai a TUTTI, anche a chi ha piu’ difficolta economica la possibilità di emergere, di giocare, fare punti, scalare la classifica e potrebbe uscire fuori un nuovo Vanni, e secondo me in giro per l’Italia ce ne sono, che oggi magari giocano due tre future all’anno vicino casa. Cosi’ il movimento tennistico nostrano, che io vedo in netta crescita, avrebbe ancora piu’ possibilita’ di produrre buoni giocatori e qualche campione. Saluti
Guarda, io non ho voluto azzardare l’ipotesi economica perché non conosco la situazione di Vanni, e in un altro commento avevo detto che per Marcora andare in America a giocare su cemento tornei minori per preparare le quali agli Usopen poteva avere dei risvolti economici da considerare, mi era stato risposto da un utente che quello economico per Marcora era l’ultimo dei problemi(se sia vero non saprei, non conosco nemmeno Marcora, mi limito a riferire la risposta)
Se la programmazione di Vanni negli anni fosse derivata solo da ragioni economiche vorrei capire, senza polemica, cosa fa la fit per aiutare i nostri giocatori.
Prendiamo la situazione attuale, escludendo i top 150 che sono in grado di reggersi da soli economicamente, e che comunque hanno esigenze diverse, se analizziamo gli altri, a me, che non vivo di tennis e non sono un esperto,vengono in mente al volo 5/6 giocatori che si trovano meglio sul veloce(Fabbiano,Vanni,Napolitano,Basso,Ghedin e Crepaldi).Immagino che ad un tecnico federale sarebbe semplice aggiungerne altrettanti nei top 1000 o tra i giovani.
Cosa fa la fit per questi?
L’Italia, nella stagione all’aperto, offre 1 itf a settimana su terra, diversi challenger(quasi tutti su terra) per sviluppare quelli che potremmo,banalizzando,chiamare terraioli.
Non mi è chiaro, e lo dico senza ironia,veramente non ne ho idea, cosa faccia la fit per i giocatori da veloce.
Hanno creato un centro con campi in cemento e foresteria per aiutarli logisticamente?
Sovvenzionano o creano le condizioni perché Crepaldi,Ghedin e Fabbiano, per citare quelli più avanti in classifica,possano dividere le spese di coach, staff medico, viaggi ecc.ecc.?
Li aiutano in qualche modo con il crowdfounding, facendoli partecipare ad eventi, anche locali?
Hanno copiato le federazioni degli slam che si cedono reciprocamente una wc in modo d aiutare i propri giovani, magari dicendo a chi organizza itf su cemento, noi possiamo dare 1wc su terra a vostri giocatori per tutto l’anno, voi in cambio potreste darne 1 ad un nostro atleta (su indicazione fit)nei vostri tornei in cemento?
Sarebbe interessante leggere un articolo, o una intervista dettagliata,per capire chi viene iutato dalla fit, ed anche come e con quali criteri viene scelto.
In linea di massima sono d’accordo con te , Mirko , ma è necessario dire che prima di questo splendido 2014 Vanni non aveva mostrato il tennis e le potenzialità per arrivare ad un certo livello . Buon servizio , dritto , un pò latente di rovescio e mobilità non eccezionale : insomma credo in pochi avrebbero scommesso su un suo ingresso nei primi 200 . Dopo l’infortunio sembra essere completamente rinato , ha lavorato bene sui suoi difetti , ha perfezionato i colpi che già aveva buoni , ha preso pian piano convinzione , fiducia e poi vittorie su vittorie , fino ad arrivare qui .
Questo per dire che di certo non era un talento inespresso per motivi incomprensibili , bensì un giocatore valido come molti in giro .
Detto ciò , non si può che congratularsi con Luca per l’eccezionale stagione non dimenticandosi che non è ancora finita e si può fare ancora meglio 😉
grandissimo Vanni , speriamo che giocatori come Trevisan possano riuscire a seguire la sua stessa rotta e dimostrare veramente le sue capacità
Lucone, un grande in bocca al lupo da tutta Sinalunga.
Un grazie anche a te,Nere per l attestato di stima…per cio che concerne Bobo Virgili.beh come penso tu sappia,sono uno dei piu grandi estimatori,giacche’ ho avuto la fortuna di potrlo vedere in piu di un occasione dal vivo e ti dico che sprizza talento da tutti i pori..caso eclatante di giocatore con ranking assolutamente inadeguato al suo reale livello e potenzialita’…se nei hai l opportunita’cerca di andare a vederlo..penso che cosi facendo potresti ricrederti su di lui…che possa enyrare nei 200..questo sappiamo che e’ altamente improbabile data la sua esigua frequentazione del calendario pro messo da parte per gli open in Toscana o cmq nell italia centrale soprattutto…
bravo dote veramente rara! prometto che proverò a fare altrettanto il giorno in cui adelchi virgili entrasse nei primi duecento atp… 😎
Voglio ringraziare gli utenti/ amici del forum Stef e Pino Mazza per le belle parole espresse nei miei confronti…e li saluto calorosamente…all amico Il Ghiro al quale mando altrettanti affettuosi saluti voglio solo precisare che il mio non e’ un atto di con trizione ma solo semplicemente un riconoscimento doveroso da parte mia di un errore di valutazione nei conftonti di Luca Vanni che ha dimostrato e sta dimostrando fattivamente e concretamente tutto il suo valore ….
Caratteristiche: Ottimo servizio, gioca benissimo i colpi in anticipo, pochissimi errori non forzati e mobilita’ eccelente in rapporto alla sua altezza. Sul veloce vale gia’ ora i primi 60-70 al mondo
Motivi per cui ha giocato piu’ incontri su terra: navigando sempre oltre la duecentesima posizione, bisogna far conto anche col budget economico a disposizione. Quest’anno e’ staro piu’ volte ricordato come abbia fatto la A2, con impegni precisi presi a fronte di reddito sicuro, cosa che la partecipazione ai future non da. Anche Vanni e’ certo delle sue potenzialità sul veloce e non ti sara’ sfuggito che a fine luglio, con impegni di A2 finiti e con un po’ piu’ di serenita’ economica, piuttosto che scegliere i challenger nostrani su terra, sia volato in Asia, cosa che fara’ anche prima settimana di NY se non passa nel md, piuttosto che fare Como e Genova. Testimonianza che a volte si dicono tantissime baggianate sui nostri tennisti, che fanno sacrifici anche a livello di spostamenti, non indifferenti (quest’anno un sabato ha vinto in Sardegna, e’ tornato in continente per giocare di domenica e il lunedi’ mattina e’ ripartito per la Sardegna). Sono sicuro che la programmazione anno prossimo sara’ completamente diversa, e lo vedremo ancor piu’ su cemento dove puo’ fare differenza maggiore. Poi la programmazione dipende anche dalla classifica, e stando nei cento cambia tutto
@ fisherman (#1141327)
Sono partito per le vacanze consolando Peppone che si flagellava per aver creduto in Mager( a proposito, complimenti a lui per i risultati e a Peppone per il tempismo…)ritorno e leggo l’amico Fisherman che si mortifica per non aver visto la Grazia in Vanni.
Ma non è che questo sito e il tennis italiano inducono gli appassionati a comportarsi come i frati penitenti?
Vorrei portare un’altra motivazione alla tardiva esplosione di Vanni,nel quale io ho sempre creduto tenacemente eh, sia chiaro…
Circa 3 anni fa lessi un commento, di cui mi scuso ma non ricordo l’autore, nel quale si sosteneva, circostanziandolo e supportandolo coi numeri, che Vanni fosse molto forte sul cemento, ma che avesse giocato una percentuale di match intorno al80/90% sulla terra.
Nel commento, che mi colpi’ perché era ben scritto, conciso, per nulla polemico (o beceramente tifoso) si spiegavano le caratteristiche di Vanni,ed il perché della sua propensione tecnica al veloce.
Da allora ho seguito Vanni, che mi era del tutto sconosciuto, ed ho riscontrato che molto di ciò era vero.
Sui motivi di quella programmazione non so nulla e non vorrei fare supposizioni senza fondamento.
Ma mi piacerebbe che Bebino o altri che lo seguono davvero e con cognizione di causa mi rispondessero se possibile.
pare che fino a poco tempo fa dicesse che i futures non lo stimolavano!? se fosse vero (e spero che nel frattempo abbia cambiato idea) sarebbe spiegato il vero motivo del perchè non potrebbe ripetere l’exploit di vanni. l’esempio che fai di trevisan è giusto perchè sono due anni che si è messo a remare di futures dopo una grossa crisi ed è proprio uno di quelli che può trarre una lezione di incoraggiamento dalla bellissima storia di luca vanni.
Ti fa onore. Eri tra quelli piu’ dubbiosi, sbagliando clamorosamente. Il tuo caso insegna che forse e dico forse bisognerebbe guardare i giocatori prima di sentenziare. Speriamo che altri, se non vogliono fare mia culpa, almeno se ne stiano zitti a far piu’ bella figura. Di tuttologi gia’ ne abbiamo abbastanza in Italia
@ fisherman (#1141327)
Sei un grande!
Complimenti!
Ammiro un sacco questa capacita’ di riconoscere
di essersi sbagliati.
Tutti sbagliamo giudizi e valutazioni.
Ma pochissimi sanno fare un passo e indietro e riconoscerlo.
Spero altri imparino a fare cosi. Vale anche per me ovviamente.
Saper cambiare opinione senza attaccarsi sui vetri per difenderne una errata, e’ da grandi uomini.
Ti ringrazio di essere d’accordo con me,su quello che voglio dire.E’ su questo punto che si deve ragionare.Sul perché tennisti come Vanni,non sono stati messi in condizioni di esprimere per intero tutto il loro potenziale.Altro che dire loro bravi lo stesso,per aver superato dei turni,a livello challenger,se non addirittura a livello futures,quando avrebbero tutte le carte in regola per ben figurare a livelli superiori.I primi a sottovalutare tanti tennisti italiani,siete voi,presunti appassionati del tennis italiano.
Concludo,dicendo che per me,una federazione tennistica seria,si deve preoccupare di formare più tennisti che può,competitivi nei tornei ATP.Se il massimo che riesce a fare,è regalare agli appassionati della racchetta(ad esempio ai tifosi del tennis italiano),solo tennisti competitivi a livello challenger,o che addirittura sono capaci di imporsi solo a livello futures,quella federazione ha fallito su tutta la linea.
E io dico che una Federazione seria avrebbe dovuto aiutarlo già anni fa,perchè ha buone qualità.Mica l’ho denigrato.Dico solo però,che ad esempio,Pozzi,da autodidatta,negli anni Novanta,senza aiuti di nessun genere,seppe fare risultati decisamente straordinari,come raggiungere il quarto turno agli Us Open del 1994,e seppe ripetersi nel 2000 arrivando agli ottavi a Wimbledon,a 35 anni(chissà se Vanni sarà ancora in campo,a 35 anni),oltre che vincere un torneo ATP,seppur minore nel 1991,e quindi,ha saputo ottenere diversi buoni risultati nei tornei ATP,facendo tutto da solo.Mentre qui si va già in brodo di giuggiole,solo se un nostro tennista vince una serie di futures,o gioca la finale in un challenger.Direi che c’è una bella differenza.Mentre per quanto riguarda un’altra parte del tuo post,devo dare mio malgrado,ragione a Buon Rob,dicendoti che oggi,a 29 anni,nessuno pensa di ritirarsi,perchè sinceramente è un po’ troppo presto.Anni fa,ad esempio,si ritirò a questa età Marat Safin,ma lui è sempre stato un personaggio da scelte fuori dalle righe ed estreme.Sicuramente,come dice lui(Buon Rob),oggi l’età media dei tennisti si è decisamente allungata,tuttavia,ritengo che ancor oggi,difficilmente arrivano a giocare fino a 35 anni,in singolare.
In bocca a lupo a Luca, spero in un bel risultato, magari la qualificazione nel MD, e fare un primo turno con un top 10
Qui mirko ha tutte le ragioni del mondo! incompetenti chi non ha scoperto le immense qualità di Luca, Bravo Mirko!
Il Luca Vanni uomo è un esempio da seguire per la sua capacità di inseguire il suo sogno con perseveranza ma allo stesso tempo realismo e per essere riuscito a raggiungere risultati che qualche anno fa erano molto difficili da ipotizzare.
La carriera di Vanni però fa riflettere molto: qui non si parla di Estrella Burgos che viene dalla Rep. Dominicana e che è il primo tennista a livello top 100 del suo paese ed è normale che abbia difficoltà ad emergere, a farsi notare, ad avere strutture a disposizione. Vanni a 19 anni ha rischiato di smettere con l’agonismo e fare solo il maestro, possibile che non c’era nessuno a spingerlo a credere nel suo potenziale e a dargli una mano dal punto di vista economico e logistico?
Un Vanni meglio impostato e più convinto poteva essere nei 100 da 6 anni, invece che emergere solo ora.
Quindi solo applausi per il buon Luca, ma mirko ha ragione a dire che serve un sistema che produca più Seppi (giocatori che cavano il massimo dal proprio talento e fanno una buona carriera a livello ATP) e meno Vanni (giocatori che devono faticare moltissimo ad emergere e ottengono solo a 30 risultati in linea con il loro potenziale).
Faccio pubblica ammenda..come si suol dire..riconoscendo di essermi palesemente sbagliato avendo espresso delle grosse perplessita su Luca Vanni..per questo ero stato aspramentep criticato da alcuni utenti ..qualcuno probabilmente a lui molto vicino e dallo stesso Luca…i risultati ampiamenti positivi e lusinghieri espressi peraltro giocando un tennis d alto livello parlano chiaro..carta canta….e ne sono felice per lui in primis e per il movimento tennistico italiano… che sia d esempoi a tanti giovani emergenti..faccio.a lui un grande in bocca al lupo per il raggiungimento degli obbiettivi che si e’ prefisso….
Semplicemente perfetto. A giugno ipotizzai un Luca Vanni nel md degli Australian Open, a ridosso dei primi cento. Siamo in perfetta marcia, anzi forse anche piu’ avanti. Vanni non deve dimostrare piu’ niente a nessuno, in particolare a quelli che fino a circa un mese fa lo criticavano perche’ non faceva i challenger
@ mirko.dllm (#1141200)
te lo dico io perche Vanni e’ un esempio da seguire(e Seppi non c entra nulla.Non si parla di Seppi qui).
esempio da seguire perche’:
1-a 29 anni e’ riuscito a migliorarsi in un eta’ in cui di solito coloro che remano nelle retrovie pensano a lasciare, cominciano a pianificare la futura vita da maestro di tennis ecc.ecc. Invece Vanni ha creduto in se stesso e a 29 anni ha saputo trovare nuovi stimoli e soprattutto lavorare tanto e bene
2-si e’ ripreso da un infortunio serio dove avrebbe potuto pensare “ok…ho quasi 29 anni,,…chi me lo fa fare? Mollo tutto.” Invece e’ tornato e piu forte di prima.
Come si fa a non capire che Vanni e’ un esempio di costanza e volonta’?
Bravo anche Seppi…certo che Seppi e’ un esempio..ma in questo caso nessuno ha screditato Seppi. Si parla di Vanni. Luca Vanni.
Leo,invece di prendertela con me,per aver espresso interrogativi,ad esempio,sul perché,nonostante indubbie buone capacità tennistiche,Vanni non riusciva a migliorare sensibilmente la sua classifica tra i 20 e 25 anni,prenditela con gli incompetenti,che non si sono mai accorti in quegli anni,delle qualità del ragazzo.Se il nostro tennis non funziona ed ottiene risultati a dir poco deludenti,direi che è colpa di costoro,che appunto,non gli hanno fatto fare più o meno,la stessa trafila di Seppi,e non delle opinioni del sottoscritto.
A mirko devi rinunciare a rispondere perché è sempre la stessa lamentela e non riuscirai mai a fare cambiare idea a uno come lui! Detto questo grandissimo luca! Una stagione fantastica che può ancora migliorare! Più che agli us open può puntare a fare bene nei tornei indoor autunnali dove il suo servizio può fare la differenza!Luca facci sognare!!
@ mirko.dllm (#1141200)
Mi dispiace, ma forse non hai capito il senso dell’articolo di Luigi Calvo, con il quale mi complimento per la perfetta descrizione della bellissima storia tennistica di Luca Vanni. Nulla da togliere a Seppi, che ha tutta la mia ammirazione per risultati e carriera, ma Seppi ha seguito la trafila di quasi tutti gli altri tennisti professionisti, cioè facendo un percorso graduale dopo aver fatto una costante esperienza internazionale fin da ragazzo, quindi una maturazione sotto certi aspetti ben programmata, merito anche del suo coach e del suo staff. Luca invece non ha avuto tutto questo per vari motivi della sua storia tennistica e ciò malgrado ha ottenuto questi straordinari risultati, per nulla scontati e difficilissimi da realizzare. Per questo motivo diventa un esempio per tutti i giocatori italiani che hanno buone qualità e ci volgliono provare. Non è mai troppo tardi…. Bravissimo Luca con il tuo esempio hai dato fiducia a tutto il movimento tennistico nazionale.
forza lucone sinalunga ti aspetta piu’ grande di quello che gia’ sei,gioca come sempre e ti aspettiamo nei top 100
Ah già,è vero,dimenticavo! 😉
Stai scherzando?
Contano solo i risultati degli ultimi tre mesi…
Più la leggo,e frase come ‘esempio da seguire’ mi sembra la classica ‘frase fatta’,riferita però,in questo caso,ad un esempio sbagliato.Non vi viene in mente,che il vero esempio da seguire,per i nostri giovani tennisti,sia piuttosto Seppi,che è riuscito ad approdare al circuito ATP già a 20 anni,e senza essere dotato di un tennis strabiliante,è riuscito comunque ad ottenere risultati onorevolissimi?Qui,comunque c’è qualcosa che non va,perchè viene lodato un tennista toscano,che giocherebbe pure bene,ma resta il fatto che la sua attività si è svolta in gran parte nei futures,e al massimo,ha disputato qualche challenger,dopo i 18 anni,per arrivare ai suoi attuali 29.Seppi,invece,nonostante che la sua carriera parli da sola,soprattutto se confrontata con la carriera di Vanni,viene massacrato di critiche,spesso e volentieri.Chi vi capisce è bravo.
Bravo Luca, dovevi fare le quali degli Australian Open già l’anno scorso!
Se ti capita un tabellone fattibile con qualche terraiolo sul percorso puoi tranquillamente giocarti l’ingresso nel Main Draw. E se peschi un primo turno fattibile, puoi fare ciao ciao a Lorenzi… Se poi al secondo turno becchi un Wawrinka altalenante e lo fai fuori, il Barazza ti convoca pure in Davis! Poi al terzo turno te la giochi contro una testa di serie bassa e non si sa mai… Se dunque per caso arrivi agli ottavi, entri nella storia del tennis italiano dalla porta principale!
Vai Lucone, è la tua grande occasione!
Forza Luca! Grande esempio per i più giovani!
Che spettacolo!!! Tutto strameritato!!!!
Esempio da seguire!
Anche trevisan l’anno scorso avevs fatto un mega salto a suon di futures (mi pare da 900 a 350 circa). Perche’ non prova cosi’ anche virgili ?
davvero come cambia la vita di una persona e la carriera di un tennista nel breve giro di un anno, specie quando questo giocatore ha i numeri per emergere: salute, fiducia, gioco, vittorie, e in poco tempo eccoti Luca Vanni al n.8 del ranking italiano e a giocare le quali degli US Open… Dove tutto dipenderà dallo spot, perché Lucone potrebbe anche fare l’impresa.
Forza Luchinoooooo…..metticela tutta,siamo con te.