Luci e ombre sull’erba londinese, ma i grandi favoriti vincono tutti. Wimbledon. Day 4
Quarto giorno di gare a Wimbledon, la pioggia che bussa alle porte dei campi sul finire della giornata non facendo completare alcuni match e partite che hanno donato (in)attesi protagonisti, piacevoli conferme ma anche indesiderate delusioni.
Due grandi pretendenti al trono maschile come Rafa Nadal e Roger Federer, viaggiano spediti e si tolgono alcuni sassolini dalle rispettive scarpe: il primo si prende la sua personale rivincita su Lukas Rosol, perdendo il primo set e rischiando di cedere anche il secondo, prima di regolare l’avversario nel terzo e nel quarto con parziali vinti in maniera convincente e decisamente più agevoli, mentre Federer in serata e su un centrale coperto regola in 3 rapidi set il lussemburghese Muller e mette in mostra tutto il suo repertorio. L’impressione ricavata è che i due campioni faranno strada e arriveranno nel momento caldo del torneo.
Stan the man Wawrinka vince in 4 set contro Lu, portando a casa una partita difficile e che lo proietta fra i possibili outsiders: se recupera la forma e la convinzione di inizio anno, l’elvetico potrebbe giocarsi le sue carte anche in chiave vittoria. Un altro tennista che va veloce in questi primi incontri disputati è certamente il canadese Raonic, oggi vincitore in 3 set contro l’americano Sock e desideroso di compiere quell’ultimo step per diventare veramente grande.
La Francia perde invece due importanti pedine, con Gasquet (tds n°13) che si vede annullare 8 match point dal “terribile” australiano Kyrgios prima di cedere per 10/8 al 5°set e Monfils (tds 24) che va sotto 2 set a 0 contro il talentuoso classe ’93 Vesely, recupera 2 set ma finisce per perdere l’incontro 6/4 al quinto (3 tie break giocati nella loro partita). A salvare l’onore transalpino ci pensa Tsonga, che finisce il suo interminabile match contro Querrey chiudendo 14/12 al parziale decisivo. Sembrano comunque lontani i fasti delle edizioni passate.
Negli altri incontri disputati Robredo vince in 3 contro Mannarino (altro francese a dire adieu…), il polacco Kubot la spunta in 4 su Lajovic (ancora Polonia sugli scudi a Wimbledon), Kukushkin regola in 3 l’esperto canadese Dancevic, imitato da Istomin facile in 3 set sull’acerbo tedesco Reister. Big John Isner porta a casa uno dei suoi soliti match (3 set a 0 su Nieminen) infarcito di servizi vincenti e tie break, mentre il giapponese Nishikori regola in 3 set l’americano Kudla: l’augurio è che il muscolare tennista nipponico possa finalmente essersi lasciato alle spalle l’infortunio che ne aveva minato parte della stagione su terra battuta.
Nota di merito all’italiano Bolelli, di nuovo al terzo turno: impegnato in un difficile match contro il tedesco Kohlschreiber, quotato su erba (vincitore in passato del torneo di Halle) e testa di serie numero 22 in questa edizione dello Slam londinese, il tennista italiano ha vinto una dura battaglia di nervi, condotta in porto per 7/5 al quinto set. Per lui 48 vincenti e 36 non forzati, farciti da 9 aces (ma anche 7 doppi falli): buone sensazioni e la convinzione assoluta che al 3T proprio contro Nishikori possa provare a sfruttare al meglio le sue doti. Per Bolelli anche il successo senza problemi nel turno di doppio con l’amico Fognini in 3 set.
Anche nel singolare femminile le 2 tenniste più titolate scese in campo hanno svolto i loro compiti senza dispendio di energie: Serena Williams impiega solo 48 minuti per battere con un doppio 6/1 la sudafricana Scheepers mentre la siberiana Sharapova rimane anche lei sotto l’ora di gioco per regolare con un netto 6/2 – 6/1 la Bacsinszky. Due allenamenti più che due match di un torneo del Grande Slam.
Attenzione alla Lisicki, vincitrice in 2 set tirati contro la Pliskova: sta acquisendo consapevolezza e ritrovando fiducia proprio sull’erba amica di Londra. Nette invece le vittorie della Ivanovic contro la Zheng e della Flipkens (un’altra che quando vede verde si trasforma…) contro la spagnola Dominguez Lino, mentre la canadese Bouchard fatica solo nel primo parziale contro la Soler – Espinosa. Per il resto tante battaglie conclusesi al terzo set: la Kerber vince 6/1 al 3° contro la beniamina di casa Watson, la Petkovic perde un set contro la rumena Begu, la Cornet regola in 3 la Cetkovska in 2h19m, la giovane Keys continua la sua crescita esponenziale sconfiggendo problemi fisici e l’avversaria Koukalova (tds n°31) in 3 set decisamente combattuti, mentre la Diyas elimina con un 6/2 nel set decisivo la spagnola Suarez Navarro (tds n° 15).
Nota di demerito alla nostra Camila Giorgi: l’occasione era ghiotta e l’avversario odierno (l’americana Riske) non appariva un ostacolo insormontabile, ma è arrivata una sconfitta netta, preoccupante con la nostra tennista mai in partita, per un 7/5 – 6/2 subito dalla nostra giocatrice in 1h26m con i soliti limiti caratteriali e tattici a farla da padrone. Colpiscono gli immancabili doppi falli (7 in totale contro solo 3 aces) nei momenti più inopportuni (il break del 6/5 del primo set arriva proprio su un doppio errore della Giorgi), i dritti e i rovesci sparati fuori di un metro o a mezza rete quando l’importante sarebbe far giocare l’avversaria, che alla fine finisce solo per rimandare la palla al di là del nastro aspettando l’errore dell’italiana che puntualmente arriva.
I soliti interrogativi e dubbi riguardo questa tennista dopo oggi sono ancora più forti: non bastano exploit di rilievo isolati se poi si falliscono tutte le prove del nove che si presentano, non basta avere talento se poi non si riesce a gestirlo, soprattutto se si ragiona attorno al fatto che la maturazione tanto attesa dovrebbe già essere una piacevole realtà, considerando anche il fatto che la classe ’91 si ritrova nel circuito alcune giocatrici più giovani di lei che sono già in rampa di lancio.
Non può essere credibile la solita scusa che gli italiani e le italiane maturano dopo, il tennis, specialmente quello femminile, è sport dove la precocità non è un qualcosa di raro, poiché dove esiste talento, e qui si sottolinea che ce n’è tanto, devono arrivare necessariamente i risultati, anche in giovane età. È tempo di crescere: le giustificazioni a oltranza finiscono solo per nuocere. Altrimenti sai che peccato…
Alessandro Orecchio
TAG: Federer, Gasquet, Giorgi, Lisicki, Monfils, Nadal, Serena Williams, Wimbledon, Wimbledon 2014
7 commenti
Tutto bene il compitino, ma vogliamo parlare della ben magra figura di tutte le nostre tenniste e non solo della Giorgi? Finita la pacchia della fortuna e delle circostanze favorevoli siamo tornati a livelli più consoni alle loro qualità. Cioè molto scarse.Purtroppo|
@ Marco (#1104075)
i padri purtroppo sono un intralcio x la crescita delle tenniste/i. e peggio hanno un brutto carattere e arrivano a mettere le mani addosso (vedi Dokic/Tomic)
Camila Giorgi… ma quale talento?
Puoi vincere una partita con una top 10 se quel giorno lei gioca male e tu hai fortuna a sparare palle in continuazione.
Ma se non hai la testa, non c’è molto da fare.
Non ha mai avuto un allenatore serio, dovrebbe mettere da parte il padre.
Ottimo e diretto…dove sono i soliti difensori!?!?
Bello !
Difficile seguire i match “secondari”!
Tutto puó succedere… Si fa sempre piu interessante questo
Wimbly 14
Ottimo articolo,lucida ed imparziale analisi di quanto accaduto.
Saluti
Il post finale dedicato a Camila è da incorniciare! La pura e semplice verità purtroppo…