Curiosità dal Roland Garros 2014 ATP, Copertina, WTA

Colore a Roland Garros. Aneddoti divertenti e curiosi direttamente da Parigi

01/06/2014 09:22 14 commenti
Lunghissima è la serie di aneddoti e cose bizzarre viste in questa settimana parigina. Una delle più grottesche, e che ha già fatto il giro del mondo sul web, è la faccia tosta del giornalista di Inside Tennis (USA) che colto da un raptus inspiegabile è andato a fare i complimenti a Mahut nonostante avesse perso il suo match, roba mai vista
Lunghissima è la serie di aneddoti e cose bizzarre viste in questa settimana parigina. Una delle più grottesche, e che ha già fatto il giro del mondo sul web, è la faccia tosta del giornalista di Inside Tennis (USA) che colto da un raptus inspiegabile è andato a fare i complimenti a Mahut nonostante avesse perso il suo match, roba mai vista

Una settimana trascorsa intensamente a Roland Garros ti lascia dentro qualcosa di speciale. Porti a casa una valigia stracolma di emozioni forti, ricca di sensazioni vissute a bordo campo insieme a mille colori, suoni e profumi che ti hanno accompagnato ogni giorno, dalla fermata della metro fino agli spalti, e viceversa. L’occhio dello spettatore curioso sa cogliere umanità e dettagli che non lasciano insensibili. Impossibile cancellare dalla memoria i sorrisi delle vittorie e lo scoramento delle sconfitte, la gioia dei tifosi ed il loro disordinato movimento da un campo all’altro, alla caccia dei campioni di solito ammirati in tv. Emozioni che non sono facili da raccontare. Sei immerso in microcosmo che corre veloce, e non solo in campo dietro ad una pallina gialla che si sporca d’argilla. E’ impressionante arrivare alla mattina molto presto, quando ancora il pubblico non è ammesso, e soffermarsi a vedere la macchina organizzativa che si mette in moto. Da chi pulisce a chi sistema, da chi irrora le piante a chi controlla che tutti (ma proprio tutti) siano al loro posto, con le divise d’ordinanza in perfetto ordine, pronti a dare consigli ed assistenza alla moltitudine che da tutto il mondo accorre al Bois de Boulogne. Anno dopo anno si lavora, cercando di migliorare l’esperienza per chi assiste e vive quest’evento. Non parlo solo della prospettiva del nuovo impianto, che nel giro di poche primavere vedrà la luce, ma anche delle cose correnti. Un esempio? Sono stati incrementati non poco i guardaroba esterni, in modo che il pubblico possa facilmente disfarsi delle borse in accesso e godersi il tennis in libertà… anche se qualcuno a dir poco esagera con le richieste, come la signora russa con tacco 14 che insisteva per depositare fino a sera un povero barboncino, non potete immaginare la faccia dell’inserviente! Personalmente ricorderò benissimo quella di tal Sebastien del desk accoglienza “de la presse”, un belloccio elegante da me ribattezzato “simpatia” che con un sorriso a 64 denti rispondeva gentilissimo “No” ad ogni mia banale richiesta… Per fortuna in media sono tutti cortesi, e cercano di aiutarti per davvero.

Lunghissima è la serie di aneddoti e cose bizzarre viste in questa settimana parigina. Una delle più grottesche, e che ha già fatto il giro del mondo sul web, è la faccia tosta del giornalista di Inside Tennis (USA) che colto da un raptus inspiegabile è andato a fare i complimenti a Mahut nonostante avesse perso il suo match, roba mai vista… Continuando con altre note di colore, in pochi sanno che anche a Roland Garros usano l’antica tradizione della Falconeria per allontanare piccioni e pennuti vari che affollano il parco in cui è immerso l’impianto, in modo da tenere puliti campi e gradinate. 7 bellissimi esemplari, nascosti a sguardi indiscreti in un piccolo giardino incastrato tra la struttura dell’accoglienza Vip e gli spogliatoi adiacenti al campo coperto con palestra seminterrato usato dai giocatori per riscaldarsi. Proprio di fronte al “giardinetto dei falchi” ho visto ieri una scena particolare. Mentre approfittavo del passaggio (poco conosciuto e non ammesso al pubblico) per passare velocemente dal Centrale al Lenglen, in direzione match di Fognini, mi sono imbattuto in Ana Ivanovic appena uscita dal campo, ancora in divisa da gioco e con racchetta in mano, che stava vistosamente discutendo con il suo coach, visibilmente scossa dopo la brutta sconfitta patita dalla Safarova. Molto agitata, sull’orlo di una crisi di pianto, quando mi ha visto ha interrotto per un attimo la sua foga, fulminandomi con lo sguardo. Impietrito per aver involontariamente interrotto il suo sfogo così plateale, me ne sono andato con la coda tra le gambe… ed i due hanno immediatamente ricominciato la discussione. Altro litigio paradossale quello all’ingresso della tribunetta stampa del campo 7. Mentre aspettavo l’arrivo in campo di Muguruza e Schmiedlova, seduto dietro ad una Conchita Martinez in gran forma, un inserviente a dir poco ruvido non ne voleva sapere di far entrare nella tribuna il padre della tennista slovacca, che gliene ha dette di tutti i colori. E più di un improperio si sono sorbiti i ragazzi e ragazze alla vendita di cibo e bevande, con prezzi davvero eccessivi (6 euro per una crepe di solo zucchero o 4,5 per una bottiglietta da 33 di Perrier…); tanto che è stata bellissima la scena di un ragazzo con spiccato accento pugliese che, visto lo scontrino salatissimo per 4 cose, ha provato a chiedere uno sconto alla cassa (ovviamente negato…) “ma che fai????” gli chiede la fidanzata, e lui “c’è crisi, hai visto mai che ce lo faceva…”.

Negli Slam si trovano spesso in giro molti ex campioni e giocatori, francesi e non. Molti lavorano per tv e giornali, come il gruppone USA composto tra gli altri da Brad Gilbert e Justin Gimelstob con i suoi immancabili calzini multicolor, di sicuro il clan più vivace e rumoroso al ristorante sotto il Lenglen. Sempre presente anche Karim Alami, che vestito in modo impeccabile faceva da cicerone ad un gruppo nutrito di suoi connazionali, che sfoggiavano con classe abiti tipici e non passavano di certo inosservati. E per niente inosservato è stato Boris Becker, che nonostante l’orribile lifting che gli ha deturpato il volto elargiva compiaciuto sorrisi e si prestava a foto con i suoi tantissimi tifosi. Tra l’altro l’ho visto in tribuna sul Lenglen ad osservare il match tra Janowicz e Tsonga, anche se in realtà pareva molto più interessato alle tante hostess bellocce di una nota compagnia aerea asiatica che gli sfilavano nei pressi… Risate generali con Mats Wilander, che al bar si lamentava della qualità del caffè, a suo dire pessima; interviene un noto (e simpaticissimo) giornalista UK che ha preso la palla al balzo prendendo in giro la ragazza al servizio: “Nemmeno ad uno che ha vinto il torneo 3 volte riuscite a fare un caffè buono?”. Molto buono invece il cibo alla player lounge sotto al Lenglen, rinnovata e molto minimal, con luci soffuse e atmosfera estremamente rilassante, dove molti giocatori passano le ore off tennis. Qua ho incrociato tra gli altri Marcelo Filippini, con un paio di piatti di pasta alla carbonara a dir poco abbondanti, Miloslav Mecir che andava sempre di corsa ed il giovane francese Herbert, che con gli immancabili auricolari si è esibito in alcuni passi di “Moonwalk” alla Michael Jackson con buonissima disinvoltura.

Queste alcune note di colore dal torneo, che ieri ho personalmente salutato per quest’anno, finalmente sotto un bel sole dopo vari giorni di pioggia e grigiore. Ma prima di lasciare l’impianto e tornare (mestamente) a casa, l’ultimo saluto al “mio” carissimo stadio n.1, quello che più di ogni altro angolo del Roland Garros adoro e che non rivedrò mai più. Sarà abbattuto (si dice tra pochi giorni, subito dopo la fine del torneo 2014) per far posto alla nuova piazza dei Moschettieri, che introdurrà al verde delle Serre e ad un nuovo stadio, più grande e funzionale. Però quel piccolo meraviglioso catino rotondo dove si vedevano alla perfezione i colpi degli atleti, il tutto arricchito da un suono unico e con l’effetto “corrida”, mi mancherà da morire. E parlando in giro con tanta gente, non solo a me. Alla ricerca della modernità e di ritrovare una “grandeur” un po’ appannata si è deciso di cancellare uno degli angoli più amati dell’impianto. Quest’ultimo saluto, scrutando in alto i raggi di sole che filtravano tra le lapidi con iscritti i nomi dei vincitori, ha reso il mio arrivederci a Parigi ancor più mesto…

 

Marco Mazzoni


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14 commenti. Lasciane uno!

Roger classe da vendere (Guest) 01-06-2014 23:39

Una nota di colore (nero) per la questione biglietti. Da quest’anno l’organizzazione ha pensato bene di non far entrare i possessori di biglietti Chatrier/Lenglen/Numero UNO sui campi 2 e 3…..il tutto senza scriverlo da nessuna parte al momento dell’acquisto e per di più nemmeno al momento della stampa del biglietto elettronico. Solo una volta stampato il biglietto al varco di entrata ci si trovava la scritta Chatrier/Lenglen/Campo n°1 e annex dal 4 al 18….una cosa a dir poco scandalosa, per di più i biglietti quest’anno sono aumentati e quando aprono le vendite online si fa fatica a trovare i biglietti che si vogliono (spesso bisogna accontentarsi magari di un annex quando magari si vuole uno Chatrier).
Altra cosa, c’è troppa gente in giro per i campi, troppe code per vedere le partite sui campi 2,3,6,7,8,17…il tutto si riassume in business….ma così allontanano sempre più gli appassionati dai campi. Io per qualche anno (sempre che riesca…:D) a malincuore eviterò di andarci.
Au revoir RG!

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tennismaniac (Guest) 01-06-2014 19:08

qualche domanda x mazzoni: scusa ma con quale testata sei stato accreditato? cosa ne pensi della gestione accrediti di parigi,nni luce avanti….romana? nn trovi che le sparatte roma quinto slaam alla fine abbiano cm dato una giustificazione x gli italiani a fare s..ifo, tanto nn é roma, é solo il roland garros?

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Koko (Guest) 01-06-2014 16:09

Falchi che evidentemente nulla hanno potuto con il piccione che tanto per cambiare è andato a disturbare Fogna contro Bellucci! 😎

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groucho (Guest) 01-06-2014 15:41

Marco, grazie per averci fatto vivere anche questi gustosi dietro le quinte. E complimenti per la serie di articoli sul Roland Garros che hai scritto in questa settimana.

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marco mazzoni (Guest) 01-06-2014 15:21

@ Carmineliberto (#1084781)

Ciao, e grazie 🙂
Eh…. Magari fossi potuto rimanere

10
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AleX (Guest) 01-06-2014 12:42

Belli i “dietro le quinte” 😉

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Carmineliberto 01-06-2014 12:33

Complimenti, gran bell’articolo.
Una curiosità:perchè non sei rimasto anche per la seconda settimana?

8
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obser (Guest) 01-06-2014 12:25

Scritto da Radek Stepanek
Bellissimo! Ma il campo numero 1 non si tocca, mamma mia che brutta notizia che mi dai!

Straquoto!
sono strani, ‘sti francesi!!!

7
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Fantumazz 01-06-2014 11:11

Articolo godibilissimo, come sempre 🙂
La faccenda dei falchi l’avevo sentita menzionare ieri sera da Gianni Ocleppo: beh, diciamo che, per una volta, i piccioni se la fanno addosso invece di farla sui altri…
Mi consola un po’ il fatto che i “furti con destrezza” ai bar li fanno anche al RG e non solo Roma. 4 euro e mezzo per una bottiglietta di Perrier! Che, fra l’altro, può anche disturbare le fasi di gioco dato che – Fantozzi docet – è gassatissima :mrgreen:
Gattone Mecir (WOW!) che mito!

P.S. Però un fazzolettino alla povera Ana potevi darglielo 😉

6
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Alessandro6.9 01-06-2014 10:56

@ Marco Mazzoni (#1084680)

Queste chicche sono splendide almeno quanto i pezzi competentissimi a cui ci hai abituato. Raccontaceli più spesso 😛 :mrgreen: 😛

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Pugacioff13 01-06-2014 10:35

Grande Marco Mazzoni, per me una ‘scoperta’… Ho apprezzato in particolare la recente intervista a Sergio Giorgi, veramente interessante. O.T. , sentita ieri l’intervista a Sergio su Spazio Tennis, è un grande, dai che fra qualche mese prende anche un po’ di accento toscano….

4
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Radek Stepanek 01-06-2014 10:21

Bellissimo! Ma il campo numero 1 non si tocca, mamma mia che brutta notizia che mi dai!

3
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handball 01-06-2014 09:50

Grande Mazzoni!

2
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lallo (Guest) 01-06-2014 09:18

Bell’articolo.

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