Adelchi Virgili parla dei suoi infortuni e la voglia di ricominciare nuovamente
19/06/2014 08:17 
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Adelchi Virgili classe 1990, n.830 ATP
A margine del secondo turno del Città di Siena 2014, lo staff di Tennis Gate che cura l’Ufficio Stampa del torneo ha approfittato della pausa pomeridiana per raccogliere le impressioni di tennisti, giocatori e addetti all’organizzazione.Tra una chiacchierata informale e l’altra a colpirci è stata la semplicità e disponibilità del fiorentino Adelchi Virgili impegnato nel torneo Future di Siena dove ha perso nelle qualificazioni.
Adelchi è notoriamente restio a concedere interviste, la sua timidezza e riservatezza (tutto l’opposto della spavalderia e sicurezza dimostrate quando calca la terra rossa) lo frenano e non poco, ma lontano da microfoni, taccuini e registratori ha potuto esprimersi senza pressioni o patemi d’animo, lasciandosi andare più ad un monologo dialogato che ad un’intervista di routine.
Non è stato nemmeno necessario porgli delle domande, Adelchi è andato a briglie sciolte senza la minima esitazione, raccontando di cosa significhi per lui il tennis e di come il destino abbia in più di un’occasione tentato di allontanarlo da questo sport. Da questo mondo.
Classe 90, Adelchi Virgili ha sempre vissuto a contatto col tennis; a 14 anni era già sulla rampa di lancio, si allenava a Montecarlo con Riccardo Piatti e vedeva la possibilità di arrivare in alto, ma ‘due protusioni’ innescate dalla poca accortezza di un preparatore atletico lo hanno bloccato causandogli dolori lancianti: ‘Dopo sei giorni di palestra, al settimo sono entrato in campo e sono caduto subito senza sentire nulla dal busto in giù. In quei giorni era impossibile anche solo dormire. Quando hai 20 anni e ti capitano queste cose, dopo un po’, con tanti sforzi e sacrifici le superi, ma io avevo 14 anni, ero un bambino. E’stata veramente dura e oggi devo dire di non aver totalmente superato quel trauma’.
Dopo 6 mesi di inattività, è tornato a giocare ma non poteva allenarsi; dopo una gara era costretto a stare a letto per una settimana con dolori talmente forti da non farlo quasi muovere, Adelchi ha così capito che la vita non si riduceva esclusivamente al tennis e ha deciso di allontanarsi per un pò. Apprezzare tutto quello che c’è attorno oltre allo sport ha contribuito a farlo crescere interiormente e personalmente, un percorso che lo ha convinto a riprendere la racchetta in mano e a riprovarci.
Oggi si sente meglio anche a livello interiore, lo vedi al futures di Siena e sembra apparentemente uno come tutti gli altri, ma lui Adelchi, non è mai stato uno dei tanti; tra il primo incidente e il recupero, il destino (o caso o fato come preferite) gli ha giocato l’ennesimo scherzo. Una pallina vagante nel corso di un match Open schizza sulla riga e colpisce Adelchi in pieno occhio, la botta è violenta e il rischio di distacco della retina è concreto. Virgili comunque minimizza sull’episodio in se e sottolinea come qualsiasi altro tipo di intoppo avrebbe assunto i contorni di una mazzata dopo il percorso di recupero psico-fisico effettuato in seguito al primo lungo stop.
Virgili è comunque tornato a giocare, oggi si allena col padre ed ha l’opportunità di prepararsi al centro Tirrenia, uno dei migliori (l’anno scorso era comunque stato seguito per due mesi da Pietro Fanucci perché il padre non poteva). Certo tornare non è facile, nell’ultimo periodo ha persino difficoltà a trovare i materiali: ‘Le mie racchette, quelle professionali che usavo una volta, sono fuori produzione, ne ha cambiate tantissime e adesso ne uso una che mi ha prestato un mio amico, e pensa che a lui questa racchetta l’ha prestata Simone Bolelli. Nel tennis di oggi le racchette professionali sono fondamentali se uno vuol fare il salto di qualità’.
Nei futures ha difficoltà a concentrarsi perché il livello delle sue prestazioni sale quando il livello generale e l’asticella delle difficoltà si alzano: ‘E’ un grande limite mio, lo so, è una cosa inconscia e ci sto lavorando. E’ che mi manca un passaggio, ho 24 anni ma tennisticamente ne sento 18-19’
Ha già programmato il proseguo della stagione: adesso farà le quali ai Challeneger sperando di poter arrivare l’anno prossimo a difendere qualche punto importante in modo tal da poter ritirare fuori l’agonismo che aveva da bambino e che ogni tanto stenta a venir fuori.
Adesso Adelchi vuole comunque vincere la partita più importante, tornare in alto e dimostrare a tutti che l’ha fatto con le sue sole forze. Sarebbe la sua più grande rivincita personale.
TAG: Adelchi Virgili, Italiani
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L ho visto palleggiare con Quinzi, e viassicuro che i suoi colpi sono seta pura! manca di grinta e vogliamdi emergere…..probabile che il papa abbia un sacco di soldi e Adelchi non sia molto interessato a scalare il ranching……anche a me ha faccontato la storia dei suoi infortuni, e stato a parlare per piu di 20 min…io ero imbarazzato , perche non volevo disturbare……. a lui, essendo molto cortes, mi ha dato tutta la sua disponibilita. Comunque mi e sembrqto un ragazzo sereno…..e di questi tempi non e poco
L’ho visto giocare, è un talento.
Ha avuto mille sfortune, ma nelle difficoltà a volte ci si tempra e spero che prima o poi ne esca più forte di prima. Tieni duro!
Comunque è una bellissima coppia Adelchi e Camila ,vi confermo che si sono messi insieme all inizio dell anno .Per me lui è un uomo fortunatissimo ad avere accanto una ragazza come lei evidentemente STUPENDA , umile , fine , affascinante , professionale , elegante , originale , con una personalità ammirevole .. è una vera meraviglia della natura ! .. Ti amo Camila ! Sarai la n1 ! E per me lo sei gia !!!
Vi auguro il meglio ❤️ 💡
E’ solo questione di umilta’.. Alla fine..
@ Paolino (#1099244)
sacrosanto!
@ proteus (#1099180)
condivido pienamente!
Adelchi è un grande talento, davvero di livello altissimo.Detto questo sta sempre a cercare scuse (la “racchetta professionale”.. mancava…). Con Fanucci salta fuori che era il figlio di quest’ultimo ad allenarlo. Risultava tutt’altro. Inutile approfondire.Lo stesso Fanucci ha fatto chiaramente capire che il ragazzo ha un approccio da…ragazzo. La strada del professionismo è fatta di lavoro, sacrifici e ancora lavoro e sacrifici, perché li fuori è pieno di ragazzi pronti a sputare sangue per arrivare. Adelchi no, i futures non riescono a stimolarlo. Ecco la questione, davvero, è solo questa. Lo senti un pò troppo autocompiaciuto di raccontare la sua storia passata, ma non “senti” la voglia di farcela che dovrebbe bruciargli nelle vene. E per cortesia, Adelchi, non dire che i futures non ti stimolano, e che hai sempre 4/5 anni in meno rispetto all’età anagrafica…suvvia vale al rientro non dopo 4 anni che sei rientrato. Comunque in bocca al lupo per tutto il resto, per il tennis una carriera alla Giulio Di Meo non sarebbe già un cattivo obiettivo.
Ok, va bene tutto, ma se, secondo l’opinione dello stesso Fanucci, questo è il più grande talento che lui abbia visto dopo Adriano Panatta, è normale che qualche attenzione ancora la attiri… Detto ciò, vero è che esiste anche un talento mentale, quello della disciplina e della determinazione, che nel tennis a parer mio conta tanto quanto quello del braccio. Cordiali saluti.
Fanucci ha seguito personalmente per 6 tornei Adelchi. Il figlio pietro non e’mai stato con Virgili in nessun torneo
Anche a mio parere di tasselli nell’intervista ne mancano parecchi, e alcune parti sono quanto meno criptiche, soprattutto quando parla del suo rapporto con Fanucci. Dire che “sono stato allenato due mesi dal figlio di Fanucci, perchè il padre non poteva” è quantomeno strano o bizzarro: 1) perchè fai un accordo con un coach e sei Adelchi Virgili (e non un 2.8 qualsiasi) di sicuro ti fai seguire dal coach in prima persona e non da un suo collaboratore. Quindi questa versione non quadra… 2) A me risulta tutt’altro ovvero che Adelchi sia sparito e abbia fatto decadere questo rapporto di coaching, e non viceversa. D’altronde i risultati ottenuti da Fanucci sono sotto gli occhi di tutti.
Quindi, per concludere, di sicuro i guai fisici hanno inciso enormemente sulla mancata carriera di Adelchi, ma anche l’aspetto mentale/motivazionale è mancato, e l’episodio con Fanucci ne è la perfetta dimostrazione.
Se hanno tanti estimatori forse un motivo ci sarà,fatti delle domande,e comunque sul talento di Adelchi non si può discutere, ce l’ha e se parli così significa che non l’hai mai visto giocare. Virgili a 13-14 anni batteva i seconda categoria!
Completamente d’accordo. Tutto quello che si vuole per il passato ma ora….se la conta e racconta….e sul leggendario talento? Ne avesse la metà di quello che si dice lo vorrebbero tutti i big per allenarsi…pagandolo fior di quattrini.
Comunque prendo nota che per provocare orgasmi in questo sito basta pronunciare le magiche lettere:
_ Camila
– GQ
– Adelchi.
@ galimba (#1098456)
infatti lì secondo me l’ha fatta grossa, Fanucci poteva dargli un metodo d’allenamento professionale, quel metodo che lui non ha mai avuto
@ ross (#1098654)
che centra
Grande Cami. Sta entusiasmando
Dipende da cosa si intende per grande tennis. Se il diavolo non ci mette lo zampino per me nei 50 ci può stare
hai ragione
😉
Con tutto rispetto… Ma basta con questo qui oh..
Questi servizi sono molto importanti, cosi si capisce il percorso professionale di un’atleta, e magari evitiamo di sparare a zero dopo le sconfitte 😉
allenati che voglio la rivincita! forza bobo.
Per via del tuo talento crederemo sempre in te Adelchi,non mollare,vedi che ti riprenderai qualche rivincita,Vamoss BOBO.
E cmq se ci crede e ingrana, uno col suo talento può esplodere ad altissimi livelli anche a 30 anni.
L’ho visto dal vivo al garden. Tennisticamnte e stilisticamente è perfetto. Sembrava gli mancasse il fuoco interiore che solo qualche risultato importante e la fine della sfortuna possono dargli. Penso sia un’ottima scelta fare le quali dei challenger. Il suo livello tecnico ha poco a che vedere coi futures. Vai Adelchi credici. Noi ci crediamo.
Un mio rammarico è la storia dai 20 ai 24 anni. Perchè quello che fa adesso lo faceva anche 4 anni fa. E’ qui che è mancato il salto di qualità. Ci sono dei passaggi che mi sfuggono. Primo tra tutti aver abbandonato l’anno scorso il team Fanucci. Lì ci credevo davvero. Le domande da fargli sarebbero infinite. Ma giustamente non è un romanzo.
ne mancano sì di tasselli, ma era una intervista, mica un romanzo. Giusto sottolinear gli aspetti positivo per un migliore recupero, ma essere n. 830 a 24 anni mi sembra dura.
Ci sono state certamente colpe sue, maggiori degli infortuni, secondo me.
vi è più di una mancanza in questo articolo, ne cito una fondamentale: non si capisce cosa ha fatto dai 14 ai 20 anni, li’ parla solo di 6 mesi di inattività. Adelchi è un grandissimo talento, adesso non metto in dubbio il disastro che avrebbe combinato questo preparatore (tra l’altro si dice che sia il migliore al mondo e che avrebbe preparato anche federer da giovane), ma dopo come è stato curato questo ragazzo?
L’ho visto giocare dal vivo e vi assicuro che è di una categoria superiore agli altri, e soprattutto è un piacere per chi ama il tennis bello da vedere. In campo mi è parso un po’ troppo buono, forse gli manca il killer istinct, alterna giocate fenomenali a sparacchiate fuori misura. La testa per me è il suo problema, molto più della schiena.e
Mediaticamente potrebbe essere un personaggio, in grado di scaldare le folle, per di più con un tasso tecnico superiore. E’ un vero peccato che non riesca ad esprimersi. Io spero che una volta nella vita possa avere un lampo e almeno disputare un grande challenger. Vedremo.
Vi e` pero` una mancanza nell’articolo (capisco che non sia stata un’intervista pero`…) fondamentale. Ovvero, come si sente attualmente a livello fisico? E` _abbastanza_ integro da provarci seriamente (ovvero, facendo settimane di tennis continuato tra allenamenti e tornei)?
E` quindi solo un problema mentale?
Queste sono domande alle quali un tifoso come me di Virgili vorrebbe avere delle risposte.
Dai Adelchi, se te ci credi, ci credo anche io; è la prima volta che parla vagamente di programmazione (anche se fare quali chalenger è una programmazione un pochino vaga)
Sono un suo tifoso della prima ora da quando lo vidi in streaming alle quali challenger del 2010 a San Marino. Lo seguo e lo seguirò sempre fintanto calcherà i campi. Il destino non è stato benevolo con Lui. Speriamo però gli possa restituire qualcosa di quanto tolto. Ormai il tennis che conta è volato via ma qualche soddisfazione potrà ancora togliersela. In bocca al lupo Bobo per le cose della vita.
Marco…non so…qui la sfortuna e forse una qualche predisposizione, temo vadano a braccetto con il preparatore atletico del tempo…che Nole&soci possono ringraziare per averli privati di un sicuro contendente.
Di giocatori, italiani e stranieri, ne ho visti tanti. Per me nessuno, dico nessuno, ha il braccio di Adelchi. So bene che ciò non è sufficiente per emergere. Ma vederlo giocare quando gli gira giusta rimane comunque una soddisfazione assoluta. Grazie di esistere.
Almeno vuole riprovarci, è da ammirare.. Sempre com te bobo, non arrendertime credi nel tuo sogno…
Peccato. Credici.
Vamos bobo
Il suo tempo di impatto e la velocità di esecuzione sono sempre state eccellenti, un vero peccato che la sfortuna si sia accanita contro di lui.